Crossover
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Autore: Suikotsu    25/11/2008    2 recensioni
Un malvagio negromante cerca di impossessarsi degli artefatti più potenti del creato per realizzare i suoi diabolici scopi: quattro eroi, riuniti dalla volontà degli dei, uniranno le loro forze per sconfiggere lui ed i suoi spietati generali. Mentre la guerra infuria, un potentissimo elfo corrotto, seguendo la volontà del suo dio, ha liberato un terrificante esercito di demoni, per poi stringere un'alleanza con gli elfi oscuri.
Questa è la mia prima fic: all’inizio sembrerà un po’ banale, ma ci saranno numerosi personaggi e alcuni colpi di scena; consigliata a chiunque piacciano le storie ricche di combattimenti. Se vi ho incuriosito leggete, e lasciate un commentino!(ma non siate troppo severi)
Ho messo “non per stomaci delicati” perché le scene di combattimento spesso sono violente.
Importante: se dovessi commettere dei plagi fatemelo sapere. Grazie!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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CAPITOLO 44: IL MAESTRO

Ora che siamo arrivati dal maestro, ringrazio Illidan per la sua recensione, e spero che qualcun altro vorrà commentare questo e magari i capitoli precedenti.


I quattro ricambiarono l'inchino.
"Prego, seguitemi."
Il monaco condusse gli eroi per un viale pieno di statue in marmo tenute benissimo, che raffiguravano le varie divinità, da Minako ad Onimusha.
I quattro le ammirarono interessati, ma non poterono fare a meno di rabbrividire quando passarono davanti a quelle di Naraku, Archimonde e Fortinbras. Emanavano come un'energia negativa, in grado di incutere timore anche ai guerrieri più impavidi.
Terminato il viale superarono un'altra scalinata, alla fine della quale li aspettavano due guerrieri: il primo era piuttosto piccolo e stava mangiando della carne, il secondo, alto e possente, del miele.
I quattro spalancarono la bocca per lo stupore: Black e Geki!
"Salve. Felice di rivedervi."
"Heilà!"
Superato il momento di stupore, i guerrieri presero le armi e si lanciarono all'attacco: i due non si mossero.
Quando furono a meno di un metro Tenkai comparve davanti a loro, fermando tutte le loro armi col bastone.
Il gruppo rimase spiazzato, da una parte per il comportamento del maestro, dall'altra per la sua rapidità, tanto grande che avevano solo intravisto una sagoma rossa.
Tenkai non disse nulla, spinse i quattro indietro e li atterrò con un solo colpo di bastone.
"Ma che ti prende!? Sono nostri nemici."
Il monaco guardò Zhai, ma non disse niente.
I due si affiancarono al maestro.
"Il nostro venerabile mentore ci ha inviati apposta per mettere alla prova le vostre capacità."
"Cosa?! Ma se avete tentato di ucciderci!"
"Per rendere le cose più realistiche."
"E come avete fatto a salvarvi?"
Black sorrise.
"Siamo troppo resistenti per morire per una semplice caduta. Poi, grazie ad una polvere speciale che abbiamo gettato nel fuoco siamo arrivati fin qui."
"Ma come facevate a sapere del nostro arrivo?"
"Gli dei. Le divinità stesse hanno riconosciuto il vostro valore, e mi hanno avvisato del vostro probabile arrivo. Sapendo che sareste passati per la Foresta Nera, ho inviato i miei discepoli per testare le vostre capacità.Avete superato abilmente la prova. Non tutti sono in grado di battere dei guerrieri come loro, anche se non si sono impegnati proprio al massimo."
"Dite davvero?"
"Sì. Abbiamo un po' fatto gli scemi, mettendovi alla prova. Se non ci aveste battuti facilmente, il demone del bosco vi avrebbe annientati."
Zhai si alzò e preparò le armi.
"Vediamo."
"Lasciali stare. Piuttosto battiti con me, se te la senti."
La ragazza fissò il monaco un istante. Per un attimo si chiese se non stesse per osare troppo.
"E va bene!"
"Aspetta!" - si intromise Rannek - "Io tempo fa ho sognato che io ed i miei guerrieri saremmo caduti in un'imboscata. Perché non sono stati avvisati anche i miei soldati?"
"Sappi, guerriero, che non tutti possono entrare in contatto con la mente di una divinità. Se il mortale non ne è all'altezza, la sua anima viene schiacciata. Non tutti possono farcela."
"E ditemi: io, prima di fuggire da una torre, sono stato contattato da un'entità immensa. Era forse un dio?"
"Sicuramente. Ha, tu devi essere Illius, allievo di Khelben. Mi era stato predetto che saresti arrivato. Come sta il tuo mentore?"
"Purtroppo è da molto che non ho notizie di lui, ma quando siamo partiti stava bene."
"Ehi, non ti vuoi più battere con me?"
"Comincia pure quando vuoi."
Con grande rapidità, l'elfa attaccò, ma Tenkai afferrò un pugnale con le dita, poi le dette una bastonata nello stomaco.
L'elfa cadde in ginocchio.
"Dovrai fare di meglio."
Zhai tentò un altro attacco, ma il monaco era rapidissimo, molto più di lei.
Dopo aver fatto un salto di vari metri il monaco alzò la mano.
"Basta. Non impegnarti troppo, non subito."
L'elfa si fermò.
"Incredibile...non l'ho nemmeno sfiorato."
"Ma voi due da dove venite?" - chiese Drizzt a Black.
"Da dove? Dalle terre dei barbari."
"Da laggiù?"
"Esattamente. Eravamo due amici, e non volevamo vivere in un posto simile. La gente era troppo brutale. Siamo così fuggiti quando eravamo piuttosto piccoli, e abbiamo raggiunto queste terre. Un giorno abbiamo incontrato il grande Tenkai, che ci ha accolto come discepoli. Dopo un lungo addestramento abbiamo ricevuto queste corazze: io l'armatura del Lupo..."
"E io dell'Orso."
"Ora noi siamo dei guerrieri al servizio del volere degli dei. Ci siamo votati a Koga, il dio protettore delle fiere."
"Fate come vi pare. Ma io non mi voterò a nessun dio."
"E nessuno ti obbliga a farlo, mia giovane allieva. Anch'io sono votato ad un dio: Onimusha, il Dio delle Tenebre. Un mio avo fu il suo primo discepolo, e da lui ricevette questo guanto."
Fu solo ora che lo notarono: l'oggetto ricopriva quasi tutta la parte superiore dell'avambraccio, ed era di colore arancio splendente. Su di esso, all'altezza della mano, c'era un occhio dorato che sbatté la palpebra.
"Ma è vivo?!"
"In pratica. Quest'oggetto ha una volontà sua. E racchiude il potere di un'antica civiltà, creata da Onimusha in persona, gli Oni."
"Oni?" - chiese lo stregone - "Ho letto qualcosa in proposito: sembra che siano la razza più antica e potente."
"E lo siamo." - disse una voce alla sue spalle.
Dietro ai guerrieri erano comparsi degli oni.
"Demoni!" - gridò Rannek prendendo la spada.
"Non c'è bisogno di agitarsi, sono dalla nostra parte." - lo fermò il maestro.
"Ho...perdonatemi."
"Non c'è problema. Ne avete passate tante, dopotutto."
"Dovreste ringraziarli. Sono stati loro a distruggere l'armata dei barbari."
"Davvero? Allora vi dobbiamo la vita."
"Non potevate intervenire un po' prima? E sopratutto, perché la magia purificatrice non ha effetto su di voi?"
"Perché è stata creata con la magia che ho appreso dal loro popolo. Infatti sono gli unici demoni in grado di padroneggiare la Magia Sacra. In questo modo purifica i demoni malvagi, più di tutti i Genma." - spiegò il maestro.
"Cosa sono i Genma?"
"Demoni antichi e potenti. Come quello."
Il maestro indicò due statue in cima al tempio: erano due guerrieri in puro oro.
Il primo era un umano, di circa vent'anni, armato di una katana, con addosso un'armatura e un guanto identici a quelli di Tenkai, intento ad incrociare la spada col secondo, un demone di dimensioni umane con due tentacoli al posto dei capelli: Gargant.
"Bene, ora che ci siamo chiariti, quando cominciamo l'addestramento?" - chiese Zhai.
Il monaco la guardò un istante.
"Buona parte del vostro allenamento è stato raggiungermi. Il deserto, la foresta...erano tutte prove per allenare chiunque desiderasse venire fin qui. Se ce l'avete fatta, forse avete risvegliato in voi i poteri assopiti."
"Poteri assopiti?"
"Sì. Tutti hanno dentro di sé un potere, che può essere più o meno grande. Voi siete riusciti a svilupparlo, attraverso sforzi continui, impegnandovi al massimo."
"E allora? Tutto qui l'addestramento speciale?"
"No. Vi batterete più volte contro di me, e, quando sarete migliorati a sufficienza, vi sottoporrò alla prova finale. Se riuscirete a completarla riceverete dei nuovi poteri, tra cui un enorme sviluppo dell'energia spirituale."
"Spirituale?"
"Sì. Accomodatevi, ora vi spiegherò tutto."
I quattro seguirono il maestro, mentre Geki e Black stettero fuori ad allenarsi.
"Come sapete, per lanciare magie si unisce la forze spirituale a quella fisica. Mentre quella fisica raggiunge certi limiti, quella spirituale può raggiungere alti livelli, e se è grande, è possibile sfruttarla per migliorare le proprie prestazioni fisiche."
Il drow lo guardò interessato.
"E in cosa consiste, di preciso?"
Con un gesto l'armatura si staccò dal corpo di Tenkai, lasciandoli solo la sua veste sacerdotale cremisi.
"Colpiscimi con la freccia."
Drizzt esitò un attimo, poi prese l'arma e la freccia partì.
L'arma si conficcò nel torace del monaco.
"No! Credevo che l'avreste..."
Senza dire una parola, il maestro si tolse la freccia, dalla quale gocciolava un po' di sangue.
"Hai visto? Il mio corpo è troppo resistente perché una freccia lo trapassi. I miei poteri spirituali mi permettono di indurire i miei muscoli, migliorare i miei riflessi ed aumentare la mia forza fisica. Tu, con la spada: qual è il tuo nome?"
"Rannek."
"Bene Rannek, attaccami."
Lo spadaccino prese l'arma e tentò un colpo alle gambe.
Il monaco saltò schivando la spada.
"Non ci stai mettendo decisione."
Il guerriero esitò un attimo, poi tentò un colpo alla spalla: Tenkai fermò la spada con le mani.
"Grande velocità..."
Il maestro colpì l'umano nello stomaco col palmo della mano, sollevandolo di peso e mandandolo contro la parete; il colpo mozzò il fiato a Rannek.
"...grande forza...ed ora tu, stregone, attaccami."
Illius lanciò un tuono blu.
Intanto fuori i due guerrieri stavano ancora combattendo.
"Come dici che se la caveranno?" - chiese il più piccolo.
"Beh, sono forti, ma devono ancora migli..."
"HAAAA!"
Illius volò per aria e ricadde davanti a loro, colpito dal suo stesso incantesimo.
"Avanti, alzati, è stato solo un colpetto!" - disse Tenkai.
"Ehi Illius, te le ha proprio suonate, he?" - lo canzonò Zhai.
"Vuoi essere tu la prossima?" - chiese il maestro.
"Er...no!"
"Benissimo. Allora ditemi, chi o cosa avete affrontato nel corso del vostro lungo viaggio?"
"Ho, di tutto e di più! Abbiamo eliminato un demone che si credeva un dio, decimato un piccolo esercito di demoni e battuto perfino uno Spettro!"
"Uno Spettro? E come lo avete ucciso?"
"Beh, Rannek gli ha conficcato la spada nel petto, poi Illius gli ha lanciato un fulmine."
"Petto? Dove, di preciso?"
Lo spadaccino, rialzatosi, indicò il punto.
"Come temevo. Non è morto. Lo avete colpito al petto, ma non proprio al cuore."
I quattro rimasero senza parole.
"C...come? Gli ho sferrato un incantesimo micidiale e..."
"Non basta. Per uccidere uno Spettro bisogna colpirlo al cuore. In caso contrario si dissolve, per poi ritornare
ancora più forte. Ma almeno qui potrete stare tranquilli. L'aria è carica di energia purificatrice, e nessun malvagio può avvicinarsi."
Illius si appoggiò al muro.
"Ma come ho potuto commettere un simile errore? Come ho potuto sbagliare?"
Tenkai gli mise una mano sulla spalla, e con tono paterno lo rassicurò.
"Non devi prendertela per questo. Quando avrete completato l'allenamento sarete abbastanza forti da far fronte a qualunque avversario. Ora accomodatevi. Sapendo della vostro arrivo, vi ho preparato dagli alloggi. Seguitemi."
I cinque attraversarono il corridoio del tempio, dove videro due statue in marmo: la prima raffigurava Onimusha in piedi, che porgeva il Guanto Oni ad un uomo inginocchiato, lo stesso che incrociava le spade con Gargant. Legato alla vita portava un fodero contenente una katana.
"Quello è il mio avo, Samanosuke, che riceve dal sommo Onimusha il Guanto Oni per sconfiggere i genma." - spiegò il maestro.
"I genma...mi piacerebbe sapere qualcosa di più su di loro." - disse lo stregone.
"E lo saprai. Uno di questi giorni vi racconterò tutto con calma...gli oni, i genma, gli dei...ma ora andate a riposarvi. Vi aspettano delle giornate dure e dovrete essere in forma."


  
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