Serie TV > Che Dio ci aiuti
Segui la storia  |       
Autore: martadr    24/01/2015    1 recensioni
la storia ha luogo a partire da tre mesi dopo gli avvenimenti del campo volo. Ho provato ad immaginare come potesse riprendere una possibile futura quarta serie, e con quali problemi si potrebbero trovare faccia a faccia i nostri pazzeschissimi. All'inizio più rapporto tra Rosa e Azzurra, poi...beh lo scopriremo insieme
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 9 – perdonare o non perdonare?

 
ANGOLO DIVINO e APPARTAMENTO DI GUIDO

“Ehi Azzurra” esordì Margherita entrando al bar per colazione “riesci a farmi avere per oggi pomeriggio l’elenco degli invitati e la disposizione ai tavoli? Così mando in stampa i segnaposto”
“certo, ormai li ho tutti pronti, te li allungo appena torno dopo aver accompagnato Davide”
“ottimo” e Margherita uscì mentre le ragazze tornarono alla colazione. Dopo poco Azzurra e Davide uscirono per andare a scuola. Un’oretta dopo Azzurra era di ritorno e stava prendendo l’elenco degli invitati per portarli a Margherita, quando Suor Angela entrò in casa di Guido.
“ah eccoti Azzurra, ti cercavano le ragazze per andare a ritirare l’abito”
“si si stavo scendendo, però dovevo recuperare prima l’elenco degli invitati che Margherita oggi pomeriggio li manda in stampa” sorrise Azzurra “ancora non ci credo, una settimana e sarò sposata” e Azzurra si mise a ridere sotto gli occhi felici di Suor Angela “beh è quello l’elenco? Dai dai fammi vedere, io dove sono di posto?” chiese scherzosamente la suora. Azzurra aprì il cartellone su cui aveva indicato tutti i posti a sedere per mostrarli a Suor Angela “ecco vede, qui siederemo io e Guido, al fianco di Guido Marcello, Giuliana e la piccola Irene, al mio fianco Davide, Rosa e Margherita con Carlo e Anna, poi a seguire Nina con Gregorio, Alice con Mattia, Chiara, poi LEI Suor Angel” e sottolineò scherzando il lei, “Suor Costanza, Achille e così via fino a girare tutto in torno al tavolo…non che sia un tavolo lungo” ridacchiò Azzurra, poi guardò verso Suor Angela che aveva uno sguardo pensieroso “che c’è? Non vuole stare vicina a Suor Costanza?” e se la rise “se vuole le cambio posto”.
“Azzurra posso chiederti una cosa?” “certo mi dica, spero non sia davvero il posto perché non è che siamo poi tanti, non saprei proprio dove spostarla” e iniziò a guardare il cartoncino pensierosa. “non si tratta del posto, tra Chiara e Suor Costanza va benissimo, ma… senti so che sto per toccare un argomento molto delicato quindi non mi uccidere… non posso non notare che non hai inserito tuo padre.”
A quelle parole Azzurra si raggelò “Certo che non l’ho inserito, non è invitato…e prima che lei mi inizi a fare le prediche, si ricordi quello che ha fatto a mia madre, a me e soprattutto a Rosa”
Lo so tesoro, e credimi, capisco tutta la tua rabbia, ma è il tuo matrimonio, sei sicura di non volerci almeno pensare, lui p tuo padre.” “non c’è bisogno di pensare proprio a niente, ci ho già riflettuto a sufficienza” Suor Angela sospirò, sapeva che non sarebbe stato facile “ e chi ti porterà all’altare bambina mia?” “lei Suor Angela, lei è la cosa più vicina ad un genitore che ho, perciò sarà lei a portarmi all’altare” “ma tesoro mio…” Azzurra non la lasciò finire “Se non se la sente chiederò ad Achille, ormai ha ripreso a camminare piuttosto bene, avrà ancora bisogno del bastone per un po’, ma non credo che camminare lentamente lungo la navata della nostra cappella sarà un gran problema per lui” disse quasi senza emozione Azzurra “non volevo dire questo Azzurra, io sarei onorata di …. “ e ancora Azzurra non la fece finire “e allora cosa voleva dire?” chiese ormai quasi scocciata la ragazza “niente tesoro, vorrei soltanto vederti felice….” “io sono felice” la interruppe nuovamente e definitivamente Azzurra “ora mi scusi ma devo andare, le ragazze mi aspettano” e così uscì dalla stanza.


ANGOLO DIVINO

Le ragazze stavano rientrando dalle ultime commissioni della mattinata ed entrando al bar trovarono Suor Angela intenta a preparare il pranzo, tutte la salutarono e Margherita e Rosa iniziarono a far vedere alla suora i fax simile dei segnaposti, le foto della versione definitiva del vestito, etc etc. Azzurra rimase fredda nei confronti di suor Angela, e presto si ritirò in camera sua, Rosa aveva notato la scena, così appena Margherita e Nina salirono a posare le tante borse, Rosa si avvicinò a Suor Angela,
“che è successo con Azzurra?”
La suora sospirò “se te lo dico ti arrabbi anche tu” e la guardò come a cercare uno sguardo che le smentisse la sua tesi. Rosa mise le braccia sui fianchi “beh lei provi” le rispose tra il curioso e il dubbioso. Suor Angela le raccontò quello che era successo la mattina e Rosa si incupì “beh Suor Angela non può darle torto, se io fossi stata al suo posto avrei fatto lo stesso.” “Rosa io capisco tutto l’odio che avete nei confronti di vostro padre, e non posso dire che non sia in parte giustificato, ma è il suo matrimonio, e lui è l’unico parente che le è rimasto…” “le sono rimasta io Suor Angela” la interruppe alzando la voce Rosa “le sono rimasta io” ripetè, “non abbiamo bisogno di una padre come quello, ci siamo trovate, ci vogliamo bene, ci faremo bastare l’una all’altra” e con quello Rosa uscì tra i sospiri di Suor Angela.
Rosa era davvero furiosa con Suor Angela, come si era permessa di chiedere ad Azzurra di rivalutare l’invito a suo padre…padre, una parola decisamente eccessiva per quell’uomo. La suora l’aveva fatta decisamente arrabbiare, doveva fare due passi per smaltire il nervoso.
Dopo circa un’ora passata a camminare si e giù per le vie di Fabriano continuando a ripensare alle parole della suora, Rosa, decise che doveva fare qualcosa al riguardo, non sapeva ancora cosa, ma l’avrebbe scoperto appena arrivata in carcere.


CARCERE

“buongiorno, come posso aiutarla?” chiese la guardia
“salve, sono venuta per vedere un detenuto, il notaio Lonardi”
“certo, mi serve un documento e una firma” e le pose un foglio da firmare. Rosa firmò e poi seguì la guardia fino alla stanza di incontro tra detenuti e famigliari.
“attenda qui, il mio collega lo accompagnerà entro pochi minuti” e la guardia uscì
Appena rimasta sola Rosa iniziò ad avere ansia, cosa diavolo si era messa in testa di fare? Non aveva mai incontrato suo padre dopo aver saputo la sua identità, ma era tutta matta? Per un secondo era tentata di uscire ed andarsene, ma quando si alzò per dirigersi verso la porta, questa si aprì. E la guardia fece entrare il notaio Lonardi. Appena lo vide, un insieme di emozioni sovrastarono Rosa. Odio era la prima che le veniva in mente, odio per averla abbandonata, per aver illuso e abbandonato sua madre, odio per averle mentito, odio per il pessimo padre che era stato per Azzurra, odio…odio… . Poi provò sollievo, sollievo per poter finalmente dare un volto all’uomo che aveva sempre sperato sarebbe tornato a prenderla, all’uomo che da piccola voleva rendere fiero. Poi ancora ansia, per quello che gli avrebbe detto, quello che non sapeva ancora che gli avrebbe detto…
“Rosa” esclamò il notaio Lonardi appena la vide “cosa ci fai qua” chiese calmo.
“non si illuda, non sono qui per lei notaio, ne per me” si avvicinò e rimase in piedi vicino al tavolo ma guardando fuori dalla piccola finestra sulla parete “lei è una persona ignobile” ma il notaio la interruppe “Rosa, se sei venuta qui per…” ma Rosa non lo lasciò finire “no ora lei sta zitto e mi ascolta “ e lo guardò dritto negli occhi “è il minimo che possa fare dopo quello che mi ha fatto…che ci ha fatto” e tornò a guardare fuori dalla finestra.
“lei è una persona orribile, viscida, spregevole. Ho sognato per tutta la vita che mio padre venisse a prendermi e che fosse fiero di me. Poi ho smesso di sognare. Ora che so chi è mio padre, sono quasi contenta che mi sia stato lontano. Lei è riuscito a fare del male anche ad Azzurra, le ha fatto passare un’infanzia quasi peggiore della mia, l’ha tradita pur professandole amore…l’ha delusa milioni di volte” e tornò a guardare verso il notaio “resta il fatto però che lei è l’unico padre che Azzurra ha.”
“non so se lei lo sa, ma Azzurra si sposa la settimana prossima” alla notizia il notaio rimase shockato, Azzurra non gli aveva detto niente “non lo sapeva vero?” e lui fece cenno col capo “beh, non mi sorprende…come darle torto”. “sei venuta qua per vedermi soffrire perché mia figlia non mi vuole al suo matrimonio?” “no sono qua perché a differenza sua, io voglio davvero bene ad Azzurra. Anche se ora lei è convinta che non averla al suo matrimonio sia la scelta migliore, temo che un giorno lo rimpiangerà, è troppo buona per portare rancore così a lungo”. “e io cosa posso farci, Azzurra non mi vuole neanche parlare, come posso convincerla ad invitarmi al matrimonio?”
“lei non farà nulla, ci penserò io. Mi farò dare un permesso dal mio studio per farla uscire dal carcere due giorni. Il giorno prima del matrimonio verrò a prenderla e insieme andremo al convento. Convincerò Azzurra a parlare e lei avrà modo di scusarsi. Allora, e solo ed esclusivamente se Azzurra acconsentirà potrà restare per il matrimonio. In caso contrario la riporterò in carcere.” “faresti questo per me Rosa?” “no, non lo faccio per lei, lo faccio per mia sorella. Resto convinta che non le darà una possibilità, ma almeno ci avrò provato. Ora devo andare. Le farò avere notizie tra qualche giorno.”
“grazie, Rosa non so come…..” ma Rosa se ne era già andata…quella figlia che lui non aveva mai voluto, era la figlia che forse, gli avrebbe permesso di ricostruire un rapporto con Azzurra…forse in fondo Rosa non era così male.
 
FINE PRIMA PARTE
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Che Dio ci aiuti / Vai alla pagina dell'autore: martadr