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Autore: LADY_youkai    26/11/2008    4 recensioni
Non riuscirò mai a farmi notare da te in quel modo. Non saprò mai mostrarti i sentimenti che provo verso di te, lo so. Eppure ogni giorno lo affronto come una battaglia, anche se so che è persa in partenza. Osservo i tuoi capelli che ti coprono il viso, le tue mani affusolate che sfiorano appena la chitarra, le tue labbra…mi sento così ridicolo perché io, in fondo, chi sono in confronto agli altri? Sono solo un’ombra che riveste un ruolo, una presenza indifferente nella tua vita. (the GazettE)
Genere: Romantico, Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ruki, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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FF

Ecco qui il secondo capitolo! Mi fa piacere che a qualcuno piaccia questa ff *arigatou*
Bene, penso che ci saranno ancora uno o due capitoli (eh sì...è proprio breve u_u) Non mi perdo a parlare, anche perchè non so proprio cosa dire!Bene...buona lettura ^O^!!!

CAPITOLO DUE

Mi sveglio a fatica,  maledicendo la luce del sole che filtra dalla finestra e mi batte sugli occhi e mi costringe a svegliarmi, con quegli odiosi cinguettii di uccelli che funzionano peggio di una sveglia: perché il loro canto sembra sempre così tranquillo? Mi accorgo di abbracciare il cuscino e di essere in una posizione compromettente. Ancora una notte ho sognato te. Lascio andare la presa e sfilo la mano dai miei boxer, notando che il mio membro è ancora attivo là sotto…sono proprio senza speranze. Mi alzo, camminando nella penombra, sentendomi osservato: eppure so che qui dentro ci sono solo io, con le mie fobie e le mie incertezze infantili. Mi fermo, quando la mia figura si riflette nello specchio che ho nella mia stanza.

Mi faccio paura.

Appoggio una mano sul vetro freddo e osservo i miei occhi spenti e stanchi. Mi rendo conto che vivo e respiro da solo, senza nessuno accanto che mi stringa a se.

Uruha, senza di te, mi sento perso in un mondo che non sento mio.

Tu pensi mai a me?

All’improvviso la suoneria del mio cellulare riempie la stanza e, camminando, mi avvicino e rispondo, senza guardare il numero

-Pronto?-

-MALEDETTO *biiiiiiiiip* *biiiip* e *biiiiiiiiiiiiiiip*…MALEDIZIONE, RUKI, DOVE DIAVOLO SEI?!?!?!?!-

-Buongiorno Reita caro, dormito bene?-

-Mi prendi in giro o cosa?!- Sorrido: Reita di prima mattina è sempre agitato. Perché è prima mattina, vero? Mi volto piano verso l’orologio e lancio una bestemmia di riflesso

-Ma sono le undici!-

-Appunto…e noi avevamo un incontro con la stampa alle nove!!!-

-Non mi potevate chiamare?!- Lo aggredisco io, aumentando la presa sul telefono

-Senti, io non sono tua madre!!- Posso vedere chiaramente le vene di Reita pulsare e mi agito: non si arrabbia mai, ma quando questo accade…all’improvviso sento una voce più tranquilla provenire da dietro il telefono, che cerca di placare l’ira di Reita.

Sento il cuore fermarsi e mi accorgo che tremo. No, ti prego, non passarmi lui, potrei svenire qui!

-Ruki…- Ok, sono morto: perché la tua voce deve essere così calma e così tremendamente sensuale Uruha? Amo la tua voce, mi conduce al nirvana –Ruki, stai bene? Eravamo preoccupati-

-I…io…no, sto…sto bene, mi dispiace…davvero…- Davvero non sei arrabbiato con me? No, tu non lo sei mai. Perché non lo sei mai? A volte vorrei che mi urlassi contro, giusto per avere la prova che almeno mi consideri

-Sei sicuro?- Oddio, non chiedermelo ancora, potrei morire Uruha! Mi accorgo che, oltre a essere terribilmente agitato e rosso in viso, sto sorridendo. Torno davanti allo specchio, giusto per verificare una cosa: tu non ci crederai, ma sono più umano, adesso che ho sentito la tua voce. Mi volto a osservare la finestra: quella luce che filtra, sei per caso tu?

-Uruha, davvero, sto bene…solo che non sono riuscito a dormire, tutto qui- Sento un sospiro di sollievo provenire da te. Il mio cuore ha ripreso a battere, forse troppo velocemente, e mi rendo conto di una cosa: se non sapessi che nella stessa stanza ci sono anche Aoi, Reita e Kai, ti direi tutto ciò che provo

-Ti passo Kai, vuole parlarti- No! Io volevo parlare con te

-Sì, passamelo…-

-Ruki ^O^…-

 

Non credevo che Kai potesse essere così violento, ho avuto seriamente paura per la mia incolumità. Fortuna che Aoi lo ha calmato, altrimenti non mi sarei più fatto vedere in giro. Mi getto sul letto, abbracciando quello stesso cuscino che mi ha fatto compagnia stanotte. E sorrido.

E piango.

Continuo a piangere in questo periodo, affondo il viso nella coperta e cerco di soffocare, o perlomeno di nascondere, queste lacrime che scendono copiose dal mio viso. Ho bisogno di te! Anche solo di vederti! Non posso resistere a questa assenza che mi distrugge la vita e mi toglie il respiro, come un boia divertito davanti alla mia esecuzione.

Sì, voglio morire! Lasciarmi andare, essere dimenticato forse, perché so che la mia chimera resterà tale, inutile negarlo: io morirò senza aver mai baciato le tue labbra, senza averti mai confessato ciò che provo.

Perché sono un codardo, e perché sono debole…senza di te, io, sono il nulla. Afferro il telefono, e compongo il numero di Aoi. Squilla, ancora, e ancora, ma lui non risponde

-Pronto?-

-Reita? Perché rispondi tu?- Chiedo io, cercando di alzare la voce, con la testa ancora immersa nelle coperte

-Aoi è in bagno- Qualche attimo di pausa e sento Reita sussurrare qualcosa a Kai: bene, lo sanno già! –Ruki, stai bene? Dobbiamo venire lì?- Alzo appena lo sguardo: che stronzi, quella di prima era solo una finta –Aspetta, metto in vivavoce, tanto Urupon non c’è- Sento Reita dire a Kai di avvicinarsi e di parlare piano, perché non si sa mai

-RUKI!!! MI DISPIACE, NON VOLEVO AGGREDIRTI!- Sbuffo nel sentire Kai piagnucolare le sue scuse: mi aveva seriamente spaventato prima, temevo volesse uccidermi. E forse lo avrebbe fatto, se non avesse saputo la verità.

Solo ora mi rendo conto di quanto loro siano importanti per me e di quanto mi sostengano, anche senza fare nulla

-Kai, ti ho detto di abbassare la voce, altrimenti sai dove te le infilo le bacchette?-

Parliamo, raggiunti poi da Aoi, che mi chiede con voce preoccupata se va tutto bene.

Anche Reita e Kai mi ripetono le cose che Aoi mi aveva detto ieri…

Dovrei sentirmi più sollevato, eppure perché non lo sono? Mi sento terribilmente pensante e stanco, pieno di dolori e sento chiaramente l’odore della morte che riempie poco a poco la mia camera da letto. Morirò qui? Da solo?

Guardo l’ora: sono rimasto al telefono più di un’ora e non me ne sono nemmeno accorto. Mi alzo e mi dirigo verso la cucina, ma mi blocco davanti alla porta di ingresso, perché qualcuno ha suonato. Apro la porta, senza nemmeno chiedere chi sia. Ma quando vedo che attendeva una mia risposta, mi sento mancare

-Ciao, sono venuto a vedere come stavi-

-Uruha! Ma che…-

-Posso entrare, o hai intenzione di lasciarmi fuori?- Come un vegetale, mi sposto e ti faccio passare: osservo i tuoi capelli che si muovono e il tuo passo delicato che invade casa mia. Appoggi la giacca vicino alla mia, mostrandomi la schiena: non dovresti farlo, in questo momento non devi tentarmi! Ti volti verso di me, appoggiando le mani alla sedia, mostrandomi uno sguardo preoccupato: Dio Uruha, sei stupendo lo sai?

-Mi spieghi che cosa ti sta succedendo?- Mi domandi, interrompendo bruscamente i miei pensieri. Che cosa mi sta succedendo? Sei sicuro di volerlo sapere? I tuoi occhi sono preoccupati e tristi, proprio come i miei…solo che tu non hai i miei pensieri, non hai le mie angosce, tu…

-Ti ho detto che sto bene- Provo a rispondere io sorridendoti e andando a sedermi sul divano

-Balle, riconosco quando menti- Abbasso lo sguardo: tu sei quello che mi conosce meglio, è naturale che tu riconosca quando sto raccontando una menzogna. Ti avvicini con passo paurosamente sicuro verso di me –Non ti fidi?- Queste parole mi trafiggono come mille dardi: Uruha, se solo potessi confessarti la mia sofferenza più grande lo farei, ma non voglio ferirti

-Non devi dirlo nemmeno per scherzo- Uruha, perché ti sento così distante? –Sono solo stanco-

Eppure sei qui, davanti a me, ti posso vedere! O sei solo frutto della mia immaginazione? Vedo che continui a camminare e ad andare dietro di me, sento le tue mani sulle mie spalle e subito vengo preso da un piacere che mi scioglie e mi trapassa il corpo

-Provo a farti un massaggio, in effetti sembri un po’ teso- Un po’ teso? UN PO’ TESO?! Sono talmente teso che un mio particolare muscolo è tesissimo! Tu mi hai fatto sempre i massaggi alle spalle, e fino a pochi mesi fa in me non mi facevano scattare alcun tipo di pensiero perverso, adesso invece…sei anche bravissimo in questo! E con quella voce così eccitante non fai altro che peggiorare la situazione! Senza rendermene conto, ti afferro piano le mani e le alzo dalle mie spalle, faccio indietreggiare la testa e ti osservo al contrario

-Grazie, ma non ce n’è bisogno- Sorridi e io ricambio: ti amo…

Torni davanti e ti siedi, accanto a me.

Ti amo…

Continui a sorridermi e a chiedermi che cosa mi succede.

Ti amo…

-Ruki, lo sai vero che io ci sarò sempre?- Il tuo tono così preoccupato mi lacera: come posso io causarti tutte queste apprensioni? Devo avere una strana espressione, perché ti avvicini, con sguardo interrogativo –Ruki, stai male?- E’ un attimo: ti afferro i polsi e ti sdraio sul mio divano, senza lasciarti possibilità di sfuggirmi

-Ruki, che fai?- Ti chiudo la bocca con un bacio, che mi esce spontaneo, causato da questi giorni di continui sotterfugi per nascondermi da me stesso.

Ti amo

Ti amo

Ti amo!

Apro gli occhi all’improvviso, mi stacco da te e mi alzo velocemente.

Oddio, che cosa ho fatto?

continua...

E anche questo capitolo è finito! Vorrei specificare che i massaggi Uruha li fa davvero a Ruki, ed è stata una gioia per i miei occhi vederlo =ç=...eheh, quei due se la intendono (spero >w<)
Bene, alla prossima....sayonara!
  
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