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Autore: TheGayShark    22/01/2015    3 recensioni
Brittany Pierce ha una particolarità: vede i fantasmi. Dopo le prime difficoltà fa di questo dono un vero e proprio stile di vita, costruendoci su un lavoro con cui sopravvivere ed aiutare gli spiriti.
AU; BRITTANA.
Momentaneamente gialla, ma devo ancora pensarci.
Genere: Angst, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I FEEL YOU
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A QUATTRO ZAMPE






"Con chi stai parlando, Britt?" 

Mi volto e trovo Mike a fissarmi come se fossi deficiente, quando invece mi verrebbe da dare a lui dell'idiota per non avermi cercata prima. Non vedo una cioccolata calda per me tra le sue mani! Ad ogni modo, so che è egoista, ma Tina può aspettare, finalmente posso presentargli Santana e voglio farlo subito, non vorrei che scappasse di nuovo.

"Mike, lei è Santana!" Okaaay, forse l'ho detto con un po' troppa enfasi, ma capitemi, il mio miglior amico finalmente vede la ragazza che mi sta facendo uscire di testa e magari riuscirà a capire perché Santana mi intriga così tanto.

Rivolgo un sorriso fiducioso a Santana che per tutta risposta mi sta fissando  con un'espressione che non so come descrivervi. È come se.. non credo che le piacciano molto le presentazioni, anche se non penso che sia timida. 

"..Santana..?" Mike ripete il suo nome  con troppa incertezza, puntando il dito sulla mora che gli avevo precedentemente indicato. Signore, dimmi che la può vedere.  Direi proprio che ci riesce, comunque, a giudicare dalla sua faccia. 

Passano diversi secondi in cui tutti e tre restiamo in silenzio, Santana si è portata entrambi le mani sul viso ed ha esalato un sospiro che non premetteva nulla di buono.

"Mike, dì qualcosa, la stai facendo andare in panico!" Doveva essere un sussurro udibile solo da lui,ma è uscito più alto di quanto non dovesse.

"Britt.. non mi avevi detto che Santana è .."  sia io che lei lo guardiamo incuriosite. Spero solo che non dica cose come 'un pezzo di gnocco' o 'una fica stratosferica', perché allora non mi resterebbe davvero altra alternativa se non quella di scavarmi una fossa e rimanerci a vita.

"..un cane."





..Eh? 

Le mie paure sono appena diventate realtà: qualcuno ha messo della droga nella cioccolata calda di Mike, probabilmente Tina, e adesso il mio migliore amico ha preso a dire cose senza senso sotto l'effetto di qualche strano allucinogeno.  Mi volto verso Santana per assicurarmi di non essere uscita di testa, perché solo il fatto che Michael le abbia dato del cane mi ha messo il dubbio di essere davvero diventata pazza, anche se lei è ancora al mio fianco. Spero solo di non finire assieme a Van Gogh, quell'uomo mi mette più paura della parte in cui, nel cartone animato, Malefica diventa un drago. Dio, di solito prendo il cuscino e me lo premo in faccia, prima di vederlo con Mike addirittura correvo in camera mia ad urlare, sperando che quel pezzo passasse in fretta. Se dovessi dire, anche l'orso di Red e Toby mi faceva abbastanza paura.. ma non così tanta! Ad ogni modo, Santana non è un orso né tantomeno un drago, dubito seriamente che sia un cane ma.. com'è quel detto? Mai dire cane se non ce l'hai nel sacco?  Temo che la mia testa stia per esplodere, non so davvero cosa pensare.. 

Sto per alzare bandiera bianca quando il capo reparto soluzioni del mio cervello manda l'allarme lampadina: eureka, idea! Posso giocare a cane o donna!

Chiudo gli occhi per concentrarmi, anche se con tutto questo casino è più difficile che catturare l'ombra di peter pan. E questa canzone mi piace anche.. Okay, no devo smettere di battere il piede per tenere il tempo e dare un po' di attenzione a questa causa. 

Concentrazione. Io sono la concentrazione.

Annuisco alla vocina nella mia testa che solitamente mi dà buoni consigli e quando riapro gli occhi so esattamente cosa devo fare. Donna o cane, Mike o Santana? So cosa vedo, e quella è una ragazza. A meno che i cani non siano persone e le persone non siano cani, cosa che mi metterebbe in crisi perché vorrebbe dire che i miei ex sono cani, mia madre è una cagna, e io sono una zoofila.  

Per avere risposte, comunque, mi basta contare. Abbasso lo sguardo e dal terreno lo sposto sul corpo di Santana, alzandolo e appuntando mentalmente tutto ciò che la rendeva donna. 

Due piedi, due ginocchia, un busto, due mani, due braccia, un seno prosperoso, due spalle, un seno prosperoso, due labbra, un seno prosperoso, due occhi, un sen--

"Brittany!" 

Ops, beccata. Alzo lo sguardo colpevolmente su Santana, dopo essere stata richiamata da lei. Ma che ci posso fare se  tiene la zip della giacca per metà aperta e mi sbatte in faccia Thelma e Louise? 

Quando l'ha sentita gridare, Mike invece ha fatto un salto indietro e qualche persona si è girata verso di noi. 

"Ehi, buona, a cuccia!" 

Ora ho gli occhi puntati su Mike, il quale a sua volta ha un dito puntato verso Santana, forse nell'intento di sembrare minaccioso.. Scuoto il capo perché non capisco sinceramente il perché si debba rivolgere a lei come se fosse davvero un cane. Ho appena appurato che sia una ragazza! 

Anche a Santana non piace questa cosa, infatti stringe gli occhi e senza scrupoli avanza verso Mike, arricciando le labbra. 

"B-Brittany! Il tuo cane mi sta ringhiando!" 

Il mio cane? Pensavo di avere solo un gatto fantasma. Ah, no, parla di Santana.. Ma la piantiamo con questa storia? E poi Santana è silenziosa! Decisamente, il mio miglior amico è allucinato.

Tutta questa storia mi scombussola veramente troppo, mi piacerebbe avere un disegnino della situazione e magari anche una spiegazione. Allungo la mano verso la mora per fermarla, ma quando le mie dita giungono ai suoi jeans non sentono la stoffa, bensì un ammasso di peli folti e credo abbastanza lunghi, saranno almeno almeno quattro centimetri. Santana si allontana immediatamente e io ritiro la mano, per niente sicura di aver sentito quello che le mie dita hanno toccato. 

La mora sembra ferita, mi guarda come se le avessi appena tirato una pugnalata. Cosa dovrei dire io, allora? Non sono neanche ancora riuscita a capire cosa significhi tutto ciò! 

Come un bambino a cui è appena stato rubato il gioco, sbatto i piedi per terra attirando l'attenzione di Mike e di Santana. Emetto un suono simile ad un lamento, alzando gli occhi cielo. "Questa cosa non ha senso." 

Il mio sguardo vaga prima sul mio migliore amico, poi su quella che a me continuava ad apparire come una ragazza. Mike alza le spalle facendomi un sorriso che definirei di consolazione, mentre riserva a Santana uno sguardo truce. "Visto che chiaramente voi due riuscite a comunicare, perché non le spieghi che cosa sta succedendo?" 

Una signora di passaggio ha appena guardato malissimo Mike, deduco che anche a lei Santana appaia come un cane, anche se non vedrei nulla di sbagliato nel rivolgersi in quel modo ad un amico quadrupede. 

L'unica cosa che non mi spiego è perché io invece continuo a vederla come una splendida ragazza. 

"Ringrazia Buddha che ho una dignità e dei sani principi perché altrimenti ti starei già pisciando sulla gamba, Jackie Chan!" 

"Santana!"  Non è possibile che su tre volte che apre bocca, due siano per insultare qualcuno. 

Mike mi da una gomitata, intimandomi sottovoce di farla smettere d'abbaiare. Aggrotto la fronte ancora stranita, non aveva abbaiato nessuno. 

"Calmati bionda, ho detto che non lo farò." Lei inarca un sopracciglio e io sono sempre più convinta che Santana sia  una persona, anche se prima toccandola ho sentito del pelo. Insomma, i cani non sono così espressivi.

Si sta mettendo sulla difensiva, se voglio sperare di poter cavare il ragno dal buco devo predisporla bene nei miei confronti. È chiaro che la compagnia di Mike gli sia d'intralcio. Senza contare che prima aveva ribadito come volesse parlarmi da sola, forse questa situazione la mette a disagio.

"Mh, Mike? San mi ha detto che ha visto Tina parlare con te o qualcosa del g-" 

"Oh, si, ti volevo parlare di questo! Mi è venuta a cercare per chiarire! Ma ti rendi conto?! Cosa c'è da chiarire, non dobbiamo chiarire nulla!" 

Mike ha preso a gesticolare e sembra un clown depresso nel mezzo di una crisi esistenziale che delira su come i nasi blu abbiano più fascino di quelli rossi. Non avete mai visto un clown delirare così? Non sapete cosa vi siete persi, allora. 

Mi avvicino a Mike, prendendolo delicatamente per il gomito ed allontanandomi di qualche passo da Santana assieme a lui. "So che è una cosa che ti scombussola, ma forse dovresti davvero cercare di chiarire con lei. Se non altro per chiarire che è finita.. E poi.." mi giro per dare un'occhiata a Santana, che sembra presa dal concerto. "..credo che Santana ti odi, dubito che mi dirà qualcosa finché ci sei tu. " Alzo le spalle innocentemente, certe volte non c'è modo migliore per esprimere un pensiero del farlo nell'assoluta sincerità. 

"Oh, quindi adesso Santana viene prima di me? Un cane?" Mike si finge offeso, so che sta fingendo perché come ogni volta che prova a mettere su una scenetta del genere comincia a muovere le sopracciglia in ogni modo possibile, forse cercando di essere più convincente. L'unico effetto che trasmette però è che un terremoto gli stia distruggendo la fronte e le sue sopracciglia mandorlate.  Quando capisce che quella tattica non funziona sospira con fare rinunciatario, annuendo probabilmente ai suoi pensieri. "Avevo comunque intenzione di parlarle.. Ma ci tenevo ad avere la tua approvazione." 

È la cosa più tenera della terra quando ammette una sua colpa. Quel modo nervoso che ha di scombussolarsi i capelli della nuca lo fa assomigliare ad un lemure dispettoso. Io gli sorrido perché so perfettamente quanto ancora ami Tina, nonostante tutto. 

"Ci vediamo a casa?" 

Ancora una volta mi ritrovo ad annuire e a sorridergli grata. "Ci vediamo a casa."

Si sporge per posarmi un bacio sulla guancia ed io gli vado in contro per facilitargli il compito,socchiudendo gli occhi a quel contatto. Le labbra di Mike erano calde anche con venti gradi sotto zero.

"Quindi mi porti a casa tua?" 

Mi distacco velocemente da Mike, la voce di Santana riesce a farmi sentire in colpa per qualsiasi cosa faccio. O meglio, non proprio in colpa.. più che altro, ogni volta che la sento parlare il mio cuore fa le capriole e mi spavento da morire.

Mike lancia un'ultima occhiataccia a Santana prima di allontanarsi ammiccandomi, partendo alla ricerca di Tina. 

"Huh, ti porto a casa mia?" Ripeto la frase di Santana, voltandomi verso di lei e prendendomi il mio tempo per elaborare la cosa. La sto portando a casa mia? Quando l'ho detto? Lei mi sorride in quel modo che proprio non posso reggere, mi sta guardando come se  fossi uno spettacolo comico televisivo. Però in effetti non è poi un'idea così cattiva, sebbene Santana stia cercando di nasconderlo posso ancora vedere come la infastidisca tutto quel rumore. Come dice sempre Francis Drake, ' cavalca l'onda!' 

"Oh, sì, ti sto portando a casa. " Le sorrido annunciando la cosa come se stessi proclamando una legge, al che lei  arriccia le labbra, sul punto di ridere, quindi mi correggo. "Mia!"  

Santana inarca le sopracciglia scuotendo il capo per farmi capire di non aver compreso nulla. "A casa mia, ti porto a casa mia." 

"Ci conosciamo da poco e già mi vuoi portare da te non appena hai casa libera?"

Lo ha detto in tono scherzoso ma poco importa, la mia faccia sta andando a fuoco da tanto devo essere arrossita. Il suo continuo incrociare le braccia sotto al seno non rende più semplice la mia situazione, per cui sono costretta a chiudere gli occhi e scuotere il capo con vigore per liberarmi la mente dall'immagine delle gemelle di Santana. 

Davvero sembrava che ci stessi provando con lei?

"Non.. io.. Ho pensato che potesse piacerti." mi mordo il labbro per darmi una scossa, non potevo continuare a balbettare parole e dire frasi senza senso o fraintendibili come quella. "N-non dico venire con me! Cioè sì, ma non a letto! Insomma.. credo che ti possa piacere il silenzio che c'è a casa mia!" 

Il suo sguardo incontra il mio per qualche istante e mi sembra quasi .. intenerita? okay, intenerita da tutto quel mio annaspare per dire qualcosa di sensato. Non è che una sensazione destinata a finire presto perché Santana in meno di un secondo scoppia a ridere ed io penso di poter vivere solo di quel suono per anni.

Credo di essere rimasta a bocca aperta. Non ho mai sentito nulla di così.. è come.. una risata piena, calda, ma allo stesso tempo graffiante ed io mi sono innamorata. Della sua risata, ovviamente! 

"N-non ridere! Ti ricordo che.. Ti sei intrufolata a casa mia di nascosto mentre facevo la doccia!" 

Come se fosse un banale argomento di conversazione,  lei annuisce, alzando lo sguardo verso il cielo. Le stelle le stanno suggerendo la risposta? "Ah, lo ricordo" Mi punta contro un indice,  aggrottando lievemente il capo. "Quando ti sei spogliata davanti a me." 

Ha ancora indosso quel sorrisetto da comico convinto che è sicuro di piacere alla gente ma usa comunque le risate registrate per far partire quelle vere. Con tutte le volte che sono arrossita comincio a non sentire più il freddo della serata. 

Non perdo tempo e mi giustifico immediatamente, un neurone si è alzato nel mio cervello gridando 'obiezione!' ed ovviamente è stata accolta. "È stato involontario!" 

"Come vuoi." Lei alza le spalle roteando gli occhi, come se la mia osservazione le creasse dei problemi. "Allora, andiamo?" 

Annuisco mettendomi le mani nelle tasche della giacca ed incamminandomi al suo fianco, silenziosamente, verso l'uscita del parco. La sua compagnia non è sgradevole, ma ho notato che non è una ragazza di molte parole. Sembra volerle conservare, come se anche solo parlare le costasse fatica. Ciò che non sa è che, facendo così, mi fa sentire importante anche semplicemente pronunciando un "oh" di tanto in tanto. Quando arriviamo al cancello una delle tre guardie poste come sorveglianza mi ferma, indicando Santana. 

"Signorina, lo deve  tenere al guinzaglio. Sono le regole. " L'uomo si porta entrambe le mani alla cintura e si tira su i pantaloni come a volermi fare notare di avere il potere. Lo so perché lo fa anche un amico con cui Stalin litiga spesso, è un ometto più piccolino e dai capelli neri quasi sempre unti accompagnati da dei piccolissimi baffuti che secondo me ha sbagliato a tagliare, perché sono un po' ridicoli. 

Santana abbassa lo sguardo, chiaramente a disagio ed io decido di stare al gioco della guardia perché a questo punto non ha senso mettere su una scena in cui spiego a quel buon uomo che Santana è una persona. Inoltre sono sicura che dare ragione a lui ci costerà meno tempo, magari Santana così dovrà tribolare di meno e potrà sentirsi meglio un po' più in fretta.

"Oh, sì, ha ragione. Ma me l'hanno rubato! Dovreste fare più attenzione a ciò che succede là dentro perché l'ho lasciata per un secondo da sola legata alla panchina e quando sono tornata indietro non aveva più neanche il collare." Gli sorrido alzando le spalle innocentemente, come scusa non è molto sensata ma lui non fa troppe storie, si limita a ricordarmi di comprarne uno nuovo per la sicurezza della collettività e ci lascia uscire. Rivolgo alla mora un sorriso fiducioso, presto saremo al caldo di casa mia e potremmo provvedere alla sua situazione.

Santana non ha più detto una parola ed io non la voglio forzare, arriviamo alla macchina in silenzio e le apro la portiera per farla entrare. Dopo poco mi metto alla guida, diretta al mio appartamento. Visto che lei non si degna di dire una parola accendo la radio ma ad un volume molto basso, non ho ancora capito che problemi abbia Santana con la musica e non voglio rischiare di farla stare male.

"Va un po' meglio fuori da tutto quel casino?" 

Lei si limita ad annuire, tenendo gli occhi puntati sulla strada. Adesso chi è quella a cui hanno mangiato la lingua?

"Se ti da fastidio la radio la spengo.." Le rivolgo un'occhiatina veloce, ma lei non mi considera.

Il viaggio prosegue silenziosamente finché non riesco a parcheggiare la macchina. Ho notato che durante tragitto Santana ha sbadigliato più e più volte, ricordo solo ora che il cane di mia nonna lo faceva quando pativa la macchina. 

"Ho guidato così male?" Le apro la portiera per farla scendere, vedendola in difficoltà con la maniglia, è sempre stata un po' difettosa.  Magari dell'aria fresca le sarà d'aiuto. 

"Abbiamo rischiato di investire due ragazzi, hai passato un semaforo con il giallo e per poco non facevamo un frontale con quella dannata moto!" Santana si fionda fuori dalla macchina, fissandomi quasi.. intimorita? È un'emozione che sa provare?..

"Esagerata." Sbuffo pur sapendo che sia lei ad avere ragione, la guida non era mai stata il mio forte. Non posso fare a meno di sorridere al fatto che Santana sembra essersi ripresa, ora capisco perché fosse stata tanto silenziosa. Probabilmente se avesse aperto bocca mi avrebbe vomitato sul sedile.

"Vuoi passare dal balcone anche 'sta volta o ti accontenti delle scale?" 

Di nuovo, lei ruota gli occhi e senza aspettarmi si incammina verso il portone. "Sono già passata anche dalle scale!" Ha addirittura sminuito l'irruzione a casa mia con un gesto della mano.Devo ricordarle che, anche se molta altra gente la vede come un cane, quello è un reato.

Chiudo la macchina e con una breve corsetta arrivo dalla mora, non del tutto certa di aver compreso la sua affermazione. Quando mai aveva usato le mie scale?

In poco tempo siamo dentro al mio appartamento, Santana starnutisce non appena ci mette piede. Faccio mente locale sui prodotti che io e Mike potremmo aver usato per profumare l'ambiente, l'unica cosa che mi viene in mente è quell'essenza orientale che Mike aveva sparso quando si era proposto a Tina. "Tutto okay? Sei allergica a qualcosa?" 

Lei fa una faccia schifata, guardandomi come se fossi una cimice verde e puzzolente. "Si può sapere cos'hai bruciato qui dentro?!" 

Io mi acciglio pensandoci, avevo effettivamente avuto qualche problema a cuocere la cena ma era stato ore ed ore prima.. 

"Io e Mike abbiamo provato a fare la pizza ma mi sono dimenticata di averla infornata.. E.. " alzo le spalle senza dare troppa importanza alla cosa, sono cose che capitano a tutti. Specie se alla radio c'è il tuo gruppo preferito in diretta live da Chicago. 

"Hai sete?" Le chiedo aprendo il frigo e prendendo un bicchiere dalla credenza.

Per un attimo penso che possa dire sì, poi semplicemente scuote il capo. Sospirando mi verso l'acqua e mi siedo sul tavolo della cucina, prendendo un sorso d'acqua per  mandare via la siccità simile a quella del deserto del Sahara che si era formata nella mia gola. Probabilmente c'era anche qualche faraone a spasso tra le mie tonsille..

Vorrei davvero avere la pazienza di aspettare, ma glielo devo chiedere il prima possibile perché questa storia mi sta tormentando. 

"Allora.. Sei un cane?" Le sorrido guardandola un'altra volta dall'alto al basso, pentendomi subito della mia domanda. 

Santana mi guarda truce, come mi ero aspettata,  indicandosi il viso con l'indice della mano sinistra. "Tu che dici, genio?" 

Non sono sicura che me lo stia chiedendo davvero, probabilmente è solo una di quelle domande autoriche (retoriche non suona estremamente male?) che la gente si pone da sola. Nel dubbio, rispondo.

"Io dico di no." Lei borbotta qualcosa di incomprensibile in risposta mentre senza troppi problemi si siede sul mio divano. Ora è più o meno nello stesso posto in cui si siede di solito Stalin, ho un po' paura che possa apparire ora e spodestarla, accusandola di sabotaggio e mandandola in un gulag siberiano. Oppure che compaia il suo amico razzista e.. oh, no, accadrebbe il finimondo! 

"Però..Mike dice di sì." Mi distacco dal tavolino a cui mi ero appoggiata, seguendola sul divano. Volevo che non lo prendesse come un interrogatorio, quindi era mio compito smorzare la tensione. Tutti i fantasmi sono agitati prima di confessare il proprio passato, anche se, ora che ci penso, non so se Santana è un fantasma o no.

"Quindi.. Ti va di dirmi che succede? Magari cominciare col dirmi perché mi hai chiesto aiuto?" 

La vedo ponderare le parole, come incerta di rispondermi. Nell'aria sono udibili solo i nostri respiri, anche Nicki questa sera è tranquilla. Oh, c'è anche il ticchettio zoppo del mio orologio, ogni quattro secondi perde un secondo, quindi più che per segnare il tempo noi lo teniamo come un vecchio amico. Non è carino allontanare un mutilato di guerra solo perché cammina lento.

"Nel caso in cui la tua spiccata intelligenza ti abbia impedito di capirlo, ho un problema." 

Ouch, questo ha fatto un po' male. Sono abituata alla gente che mi da della stupida..Speravo che con il passare degli anni le persone semplicemente smettessero di insultarmi, ma a quanto pare certe cose non finiscono con il liceo. Però sentirlo dire dalla persona per cui hai una mezza cotta è anche peggio. 

"Santana, voglio aiutarti. Mi fai male se mi insulti, potresti evitare di farlo? Magari solo finché..non avrò finito di aiutarti?" 

Santana emette un suono simile ad un ringhio di frustrazione e ho il timore che voglia mordermi o farmi del male fisicamente, questa volta. Invece comincia ad alzare la voce, presa dalla rabbia. 

"Credi che a me non faccia male questa situazione? Credi che sia felice così come sono? Credi che mi faccia piacere elemosinare l'aiuto di una.." Le lancio un'occhiata d'ammonizione e lei si ferma prima di terminare quell'insulto. "Ognuno sta male, occhi belli. Fattene una ragione." 

Scuoto il capo sbuffando, alle volte Santana sa essere davvero pesante. Capisco che sia difficile per lei, ma tutta quell'ostilità non le sarà d'aiuto. 

Con certe persone, però, tutto quello che serve è la pazienza. In fin dei conti se è riuscita a chiedermi aiuto credo che riuscirà anche a spiegare cosa le sia successo e come posso aiutarla. 

"Quale situazione, Santana? Perché non mi racconti cosa ti è successo?"

Per tutta risposta lei sospira, sprofondando di più nei cuscini del divano. Non sembra voler raccontare nulla, immagino mi tocchi strapparle le parole di bocca. Probabilmente porle delle domande potrebbe aiutarla a sbloccarsi.. "Facciamo così, io ti faccio delle domande semplici e tu rispondi anche se sono domande stupide. Va bene?"

Santana annuisce appena e io le rivolgo un sorriso, sono fiduciosa che questa cosa possa andare a buon fine. "Credi di poterlo fare senza insultarmi?" 

Comincio  a trovare divertente il modo in cui rivolge lo sguardo al cielo ogni qual volta ci sia qualcosa che la infastidisce. Alla fine però, come prima, annuisce.

So bene che non dovrei partire con una domanda del genere perché, come forse direbbe mia madre, facendo così gli insulti me li cerco, tuttavia ero certa che una sua risposta seria sull'argomento mi avrebbe chiarito molti aspetti della personalità di Santana. Talvolta le cose che sembrano di poco conto hanno una rilevanza fondamentale.

"Cosa ne pensi di Hans?"

Non appena apro bocca lei socchiude gli occhi come fanno i concorrenti dei quiz televisivi quando gli porgono una domanda molto importante. Dopo qualche secondo li riapre, voltandosi lentamente verso di me e guardandomi come se mi fosse cresciuta una Tour Eiffel in fronte. La vedo combattere per qualche istante contro un insulto, lo so perché prima di rispondermi deglutisce tanto rumorosamente che ho quasi pensato che stesse mangiando di nascosto da me, ricacciando quelle parole cattive nel profondo del suo corpo. 

"..chi?!"

"Il principe Hans!" 

Mi porto una mano alla fronte per controllare che effettivamente non mi sia cresciuto nulla di anomalo perché Santana continua a guardarmi in modo strano. Non ha neanche sbattuto le palpebre da tanto è concentrata ad insultarmi con lo sguardo. Quello che non sa è che così sembra ancora più carina, se è possibile.

Inarca un sopracciglio con aria interrogatoria e capisco di dovermi spiegare meglio. "Il principe Hans, quello del cartone.. Frozen? Ti dice niente?"

Lei abbassa lo sguardo come se questa volta fossi stata io ad insultarla, scuote il capo e si appoggia con un gomito al bracciolo del divano, posandosi il mento sul palmo della mano. "Non vedo la TV da un po' di tempo, ormai.."

Sono ancora un po' -tanto, troppo! - scandalizzata dal fatto che Santana non abbia visto Frozen e mi appunto mentalmente di doverle chiedere, magari più tardi, se le va di guardarlo con me. Per il momento, tuttavia, credo sia meglio concentrarsi sulla sua ultima affermazione. Mi pento già della domanda che sto per porle.

"È perché sei un fantasma?" Non sono certa che i fantasmi non possano vedere la TV, ma è un modo come un altro per introdurre la domanda nel discorso.

La sento sbuffare ma grazie al cielo non mi insulta, quella specie di promessa che mi ha fatto prima deve pesarle davvero molto in questo istante. Un po' mi dispiace di averle chiesto di non insultarmi, ognuno ha il proprio modo di sfogarsi.. ma bisogna sempre porre un freno al male che facciamo agli altri.

"Questa catapecchia che sa di cinese bruciato ha uno specchio?" 

Arriccio le labbra per trattenere un sorriso, ha uno strano umorismo ed un modo di parlare tutto suo. Okay, il mio appartamento non è una suite imperiale ma è comunque meglio di una scatola di cartone sotto ad un ponte, sebbene da piccola sognassi di girare il mondo dentro ad una scatola/astronave tutta colorata.

"Non so se il mio appartamento ha uno specchio, se vuoi  però ne ho io uno, è tutto mio ed è in camera mia!" Stando al suo gioco mi alzo in piedi, porgendole una mano per aiutarla a disinfossarsi dal divano ma compre sempre rifiuta ogni contatto e fa da sola, facendomi apparire come una perfetta idiota. Con un po' di imbarazzo sostengo il suo sguardo per qualche decimo di secondo prima di passarmi sui pantaloni il palmo della mano che prima si era estesa in sua direzione.  Le indico con il pollice una porta alle nostre spalle, camera mia come sempre era un disastro e speravo che ritardare il nostro ingresso in quella stanza avrebbe in qualche modo influito sul suo giudizio, magari in positivo.

Come leggendomi nel pensiero mi sorride, camminando assieme a me verso la mia camera. Spero solo che anche camera mia non puzzi di cinese bruciato o di medium sudata, sarebbe sgradevole e non sopporterei una critica di quel genere. A Santana non importa molto dell'ambiente a quanto pare, si guarda attorno e non trovando lo specchio si limita a chiedermi "Dov'è?"

Non so cosa voglia dimostrarmi, ma tanto vale lasciarla fare. Apro l'armadio e sembra che a Narnia ci sia stata un'altra rivoluzione, visto il casino dei miei vestiti. Mike a volte mi dice che sembrano masticati dai cani, spero che l'alter ego di Santana non si metta davvero a mangiarmi le magliette, non potrei andare a lavorare nuda o vestita da uomo..Le indico con l'indice l'interno dell'anta dell'armadio, mi sembrava lo specchio più appropriato da mostrarle. Ne ho uno anche sul soffitto, ma quello l'ho dovuto mettere per via di un poeta italiano che non mi dava pace. D'Annunzio, mi sembra, insisteva su come fosse meglio potersi vedere durante.. ehm.. beh, avete capito, quelle cosacche che un po' mi manca fare. 

Santana sospira ancora, ponendosi al mio fianco ed entrando nel raggio di riflesso dello specchio. Con un cenno del capo mi indica l'immagine riflessa e io non  capisco molto, ho sempre trovato strano vedere tramite un filtro qualcuno che posso invece ammirare direttamente, ma non la voglio contraddire. In qualche modo si sta aprendo a me.

Alzo lo sguardo sullo specchio e Santana non c'è più.

Al posto suo è comparso un cane che non sapevo di avere, così volto il capo verso di lei, e riecco Santana. 

Decisamente confusa, volgo nuovamente lo sguardo allo specchio e, di nuovo, ecco il cane. 

Ha un pelo nero lungo, non troppo curato ma stranamente lucente. Potrebbe rientrare nella taglia media e a guardarlo bene sembra più un lupo che un vero e proprio cane. Orecchie triangolari, da quel che riesco a intravedere ha una una coda piuttosto pelosa, tanto che potrebbe essere usata come spolverino per la polvere. È una specie di Balto, però tutto nero.

E quegli occhi.. che di canino non hanno nulla. 

Abbassa le orecchie e zampetta via dal raggio di riflesso dello specchio, con un portamento decisamente fiero. Proseguo con lo sguardo il suo movimento, ritrovandomi a guardare Santana più confusa che mai. "Okaaay…Non..non credo di aver capito.."

"Lo specchio riflette solo la materia."  Questa è la sua risposta, la sputa fuori come se fosse stata costretta. Chiudo l'armadio perché quello specchio attaccato all'anta mi sta mettendo un po' di inquietudine, scuoto il capo. Materia.. mi sta parlando di chimica, scienze o quelle cose lì? Il concetto di materia.. ah, sapevo che avrei dovuto ascoltare il professo Robestin. Ma dov'è Einstein quando serve??

"Santana.. scusami ma.. ho davvero bisogno di una spiegazione più comprensibile.." Capisco che non sia facile per lei parlarmene, ma come ho già detto, se vuole il mio aiuto devo capire qual è il problema. Parlando con questi termini scientifici non andremo proprio da nessuna parte.

"Mettiamola così, ciò che vedi guardando me è ciò che sono realmente. Quello che hai visto nello specchio è quello che dovresti vedere se solo non fossi una medium, cioè.. quello che sono stata costretta a diventare." 

Uhm… questa roba è un po' contorta, annuisco senza riuscire a starle davvero dietro e lei lo intuisce. Armandosi di pazienza abbassa per un secondo lo sguardo, come per prepararsi ad un nuovo approccio al problema. "Nessuno ti ha mai spiegato  perché quelli come te possono parlare con gli spiriti?" 

Esiste anche una spiegazione? Pensavo che fosse così e basta. Un po' come chi nasce daltonico o chi Pakistano. 

"Alcune leggende dicono che.. esistono delle persone dall'animo puro, quasi incorruttibile, ed è proprio questa qualità a renderli capaci di parlare con i fantasmi che ancora sono su questo Mondo. Tu hai difficoltà a distinguere un fantasma da una persona viva e vegeta, o sbaglio?" 

Scuoto il capo, neanche quella mia parente con il 'dono' mi aveva mai spiegato questa cosa. Santana è una specie di medium castigata? Come fa a sapere queste cose?

"Come pensavo. È perché non ti sei mai rapportata con la forma esterna di un essere vivente, quando parli con qualcuno quello che vedi non è il corpo di per sé, ma l'anima.  Ed è anche il motivo per cui, quando parli con me, non vedi la mia fattezza attuale, bensì il mio spirito. Non mi vedi sotto forma di cane perché non è ciò che realmente sono,  ma vedi la latina più sexy ed incazzata di tutta Lima Heights che non appena riuscirà  a tornare la ragazza di un tempo prenderà a calci tutti quei bastar--" 

"Santana!" L'insulto non era rivolto a me, ma non sarebbe finita bene lo stesso. Non voglio che ai suoi amici fischino le orecchie come se avessero in testa delle teiere impazzite.

"Umpf."

Quella piccola dose di orgoglio nelle sue parole mi fa sorride, anche se mi ha appena dato molto su cui pensare.  Aveva senso, in qualche modo.. quindi quella che vedo è l'essenza di Santana. 

"Mi devi davvero aiutare, Brittany. So per certo che puoi parlare con gli spiriti, perché altrimenti non capiresti nulla di ciò che dico. E tanto per rispondere alla tua domanda, no, non sono un fantasma, anche se a volte è come se lo fossi." Abbassa lo sguardo liberandosi di quella tristezza con una scossa della testa. "Senti, devi parlare con una persona per me e devi farlo al più presto. Dimmi solo come funziona, tipo sei come google che se ti do nome e cognome trovi tutto o ti serve qualcosa di suo? Come un cane da fiuto?" 

Woah, mi rimangio tutto. Santana non è una di poche parole, non smette più di parlare e mi sto ancora perdendo nei miei pensiero, non so come dirle in modo carino che prima di poter parlare con chiunque lei volesse sentire.. c'era ancora qualche ostacolo.  Mi dispiace tanto deluderla proprio ora che finalmente è sé stessa e si è fatta prendere dall'emozione. Almeno, credo.

"Huh.. no, aspetta, non posso così. Prima dov-"

"Cosa? Dovrei cosa?"

Mi mordo il labbro inferiore ritrovandomi ad annuire solo per abbassare lo sguardo. Ho paura di fare la fine della mia pizza nel forno. "..Ahm, sì, ecco, devi dir-"

"Dirti cosa?! Ce la fai a mettere in riga due parole senza intervallarle con degli ehm o uhm o ahhhm? Mi sembra di parlare con uno scimpanzé balbuziente!"

..Corrugo la fronte nello sforzo richiesto dal mio cervello per capire se si tratti di un insulto o altro, guardandola confusa. 

Sì, era un insulto. Lei sbuffa e io capisco di dover cambiare metodo, solo domande. Niente comprensione.

Immagino di essere nel mio studio e di dovermi rapportare con un vecchio dalla dentiera tremolante ed il catetere rotto che mi gocciola ovunque. Almeno così non sarò distratta dal corpo di Santana.

"Perché crede di dover par-"

"Crede? Ora mi dai del lei?"

"Santana!" La ammonisco con uno sguardo, alzando le braccia al cielo presa da un attimo di rabbia. Non è proprio rabbia a dire il vero, sono solo un po' irritata, credo. Non sono sicura di poter arrivare a fondo se mi interrompe ogni due secondi.

"Okay, okay." Ci guardiamo brevemente negli occhi e quando credo di avere il via libero chiudo di nuovo gli occhi per riprendere la concentrazione. Se non fosse che.."Dico solo che mi hai dato del 'tu' fin dal primo momento, quando neanche sapevi come mi chiamassi, ed ora che entriamo in confidenza mi dai del lei, è strano. Sei strana. Sei una specie di Benjamin Button solo che anziché essere nata vecchia tu hai la confidenza retr-"

"SAN-TA-NA!" Scandisco ogni sillaba, quasi urlando. Mi ha fatto perdere tutta la concentrazione, lo sapevo!

"Okay.." Alza le mani in segno di resa, lanciandomi un'occhiatina divertita. 

Ritorno a pensare che sia un qualsiasi cliente, questa domanda è come obbligatoria per me. Non sempre cercare il passato per superare il presente è una buona idea.

"..Dicevo, perché credi di dover parlare con questa persona? Non hai pensato ad un modo alternativo di..venire a capo da questa situazione?"

"Oh, questa poi." Aggrotto la fonte non capendo esattamente cosa stia dicendo e non appena il mio sguardo incontra il suo..Il sorriso ha definitivamente lasciato il viso della mora. Ha fatto le valigie, ha preso il primo aereo per Don't-Worry-Be-Happy-Land e non tornerà fino a che il sole non farà luce rossa. Huh, codardo. Nel frattempo Santana ha assunto un'espressione un po' inquietante.

"Se ci ho pensato.. certo che ci ho pensato! Ho passato gli ultimi sei anni della mia fottutissima vita a pensarci su, e ora ne ho abbastanza. Ho creduto di poter convivere con questo cazzo di incubo sperando che si pentisse di avermi fatto una cosa simile, ma non è andata. E adesso non ne posso più. Non ne posso più del pelo, non ne posso più delle pulci, non ne posso più dei cani che mi annusano il culo e cercano di montarmi come se fossi un randagio del cazzo e non ne posso più delle unghie che si rompono contro l'asfalto! Non ne posso più del cibo andato a male, della carità dei ristoranti italiani perché voglio un vero pranzo al Bel Grissino e non gli avanzi del mese scorso! Voglio dormire di nuovo al caldo tra le lenzuola in un materasso morbido, dove non arriva il vento e neanche la pioggia e soprattutto voglio tornare a poter toccare una ragazza da donna a donna! Quindi sì, bionda sbandata, ci ho pensato a lungo e sono arrivata alla conclusione che parlare con un fantasma sia la mia unica via di fuga. Perché a quella stronza non bastava avermi ridotta così, doveva pure crepare e farmi vagabondare su quattro zampe di merda in eterno!" 

..Eee così ha fatto le valigie anche il divieto di insulto. Ciao piccolino, mi mancherai! Salutami il sorriso di Santana, se lo vedi. 

Santana riprende fiato, è affannata e sembra quasi che abbia appena corso una maratona di trentasei chilometri. Magari il suo cuore canino e peloso si stanca più facilmente se deve dire tante cose.

Provo ad ignorare il modo con cui si è espressa anche se non posso fare a meno di pensare alla frustrazione non troppo nascosta dietro alle sue parole. 

Da quello che ho capito qualcuna l'ha ridotta così da un po' di tempo. Mi passo il dorso della mano sulla fronte, leggermente imbarazzata dalla situazione che si è creata, è chiaro che devo assolutamente aiutarla. Non che prima avessi qualche dubbio, eh, solo che speravo di risolvere la cosa senza dover richiamare spiriti. Forse dovrei semplicemente accontentarmi del fatto che Santana non sia un fantasma, se è viva e può tornare ad essere una ragazza allora ho ancora un piccola..piccola..piccolissima speranza? Anche solo di diventare sua amica..

"Mi dispiace, Santana.. Prometto che farò qualsiasi cosa per aiutarti." Doveva uscire un po' più forte di così, invece è suonato come un sussurro tremolante.

"Però ho bisogno di sapere ancora qualche cosina.." Faccio una smorfia sapendo che non mi sta guardando, ho paura che dopo tutta quella  frustrazione e rabbia che ha portato fuori possa reagire male.

"Parla."

"Mh.." annuisco cercando con il lanternino le parole più delicate per non urtarla. "Prima hai detto che se sei così.. la colpa è di qualcuno.." 

Santana è sul punto di rispondere quando invece crolla, piantandomi nel cuore una tristezza infinita. Avevo visto per un istante un barlume di speranza, aveva quasi dischiuso le labbra e stava per dirmi qualcosa, l'ho visto, non sono pazza. Non ho idea di cosa l'abbia fermata, fatto sta che ora i suoi occhi scrutano attentamente le piastrelle del mio pavimento. Trovo strano tutto questo interesse per i quadratini colorati che tappezzano il suolo di camera mia, quindi comincio a pensare a cosa possa averla trattenuta. 

"Senti, ora ho sonno quindi.." scuote il capo alzando per qualche attimo lo sguardo su di me, poi volge gli occhi alla porta prima di tornare a guardarmi e retrocede verso l'uscita. 

"Aspetta!" Salto in piedi, alzandomi dal materasso su cui quasi mi stavo addormentando e alzo una mano aperta davanti a lei, come fanno i vigili quando ti vogliono fermare.

"Brittany, davvero, sono stanca, ne par.." 

"Hai detto che ti manca dormire in un letto, ed io ho un letto!" 

Questa volta è lei a non capire me, mi guarda come se avessi detto qualcosa in aramaico antico. Non l'ho detto, vero? 

"Ho promesso di aiutarti.." Alzo le spalle non sapendo come spiegarmi meglio, nella  mia mente è così semplice! Non posso farla tornare ad essere una ragazza in questo preciso istante, però posso migliorare le sue condizioni in qualche modo. "Prendila come se fossi il tuo genio della lampada, però con infiniti desideri. Volevi un letto morbido con delle lenzuola e..dei cuscini.." Le indico con entrambe le mani il letto alle mie spalle, quando d'un tratto mi sembra di capire perché Santana sia così esitante. "N-Non dormirò con te! Vado.. a dormire sul divano o con Mike, puoi restare se ti va.. Resta."

Santana ha raddrizzato la schiena sentendo parlare di Mike, non credo che il mio migliore amico sia la sua più grande simpatia.. 

"Dormo io sul divano." Si volta, facendo un altro passo verso la porta e quasi mi viene da ringhiare per via della sua testardaggine. Che poi, se il cane è lei, dovrebbe essere lei a ringhiare e non io. Strana la vita, no? Un po' come quando credi di aver messo lo zucchero nel caffè ed invece ci hai messo il sale perché le confezioni dello zucchero e del sale si assomigliano all'inverosimile.

"Santana, no, sei una mia ospite e non faccio dormire gli ospiti sul divano!"

"E a me non va che per far dormire me nel tuo letto tu dorma sul divano o con Bruce Lee!" Scuoto il capo aggrottando la fronte alla sua affermazione. Ma che diavolo?

Lei sembra intercettare la mia confusione perché si affretta ad aggiungere "Puzza di Tofu ammuffito, se dormi con lui finisce che prendi la sua puzza. Posso sopportarne uno, ma due.. potrei vomitarti sul cuscino! E ti assicuro che ho mangiato pesante."

Mi gratto una tempia ancora leggermente spaesata. "Huh, quindi..? Ho un letto singolo Santana, non credo che in due.."

"Sono piccola! Cioè, non occupo spazio. Posso.. dormire ai piedi del letto?"

Annuisco perché tutto d'un tratto Santana mi fa una tenerezza infinita. Tuttavia, ora mi prende il panico. Se Mike puzza di Tofu i miei piedi di cosa sanno, Brie?Gorgonzola??

"Mi cambio e arrivo, tu intanto fa come se fossi a cas..ehm..mettiti comoda!"

Scappo da quella stanza sorpassandola sulla porta e volo in bagno, lavandomi per la seconda volta nella giornata. Probabilmente Santana annuserà anche questo, ma meglio la camomilla della stagionatura di miei piedi essenza Nike.

Dopo essermi lavata in ogni dove, esco dal bango e prendo dal divano un cuscino per Santana. Quando torno in camera lei è stranamente appallottolata ai piedi del letto. Sono certa che vedere un cane in quella posizione sia una cosa naturale, ma credetemi che vedere una ragazza tutta attorcigliata è.. strano.Alza la testa in mia direzione facendomi un sorriso timido. Le poso il cuscino vicino alla testa, lei mormora un grazie e se lo sistema sotto alla testa mentre io mi metto sotto le coperte cercando di non darle troppi fastidi. Sono felice del fatto che non dica nulla dei miei piedi, allora ha funzionato.

Spengo la luce e soffoco uno sbadiglio, rilassandomi contro il cuscino.   "Buonanotte San. "

"Buonanotte.." 

Chiudo gli occhi, incapace realmente di prendere sonno. Non faccio che pensare a ciò che mi ha detto Santana, inoltre devo soffocare la voglia che ho di allungarmi per abbracciarla.

Io.. credo che.. credo che Santana voglia davvero aprirsi con me. Ci stava anche riuscendo.

Ma qualcosa l'ha bloccata.

Ho sempre pensato che le cose vadano fatte tutte in una volta, specialmente quelle dolorose. Un unico strappo, come per i cerotti.

Santana invece aveva preferito dilazionare il tutto, secondo me in una strana forma di masochismo. Era chiaro che parlare di certe cose, per lei, fosse doloroso. 

Avrei solo potuto tenerle la mano lungo tutto quel viaggio che stava compiendo con me, incredibilmente felice che avesse scelto me e non un'altra medium.
 


Hola! Spero che vi sia piaciuto, per qualsiasi dubbio, sono in pvt.
Avviso che la settimana prossima, molto probabilmente, non pubblicherò nulla per via della scuola.
Grazie per le recensioni!Ancora una volta scusate la grammatica, tutti errori miei. ç_ç
   
 
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