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Autore: tini fray    25/01/2015    3 recensioni
TRATTO DAL 18esimo CAPITOLO
"Alec sorrise in modo beffardo e lo stregone non riuscì a ribattere quando si avvicinò lentamente fronteggiandolo.
Il cervello di Magnus aveva staccato la spina ed era andato alle Hawaii con un volo diretto da Idris.
Alec non sembrava... Alec."
Ambientato alla fine di COLS.
E se nuove persone entrassero a fare parte della vita del cacciatore moro e Magnus, geloso più che mai, non fosse più così sicuro della sua decisione?
Malec/Clace/Sizzy
SPOILER DI TMI E DI TID
*FANFICTION IN REVISIONE DAL PRIMO CAPITOLO*
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood, Jonathan, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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~~AVVERTIMENTO: Abbiamo deciso di cambiare giorno di aggiornamento. Aggiorneremo di Domenica  grazie per l’attenzione, ci rivediamo nell’angolo autrici sotto.

Uscì velocemente dalla stanza in cui si era dovuto rintanare.
Alec non era venuto a fargli visita, non l'aveva più visto da quando era uscito da quella porta che non era stata più aperta da nessuno.
Non era venuto nessuno a fargli visita, e, sinceramente, era stato meglio così.
Nessuno avrebbe potuto eguagliare il luccichio di quegli occhi come l'oceano, neanche sua sorella Clary.
Si chiese dove si trovasse in quel momento, e automaticamente pensò a Jace Herondale.
Clary era stata fortunata, aveva trovato Jace, che l'amava più di sè stesso.
Stiamo parlando di un Herondale, perció amare qualcuno più del proprio riflesso è tutto dire.
Orientarsi in quel castello non sembrava per niente difficile.
La stanza in cui aveva soggiornato era all'ultimo piano, dovette scendere qualche rampa di scale per arrivare al dormitorio maschile.
Stava attraversando il corridoio, passando davanti ad una serie di porte, ma quando ne sorpassó una in particolare sentì uno strano pizzicorio sotto la spalla sinistra.
Automaticamente poggió la mano sulla spalla ma il pizzicorio ancora persisteva.
Decise di non dargli tanto peso.
Si accostó alla porta e la aprì gradualmente, stando attento che all'interno non si trovasse nessuno.
Entró chiudendo piano la porta alle sue spalle.
Notó in un angolo un enorme borsone rosa shocking spalancato, e tutti i vestiti dai colori sgargianti sparpagliati attorno ad esso.
Non ci mise molto a capire di chi fosse quella stanza.
Sicuramente del sommo stregone di Brooklyn.
Squadrò per bene l'intera stanza notandola apparentemente regolare.
Si sedette sulla sedia di fronte alla specchiera e si rimirò sulla superficie perfettamente liscia.
Mentre si osservava allo specchio un forte luccichio lo colpì agli occhi.
Ne cercò la fonte e identificò da dove proveniva.
Il cassetto del mobile.
Lo aprì cautamente e ne tirò fuori il contenuto.
Un cofanetto intarsiato di mogano.
Sentì come se una ferita nella sua mente si stesse riaprendo, ma senza fargli del male.
Notó che il cofanetto era aperto.
Lo schiuse e finalmente ne vide il contenuto.
Un ciondolo finemente lavorato, raffigurante una runa in rilievo su quello che doveva essere un simbolo cinese.
Lo tiró fuori dalla custodia e sentì le mani tremare mentre, come una corda che si rilega all'altro capo spezzato, un legame si stava formando.
O riformando.
Sentì dei passi al di fuori della porta e uscì dalla sottospecie di trans in cui era caduto.
Ripose il cofanetto nel cassetto, ma tenne il medaglione in tasca.
Si alzó dalla sedia e si accostó alla porta.
Il rumore dei passi si affievolì e Jonathan aprì la porta appena in tempo per scorgere le figure di Jia e di un ragazzo dai capelli biondi scomparire dietro l'angolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alec uscì dalla sua stanza, non riuscendo a rimanerci un minuto di più, si sentiva come  in gabbia.
Attraversó il corridoio passando davanti alle camere del dormitorio.
Sentì dei rumori all'interno della camera di Magnus, si accostó per bussare ma ci ripensò.
E se avesse disturbato? E se Magnus non avesse avuto intenzione di vederlo?
Scosse la testa e con passo deciso scese le scale, arrivando in biblioteca.
Si chiuse le porta alle spalle, e attraversó la stanza dirigendosi verso gli scaffali, ne superó due dirigendosi verso il suo obbiettivo.
Arrivó allo scaffale che stava cercando, si inginocchió a terra per osservare al di sotto.
Non vide nulla.
"Impossibile" sussurró Alec spalancando gli occhi .
Allungó la mano sul pavimento della libreria come se il libro che stesse cercando fosse diventato invisibile.
Dopo svariati tentativi si dovette arrendere all'evidenza.
Il libro che aveva trovato Jonathan non c'era più.
Il libro in cui aveva visto tutte quelle rune.
Il libro che poteva dargli spiegazioni.
Scomparso.
Si alzó in piedi furioso e disperato.
Tiró un calcio allo scaffale cercando di sfogarsi.
All'improvviso qualcosa gli cadde sulla spalla, dovette trattarsi di qualcosa di molto pesante poichè gli fece abbastanza male.
Si piegó a terra per prendere il libro che aveva cercato di tramortirlo.
Era un tomo che aveva le grandezze di un vocabolario di demoniaco, di quelli antichi.
Si sedette su una poltrona di lato al camino acceso, poteva anche essere primavera, ma in quel castello faceva comunque molto freddo.
Si poggió il tomo sulle gambe e si mise ad osservare la copertina.
In alto una scritta nera come il buio recitava:

“History of Dark Magic”

"Storia della magia oscura?" Pensó scettico Alec,"questi sono più libri da Magnus".
Avrebbe potuto evitare di pensare a Magnus in ogni momento, ma era quasi impossibile.
Nello sfondo della copertina del libro, un fascio di energia nera che si intrecciava con le parole del titolo.
"La copertina sembra interessante" pensó Alec, "vediamo il resto".
Aprì il libro e scorrendo le pagine, leggendo qualche frase di sfuggita capì che quel libro non conteneva chissà quali importanti sapienze della magia oscura.
Semplicemente illustrava alcuni dei più potenti maghi, stregoni e ne elencava le capacità.
Partendo da i primi stregoni, come Merlino, e dalle streghe, come Morgana, fino ad arrivare agli stregoni del 900.
Alec si chiese perchè in quel libro non ci fossero gli stregoni del 21esimo secolo.
Mentre sfogliava ancora le pagine notó che il segnalibro di tessuto nero era poggiato in una delle pagine più avanti.
Lo aprì alla pagina indicata.
In una delle due pagine in mezzo al segnalibro si poteva notare una runa argentata bellissima.
La runa era rotonda e con due iniziali incise sopra: "G.B".
Alec sobbalzó e spalancó gli occhi.
Finalmente aveva trovato qualcosa.
Si scoprì così stupito da non riuscire a girare le pagine.
Tuttavia riuscì ad andare a quella successiva.
Una scritta in grande occupava tutta la pagina.

"I più potenti maghi del 900"
Alec giró nuovamente la pagina e quello che vide lo lasció stupefatto.
In alto alla pagina, scritto in un nero luminoso, un nome.

"Gideon Blackraven"

In basso al nome, un ritratto.
Alec lo osservó attentamente: i capelli neri che arrivavano alle spalle, zigomi alti e gli occhi...
Gli occhi di un nero impressionante.
Ciò che lo stupì però non fu quello, ma vedere che aveva le rune che ogni shadowhunter portava.
Si notavano sul collo, quelle che erano al di sotto della camicia erano state fatte risaltare con un colore argento, ma una più delle altre lo colpì, una che si trovava all'altezza del cuore.
Alec perse un battito.
Due.
Tre.
Forse quattro.
Si sentì svenire quando vide che la runa che lo stregone aveva sul cuore era esattamente la stessa runa che aveva lui.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Jonathan continuò a camminare per il corridoio con il cuore in gola.
Per poco non si era fatto scoprire da Alec nella camera di Magnus, in quel momento era stato assalito da un senso di panico indescrivibile.
Si appoggió al muro per riprendere fiato, ancora non credeva di esserci riuscito.
Salì le scale, dirigendosi al piano della sua stanza, e nel mentre prese in mano il ciondolo guardandolo bene.
Era stupefacente quel gioiello.
Gli trasmetteva uno strano senso di pienezza che non riusciva a comprendere.
Mentre lo stringeva in mano continuava a salire le scale.
Arrivó al suo piano quando si accorse di una cosa parecchio curiosa.
Non ricordava di aver visto, quando era uscito dalla sua stanza, un'altra rampa di scala che creava un'altro piano che non fosse il tetto.
Jonathan si disse di rimanere calmo, probabilmente non se n'era accorto prima, non ci aveva fatto caso.
Decise, dopo qualche minuto, di salire le scale.
Si guardó intorno, come cercando di non farsi notare da nessuno, e arrivó in cima alle scale.
Questo corridoio era molto diverso dagli altri.
I lampadari erano così antichi che pareva si stessero per staccare e cadere a terra, tuttavia erano di uno splendore unico.
Come il pavimento, coperto da un leggero strato di polvere.
Jonathan pulì una parte, alla meglio, con la scarpa.
Marmo puro.
Di quelli pregiati, degni di un Re.
Continuó a passeggiare nel corridoio fino a quando non arrivó di fronte all'unica porta del piano.
Non c'erano nè incisioni, nè altro.
Poggió la mano sulla maniglia, fece per aprire la porta ma essa rimase intatta.
Non successe nulla.
Non si aprì.
Tuttavia adesso, sulla porta, era comparsa un incisione.
Raffigurava metà del disegno del medaglione che aveva in tasca.
La parte bianca dello yin e dello yang.
Jonathan sentì la testa girare.
Mise la mano in tasca per prendere il medaglione, lo tiró fuori, e fu allora che si accorse che la parte nera del medaglione era sparita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alec aveva ripreso da tempo il fiato che aveva perso e aveva ristabilito i battiti cardiaci.
Tuttavia ancora non riusciva a calmarsi.
Decise di leggere quello che c'era scritto su quello stregone, su Blackraven.

"Gideon Blackraven, figlio di Lord Blackraven,  erede al trono del regno di  Russia, fu uno dei più potenti stregoni di Magia oscura mai esistiti.
Figlio di due Shadowhunter, la madre di origini Francesi e il padre di orgini Russe, Blackraven crebbe come un Nephilim nella reggia dei genitori, in un paese della Francia.
Successivamente ad un grave incidente, la madre del giovane Blackraven, morì, e il piccolo principe crebbe nelle fredde lande della Russia, insieme al padre e alle domestiche.
Ma la sua gioventù non fu triste: il parabatai di Lord Blackraven aveva un figlio, un piccolo principe, che fu come un fratello per il giovane Gideon.
Successivamente divennero parabatai e il legame con cui furono uniti  è unico al mondo, all'universo e alle stelle
Il ragazzo si chiamava, Christoper Iceblood."
Alec quasi si affogó con la propria saliva mentre leggeva, e tanti tasselli si collegavano nella sua mente.

"È ancora ignoto il modo in cui il principe Gideon Blackraven, da comune Shadowhunter, sia divenuto quello che i più potenti stregoni di oggi definisco un'arma oscura.
Creó incantesimi che , gli stregoni del tempo, non potevano neanche sperare di controllare.
Tuttavia questo potere non venne usato per compiere buone azioni.
Gideon Blackraven venne attratto dal mistero e dal fascino della Magia Oscura, e a nulla servirono le prediche del padre e del Parabatai, non tornó più indietro.
Non si seppe come morì, non si sa tutt'ora e probabilmente non si saprà mai.
Le versioni sulla sua morte sono innumerevoli, tuttavia noi abbiamo una sola certezza.
Che il suo spirito tornerà dall'oltretomba per riprendersi quello che aveva perso, e quello che non aveva mai avuto"

Alec sentì le mani tremare e strinse le braccia allo stomaco per il dolore atroce che si stava prendendo beffa di lui.
Tutte quelle informazioni in una volta, Alec non riusciva a gestirle.
Aveva bisogno di chiarimenti, la lettura che aveva fatto era riuscita solamente a creare in lui altri dubbi e, questa volta, questi dubbi dovevano essere risolti subito.
Venne scosso da uno spasmo e il libro cadde a terra aprendosi alla pagina successiva.
Alec alzó la testa sul foglio e vide un altro ritratto.
Prima si era chiesto se si sarebbe potuto sentire peggio di quel momento, adesso ricevette la risposta.
Si, era possibile.
Quegli occhi di ghiaccio erano così vivi, nonostante fossero dipinti, e quegli zigomi così pronunciati rendevano il viso tagliente e spigoloso.
I capelli neri non erano molto lunghi, e le spalle larghe e forti e le labbra sottili.
Era il ragazzo della sua visione, il ragazzo a cavallo.
Ne era sicuro.
Era quel pianista che suonava in modo strabiliante.
Ma quegli occhi...
Quegli occhi così freddi e taglienti.
A differenza di Blackraven lui non aveva rune.
Ma il colore della sua pelle era più chiaro di quello della pagina stessa.
Lesse il titolo della pagina e pensò che il suo cuore si sarebbe fermato.
"Vladimir Tepes"
Alec schiuse le labbra.
Lesse più in basso.
"Vladimir Tepes, uno fra i primi vampiri creati dal sangue di demone, visse in giro per il mondo.
Dalla Russia, suo luogo di nascita, alla Cina, dall'Europa all'America.
A differenza degli altri vampiri, lui possedeva un autocontrollo sovrannaturale e delle caratteristiche strabilianti.
Aveva numerosi poteri di cui erano dotati solamente gli stregoni.
Riusciva a regolare la sua temperatura corporea fino ad apparire quasi umano, e, molte voci dicono che egli riuscisse persino a camminare alla luce del sole.
Impossibile per i vampiri.
Per questo fu perseguitato da molti mondani nel periodo in cui essi scoprirono l'esistenza dei vampiri.
Tuttavia fu inseguito anche da molti Stregoni e shadowhunter.
Ebbe il suo unico periodo di pace  quando raggiunse la tenuta in Russia dei Blackraven.
Numerose fonti affermano che Tepes fu l'aiutante ufficiale di Lord Blackraven.
Partecipó alla grande guerra della Russia, istigata dal principe Gideon .
Non si sa se il conte Vladimir sia morto, oppure se stia vagando ancora in giro per il mondo."
Alec giró con mani tremanti la pagina e notó una piccola dedica in un angolo, scritta con una calligrafia a svolazzi.
"Par Vladimir Tepes"
"Da Vladimir Tepes"

 

 

 

 

 

 

Angolo delle crazy:
Buongiorno 
Questo capitolo è stato uno dei più difficili da scrivere, ma soprattutto uno dei più importanti.
Abbiamo avuto poco tempo per scrivere, perciò speriamo che sia comunque accettabile.
Siamo arrivate nella parte centrale della storia perciò speriamo di non deludervi 
Grazie a tutte le persone che ci seguono e che leggono questo orrore XD
-Tini e Kiakkiera

  
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