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Autore: louisvoice_88    22/01/2015    2 recensioni
4 ragazze, un solo sogno... quello di andare a vivere nella magnifica Londra!! Ludo, Reby, Feddy ed io in questa città piena di sorprese incontreremo 5 ragazzi e... il resto lo lasciamo alla storia!!
Firmato
Ludo, Reby, Feddy e Marty
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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POV LIAM
È passata una settimana esatta da quando seppi l’avvenimento. Harry parte oggi.
Non so a che ora.
Non so a che aeroporto vada.
Ma Harry parte fottutamente oggi.
 
**
 
Era un sabato mattina abbastanza nebbioso, anzi, direi molto nebbioso. Non riuscivo a vedere a un palmo dalla finestra di casa delle ragazze, che oramai per me era come una seconda casa. Eravamo tutti qui, e successero un sacco di cose nell’arco di una settimana.
< L’ho fatto solo per il suo bene… > Disse Feddy, interrompendo il silenzio imbarazzante che si era creato tra noi. Marty la fissò, con uno sguardo totalmente sprezzante, e si strinse ancora di più tra le braccia di Lou.
< Feddy, per favore, evitiamo… > Le risposi io, cercando di cambiare inutilmente argomento. Ludo era seduta sulla sua poltrona preferita, con la testa fra le mani: non singhiozzava, ma ero sicuro che stesse piangendo come se non ci fosse un domani.
< Ma è vero. > Controbatté Feddy. Guardai gli occhi azzurri di Marty e Niall, che si scambiarono un’occhiata veloce.
< Se fosse vero, Harry sarebbe qui con noi. Ma lo vedi per caso?! > Niall alzò leggermente il tono di voce, mentre Lou prese tra le dita il viso della sua ragazza. Le asciugò molto dolcemente le guance per la centesima volta di oggi.
< La smettiamo per favore? > Sussurrò Ludo, dall’altra parte della stanza, senza nemmeno degnarci di un suo sguardo.
< No, Harry non c’è. Ma pensa se l’avessimo scoperto oggi, il giorno in cui deve- > Non fece in tempo a finire la frase, che Marty intervenne subito troncandola a metà.
< Cazzo Feddy! Sei stata una perfetta cogliona, per due motivi: uno, hai origliato la mia telefonata, e due, hai detto tutto a tutti come se fosse la cosa più naturale del mondo. Ma dico, ti rendi conto?! > Feddy rimase zitta, mentre Marty continuò a parlare imperterrita. < Sai che ora potrebbe rimanere là, oh, e io so che lo farà, per colpa tua?! > Urlò quest’ultima. Rimasi completamente impietrito dalla sua scenata contro Feddy, ed anche lei ebbe la stessa reazione. Marty invece, che nel frattempo si era alzata in piedi, fu presa da Louis per i polsi, mentre le si arrossava il viso e le lacrime iniziavano a scendere ininterrottamente.
< Marty guardami. > Lei tenne ancora lo sguardo abbassato. < Marty… > La richiamò il più grande, ma lei non accennò minimamente ad alzare la testa. Lou sospirò, e la prese per le spalle. < Amore. > Sussurrò, con il viso distante una manciata di centimetri dal suo. Finalmente lo guardò.
< Scusami di tutto, amore… > Rispose lei, continuando a fissarlo nei suoi occhi magnetici. Ho sempre amato l’azzurro degli occhi di Louis, non so perché, ma sono di un azzurro naturale, ma rarissimo allo stesso tempo…
< Devi stare tranquilla, ci sono io. > Fu l’affermazione più tenera che avessi mai sentito, in una situazione complicata e triste allo stesso tempo come questa. E di più bello c’è solo il modo in cui si baciarono nell’istante subito dopo, premendo le labbra le une sulle altre con una forza, ma anche con un sentimento ineguagliabili.
< Bene ragazzi, adesso la smettiamo veramente per favore? > Chiese di nuovo Ludo… si vedeva veramente che stesse stando male. Pensai che la cosa più brutta, in quel momento, era il fatto che Marty e Niall sarebbero potuti anche andare a salutare Harry, vederlo per forse un’ultima volta… e non ci potessero né volessero dire nulla.
< Ragazzi, esco un attimo. > Disse Marty, dirigendosi verso il giubbotto e indossandolo sopra il maglione di lana che portava.
< Dove vai? > Le chiese Zayn, dubbioso. Marty gli rivolse un’occhiata, e poi si incamminò verso la porta.
< A fumare una sigaretta, problemi? > Fu la sua risposta, prima che afferrasse la maniglia ed estraesse il pacchetto di Malboro dalla tasca.
< No, tu non ti fai del male da sola. > Dissi io stavolta, completamente contrario al fumo o all’alcool o… cose del genere.
< Ha ragione. > Scandì Reby, stranamente zitta fino ad ora. Probabilmente anche lei la pensava come me su certe cose, o stava forse riflettendo.
< Ragazzi, vado. A fumare. Una. Sigaretta. > Divise per bene le parole, e poi chiuse la porta dietro le sue spalle. Calammo di nuovo nel silenzio più totale, e nessuno osò parlare fino a che Marty non rientrò ed abbracciò Ludo. La strinse forte, mentre lei era totalmente in lacrime per quello che stesse succedendo, che a me sembrava davvero assurdo.
Dopo quell’abbraccio tornò a sedersi sul divano, di fianco al suo ragazzo, e prese a messaggiare come stavano facendo tutti. A me vibrò il cellulare, così lo sbloccai e trovai diversi messaggi da Anish.
“Tesoro, tutto bene?”
“Perché mi hai detto del litigio…”
“E poi so che sei a casa loro.”
“Magari state litigando e vi sono solo d’intralcio”
“No, scrivimi appena puoi, okay?”
Li lessi tutti abbastanza velocemente, e le scrissi subito.
“Stavamo litigando e no, non ci eri di intralcio… tranquilla.” Accompagnai il messaggio con un cuore rosso, e ne scrissi di getto un altro. “Comunque va di merda. Harry oggi parte e non posso nemmeno salutarlo o vederlo per un’ultima volta… ti sembra giusto?” Inviai, e tenni il cellulare sbloccato aspettando la sua risposta.
“No che non mi sembra giusto. Soprattutto perché era, o è o quel cazzo che vuoi, un tuo amico; e forse potresti non rivederlo mai più. Devi seguire Marty.” Fu la sua risposta. Scossi la testa, anche se non poteva vedermi.
“No, peggiorerei solo la situazione. Credimi, è meglio che io stia qui…” Dato che amo gli smile, glie ne inviai uno in tema con il messaggio, e poi guardai la situazione intorno a noi.
Reby e Niall, da sempre migliori amici, oggi non si erano degnati di uno sguardo.
Marty e Lou erano uniti come mai, anche se lei non gli aveva mai parlato di Harry.
Io ero solo al tavolo, con la sedia rivolta verso gli altri.
Zayn e Feddy erano incazzati.
E Ludo depressa come non mai.
Che giornata di merda… tutto non sarebbe successo se Harry non avesse dato della puttana a Marty, e non avesse picchiato Louis. E vaffanculo va.
“Liam, non ti lascio solo con loro. Vieni a casa mia.” Il messaggio di Anish mi distolse dai miei negativissimi pensieri, e sorrisi, pensando che fosse bellissimo il gesto che stava facendo. Però le risposi con la cosa più giusta da fare.
“Anish, non sai quanto mi piacerebbe vederti… ma non posso lasciarli qui, soli.” Inviai, e si mise a scrivere una volta che il messaggio le fu arrivato. Era diventato un botta e risposta, oramai.
“Credi che senza di te andrebbe meglio?” Stavolta la sua risposta servì a farmi ragionare.
“No.” Le scrissi io, e non seppi più cosa dire.
“Liam, devi distrarti… vieni qui!” Si mise a scrivere di nuovo, così evitai di interromperla ulteriormente inviandole qualcos’altro. “Se vieni da me possiamo uscire… magari andare da Starbucks, oppure andare insieme al centro commerciale o vederci un bel film sul divano…” Mi mandò anche un cuore rosso, che pulsava. Non potei più resistere a questo strepitoso invito, e alla fine accettai.
“Hai ragione tu, 5 minuti e sono da te” Accompagnai con lo stesso cuore rosso, e ne fu felicissima. Bloccai finalmente il cellulare, e poi mi diressi verso il giubbotto.
< Vai anche tu, Liam? > Mi fermarono Marty, Louis e Niall, anche loro con i giubbotti in mano. Notai che tutti li fissavano, pensavano di avere una vaga speranza di poter vedere Harry forse un’ultima volta…
< Si, vado da Anish. Voi? > Mi tappai la bocca subito dopo avergli fatto quella stupidissima domanda. Ma loro oramai mi risposero.
< All’aeroporto, tra un’ora Harry ha l’imbarco… > Disse proprio Niall. Fu stranissimo: Niall solitamente è colui che porta l’allegria e il buon sentimento tra di noi, invece ora è stato capace di far zittire e abbassare lo sguardo a tutti… mi infilai il giubbotto e mi avviai verso la porta. Mi seguirono i tre dell’Ave Maria, ma ludo corse dietro di noi e prese Marty per entrambe le spalle. Il suo viso era arrossato, i suoi occhi verdi pieni di lacrime e le mani tremanti… uno schifo, stava davvero uno schifo.
< Marty, ti prego… > Riuscì a dire, prima di scoppiare in un pianto dirotto. Si interrompeva qualche volta per singhiozzare, ma non ho mai visto un pianto così… sincero? Anche, ma soprattutto era un pianto d’arresa. Perché sapeva benissimo che Marty le avrebbe detto di no. < Devo vederlo per un’ultima volta, non- > Singhiozzò rumorosamente. < Non posso sopportare di lasciarmelo scappare così, senza poter fare nulla per fermarlo. > Marty prese entrambe le mani della sua migliore amica, e la abbracciò. Fortissimo. Ma il tutto non servì per niente a farla stare meglio…
< Ludo… tu lo sai che vorrei portarti con me, vorrei portarvi tutti… > A quel tutti, guardò negli occhi glaciali di Feddy. < Ma non posso. Capisci? Non avreste dovuto nemmeno saperlo, e poi è Harry che non vuol vedere nessuno. > Concluse, con una piccola lacrima che scese anche dai suoi occhi e scivolò lentamente sulla guancia. Ludo la guardò, fu come se le scavasse nella mente attraverso gli occhi, per scoprire i suoi sentimenti più oscuri… ed allora lo vidi. Un leggero, quasi invisibile moto di pietà nei suoi occhi. Per la prima volta, vidi una completa intesa fra le due ragazze, che poco dopo si abbracciarono di nuovo.
< Allora vai, Marty… e promettimi che lo abbraccerai fortissimo. Per- > Aveva ripreso a piangere anche Ludo. < Per tutte le volte che avrei voluto farlo ma non ho potuto… ti prego. > Quelle parole fecero, non so come, commuovere anche i due ragazzi. Niall piangeva molto, e lo lasciava tranquillamente trasparire… però io concentrai tutta l’attenzione su di Louis. Aveva un volto totalmente inespressivo, attraversato però da decine di lacrime, che scorrevano lungo le sue appena ruvide guance…
< Gli farò pentire di andarsene. > Fu la dolce risposta di Marty, che lasciò un bacio sulla fronte di Ludo e poi riprese la mano del suo ragazzo. Tutti annuimmo, e poi fecero tutti e tre la loro uscita di scena. Li seguii anche io, diretto dalla mia migliore amica, con uno stato mentale totalmente diverso da quello che pensavo di avere quando l’avrei rivista.
 
POV MARTY
In circa mezz’ora di macchina arrivammo a Heathrow. Era pieno di gente felice, con tante valigie colorate e tutti avevano almeno un compagno di viaggio con cui chiacchieravano… quelli da soli invece, sorridenti più che mai, ascoltavano la musica con un paio di cuffiette. Louis era con noi, perché era l’unico che sapesse guidare e portarci fino a lì, e non so come Harry l’avrebbe presa…
Ci aveva dato appuntamento al Gate 42, dove si sarebbe imbarcato per andare a Glasgow con il più grande figlio di puttana del mondo, anche conosciuto come James.
Il mio passo, come quello degli altri due, era sveltissimo, perché la mia intenzione –o, almeno credo, la mia e quella di Niall- era quella di passare con lui il maggior tempo possibile prima che sarebbe partito… arrivati una volta al punto da lui indicato, ci mettemmo in piedi ad aspettarlo.
< Marty, guarda. > Niall mi scosse per un braccio, indicando un punto impreciso con il dito. Guardai nella direzione da lui indicata, e finalmente lo vidi.
Lo vidi nei suoi capelli ricci, nei suoi occhi verdi come la speranza… nel suo trench, che gli stava assolutamente benissimo e che lo faceva sembrare un modello. Lo vidi nel suo atteggiamento altezzoso, nel volto sbarazzino, nella camminata svelta… e lo vidi dirigersi verso di noi.
< Harry! > Lo chiamò Niall, che prese a correre verso di lui come un matto… io lo seguii, però a passo più lento, perché volevo essere l’ultima che lo avrebbe salutato. Il biondo lo raggiunse con largo anticipo rispetto a me e Lou che, mano nella mano, camminavamo verso di lui.
< Niall, non- oh, Niall! Non piangere, dai… > Sentii anche la sua voce rauca, bellissima come sempre, consolare il povero Niall che invece era divorato dalle lacrime. Mi avvicinai a loro, che erano ancora stretti l’uno all’altro.
< Harry, promettimi che tornerai… non posso farcela senza di te… > Furono le dolci ma allo stesso tempo malinconiche parole di Niall. Il riccio scosse la testa, socchiudendo gli occhi.
< Perché? Io come farei a vivere senza il mio folletto portafortuna? > Strappò un sorriso a tutto, perfino a Louis, che era ancora incazzato nero con lui nonostante tutto ciò.
< Quindi torni?! > Gli occhi di Niall si illuminarono di speranza, mentre io ed Harry ci guardammo per la prima volta negli occhi. Mi sorrise, e ricambiai con molta sincerità.
< Certo, ho scartato da subito l’opzione di vivere là… James è anche uno stronzo, e non lo sopporto. > Fece un paio di colpi di tosse. < E poi ho soltanto bisogno di staccare, tutto qui! > Allargò di nuovo le braccia, per farsi stringere una seconda volta da Niall… stettero in quella posizione per quasi un minuto, sussurrandosi cose idiote o le loro imprese epiche all’orecchio, per poi staccarsi e concentrarsi su di me.
< Harry? > Chiesi io, mentre ci guardavamo ancora negli occhi. Lentamente prese a camminare verso di me, per poi abbracciarmi fortissimo, come non aveva mai fatto. Lo sentii tremare leggermente, e mi staccai un secondo per guardarlo negli occhi. Evidentemente piangeva… ed esitava a nasconderlo; so che avrebbe voluto, ma era totalmente impossibile evitare l’inevitabile.
< Mi ero ripromesso di non piangere… > Sussurrò al mio orecchio, per poi lasciarmi un bacio sulla guancia. Ricambiai stampandogliene uno rumorosissimo, che forse fece ingelosire anche Louis. Scacciai via subito questo pensiero.
< Anche io, ma guardami… > Prese il mio viso tra le mani coperte dai guanti, per guardare le mie lacrime scendere dalle guance arrossate dal freddo. Fece una risatina, alla quale mi unii anche io. E poi ne approfittai per abbracciarlo di nuovo, stavolta molto più forte, come avevo promesso a Ludo.
< Stai tranquilla, non è un addio… > Ritornò con le mani appoggiate delicatamente sulle mie guance. Annuii decisamente, ma non volevo smettere di piangere. Così misi anche io le mie mani sulle sue, e poi avvicinò pericolosamente il viso al mio, fermandosi quando le due fronti si sfiorarono.
< Devi tornare, Harry. Lo so che non è un addio, e se tra tre giorni non ti trovo qui, vengo su a Glasgow a ti riporto qua. > Fece un sorrisetto sghembo.
< Lo so… è qui la mia casa, in mezzo a tutti voi- > Si arrestò improvvisamente, e spalancò gli occhi come se avesse visto un fantasma. Mi girai anche io, e vidi che stava fissando proprio Louis, che non aveva perso l’occasione per fumarsi una sigaretta. Piegò la testa di lato, per poi avvicinarsi di nuovo a me. < E lui che ci fa qui? > Stavo ancora elaborando la risposta nella mia mente, quando fu proprio il mio ragazzo a rispondere al posto mio.
< Dato che sono l’unico che sa guidare, li ho portati qui. Spero non ti crei problemi respirare la stessa aria per 5 minuti… > Harry distolse lo sguardo, e poi si diresse verso di lui per scrutarlo meglio. Era da tanto, in effetti, che non si vedevano o sentivano. Così iniziai a sperare con tutto il cuore che si sarebbero scambiati almeno delle battute che non fossero insulti.
< No, sempre che la cosa non dia fastidio a te… > Louis alzò entrambe le mani, e poi lasciò uscire tutto il fumo dalla sua bocca, che finì dritto in faccia ad Harry. Prese subito a tossire, e il mio ragazzo fece un sorriso… che però riconobbi come sincero, come se vedendolo tossire stesse ricordando vecchi tempi, e non era nemmeno un sorriso di scherno. Assolutamente no. < Questo però potevi evitarlo, cazzo. > Il riccio fece qualche altro colpo di tosse.
< Scusami, sai che amo farlo… > Si lasciò scappare Lou. Io mi avvicinai a Niall e lo presi per mano, mentre osservavamo entrambi la scena di super-tensione tra quei due.
< Già… > Gli rispose Harry. I due rimasero a fissarsi negli occhi per un tempo che parve interminabile, io e Niall invece ci scambiammo qualche occhiata veloce.
< Beh? > Chiese Louis, continuando a guardare il bellissimo corpo di Harry, il suo ex migliore amico. Ex fratello, oserei dire.
< Beh cosa? > Fu la risposta di quest’ultimo.
< Intendi andartene senza nemmeno abbracciarmi? > E qui, Louis cambiò faccia. Lo sguardo freddo divenne dolce, compassionevole, i suoi occhi lucidi erano più belli che mai.
< Non l’avrei mai fatto. > Scosse la testa Harry, che corse verso di lui e lo strinse forte. Io scoppiai inevitabilmente a piangere, e il motivo non è nemmeno da spiegare…
E così, dopo circa un mese che due migliori amici non si parlavano, bastò un solo abbraccio per far tornare quell’atmosfera di felicità che prima campeggiava tra di loro. Louis piangeva, piangeva come non l’avevo mai visto fare… e anche Harry singhiozzava come un bambino. Erano stupendi assieme, bellissimi. Come se, dopo un certo periodo, tutto fosse tornato esattamente come prima.
 
 
Eccomi!
Scusate tantissimo il ritardo, ma ho avuto tantissimo da studiare e ho comunque 6 allenamenti a settimana, che sono tanti… fra l’altro oggi ho preso 7 in scienze, cioè sclero.
Comunque, dato che sono qui, non posso certo farvi mancare il punto della situazione:
Il capitolo si apre con un POV LIAM, che vede tutti tristi e depressi a casa delle nostre ragazze… quando decide che sarebbe meglio andare a casa della sua migliore amica Anish (amore dobbiamo trovare un modo per sentirci di più, mi manchi), rimane totalmente spazzato perché vede Lou, Niall e Marty prendere il giubbotto per andare all’aeroporto. La povera ludo, innamorata di Harry, scoppia a piangere ma non possono assolutamente portarla con loro, perché da qui ne vale la permanenza di Harry a Glasgow, in Scozia. Una volta all’aeroporto e una volta salutati i tristissimi Marty e Niall, Louis decide di mettere da parte l’orgoglio e FINALMENTE, CAZZO fa pace con Harry. Anche se proprio pace non si può definire perché non si vedranno per i prossimi 3 giorni.
Ecco a voi, volevo anche dirvi che da ora in poi pubblicherò meno spesso, perché con gli allenamenti e lo studio il tempo è relativamente poco. Spero che questo capitolo vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate! Baci xx
Marty 
  
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