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Autore: lostinpercyseyes    22/01/2015    0 recensioni
All'inizio vidi solo delle ombre che si muovevano, ma presto si trasformarono in sagome di corpi.
Qualcuno calò dentro la stanza. Volevo strillare, piangere, vomitare. La presenza che avvertivo si stava avvicinando, quando mi fu di fronte si chinò su di me. Sentii un sussulto provenire dalla figura e poi un'esclamazione in un gergo che non capii: -Caspio...-
Era sicuramente un ragazzo, lo capivo dal tono della sua voce, ma non riuscivo a vedere i lineamenti del suo volto, solo a distinguere il colore dei suoi capelli, biondo sporco.
-Che c'è che non va, Newt?- chiese una voce dall'alto.
Il ragazzo di fronte a me, Newt evidentemente, mi guardò un attimo e poi si girò verso la folla.
-È una ragazza.-
Dall'esterno sentii provenire un gran vociare, di cui riuscivo a cogliere solo poche frasi sparse.
Mi sentivo confusa, infondo una ragazza non doveva essere un così grande stupore, o forse sì?
{Sequel: "Into The Scorch"}
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chuck, Minho, Newt, Nuovo personaggio, Thomas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre mi voltavo dappertutto, nel tentativo di esaminare ogni cosa, i miei nuovi compagni non dissero nulla. Presi a girare su me stessa, lenta, mentre gli altri ragazzi ridacchiavano guardandomi fissa. All'improvviso ebbi le vertigini, il mio sguardo guizzava tra i ragazzi e il bizzarro luogo in cui ero andata a finire. Mi trovavo in un enorme cortile, grande quanto parecchi campi da football e circondata da giganteschi muri di pietra grigia, coperti in vari punti da folte piante d'edera. I muri dovevano essere alti diversi metri e racchiudevano lo spazio in un quadrato perfetto. Ciascun fianco riportava una spaccatura esattamente nel centro, un'apertura alta quanto i muri stessi.
-Guardate la Fagiolina.- disse una voce gracchiante.
-Chiudi quella fogna.- ribatté il ragazzo dalla carnagione scura. -Come ti chiami?-
-Anna.- Risposi automaticamente.
Nel mio cuore e nella mia mente stavano lottando emozioni diverse, che cercavano tutte di prendere il sopravvento. Volevo mettermi a correre e nascondermi da questa gente.
-Secondo te che significa, Alby?- chiese il ragazzo di prima, Newt, al ragazzo afroamericano, Alby.
-Non lo so, per il momento facciamogli fare il giro, ci occuperemo più tardi del problema.- 
-Chuckie potrebbe essergli d'aiuto.- disse il biondo.
-Sì, lo penso anch'io, digli di venire da noi quando avremmo finito. E voi pive tornate tutti al lavoro, non c'è niente da vedere qui. Circolare!-
La folla si disperse velocemente, molto probabilmente Alby era il capo di questo strambo posto.
-Dai Fagio, seguimi e basta. E stammi vicina.- disse rivolto a me.
Cominciai a camminare dietro al ragazzo, sapendo che Newt e Gally erano dietro di me.
-Ora comincia il tour.- fece Alby. Cominciò a muoversi, ma poi si bloccò, sollevando un dito. -Niente domande fino alla fine, ci arrivi? E non aspettarti un trattamento speciale solo perché sei una ragazza.- annuii silenziosamente.
Poi Alby indicò l'area boschiva all'angolo sud-ovest: -Quelle sono le Faccemorte. Il cimitero è in fondo a quel l'angolo, dove gli alberi sono più fitti. Non c'è molto altro. Puoi farci quello che ti pare.- si schiarì la gola -Passerai le prossime due settimane a lavorare un giorni alla volta per i nostri Intendenti del lavoro, finché non capiremo cosa sei più brava a fare.-
Rivolsi l'attenzione a dei recinti pieni di animali, dove diverse mucche erano intente a masticare e mordicchiando un fieno verdognolo da un trogolo. Alby indicò l'ampio granaio nell'angolo in fondo: -Laggiù è dove lavorano gli Squartatori. Roba pesante, quella. Se ti piace il sangue, puoi fare lo Squartatore.-
Scossi subito la testa, avvertendo le risatine degli altri due ragazzi. 
Alby smise di camminare quando arrivammo a due muri che facevano da cornice all'immensa uscita, e si voltò verso di me, dandogli le spalle.
-Là fuori c'è il Labirinto- disse ed indicò vigorosamente con il pollice oltre la sua spalla e poi si interruppe. Rimasi a fissare l'apertura, osservando i corridoi che si perdevano oltre le porte. 
-Sto qui da due anni. Nessuno ci sta da più tempo di me. I pochi sono già morti.- mi accorsi che stavo sgranando gli occhi. -Due anni che proviamo a risolvere 'sta cosa. Niente. Quei caspio di muri, là fuori, di notte si muovono proprie come queste porte qui.-
-Aspetta, queste porte si chiudono? Queste?-
-Fidati è un bene che si chiudano ogni notte, o altrimenti a quest'ora non saremmo qui.- a rispondermi fu Newt, che mi aveva affiancato.
Alby aveva un'espressione seria: -Per oggi basta. Ti lascio con questi due, tanto vedo che andate d'accordo.-
-Non ti preoccupare ci pensiamo noi a lei.- sorrise Gally, mettendomi un braccio intorno alle spalle. Vidi Newt guardare Il ragazzo con una faccia strana, che non capii, ma non mi ci soffermai, dato che Alby se n'era già andato lasciandomi lì con loro.
-Allora si avvicina la sera, dobbiamo trovarti un posto dove stare.- mi disse Gally, sfoggiando un sorriso a trentadue denti.
-Posso darle il mio letto.- si intromise Newt.
-Potrebbe anche dormire fuori.-
-Con quelli? Ma sei matto?- 
-Forse hai ragione...-
-Certo che ce l'ho!-
-Emh...- gracchiai.
-Sì?- mi chiesero all'unisono.
-No, niente.- a quell'affermazione mi guardarono come se fossi scema e molto probabilmente lo ero davvero. Restammo in silenzio finché non mi decisi a parlare.
-Allora... Cosa facciamo adesso?- chiesi mettendo da parte le mille domande che mi giravano per la testa.
-Tra un arriverà Chuck, che ti spiegherà un po' come funziona questo ecosistema complesso. Fino a quel momento hai qualche domanda?
-Ineffetti... Avete detto che è un bene che quei muri si chiudono ogni notte, quindi... Cosa c'è là dentro?-
-Perspicace.- commentò Newt.
-Bella e intelligente. Perfetta combinazione.- aggiunse Gally e io arrossii al complimento, mentre Newt lo guardavo ancora con quello strano sguardo.
-Comunque saprai a tempo debito cosa c'è là dentro.- 
-E perché non ora?-
-Perché mi sembra che per oggi tu debba assimilare anche troppo.- concluse con tono severo Newt.
-Bene... Allora quando si mangia?- alla mia domanda Gally ampliò il suo sorriso e mi fece un cenno verso un punto ben definito della Radura -Di qua madame, se permette le faccio strada.- e mi porse il braccio. Lo presi ridendo per il suo modo di fare alquanto buffo.
Durante la cena conobbi il famoso Chuck, un tipo grassottello e basso, che non doveva avere più di tredici anni. Era davvero simpatico e molto tenero. La cena fu ottima e prima di andare via con il ragazzino, salutai Newt e Gally, ringraziandoli per la loro pazienza.
Chuck mi fece prima fare un giro della Radura generale, per poi portarmi ad un edificio di legno, che chiamò Casolare. Mi disse di cercare un paio di posti liberi sul pavimento per poter dormire, mentre lui prendeva due sacchi a pelo. All'inizio non capii cosa volesse dire con "prendi due posti per terra", ma quando entrai nel locale afferrai il concetto. C'erano una miriade di ragazzi sdraiati sopra il pavimento, rendendo quasi impossibile il passaggio.
Mi stavo dirigendo verso il secondo piano, ormai sicura che non avrei più trovato un posto, quando sentii delle voci provenire da una stanza. Mi accostai alla porta per poter sentire meglio, curiosa come non mai.
-Devi stare lontano da Anna.- era Newt.
-Perché scusa?- questo,invece, era Gally. Non capivo perché stessero parlando di me.
-Ho visto come la guardi e ti avverto non provarci.-
-Altrimenti?-
-Devi stargli lontano.-
-E tu chi sei? Il suo protettore?-
-No, quello che ti romperà la testa se ti avvicini a lei.-
-Non pensare di poter...- in quel momento caddi fragorosamente a terra -cosa è stato...?- si stava avvicinando alla porta, così corsi via più veloce di quanto avrei creduto possibile. E corsi, corsi e corsi. Finché non mi trovai nel boschetto vicino alle Faccemorte. Lì mi raggomitolai come avevo fatto nell'ascensore buio e pian piano mi addormentai.
   
 
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