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Autore: BettyLovegood    25/01/2015    5 recensioni
Alice è una semidea.
Il suo migliore amico Lucas è un satiro.
Ha un fratellastro gemello che non ha mai conosciuto.
Suo padre è un dio.
La morte di sua madre non è stata casuale.
Dal capitolo 5:
Alice si era definitivamente stancata. –Mi sapete dire chi diamine è questo Percy?- urlò improvvisamente.
 Ma la ragazza non dovette aspettare una risposta. Qualcuno uscì dalla porta.
 Era un ragazzo alto con i capelli neri scompigliati e gli occhi verde mare. Era la copia esatta di Alice.
La ragazza lo studiò: il modo in cui curvava le spalle, il viso, i lineamenti , tutto era così simile a lei.
Era come vedere se stessa in versione maschile.
Dal capitolo 14:
-Alice, domani posso dire a tutti di essere andato a letto con te?- Mi ha chiesto improvvisamente.
 Ho alzato la testa per guardarlo e lui é scoppiato a ridere.
 -Sto scherzando!- ha detto.
 Ho riso insieme a lui. Se c'é una cosa che Leo sa fare é farmi ridere nei momenti più tristi e io lo adoro per questo.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I sette della Profezia, Mostri, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi trovo in un'ampia radura pena di margherite bianche, Leo é al mio fianco e sta ridendo per qualcosa.
Lo guardo rapita. I suoi occhi color nocciola luccicano quando ride, sulle guance si formano due adorabili fossette e le sue labbra si assottigliano fino a diventare piccole strisce di pelle rosa.
É davvero bello Leo, vorrei tanto avvicinarmi a lui e abbracciarlo, stringerlo a me per sentire il calore del suo corpo.
Improvvisamente smette di ridere e mi fissa.
-Fa la tua scelta.- mi dice con voce che non gli appartiene.  É una voce fredda, che mi fa gelare il sangue.
Guardo Leo e il suo corpo improvvisamente si trasforma in una figura snella e alta di una donna.
-Fa la tua scelta.- ripete la donna dal volto addormentato, la stessa donna che ha popolato i miei scorsi incubi.
Mi alzo in piedi e arretro, ma alle mie spalle é comparso un grande muro che mi impedisce qualsiasi via di fuga. La donna con il volto addormentato fa un sorriso.
-Avanti Alice, fa la tua scelta.-
-Che scelta?- domando appoggiandomi al muro. Quella donna mi fa sempre più paura.
Faccia addormentata schiocca le dita e ai suoi lati compaiono due strade.
-Scegli la giusta strada.- mi dice allargando le mani.
-Non devo fare nessuna scelta.- replico io cercando di concentrarmi sul suo viso.
Lei fa un sorriso e schiocca nuovamente le dita. La parete alla mie spalle inizia a muoversi, mandandomi incontro al bivio.
-Sei costretta a scegliere.- mi dice.
Guardo le due strade. Quella alla mia destra é buia e si intravedono rovi con spine lunghe e appuntite. Strani sibili escono da li, seguiti da ventate di aria gelida.
Rabbrividisco e sposto lo sguardo sull'altra strada, alla mia sinistra.
É una stradina di ciottoli, illuminata da lanterne di fuoco verde. Non riesco a distinguere altro.
La parete alle mie spalle spinge ancora, mandandomi difronte alla donna addormentata, proprio nel mezzo delle due vie.
-Scegli, o cadrai nel buio piú profondo e non ti sveglierai mai più.-
Mi dice la donna indicando il baratro alle sue spalle.
Stringo i pugni e osservo nuovamente le due strade. La parete mi spinge ancora più avanti e senza pensarci due volte mi butto nella stradina di ciottoli.
Inizio a camminare tra le lanterne verdi. Non c'è niente qui: solo ciottoli e lanterne. Continuo ad avanzare, fino a quando sento un urlo provenire dalla mia destra.
Mi volto di scatto e dove prima non c'era niente ora c'era la figura di una ragazza inginocchiata a terra. Mi avvicino: é Piper.
Ha in mano il suo pugnale e lo sta puntando contro qualcuno.
-Pips, tutto bene?- le urlo preoccupata. Lei non si volta, continua a scrutare davanti a lei puntando il pugnale.
Improvvisamente una figura scura si fa avanti e inizia a combattere con la figlia di Afrodite. Mi avvicino ancora, per aiutarla, ma quando sono ormai a pochi passi la figura scura infila la sua spada nel petto della ragazza. Piper cade a terra e non si rialza.
-Piper!- urlo. Cerco di avvicinarmi a lei, ma qualcosa me lo impedisce. E come se ci fosse una barriera invisibile. Inizio a prendere a pugni qualsiasi cosa ci sia dava ti a me, continuando ad urlare il nome di Piper, ma lei non si muove.
Un altro urlo sferza l'aria. Mi volto in direzione del rumore e inizio a correre. Percy e Jason stanno lottando contro qualcosa di oscuro.
Percy é ferito gravemente ad un braccio e Jason ad una gamba.
Cerco di avvicinarmi a loro, li chiamo, ma c'é sempre quella barriera che mi impedisce di raggiungerli.
Diverse urla riempiono l'aria, seguite da suoni di battaglia.
Alla mia destra e alla mia sinistra sono comparsi semidei che combattono contro figure oscure.
Molti cadono, si feriscono, altri muoiono. Cerco di raggiungerli, ma non ci riesco.
L'aria si inizia a riempire di urla disperate ed io vado in ginocchio sui ciottoli della strada, impotente difronte a quello che sta succedendo.
Un lampo verde attira la mia attenzione. Mi volto verso la sua direzione e vedo Jake e Leo combattere fianco a fianco.
Mi alzo e li raggiungo. Proprio in quel momento una figura scura afferra Leo per le spalle e lo tiene fermo. Jake va in suo aiuto, distruggendo facilmente l'avversario, ma un'altra figura lo attacca alle spalle o lo ferisce.
Urlo, inutilmente, sbattendo contro quella dannata barriera.
Leo ai avvicina a Jake e lo fa alzare, ma entrambi vengono colpiti da una freccia lanciata da un'ombra volante. Cadono al suolo, uno sull'altro e non si rialzano.
Urlo ancora, cadendo in ginocchio.
Le voci dei semidei attorno a me si fanno ancora piú forti, le loro urla iniziano a penetrarmi la pelle, fino a raggiungermi il cuore.
-Hai fatto la tua scelta.- mi dice la voce della donna addormentata. -Hai scelto di far morire i tuoi amici.-
-Basta!- urlo mettendomi le mani sulle orecchie. -Falli smettere.-
La donna ride. -Scelta sbagliata Alice.-
Le urla aumentano, fino a diventare assordanti. Chiudo gli occhi, per cercare di non guardare quell'orribile spettacolo.
-Ti prego, falli smettere.- mormoro. -Ti prego.-
Le lacrime inondando il mio viso, continuo a tenermi le mani sulle orecchie, ma continuo a sentire le urla. É come se provenissero da dentro di me.
Sento la testa scoppiare, non riesco piú a sopportare tutto questo.
-BASTA!- urlo piú forte che posso.
L'ultima cosa che sento é la risata malefica di faccia addormentata, dopodiché mi sveglio in un bagno di sudore, con il volto pieno di lacrime.


Qualcuno sta bussando ripetutamente alla porta di casa, ma non ho né la voglia, né la forza di alzarmi per aprire.
Affondo la testa nel cuscino e cerco di ignorare i forti battiti provenienti dalle mie spalle.
Dopo circa cinque minuti decido di aprire.
-Dannatissimo Leo.- mormoro al cuscino prima di alzarmi.
-Buongiorno raggio di sole.- mi dice il ragazzo con un gran sorriso entrando i casa.
Sbadiglio e chiudo la porta.
-Buongiorno.- gli sussurro tra uno sbadiglio.
-Dovresti dormire di meno lo sai?- mi dice prendendo posto sul letto.
-E tu dovresti lasciarmi dormire di piú, lo sai?- gli rispondo buttandomi sul letto a faccia in giú.
-La piccola Alice é una gran dormigliona.- mi dice accarezzandomi la testa.
Io alzo la faccia dal cuscino e lo osservo.
-La piccola Alice stanotte non ha chiuso occhio.- gli dico sbadigliando ancora.
Lui sospira. -Incubi?- mi chiede.
Mi volto a pancia in su e lo guardo. -Lasciamo stare.- gli dico, cercando di non pensare alle terribili immagini dell'incubo.
Lui sospira ancora, scrutandomi per un pó.
-Come va il tuo braccio?- gli chiedo.
Lui alza il braccio, ancora fasciato da stoffa bianca e sorride.
-Una meraviglia.- mi dice muovendo l'arto su e giú. -Oggi Will mi toglierá la fasciatura.-
-Bene.- gli dico abbozzando un sorriso, poi mi alzo e vado verso l'armadio.
-Alice devo dirti una cosa.- mi dice improvvisamente.
Mi volto verso di lui, con un paio di jeans tra le mani e lo guardo.
Lui si passa una mano tra i capelli.
-Ho parlato con Jake.-  mi dice.
-E perché?-  gli chiedo.
Lui si torce le mani, con fare nervoso.
-Si, beh, ieri sera ho visto che non stava al nostro tavolo e quindi ho pensato che avevate litigato.-  si ferma un attimo e poi continua.
-Credevo fosse a causa mia, insomma non era molto contento di vederci insieme, cosí stamattina gli ho parlato e mi ha detto che vi siete lasciati.-
Non rispondo, continuo a guardarlo in silenzio.
-Alice, mi dispiace io...-
Non lo faccio finire di parlare, afferro una maglia dall'armadio e mi chiudo in bagno, sbattendo la porta.
Non sono arrabbiata con Leo, é solo che non ho voglia di parlare di quel che é successo tra me e Jake.
Insomma, come faccio a parlarne se neanche io ho capito perché mi ha lasciata? Perché deve essere tutto cosí difficile?
Sento le lacrime scendere, ma le ricaccio indietro.
Non voglio piangere, non devo piangere ancora per quello che é successo. Apro la porta del bagno e vado a sbattere contro il corpo caldo di Leo.
-Scusa, stavo bussan..-
Lo abbraccio, senza neanche farlo finire di parlare. Lui mi circonda con le sue braccia e per un momento sembra tutto perfetto: niente Jake, niente mostri, niente guerra, solo io e Leo.
-E poi ti lamenti se ci provo con te.- mi dice improvvisamente lui con un sorriso. -Se continui a darmi questi abbracci, mia cara, non ti libererai presto di me.-
Gli do un pugno sul braccio e sorrido.
-Idiota.- gli dico.
Lui sorride ancora, poi improvvisamente si volta verso l'orologio attaccato alla parete.
-Cavoli, sono in ritardo.- dice portandosi una mano alla testa.
-Percy mi ammazza se lo scopre.-
Raggiunge la porta e si volta a guardarmi. Lo guardo con aria interrogativa e lui sorride.
-Ti spiego dopo.- mi dice. Poi manda un bacio con la mano e esce di casa.
Rimango un attimo ferma a guardare la porta, poi sospiro e rientro in bagno a lavarmi.

-Non ne sono sicura Percy.-
Gli dico osservando l'onda che ha appena creato lui.
-Avanti, é facile.- mi dice con un sorriso, come se evocare un onda di sei metri fosse la cosa piú facile del mondo. -Concentrati.-
Sospiro e mi rivolgo verso l'acqua.
Lui lascia andare la massa d'acqua che stava controllando e mi osserva.
Tocco prima l'acqua, come per assicurarmi un contatto con essa, e poi alzo le mani come ho visto fare a lui.
'Onda' penso, concentrandomi sull'acqua. Il mare davanti a me si muove, formando un'onda alta qualche metro. Sorrido, contenta.
-Brava Al.- mi dice. -Ora cerca di aumentare l'altezza.-
Mi concentro ancora e l'onda sale di qualche metro, poi, improvvisamente cado e la massa d'acqua scompare.
Percy si avvicina e mi poggia una mano sulla spalla. -Tutto bene?- mi chiede.
Io annuisco e cerco di rialzarmi, ma la sua mano mi rispedisce giú.
-Hai bisogno di un pó di riposo, non sei abituata ad usare cosí tanto i poteri.- mi dice sedendosi al mio fianco e porgendomi un biscotto blu.
Divoro il biscotto in un solo morso.
Cavolo, avevo cosí tanta fame?
Poi mi rialzo, pronta a continuare il mio allenamento.
-Al, aspetta...-
-Sto bene.- gli dico con un sorriso.
Lui si alza, un pó titubante e si mette al mio fianco.
-Ok, ora facciamo qualcosa di piú complicato.- mi dice osservandomi. -Cerchiamo di usare insieme i poteri.-
Annuisco.
-Pensa ad un vortice d'acqua.- dice muovendo la mano come per mimare quello che ha detto.
Mi concentro, osservando l'acqua e davanti a me si forma un piccolo vortice. Lui fa lo stesso.
-Ora, ingrandisci il tuo vortice e al mio via indirizzalo verso di me.-
Annuisco e penso ad un grosso ciclone d'acqua.
Il mare davanti a me si agita e il mio piccolo vortice aumenta fino a diventare alto qualche metro. Vedo che Percy sta facendo lo stesso, il suo vortice e il doppio del mio.
Improvvisamente urla -Ora.-
E indirizzo la mia massa d'acqua verso la sua. Le due masse d'acqua si scontrano, buttando schizzi dappertutto.
-Al, concentrati di piú.- mi urla Percy per sovrastare il rumore dei due vortici. -Devono unirsi.-
Annuisco e riprovo a far incontrare la due masse d'acqua. Finalmente il ciclone di Percy sembra assorbire il mio e insieme formano un vortice gigantesco.
-Bravissima!- mi urla, con un grande sorriso. -Ce la fai a farlo muovere? Dobbiamo farlo insieme.-
Annuisco decisa.
-Ok, spostiamolo in avanti, al mio tre.- 
Mi concentro sul movimento dell'acqua, tutti i muscoli del corpo mi stanno implorando di smetterla, ma evito di pensarci.
Quando Percy urla -Tre!-
Sposto le mani in avanti, in perfetta sincronia con lui. Il ciclone si muove ai nostri comandi, vorticando sul mare.
-A destra.- mi urla ancora.
Annuisco e quando sento il -Tre.-
Muovo le braccia verso destra, ma il ciclone non si muove, cado a terra, sfinita.
-Al, tutto bene?- mi chiede Percy, con voce carica di sforzo.
Sta trattenendo la massa d'acqua, per impedire di farla crollare sulla spiaggia e inondare il Campo.
Alzo una mano, per rassicurarlo.
Lui, con sforzo immenso, sposta la massa d'acqua il piú lontano possibile, poi crolla a terra, sfinito anche lui.
Lo raggiungo, mettendomi in piedi a fatica, e mi lascio cadere al suo fianco.
-Siamo stati grandi.- mi dice con un sorriso, mettendosi a sedere.
Rido, e poggio la testa sulla sua spalla.
Sono praticamente distrutta, non riesco neanche a muovermi.
-Sei stata grande.- mi dice passandomi una mano tra i capelli.
Sorrido. -Ho imparato dal migliore.- gli dico facendogli l'occhiolino.
Lui ride e caccia un quadrettino di qualcosa di dorato dalla tasca.
-Tieni.- mi dice dandomelo. -É ambrosia, ti farà sentire meglio.-
Afferro l'ambrosia e ne stacco un pezzo con la bocca.
Sa dei biscotti al cioccolato di mia madre.
Sento il calore espandersi per tutto il corpo e la stanchezza e i dolori scompaiono.
-Grazie.- gli dico con un sorriso.
Lui mi scompiglia in capelli e sorride.
-Al, devo chiederti una cosa.- mi dice poi grattandosi la nuca.
-Dimmi.- gli dico. É nervoso, chissá cosa deve chiedermi.
-Tu non ha nessuno al di fuori di qui, giusto?- mi chiede tamburellando le dita sul braccio.
-No, in questi anni l'unica persona che si é presa cura di me é Lucas.- gli dico osservandolo.
Lui sorride debolmente. -Che ne dici di venire a vivere con me, mia madre e il mio patrigno?-
Lo guardo a bocca aperta, senza rispondere.
-Si, beh, quando tutto questo sará finito- aggiunge.
Non rispondo ancora, una lacrima scende sul viso.
Lui mi guarda curioso, poi sospira.
-Ok, scusa forse sto andando di fretta. Ti ho chiesto troppo..-
Lo abbraccio, lui rimane un attimo sorpreso, poi ricambia l'abbraccio.
-Oh, Perce, é una cosa meravigliosa.- gli dico continuando ad abbracciarlo.
Lui ride. -Lo prendo come un si?-
-Assolutamente si.- gli dico liberandolo dalla mia stretta.
-Io non ho mai avuto una vera famiglia, da quando mia madre é morta e tu me ne stai offrendo una nuova. É... É fantastico.-
Non riesco a trattenere le lacrime, cosí le lascio scendere.
Sono davvero felice, é come ricevere il regalo piú bello del mondo. Percy mi sta donando un pezzo della sua vita, sta condividendo con me la sua famiglia e io non riesco a fare altro che ringraziarlo.
-Credo che mia madre impazzirá dalla gioia quando ti conoscerá.- mi dice sorridendo.
-Non vedo l'ora di incontrarla.- Gli dico con un grande sorriso.
Lui mi asciuga una lacrima dal viso e mi abbraccia.
-Grazie Perce, grazie, grazie, grazie, grazie...-
-Ok, ho capito.- mi dice lui interrompendomi, con un sorriso.
Mi asciugo gli occhi, ancora umidi e gli do un bacio sulla guancia.
-Sei il miglior fratello del mondo, ti voglio bene Percy.-
Lui sorride ancora, leggermente imbarazzato dal bacio che gli ho dato. -Ti voglio bene anche io, Al.-
Sorrido. -Per ringraziarti ti faró un'enorme torta blu. Anzi dieci torte blu, ognuna di diverso sapore.- gli dico guardandolo. Lui ride. -Una sará al cioccolato, un'altra alla crema... Aspetta, io non so fare le torte.-
Lui ride ancora e mi passa un braccio dietro le spalle. - Non preoccuparti, mia madre sará  contenta di aiutarti.-
-Fantastico.- esclamo.-Poi peró devo fare un regalo anche a lei. Cosa le piace?-
Lui sorride, sta per rispondermi ma quando intravede la figura di Annabeth in lontananza  si ferma ad osservarla, perso nei suoi pensieri.
-Fratellone sei proprio innamorato.- gli dico dandogli una pacca sulla spalla.
-Eh?- fa lui, guardandomi un attimo.
Rido e scuoto la testa.
-Ciao Alice- mi saluta Annabeth, con un sorriso. Poi si volta verso Percy e gli da un bacio sulle labbra.
-Allora, come va?- mi chiede voltandosi nuovamente verso me, incrociando la mano con quella di Percy.
-Tutto bene, sai che Percy mi ha invitato a stare da lui?- le dico entusiasta.
-Oh, finalmente te l'ha detto!- esclama lei. -Sono giorni che vuole farlo.-
-Sono cosí contenta- le dico con un grande sorriso, abbracciando Percy, che sorride.
-Oh, Sally ti adorerá.- mi dice Annabeth.
Sorrido ancora. Finalmente potró avere una nuova, fantastica famiglia. So giá che sará un'esperienza bellissima, basta pensare che Percy sará con me.
E poi mi hanno sempre parlato bene di Sally Jackson, madre apprensiva ma giusta.
-Oh, Alice é stata fantastica.- dice Percy dandomi una pacca sulla spalla.
Mi volto verso di lui, che sta spiegando ad Annabeth come é andato il nostro allenamento, e lei sorride.
-Continuerete oggi, anche con Leo.- dice al suo ragazzo -Jason ha bisogno di te.-
Percy annuisce.
-Al, tu vieni con noi?- mi chiede voltandosi verso di me.
-No, mi alleno un altro pó.- gli dico.
Lui mi lancia un pezzo di ambrosia.
-Non stancarti troppo.-
Mi dice passandomi una mano tra i capelli.
Amo quel gesto, é cosí... fraterno?
Sorrido, e loro si allontanano mano nella mano.
Mi volto verso il mare e continuo ad allenarmi, evocando piccoli cicloni.
Dopo un pó mi sento stanca, ma voglio provare un'ultima cosa: l'onda di sei metri.
Mi concentro sull'acqua, che si alza in una piccola onda di qualche metro.
Cerco di far aumentare l'altezza, ma  quando ci provo sento una fitta alla testa e cado.
O meglio, sarei dovuta cadere, ma un paio di forti braccia calde mi hanno afferrato prima che toccassi terra.
-Sai, dovresti stare piú attenta raggio di sole.-  mi dice Leo con un sorriso. Osservo il suo volto, e mi perdo un attimo nei suoi occhi.
Sbuffo. -Sto bene.- gli dico staccandomi dal suo abbraccio.
Pessima idea. La testa mi gira e per poco non cado nuovamente a terra.
Le braccia di Leo mi afferrano nuovamente e mi tirano verso di lui.
-Certo, come no.- mi dice con un mezzo sorriso.
-Sto bene, davvero.- ripeto, ma stavolta non mi allontano da lui, rimango stretta  nel suo abbraccio.
Tutto intorno a noi sembra girare.
Lui sorride e mi guarda un attimo.
-Va tutto bene, Alice?- mi chiede poi preoccupato.
Non rispondo, chiudo gli occhi e poggio la testa contro il suo petto.
Sento la sua mano posarsi sulla mia fronte e apro gli occhi.
Prendo il pezzettino di ambrosia che mi ha dato Percy e me lo porto alla bocca.
Il calore si espande nel mio corpo e il mondo sembra finalmente fermarsi.
Leo difronte a me sorride, poggiandomi una mano sulla spalla.
-Credo sia ora di andare a mangiare.- mi dice, e in effetti ho molta fame.
Sorrido, e per un attimo mi fermo a guardarlo.
Mi sta stringendo ancora come prima, sento il suo corpo caldo contro il mio e non riesco a pensare a niente.
Perché non riesco a pensare a niente? Perché improvvisamente mi sembra che faccia molto caldo? Perché non riesco a non guardare le sue labbra, piegate in uno di quei suoi splendidi sorrisi?
-Che c'é?- mi chiede lui, divertito.
Mi ridesto dai miei pensieri, arrossendo leggermente.
-Sai potresti anche lasciarmi ora.- gli dico. -Credo di riuscire a stare in piedi.-
-Sicura?- scherza lui.
Gli do un leggero pugno sul braccio, sorridendo e lui mi lascia andare.
Anche prima faceva cosí freddo?


-Fuoco greco.- annuncia Leo, mostrando un barattolo contenente  un fuocherello di colore verde.
-Ma é estremamente...- dice Percy osservando il ragazzo
-Pericoloso? Folle? Idiota? Esplosivo?.- Suggerisce Annabeth alzando un sopracciglio.
-É l'unico fuoco in grado di rimanere vivo sull'acqua, ma se miss sapientona ha qualche altra idea, dica pure.- dice Leo, osservando la ragazza bionda che gli sta difronte.
Annabeth sbuffa. A quanto pare non ha altro da aggiungere.
-Ok.- dice Percy massaggiandosi le tempie. - Tu sei immune al fuoco greco e puoi controllarlo.-
Leo fa un grande sorriso passandosi il barattolo tra le mani. -Noi controlleremo l'acqua e tu il fuoco. Potrebbe funzionare...-
-Potrebbe?- ripeto io guardando Percy.
Lui sospira. -Deve funzionare oppure...-
-Saltiamo tutti in aria.- conclude Annabeth.
-Perfetto.- annuncio, portandomi una mano al volto.
Sento la mano calda di Leo poggiarsi sulla mia spalla. -Non preoccuparti, ci so fare con il fuoco.- mi dice facendomi l'occhiolino. - E se scoppierà un incendio, ti salverò io.-
-Il mio eroe.- mormoro con un sorriso mentre lui scoppia a ridere.
Percy si alza in piedi e poggia una mano sulla spalla di Leo, che toglie subito la sua dalla mia.
-Ok, vogliamo provare?- dice guardandomi.
Annuisco alzandomi e raggiungendolo.
Ci posizionano difronte all'acqua, come stamattina, lui crea il suo vortice e io il mio. Intanto Leo stappa il barattolo e afferra il fuoco verde che sta all'interno.
Sento Annabeth sussultare, a quanto ho capito e parecchio esplosivo.
Mi concentro sull'acqua, cercando di non pensare che Leo ha in mano una cosa estremamente pericolosa.
Quando il vortice raggiunge le dimensioni giuste Percy mi urla di unirlo con il suo.
Ci riesco al primo tentativo e il ciclone diventa alto una ventina di metri. Osservo il vortice d'acqua oscuro che ho davanti, quello che dovrebbe contenere il gigante, fa davvero paura.
Sento Percy urlare qualcosa a Leo e quest'ultimo si posiziona al mio fianco, facendomi l'occhiolino.
Il fuoco verde sulla sua mano si allarga, fino a circondarlo completamente. Sembra una torcia di fuoco verde.
Trattengo il respiro, fino a quando Leo scaglia il fuoco sull'acqua.
Si sente una specie di boato, proprio quando il fuoco raggiunge l'acqua. Il ciclone si circonda di fuoco verde e inizia a fumare, fino a quando si distrugge completamente in una potente esplosione di acqua.
Sento la testa girare, ma prima che possa cadere sento il braccio caldo di Leo afferrarmi per un fianco.
Gli sorrido. -Grazie.- gli dico ansimando.
Lui mi sorride e rimaniamo cosí, a guardarci negli occhi per un pó.
-Valdez!- urla Percy e lui per poco non mi lascia cadere, per lo spavento. Il figlio di Poseidone gli indica il mare, dove il fuoco greco sta galleggiando.
Raccoglie il barattolo che prima aveva lasciato cadere e porge una mano verso il mare.
Il fuoco greco gli torna sulla mano, come se lo avesse chiamato e lo richiude nel barattolo.
-É andata bene, no?- chiedo ai due ragazzi.
Percy mi sorride e si avvicina per passarmi una mano tra i capelli.
-Sei migliorata.- mi dice.
Sorrido.
-Perce, dobbiamo parlare.- gli dice invece Leo.-Da soli.- aggiunge poi guardando nella mia direzione.
-Perché non posso stare a sentire?- gli chiedo io. -Faccio parte anche io della missione, no?-
Lui si passa una mano tra i capelli e sospira.
-Leo, Alice ha ragione. - gli dice Percy. -Qualsiasi cosa sia, lei ha il diritto di sapere.-
-Lasciamo stare.- dice allora lui guardando Percy ed evitando il mio sguardo.
-Leo, voglio sapere!- esclamo io mettendomi difronte a lui. -Cosa c'é?-
Lui sbuffa. -E va bene.- dice con voce un pó alta. -Credo che Alice non debba combattere- aggiunge poi con un soffio di voce.
-Come scusa?- chiedo.
Lui non mi guarda, tiene lo sguardo fisso su Percy. -Non puó farcela.-
Percy scuote la testa. -Certo che ce la fa, é migliorata tantissimo e...-
-No!- lo interrompe Leo deciso. -Non puó farcela.- ripete nuovamente.
-Io posso farcela, Leo!- gli urlo, sento le mani tremare. Perché sta dicendo questo?
-No Alice!- mi dice lui, guardandomi finalmente. -Ti ho vista stare male giá due volte, non ce la fai.-
Sento la rabbia salire, non posso credere a quello che sto sentendo, non dopo che é stato lui a convincermi.
-Tu mi hai sempre detto che potevo farcela.- gli urlo puntandogli un dito contro. -Tu mi hai spronato ad andare avanti, ed ora mi dici che non posso farcela?-
Vedo Leo indietreggiare e non capisco il perché.
-Alice calmati.- mi dice preoccupato.
-No che non mi calmo!- urlo ancora piú forte. Qualcosa parte da dietro di me, una sfera verde, come le sfere si magia che evocavo con Jake, e si schianta alla destra di Leo, mancandolo per un soffio.
Mi volto, ma dietro di me non c'é nessuno, e allora capisco: la sfera é partita da me.
Mi fermo e osservo le mie mani, sono ricoperte di un alone verde, come il resto del mio corpo.
-Al, tutto bene?- mi chiede Percy preoccupato.
Non rispondo, osservo Leo e il buco che si é creato a pochi passi da lui, poi scappo via.
Ho quasi ucciso Leo senza volerlo.
C'é qualcosa di decisamente sbagliato in me, come al solito.



Busso alla porta verde circa tre volte, ma nessuno mi apre.
Riprovo ancora, piú forte.
-Un attimo!- sento urlare da dentro.
-Insomma, sto arrivando!!-
Ellie viene ad aprirmi la porta, con un'espressione decisamente infastidita in volto, che si trasforma in una smorfia appena mi vede.
-Cosa vuoi?- mi chiede.
-Ciao anche a te.- le dico io alzando un sopracciglio. -Ho bisogno di Jake.- aggiungo poi, con una certa urgenza.
Lei fa un'altra smorfia. -E perché? Vuoi farlo soffrire ancora? Non ti é bastato quello che ha passato?-
-Cosa?- le dico quasi urlando. -Per tua informazione é stato lui a lasciarmi.-
Lei butta indietro la testa, facendo svolazzare i suoi capelli blu. -A differenza che lui é stato male, mentre tu te la spassavi con il tuo amichetto Valdez.-
Il volto va in fiamme. -Io non me la spassavo con nessuno!- urlo. Sento nuovamente la rabbia salire, e mi spavento.
-Ellie cosa cavolo stai facendo?- urla Jake, avvicinandosi.
-Oh, ciao Alice.- mi saluta poi sorpreso.
-Si puó sapere perché stavate urlando?- chiede poi guardando prima la sorella che mi guarda con aria assassina e poi me, che devo avere una faccia piuttosto sconvolta.
-Stavo ricordando alla cara Alice che non va bene spassarsela con altri  mentre il proprio ex soffre.- le spiega Ellie, gettandomi un'occhiataccia.
-Io non..-
-Alice é libera di spassarsela con chi vuole.- mi interrompe Jake guardando la sorella. -E tu dovresti farti gli affari tuoi.-
Ellie sbuffa. -Ti  odio quando fai così.- dice al fratello. I suoi occhi si illuminano di un verde intenso per un momento, poi ritornano normali.
Ellie mi getta un'altra occhiataccia e se ne va.
-Scusala, non é sempre cosi. É molto piú gentile di quanto sembri.- mi dice con un mezzo sorriso.
Sorrido anche io.
-Comunque, solo per precisare, non me la spasso con nessuno.- gli dico guardandolo.
Lui sorride. -Lo so.- mi dice mettendomi una mano su una spalla. -Mi chiedo solo quando ci arriverai..-
-Cosa?- domando io.
Lui alza le spalle. -Lascia stare, come mai sei venuta?-
Dimentico per un attimo quello che aveva precedentemente detto, ho qualcosa di piú importante da dirgli.
-Credo di avere un problema con la magia.- gli dico abbassando lo sguardo.
Lui rimane un attimo in silenzio e poi mi invita a seguirlo in giardino, sul restro della casa, dove ci allenavamo insieme.
Mi fa sedere al tavolo e gli spiego cosa mi é successo con Leo.
Ascolta in silenzio, grattandosi leggermente la nuca.
-Ti é successo altre volte?-  domanda
-Due volte mi é capitato di far chiudere la porta, senza volerlo.-
-Ed eri sempre arrabbiata?-
Annuisco e lui chiude gli occhi, massaggiandosi le tempie.
-Aspetta qui.- mi dice poi, aprendo gli occhi e alzandosi.
Lo vedo rientrare in casa, e sento che sta discutendo con la sorella.
-Avanti Ellie, é importante.-  dice lui.
-No Jake, non lo faccio.- la voce di Ellie si alza, decisa.
-Ok, non volevo arrivare a questo ma giuro che le dico di chi eri innamorata.- replica Jake.
Sento sbattere qualcosa a terra.
-Non lo faresti mai.- dice Ellie con voce tanto bassa che devo avvicinarmi leggermente all'abitazione per sentirla.
-Ah no?- dice Jake. Sento la porta di casa chiudersi e il figlio di Ecate esce dall'abitazione con un grande sorriso.
-Al, vuoi sapere una cosa riguardante mia sorella?- chiede a voce alta, senza neanche guardarmi.
Lo vedo contare sulle mani fino a tre, momento in cui la porta si apre ed esce Ellie furiosa.
Da un pugno sulla spalla del fratello, sussurrandogli qualcosa, poi viene verso di me, sedendosi a tavola.
-Al, ti va di provare ad arrabbiarti?- mi chiede Jake, prendendo posto vicino alla sorella.
-Come, scusa?- chiedo osservandolo.
-Voglio vedere quanto é forte la magia che sprigioni.- mi dice -Ellie ti aiuterá.-
Sospiro, guardo i due fratelli, cosí simili, ma allo stesso tempo diversi e annuisco.
-Bene. - esclama Jake con un sorriso. -Quando vuoi Ellie.- aggiunge poi guardando la sorella.
-Aspetta.- lo interrompo io. -Non le voglio fare male.-
-Non preoccuparti, Ellie é in grado di creare uno scudo protettivo.-  mi rassicura lui.
-Certo, non sono mica un'incapace.-  mi dice lei alzando un sopracciglio.
-Io non ho detto questo, volevo dire che...-
-Certo, tu non mi consideri un'incapace, peró fai soffrire mio fratello.- mi dice lei interrompendomi.
-Ti ho giá detto che é stato lui a lasciarmi, non é certo colpa mia.- le dico, quasi urlando. Sento le mani tremare leggermente, ma cerco di calmarmi. So che c'é lo scudo, ma ho lo stesso paura della magia.
Ellie getta la sua chioma blu all'indietro. -Mio fratello avrá avuto buone ragioni per lasciarti.- mi dice alzando in sopracciglio.
-Ah, davvero? E dimmi, quali?- le urlo io contro. Sento la rabbia salire, ma non mi importa.
Lei non puó accusarmi per qualcosa di cui non ho colpa
-Non ne ho idea, ma almeno mio fratello si accorge delle persone che ha intorno.-
-E questo cosa centra?- chiedo io, guardando i suoi occhi verde scintillare.
-Che tuo fratello é un grandissimo idiota!- sbotta lei.
-Non ti permetto di dire questo di mio fratello, lui non é un idiota!- le urlo contro alzandomi in piedi.
Lei fa lo stesso, facendo roteare i suoi capelli blu.
-Si che lo é, non capisce un cavolo!- dice lei con le lacrime agli occhi e io sento la rabbia salire ancora di piú.
- Mio fratello forse non capirá mai che tu sei innamorata di lui. - urlo ancora piú forte. -Ma almeno mio fratello non lascia le persone senza motivazione!-
Una palla di magia parte da me e si scontra contro qualcosa di invisibile.
Ellie barcolla e Jake l'afferra prima che possa cadere.
-Ellie tutto bene?- le domanda il fratello.
La ragazza si ricompone, guardando il fratello. -Tu l'hai lasciata senza una motivazione?- chiede, ancora furiosa.
Jake si massaggia le tempie.
-Ho combinato un disastro.- dice sospirando.
-Jake rispondimi.- gli dice la sorella.
-Ellie, va a chiamare Drew.- le dice lui, cambiando discorso.
-Drew?- chiede lei alzando un sopracciglio.
-Si, Drew. Drew Tanaka, figlia di Afrodite.- dice lui muovendo una mano. -Quante altre Drew conosci?-
Ellie guarda il fratello come se fosse pazzo. -A cosa cavolo ti serve Drew?- chiede.
Jake sbuffa. -Ellie chiama Drew, io ho bisogno di parlare un attimo con Alice.- le dice.
Ellie alza gli occhi al cielo e poi se ne va.
Jake si volta verso di me, che sono stata in silenzio ad osservare i due fratelli, senza dire una parola e mi fa segno di sedermi.
Lui si accomoda al mio fianco, sospira un attimo e poi parla.
-Al perché hai detto quelle cose? -
mi chiede osservandomi.
-Mi hai per caso lasciato qualche spiegazione?-  gli chiedo alzando un sopracciglio.
-Beh, ti ho detto di non essere adatto a te..- dice lui piano.
- Scusami tanto, ma cosa diavolo vuol dire?-  Alzo gli occhi al cielo.
Lui mi guarda, rimanendo un attimo in silenzio.
-Vuol dire che tu non sei mai stata innamorata di me, Al.- mi dice abbassando lo sguardo. -Tu eri innamorata di... di qualcun altro.-
-Ma non é vero, io..-
-É cosi Al.- mi interrompe lui  poggiando una mano sulla mia.
-Jake, sono sempre stata innamorata di te e di nessun altro.- insisto io, guardandolo negli occhi.
Lui fa una mezza risata. -Ma perché ti é cosi difficile ammettere che sei innamorata di Leo?- dice alzando gli occhi al cielo.
-Cosa?- esclamo io, arrossendo.
-Oh, andiamo Al!- dice lui esasperato . -Io l'ho scopeto quando ci siamo messi insieme. Vedevo come lo guardavi, come ti preoccupavi per lui, come parlavi di lui. Vedevo quanto stavi male per lui, ma pensavo che prima o poi l'avresti dimenticato. Poi peró quel giorno, quando vi ho visto tornare dal bosco insieme ho finalmente capito che tu non potevi mai dimenticarlo. Perció ti ho detto di non essere adatto a te, non lo sono perché io non sono Leo.-
Lo guardo senza riuscire a dire niente, poi scuoto leggermente la testa.
Non é vero quel che ha detto. Io voglio bene a Leo, mi preoccupo per lui, ma non credo di essere innamorata di lui.
Lui fa per dire qualcosa quando qualcuno strilla il suo nome, si volta verso Drew e sospira.
-Al, é cosi, e a me sta bene. Lui ti rende felice e questo é l'unica cosa che conta.-  mi dice poi, mentre Drew e sua sorella si avvicinano.
Guardo il suo volto, cosí bello e sospiro.
Forse non ha tutti i torti, Leo nonostante tutto mi rende felice, sempre. E si, credo sia proprio l'unica cosa che conta.




L'angolo dell'autrice :3
Ciao miei amori! :D
Qesto capitolo non doveva essere finito prima di domani, ma stamattina sono tornata a casa dopo una vittoria a pallavollo e mi sono detta: 'non posso mettermi a studiare, devo fare qualcos altro'.
Così mi sono messa a scrrivere, ero troppo contenta per studiare insomma xD
Ed eccomi qui, con un capitolo con un bel pò di brothership, che non fa mai male ^^
Amo Percy e Alice :33 Il loro rapporto non è per niente simile a quello mio e di mio fratello xD
Spero di avervi incuriosito, con questo capitoletto :33
Vabbè, lascio a voi i commenti.
Ringrazio, come sempre, icedisland, il mio cuoricino Angy, il mio personale Oracolo Ledna_ , Scorpion550, Percabeth7897 e la cara rosalalla per aver recensito. SIete sempre la mia gioia, vi adoro <3
Ringrazio anche chiunque legge la mia storia, amo anche voi xD
A presto, with love BettyLovegood <3
 
   
 
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