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Autore: raffa_94    25/11/2008    3 recensioni
" Prese un profondo respiro che si tramutò in un sonoro sbadiglio: ma perché tutti a lui i doppi turni?! Che aveva fatto di male?! Infondo era un bravo ed onesto cittadino che pagava le tasse come tutti.
Se solo avesse detto questo al commissario quello gli avrebbe riso in faccia dichiarando: “ Detective Brief è per caso in vena di scherzi?!”. Guardò al lato destro, specchiandosi nel vetro del finestrino: aveva delle occhiaie tremende. Avrebbe voluto dormire un po' "Buona lettura ^o^Ps: Fict interamente dedicata a Dragonball93 e vivvina ^^
FANFICTION SOSPESA! Chiedo scusa a tutti i lettori!
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Goten, Nuovo personaggio, Pan, Trunks
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: Sotto Copertura ^_-

Capitolo 3: Sotto Copertura ^_-

 

Si sfilò la parrucca castana, ravvivando i capelli corvini con una mano.

Era da più di un anno che andava avanti questa storia: si era infiltrata nel Distretto, convinta di trovare informazioni utili. Invece, alla fine, non aveva fatto altro che girare a vuoto immedesimandosi in una parte che non le apparteneva.

Perché Videl Satan non era Pan Son. Videl Satan era una ragazza timida, impacciata, goffa che arrossisce ad ogni complimento. Pan Son era tutto il contrario: purtroppo aveva fatto trasparire la sua parte determinata quando aveva coperto quel Detective.

Ma cosa ci doveva fare se quella gallina bionda non la sopportava?!

Avevo odiato da sempre i tipi come lei: gattemorte approfittatrici. Poi Brief infondo le era simpatico e non le andava che un suo amico potesse cadere tra le braccia (per non dire lenzuola…) di una come quella.

 

Osservò le lenti colorate che giacevano dinanzi al lei, poggiate su un fazzoletto.

Quelle erano la cosa più fastidiosa. Ogni volta ci metteva chissà quanto tempo per indossarle.

Il cellulare le squillò. Lo osservò per un paio di minuti mentre, massaggiandosi il collo, pensava già ad un bagno caldo. Rispose svogliata.

“ Sì?! Qui Pan.” fortunatamente il nome era stato espresso stancamente e con un filo di voce, non lasciandolo intendere all’interlocutore.

“ Come? E’ lei Videl?” perfetto: lo sbirro. Si raddrizzò sulla sedia, ricordando mentalmente qual’era il tono di voce del suo personaggio.

“ Sì, sono io.” rispose sorridente. Che c’era da sorridere poi?! “Mi dica Brief.”

“ Volevo stabilire con lei l’orario per l’appuntamento al museo.”

Pan strabuzzò gli occhi: quale appuntamento?! “Come…Come dice?” balbettò stupita.

“ Ma sì, già se n’è dimenticata? Il furto al museo, il caso su cui dobbiamo indagare.” il respiro tornò regolare, così come i battiti. Ma che cavolo…?

 

“ Ah sì, giusto! Mi scusi, ma mi era passato di mente e…” cercò di scusarsi imbarazzata. Che figura del cacchio che stavo facendo! si disse tra sé e sé

“ Non si preoccupi, capita a tutti…” lo sentì affermare divertito. Mi correggo: che figura del cacchio che ho fatto. “ Allora le va bene alle dieci di mattina? Di solito il Museo apre a quell’ora di Giovedì.” affermò lui.

Lei si guardò allo specchio facendolo rimanere in attesa. Domani mattina alle dieci. Mi sembra di non avere impegni, tranne l’addestramento del nonno: potrei chiedergli di posticiparlo, non dovrebbe avere obiezioni  visto che è ai fini della copertura se ci vado…rifletté.

“ Certo Detective, alle dieci va benissimo.” dichiarò convinta.

“ A domani allora.” lo sentì sorridere. “ Ah, Videl un’ultima cosa: non mi chiami né Detective né Brief, ma semplicemente Trunks, va bene?!

Pan deglutì. “ Come vuole…” asserì con un filo di voce per poi attaccare. Benissimo le aveva permesso di chiamarlo per nome: valeva a dire che si fidava di lei. Doveva essere contenta per questo, ma sentiva una stretta che le opprimeva il petto. Sei troppo buona, Pan. Troppo buona.

 

 

 

 

 

Si distese sul letto sospirando di contentezza.

Si sentiva strano: sembrava volare su una nuvoletta rosa. Il gatto salì sul letto e si stiracchiò per poi accoccolarsi sulle lenzuola calde del giaciglio. Trunks si sedette a gambe incrociate sul letto, accarezzando il manto corvino di Takumi.

Si osservò allo specchio e la sua espressione si trasformò in una cinica e critica: aveva un sorriso da ebete stampato sulla faccia. Idiota! si disse corrugando la fronte.

 

“Trunks scusa se ti disturbo, ma volevo avvertirti che la cena è pronta.” la voce di Asia si udì da uno spiraglio della porta. Lui annuì.

“Va bene Asia, arrivo tra un po’. ” Sperando che abbia cucinato Goten! Si morse la lingua immaginando già il sapore dei manicaretti della castana.

Osservò l’orologio, prima di scendere dal letto: le nove.

Mancavano solo tredici ore. Iniziava il conto alla rovescia.

Certo che sono proprio idiota…

 

 

Ed eccomi ritornata *_*

Che ne dite di questo capitolo? Spero vi piaccia ò.ò

Ringrazio chi ha letto e chi ha commentato, ovvero:

 

jaj984 (anche per averla messa tra i preferiti), midori chan (anche per averla messa tra i preferiti), stezietta w e nightwish4ever.

 

Beh, alla prossima.

Bacioni,

Raffa

 

   
 
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