Era
successo qualche giorno fa, poco dopo la loro pericolosa
avventura con Shredder. Era andato nella stanza per meditare e anche
per
riflettere un po’ su tutto quello che era successo. La forza
di Shredder stava
aumentando e questo lo rendeva ancora più pericoloso di per
se, in più era alla
ricerca di un potere capace di conquistare il mondo facilmente. Un vero
incubo
. Ma cosa potevano fare loro? Cosa
poteva fare lui? Non lo pensava per manie di grandezza ma
in quanto
leader aveva la responsabilità di guidare al meglio i suoi
fratelli , una cosa
molte volte non facile, soprattutto con Raph. E di nuovo gli vennero in
mente
scene di quella sera , della sua corsa per fermarlo e evitare che si
ammazzasse
e quella voce… Già. Quella voce lo stava
assillando costantemente ormai , ma non
riusciva a venirne a capo.
“ Cavolaccio !” imprecò
“ ah ah ah “
Leo sobbalzò all’istante. Era una risata che aveva
sentito? No impossibile!
Erano nel loro rifugio nelle fogne e non sentiva nessun allarme suonare
, e
Donnie era molto pignolo sulla sicurezza.
“ me lo sarò sognato” si disse .
Guardandosi intorno e realizzando che non
c’era veramente nessuno
si rimise in posizione rimanendo
però
con i sensi all’erta.
“alla mia età la mia testa non dovrebbe fare
questi scherzetti “ disse
“ ah ah ah ah “
“eh no stavolta sono sicuro di aver sentito qualcosa. Fatti
vedere” disse Leo
“ non credo sia possibile”
“ ma che.. ?” Leo era davvero confuso. Che stava
succedendo? Con chi stava
parlando?
“ ok. Sono impazzito del tutto”
“ no . credo che ci siamo sintonizzati per errore”
“eh?”
“ Eravamo tutti e due concentrati e ci siamo connessi senza
volerlo”
“ non ha più senso di
prima…….oh” superata la sorpresa Leo si
rese conto di una
cosa “
sei….quella voce”
“ tu invece sei la persona che ho aiutato l’altra
sera”
“ è incredibile ….. puoi
vedermi?”
“ No. Io vedo solo le energie e ho riconosciuto la
tua”
“energia” ripetè sotto voce
“è complicato da spiegare …..
“
“non importa , credo di aver capito. Sono contento di
risentirti “ disse
riprendendosi dalla sorpresa.
“cosa?”
“ speravo di poterti sentire di nuovo “ Stava
parlando con il cuore in mano . A
differenza di suo fratello Raph gli risultava più facile
dire quello che
pensava ma con meno irruenza di Miky e in modo meno complicato di
Donnie. “ è
da quella sera che desideravo ringraziarti”
“oh…. Non ce ne è bisogno”
“non è vero. Mi è stato insegnato a
ringraziare quando ricevo qualcosa e tu…. hai
salvato la vita a me e ai miei fratelli .Grazie”
Un lungo attimo di silenzio “ ci sei ancora?”
“si… ci sono. Non c’è di
che”
Leo sorrise . Il suo dovere lo aveva fatto. Ora però
c’era un’altra cosa da
sistemare …
“posso sapere il tuo nome?”le chiese speranzoso
“ mi dispiace ma…. È meglio per te non
saperlo”
“perché?”
“non posso dirlo”
Si sentiva che il suo tono era triste. Non gli piaceva, voleva sentirla
ridere
come prima .
“Non fa niente inventerò io un nome per te
mmmmm………Amai oto” disse
senza
pensare , quelle parole significavano Dolce suono
“cosa?”
“ ti chiamerò Amai , finche non potrai dirmi il
tuo nome” disse Leo contento.
“ mi piace come suona”
“ sono contento che ti piaccia “
E continuarono a parlare per ore senza che nemmeno se ne accorgessero .
Ma la
cosa bella era che la cosa non si era fermata solo lì. Come
se fosse un
appuntamento fisso
si ritrovarono alla
stessa ora a meditare e continuare a chiacchierare tutti i giorni .
Niente di
particolare e rimanevano sempre sul vago chi per un motivo chi per un
altro.
Lei non aveva mai rivelato il suo vero nome e su cosa facesse ma aveva
dei
fratelli o sorelle con cui era molto legata: Poi Leo aveva capito dalle
sue
disavventure che era un tipo un po’ distratto , ma era
proprio quello che lo
divertiva tanto. In effetti non rideva così di gusto da
tantissimo . Forse il
fatto di stare sempre tra uomini e doversi quindi sempre dare un tono a
volte
era un po’ sfiancante e , quindi , avere contatti femminili
era piacevole.
Erano come una piacevole pausa da tutto. In quanto a lui non aveva
detto più
del necessario men che meno sul suo aspetto e sulla sua famiglia ,ma in
ogni
caso lei non aveva fatto molte domande. Ma nonostante questo le loro
conversazioni non erano mai noiose .
Ecco svelato il mistero della felicità di Leo.Si era
innamorato.
Era strano , assurdo e per alcuni sarebbe anche sbagliato , ma era
successo. E
non c’entrava niente la gratitudine o lo stupore per quelle
capacità straordinarie,
si era innamorato di quella voce. Una voce bellissima , soffice e
splendida e
che sicuramente , per lui , appartiene ad una ragazza altrettanto
splendida .
Avrebbe desiderato tantissimo poterla vedere anche solo per constatare
se si
avvicinasse almeno lontanamente all’immagine che aveva di lei
ma.. era lui il
problema. Di certo lei , anche nel peggiore delle ipotesi ,non
immaginerebbe
mai cosa fosse lui. Un mutante. E non voleva nemmeno immaginare la sua
reazione
alla sua vista. Però il desiderio di vederla c’era
sempre.
Era passata una settimana da quella sera movimentata e ormai era
arrivato il
momento di tornare alla normalità.
“ mi annooooiooooo!”
“ Michelle l’hai detto per la 30 esima volta .
Abbiamo capito” le disse Rea
“ ma comunque non è cambiato niente. Mi annoio.
Voglio tornare a fare le ronde
con Miky e gli altri”
“ aaaaah … Hitomi ci ha lasciato una settimana per
riposarci da quella
serataccia. Quindi credo che stasera potremmo tornare in giro”
“siiiiii. Lo scrivo a Miky”
Rea sorrise nel vederla così allegra . Anche lei voleva
tornare in azione e
poi…..
“Rea”
“cosa?” si ridestò lei
“ ma poi Raph ti ha scritto?” le chiese con un
ghigno
“ non sono affari tuoi “ rispose lei arrossendo
“daaaaaiiiiiiiiiiii! Me lo devi . Sono stata io a dare il
numero a Miky che poi
lo ha dato a lui” disse con un espressione compiaciuta
“ continuo a dire che non sono affari tuoi”
“ uffa…” disse andandosene offesa.
Rea ricominciò a ridacchiare un po’ per la sua
faccia e un po’ per il messaggio
che aveva ricevuto un paio di giorni prima.
---- Ciao. Volevo sapere come stavi e se era tutto a posto. Mi sento un po’ in colpa
per quello che è
successo e mi
dispiace . Ah sono
Raph.----
Un messaggio semplice ma conoscendolo gli
sarà costato tutto il suo coraggio e una
buona dose di tentativi prima di inviarlo. Ma proprio per quello lo
apprezzava
ancora di più. E sotto sotto gli era mancato un
po’. Le venivano in mente le
parole di Michelle quando stavano andando nel rifugio dei ragazzi.
–siamo
strane noi? Stiamo parlando di storie d’amore con tartarughe
mutanti—In effetti
si. Era strano. Però in tutta la sua vita nessuno le aveva
fatto un effetto del
genere . Poteva anche non avere fattezze del tutto umane ma nel
complesso non
era sgradevole , e poi , conoscendosi sempre meglio cominci a non
vedere più
con gli occhi ma con il cuore. Quindi alla fine , si era strano ma non
per
loro.
“ allora ci prepariamo per stasera” disse alzandosi
e raggiungendo Michelle in
cucina che , come la solito , stava mangiando qualche schifezza.
“Hitomi mi ha dato il permesso “le disse Michelle
anticipando la sua ramanzina
“ ma lei è troppo buona. Vero Hitomi?”
“ cosa?” rispose
lei distratta
“Hitomi va tutto bene?”Le chiese Rea preoccupata
“ si si tutto bene”
“Michelle puoi controllare che l’attrezzatura per
stasera sia apposto?”
“ oooooooooook” disse e si fiondò
nell’altra stanza
“ Hitomi ti vedo un po’ strana in questi giorni. Va
tutto bene?” le chiese di
nuovo lei
“ si niente di cui preoccuparsi .Niente di importante
“
“ anche se non è importante voglio saperlo . Forse
ti potrei aiutare “
Hitomi non rispose , stava riflettendo sul da farsi .
“ lo hai detto già ad Hime?” le chiese.
Di solito la confidente più fidata di
Hitomi era Hime , giustamente , erano più che sorelle.
“ anche se non gliene parlassi lo capirebbe comunque lo sai
“ rispose. Infatti
tra loro due c’era molto più che un semplice
legame affettivo. Hitomi non era
l’unica ad avere queste capacità sopranaturali ,
anche Hime le aveva solo che
in potenza molto minore ma abbastanza da entrare in risonanza con i
pensieri di
Hitomi.
“ di solito non ti da fastidio”
“no , non mi da fastidio ma lo sai che Hime a volte sa essere
molto saccente”
Oh si che lo sapeva . Niente peli sulla lingua .
“ se vuoi puoi confidarti con me” le disse Rea
“ aaaaah. Rea in questi giorni mi è successa una
cosa strana . Quando quella
sera eravate nei guai sono intervenuta e ho usato uno dei vostri
amici”
“davvero?”
“mi dispiace ma non ho avuto scelta”
“ non devi scusarti. Ci hai aiutate no?”
“grazie. Dopo quell’episodio senza volerlo ci siamo
connessi di nuovo”
“connessi?”
“si. Ero in concentrazione per controllare la situazione in
città e…. forse
anche lui lo era e senza volerlo ci siamo sintonizzati e.. abbiamo
parlato.
Forse è successo perché eravamo stati già in contatto
una volta. “
Rea stava ascoltando incredula. Chi poteva essere?
“ e mi ha prima ringraziato per l’aiuto , ha detto
che salvato la vita ai suoi
fratelli e che sperava di potermi risentire. Ha usato un tono
così pacato e
gentile”
Rea sorrise , non potevano essere ne Raph ne Micky.
“ e da quel giorno ci sentiamo tutti i giorni per
chiacchierare , senza dire
più del necessario naturalmente “
“ nemmeno i vostri nomi’?”
“no. Lo sai che essere a contatto con me può
essere pericoloso”
“ e tu lo sai che noi non la pensiamo così
“le rispose Rea. Ormai aveva perso
il conto di tutte le volte che aveva cercato di convincerla della cosa.
“ comunque questo è quanto. Mi sono ritrovata
molto a mio agio a parlare con
lui e… non sono abituata”
“ ti piacerebbe sapere il suo nome?”
Hitomi la guardò agitata. Sapere il suo nome. Dare un nome a
quella voce così
calda e sicura che tanto le piaceva ascoltare.
“ sapresti dirmelo ?”
“ bhe potrei. Devi solo dirmi cosa ti ha detto
esattamente”
“oh…..ha detto -- Mi è stato insegnato
a ringraziare quando ricevo qualcosa e
tu…. Hai salvato la vita a me e ai miei fratelli
.Grazie—“ e arrossì
vistosamente .
Rea sorrise , aveva capito perfettamente di chi si trattava. Solo uno
di loro
parlerebbe come un samurai di altri tempi.
“ il suo nome è Leonardo!”
Hitomi assimilò pian piano la notizia. Leonardo. Era un bel
nome . Non ne seppe
il motivo ma il suo
cuore cominciò a
battere velocemente .
“vedo che ti piace il suo nome” disse Rea sorridendo
“ non prendermi in giro”
“ascolta …” disse Rea avvicinandosi ad
Hitomi facendo incontrare i loro sguardi
“Sono ragazzi fuori dal comune sotto molti aspetti e non
pensare di metterli
nei guai dicendo chi sei perché già di per se non
hanno una vita normale. Ecco
perché andiamo tanto d’accordo. Quindi per una
volta fai un favore a te stesa e
sii felice “ le disse accarezzandole i capelli e lasciandola
un po’ da sola a
riflettere sul da farsi.
“ vorrei che il mio cuore battesse forte perché lo voglio io “
Ma ci stava lavorando , doveva esserci un modo per riuscire a separare le loro menti e le loro sensazioni . Lei amava la tecnologia , la scienza ma si occupava anche del paranormale ed aveva un quoziente intellettivo molto superiore alla media e in più , era molto carina , il che non guastava , soprattutto quando aveva a che fare con uomini stupidi che la sottovalutavano solo per il suo aspetto , da li aveva le soddisfazioni migliori.
Stava sorvegliando la zona tranquillamente camminando tra la folla. Aveva inventato da poco un piccolo dispositivo che riusciva a percepire l’umore delle persone e non solo. Poteva capire se una persona era arrabbiata , spaesata o pericolosa perché ubriaca o fatta. Poteva capire anche le statistiche fisiche e mentali . Il tutto in un congegno piccolo come un orologio.
Era in giro da qualche ora e sinceramente si stava un po’ annoiando visto che non aveva trovato niente di interessante. Quando passando di fronte ad un vicolo , a prima vista senza nessun valore , il suo orologio non la pensò alla stessa maniera. Aveva visto , anche se di sfuggita ,una luce interessante. Un piccola lucina a cui il suo orologio non sapeva dare classificazione. Diceva semplicemente Umano 90%.
“ questa si che è una cosa interessante” disse sorridendo.