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Autore: Dragneel_Natsu    22/01/2015    1 recensioni
Una storia ambientata in un mondo completamente fantastico in cui nevica in continuazione. I due protagonisti, Frebi e Ful, si troveranno stranamente assieme a vivere una breve ma significativa avventura che cambierà le loro vite.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So che avevo detto che ne avrei pubblicato uno a settimana, ma tanto mi annoio e comunque i capitoli li ho già scritti >.> Quindi ecco qui il proseguimento della storia.


COME LA NEVE CHE CADE DAL CIELO
cap. 2 così dal vuoto nasce il mondo
Mi alzai come tutte le mattine gridando e con il respiro pesante. Questi sogni diventavano sempre più strazianti ogni giorno che passava. Pensavo che col tempo ci avrei fatto un poco alla volta l'abitudine... ed invece...
Questo mio potere si faceva via via più opprimente, finirò col non voler più dormire.
Mi chiamo Frebi e sono il sacerdote profeta del tempio di Showa, anche se non me n'è mai importato molto di questo ruolo.
Ho la capacità di prevedere ciò che il caso non si scomoda a dire. Per meglio spiegarmi: ho la capacità di sognare chi morirà, quando morirà, dove morirà e cosa proverà. 
Che branco di rammolliti! La maggior parte grida spaventata e disperata quando si rende conto sia giunta la sua fine. Senza alcuna dignità. Che gente patetica! Non capiscono il vero senso della nostra esistenza. Noi viviamo proiettati al futuro, e la nostra fine, la nostra morte, è ciò che è necessario a salvaguardare questo futuro. La vita qui è limitata, la natura non è in grado di crearne altra, quindi ha bisogno di strappare la vita a qualcuno già esistente per far si che si nasca. 
Ma non funziona così solo per la vita. Ad esempio anche per la luce è la stessa storia. Qui c'è sempre lo stesso livello di luminosità, in ogni luogo, ma cercare di accendere una luce od illuminare da qualche parte comporta automaticamente l'entrata nell'oscurità di un altro punto del mondo. Fino ad ora sono stati trovati tre profeti che possono prevedere il corso del fato.
Io, profeta della morte, Birock, il profeta delle tenebre e Zanca, il profeta degli squarci.
Io so chiunque dovrà morire, Birock in qualunque punto scomparirà la luce per l'eternità, e Zanca... quali saranno i luoghi ad essere divorati dal vuoto. 
La nostra terra è in continua espansione, ogni giorno c'è sempre un pezzo di mondo che cresce ed un altro che scompare. Zanca fa in modo che nessuno si trovi lì quando questo avviene.
Ma tornando a me... Non m'interessa la mia posizione, non mi comporto con decoro come dovrei. Non indosso mai la mia tunica, ma giro sempre con dei logori jeans (o qualsiasi altro pantalone mi capiti a tiro) ed in occasioni rare indosso una maglietta.
Mi rifiuto di rasarmi i capelli. Sono lunghi, ribelli, e bianchi.
Ormai mi arrivano fin sotto al collo, oltre ad estendersi molto verso l'alto. Non li porto per niente lisci, ma sparsi in ciuffi che vanno in ogni dove.
Non sono per niente casto e puro, anzi. Oltre a non perdere nemmeno un'occasione di quelle che mi trovo davanti (ovviamente solo se ciò soddisfa i miei gusti), le mie passoni vanno completamente contro il nostro credo. Non mi limito solo alle donne che ne entrano nel mio interesse, ma anche ai ragazzi. Spesso porto persone al monastero, nella mia stanza, a far "rumore" fino al mattino seguente. Ciò non giova molto all'immagine di questo posto, ma non me ne importa molto. Siamo tutti destinati a morire, no? Allora perché non godersi la vita? Fare tuo ogni singolo fugace momento... Piuttosto che sprecare l'esistenza ad inseguire divinità inesistenti che ti costringono a creare cerimonie stupide e senza senso.
Vi chiederete allora io che ci faccia qui...
Fui costretto ad unirmi a questo posto in giovane età, data la scoperta della mia "profetica" abilità. Non mi dispiacque molto. Sapevo che i miei genitori sarebbero morti pochi giorni dopo e sarei comunque rimasto orfano. Fu lì che nacque la mia filosofia di vita.  Tutte quelle morti che vedevo ogni notte erano volte sicuramente a qualcosa! Doveva... DEVE per forza essere così... se no... quest'esistenza che senso avrebbe?
Mi ripresi dai miei pensieri riscoprendomi davanti allo specchio affannato e grondante di sudore.
La stanza era buia... Durante la notte in quest'area dev'essere scomparsa la luce per defluire in qualche altro luogo.
Ed ora che avrei potuto fare? Quest'area era ormai completamente avvolta dall'oscurità e non riuscivo a vedere nulla... accendere una qualunque fonte luminosa è a dir poco impossibile in questo mondo...
Notai dopo poco la doccia, rimasta avvolta dalla solita luce che alberga nel nostro mondo. Decisi di entrarvici e lavarmi.
Ritornai in camera lindo e pulito, con un asciugamano in vita ed un altro ad asciugarmi i capelli. Uscii dalla mia stanza in cerca di Alsa, il mio "mentore". Non mi era permesso lasciare l'abazia senza di lui.
Appena fuori dalla stanza intravidi Zanca, pensono come suo solito, non guardare dove stesse camminando. Gli andai addosso volutamente.
"Ma la vuoi finire di fare sempre così???" 
Feci una mezza risata dischiudendo le mie labbra in un mezzo sorriso, uno di quelli un po' ghignanti ed un po' accattivanti che mi piaceva fare.
"Non dovresti andare a letto anziché lamentarti del fatto che ti vengo sempre addosso... e nemmeno nel senso più divertente del termine" questa volta feci un bel ghigno.
"Certo che per dare il voltastomaco sei il migliore. E comunque stavo giusto andando nella mia camera" mi superò dirigendosi verso le sue stanze
"Meglio tu non faccia tardi, tra poco dovresti avere la tua visione no?" lo schernii senza neanche girarmi.
"Non sono visioni! Sono sogni profetici ispirati da Dio!" mi gridò in preda a cieca furia.
"Se anche Dio fosse mai esistito, a quest'ora sarebbe già morto" e detto questo mi avviai senza più ascoltare cosa avesse da dire.


"piccola" nota: questo mondo è diverso dal nostro. Non hai distinzione tra ore di luce ed ore d'ombra, ma in OGNI luogo (anche quelli che dovrebbero essere bui, come ad esempio una grotta) è dispersa la stessa quantità di luce (però alcuni luoghi si illuminano, quindi aumentando il loro livello di luce, fanno cadere altri posti nelle tenebre). Ciò comporta una scarsa importanza dell'orario nel quale si decide di dormire.
Per i profeti però quest'orario è fondamentale. Ognuno di loro ha un orario in cui sogna cosa accadrà (rispettivamente alla vita, alla terra ed alla luce). Quindi non dormire in quel momento potrebbe portare alla perdita della "profezia".
Inoltre, mentre la perdita della vita è casuale, quella della terra e della luce avvengono in uno schema prestabilito, ossia ogni giorno alla stessa ora. 
Se andassero a dormire troppo tardi rischierebbero di non prevedere il disastro in tempo.




anche questo capitolo non è che sia il massimo della lunghezza, e mi scuso. Questa storia è stata pensata per avere capitoli corti e finire in fretta >.<
  
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