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Autore: Dark_S97    24/01/2015    2 recensioni
E se Lily dopo il divorzio con William avesse capito di non essere in grado di prendersi cura di Eric e Serena e li avesse dati in affidamento? E se loro passassero di famiglia in famiglia fino a quando un misterioso benefattore paga loro la retta della Constance Billard/ St. Jude? E se gli Humphrey vivessero ad Hudson?
Serena frequenta l'ultimo anno alla Constance e lì incontra i nostri altri personaggi preferiti di Gossip Girl. Diventeranno lo stesso il Non-Judging-Breakfast-Club? Che cosa succederà?
Entrate e lo scoprirete! Buona lettura!
NS, BC, accenni NB. Possibile (ma spero di no) OOC.
ATTENZIONE: STORIA INCOMPIUTA.
Dal prologo:
Papà che esce di casa e non torna.
Uomini a caso che entrano ed escono da casa nostra.
Un uomo che porta via la mamma.
Un uomo elegante che porta me ed Eric in un orfanotrofio.
Decine di famiglie non degne di questo nome che ci accolgono ma ci ignorano.
L'alcool come unica distrazione.
La mia fuga.
Sirene accecanti e la polizia che mi riporta indietro.
Le cicatrici sui polsi di Eric.
Queste immagini si mostrano nei miei sogni ogni volta che chiudo gli occhi e questa notte non fa eccezione.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Erik Van Der Woodsen, Nate Archibald, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass, Blair Waldorf/Nate Archibald, Nate Archibald/Serena Van Der Woodsen
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessuna stagione
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14
Chapter 14.

"Ferma le ricerche. L'ho trovato."

Blair.

Avrei dovuto capirlo fin dall'inizio. Avrei dovuto capire che è stata la persona che mi sta di fronte ad appropriarsi indebitamente del mio diario. Mentre andavo verso casa sua ho chiamato mia madre: che lo avesse lei era la cosa più probabile, era una delle poche persone che avrebbe potuto ottenere facilmente l'accesso alla mia camera. Così ho cercato di estorcerle informazioni attraverso affermazioni ambigue come: "Sai, mamma... Nei diari segreti le persone scrivono cose che non pensano davvero perché pensano che nessuno le leggerà mai."
Quando mi ha domandato con tono confuso cosa stessi farneticando, l'ho rimossa momentaneamente dalla lista dei sospettati. E poi sono arrivata a casa della persona colpevole del furto. Non mi aspettavo davvero che fosse lei ad avercelo, insomma, ha troppa paura di me per compiere un gesto tanto avventato. O almeno così credevo... Mi sbagliavo. L'ho sottovalutata... Più o meno...
Be', non troppo visto che quando sono entrata, aveva ancora il diario in mano. Mi ha guardata sbalordita, probabilmente aspettava altre persone. Ho ripreso subito quello che mi appartiene, lei ha recuperato quello sguardo arrogante che di solito usiamo con quelli che reputiamo inferiori di noi... Ma a fare quello sguardo non mi batte proprio nessuno. Così gliel'ho fatto capire.
Ed eccoci qui. Do il mio telefono a Dorota per mandare un messaggio a Serena (e fare andar via la mia cameriera).
"Perché l'hai fatto, Penelope?" le domando con voce neutra ma mantenendo il mio sguardo principesco.
Lei sbuffa. "Ero stanca di essere umiliata da te."
"Credevi davvero che saresti riuscita a diventare regina?" Faccio due più due. Non è nello stile di Chuck Bass non rispettare certi accordi. "Hai detto tu a Nate di me e Chuck, non è vero? Cosa speravi di ottenere con tutto questo?" ribatto senza scompormi. Non sarebbe degna di un tale interesse da parte mia.
"Certo che sono stata io." risponde Penelope con un sorriso degno di Joker "Ho una cotta per Nate sin da quando riesco a ricordare... Eppure lui ha scelto te, che sei l'esatto contrario della perfezione e tu continuavi a non amarlo come si meritava e neanche adesso lui ha scelto me." Di colpo la sua espressione cambia, sembra quasi sul punto di scoppiare in lacrime, ma è solo un attimo: "Ha occhi solo per quella sciacquetta bionda."
Quello che dice non ha molto senso, ma non me la prendo a causa di gente tanto insignificante. Mi limito a domandare: "Serena?"
"Non ti sei accorta di come la guarda? Come se non avesse mai visto niente di tanto bello al mondo? Non ha mai guardato così né me né te."
Dovrò domandare spiegazioni a Serena. Nate non può avermi dimenticata così facilmente... O forse sì? In fondo nemmeno io sono più innamorata di lui, però mi manca...
"Nate mi amava." ribatto stizzita. Subito dopo chiamo Dorota e ce ne andiamo.
Mi metto a riflettere: allora, Bass non ha fatto niente di male (se non essere così disgustosamente se stesso), quindi immagino di fargli sapere che conosco la verità. Tanto se fosse stato lui a dirmelo, non gli avrei creduto. Oramai questa guerra non ha un senso... Cioè in realtà ce l'ha, ma la causa scatenante si basava su una menzogna, perciò...
Scrivo a Serena che più tardi andrò a casa sua. Prima devo parlare con Bass, tanto prima o poi avrei dovuto farlo comunque... Be' almeno che io non mi fossi trasferita in un posto sperduto nel bel mezzo del nulla. Ma poi dove farei shopping?
Bando alle ciance. Arrivo al Palace. Il portiere mi conosce così bene ormai che si limita solo a salutarmi senza farmi domande. Prendo l'ascensore ignorando deliberatamente le due signore grasse e puzzolenti che salgono al terzo e all'ottavo piano perché oltretutto indossano vestiti di davvero cattivo gusto. Busso con fare frettoloso alla porta di Bass, questa cosa non dovrebbe richiedere più di dieci secondi, credo. Viene ad aprirmi un Bass in pigiama con i capelli scompigliati e il suo solito bel sorriso da schiaffi... Cioè bel sorriso senza bel! Chuck Bass e bello nella stessa frase? Mai.
"Ciao Waldorf. Sei venuta a pregarmi in ginocchio di finire questa perversa guerra? Non hai pensato che sarei potuto essere a letto con la tua bella amichetta bionda? Lo so che l'hai mandata tu." sogghigna. Mi sono già quasi pentita di essere venuta qui.
"Ho saputo che tu hai rispettato i patti la notte del mio compleanno... È stata quella serpe di Penelope a dire a Nate di noi due, quindi, be' insomma hai capito." dico. Non pronuncerò mai quelle cinque lettere davanti a Chuck Bartholomew Bass. Okay, magari lo farò. Ma non saranno rivolte a lui.
"Abbiamo chiarito le cose quindi?" domando storcendo il naso.
"Naturalmente, Waldorf."
Poi non so come, le mie labbra si ritrovano sulle sue. Una sensazione elettrica e familiare parte dalle mie labbra diramandosi per tutto il corpo. Dopodiché mi rendo conto di quello che sto facendo. Non permetterò a Bass di usarmi per uno dei suoi giochi. Dio mio, Blair, senti qualcosa nello stomaco? Be', deve essere vomito. Appoggio le mani sul petto di Bass, poi lo spingo via. Ho promesso a me stessa che sarò una donna forte, libera ed indipendente, proprio come Grace Kelly. E lo sarò senza un uomo o qualunque cosa Chuck sia.
"Vuoi giocare, Waldorf?" mi domanda Chuck senza perdere il suo pseudo affascinante sorriso.
"No, Bass. Non ti voglio." ribatto con tono fermo.
"Perché? Credi che non saprei essere un buon fidanzato o qualunque cosa tu pretenda? Mi sottovaluti, cara piccola innocente Blair." sussurra soffiandomi sulle labbra.
"Per essere un fidanzato, dovresti essere capace di amare, caro il mio piccolo non troppo innocente Chuckie." mormoro io allo stesso modo.
"Vuoi scommettere?"
Dannazione. Mentre la mia testa mi urla di lasciar perdere questi giochetti, qualche altra parte di me -non il cuore- vince la guerra civile.
"Hai fino a Natale per dimostrarmi il contrario." esordisco.
Chuck fa un sorrisetto soddisfatto. Allunga le mani per posarle sul mio corpo.
"Ma..." esclamo prima che mi tocchi "dobbiamo stabilire delle regole."
Lui annuisce: "Mi sembra giusto."
"Allora, prima di tutto le tue mani staranno a posto a meno che io non ti dica espressamente il contrario. Poi non potrai usare giochetti perversi a letto per aiutare la tua causa se e ribatto, se succedesse di trovarci in qualche situazione piccante." lo informo.
"Posso dare qualche regola anch'io?" chiede.
"Forse. Ci devo pensare." rispondo.
"Vieni con me al ballo d'inverno?"
Davvero? Solo questo? Credevo volesse, che so, fare sesso ogni giorno o qualcosa del genere.
"Perché no? Va bene, Bass. Ora devo andare. Ci vediamo a scuola." replico.
Evito accuratamente di toccarlo o guardarlo negli occhi perché ciò potrebbe dargli un'impressione sbagliata ed è proprio l'ultima cosa che voglio.
"Sei sicura, Blair?" sono le stesse parole che ha pronunciato Nate prima della nostra prima volta, eppure suonano così diverse sulle labbra di Chuck. Ma devo tenere duro, non mi farò mai e poi mai incantare da quei modi da Bass-tardo.
"Serena mi aspetta." ribatto.


Serena.

È pomeriggio quando Blair arriva a casa mia con un sorrisetto. Ci accomodiamo sul divano -dopo che lei ha fatto i suoi soliti commenti su quanto Brooklyn in confronto all'Upper East Side faccia schifo eccetera eccetera eccetera-. Mi racconta tutto quello che le è successo nel tempo in cui non ci siamo viste. Non so quale dei due incontri sia il più assurdo, se quello con Penelope o quello con Chuck.
"Penelope mi ha detto una cosa strana, S." mi dice Blair "Ha detto che Nate ti guarda come se non avesse mai visto niente al mondo più bello di te e okay, hai il fascino da femme fatale bionda, ma tu hai notato qualcosa?" Ha un'espressione corrucciata. Può forse voler dire che Nate non si potrebbe mai innamorare di me? Avrebbe senso, Blair non può sbagliare su di lui, visto che lo conosce da una vita.
Le dico del nostro quasi bacio, sarebbe stato inutile tenerlo nascosto, prima o poi sarebbe saltato fuori comunque in un modo o nell'altro.
"Cosa?" strilla Blair "perché cavolo non me l'hai detto prima? Avevo il diritto di saperlo."
"Eri troppo occupata a cercare il tuo prezioso tessssoro, B." replico io.
"E adesso cosa hai intenzione di fare?" mi chiede.
"Non voglio ferire i sentimenti di nessuno." le spiego. Tanto meno i suoi o quelli di Nate. Ma chi proteggerà i miei?
"A me starà bene prima o poi se vi mettete insieme... Meriti qualcuno come Nate dopo tutto quello che hai passato." mi sorride in modo quasi impacciato.
"Davvero?" le chiedo sorpresa.
"Certo, S." mi abbraccia.
"Accidenti però!" esclamo poco dopo "ne hai fatti di progressi da -non guardare nemmeno il mio fidanzato- ad adesso" la stuzzico.
"Ehi!" si lamenta la mia amica. Scoppiamo a ridere.
"Sai, B" inizio "ci ho pensato e non penso di essere pronta per una nuova relazione dopo che... Insomma quello che è successo con Carter." sospiro. A volte vorrei proprio essere qualcun altro.
"Nate non ti deluderà, fidati." mi assicura.
"Ma Chuck sì!" rispondo io.
"Cosa? Hai adocchiato Chuck? Questa me la paghi, Van Der Woodsen."
   
 
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