Pov Hermione
Mi sveglio di soprassalto .
 -Hermione respira calma era solo un brutto sogno.- 
un rumore mi distrae … Il telefono , il telefono sta squillando. Ma dov’è ? possibile che lo perdo sempre ? trovato… una chiamata persa “Cristina”. Idiota dovevo chiamarla appena scesa dall’aereo me ne sono dimenticata . che ore sono ? le quattro e mezzo di notte . un mezzo grugnito mi si ferma in gola . Probabilmente Cristina si è dimenticata del fuso orario. Mi sdraio. Ho la testa indolenzita forse  a causa di tutti questi cambiamenti o meglio di questo “ritorno al passato “. Non so che fare , potrei uscire ma non penso di trovare qualcuno in giro a quest’ora di notte o potrei andare da harry e ginny ma penso mi prenderebbero per un’allucinazione. Decido di provare a fare una doccia. Guardandomi nello specchio del bagno faccio fatica a riconoscermi: i capelli sono cortissimi, la pelle pallida , le guance scavate e gli occhi cerchiati di viola. Direi che non sono in ottime condizioni. Ho paura a spogliarmi, non sono più abituata a vedere il mio corpo. Sono tutta pelle e ossa, le curve che un tempo delineavano il mio corpo sono scomparse. Diciamo che io e il cibo non andiamo molto d’accordo. 
Apro l’acqua e la lascio scaldare finche non mi ci getto sotto. È come una necessità che mi chiama , sentire l’acqua che mi percorre il corpo , si insidia in ogni poro e mi lava via tutti i problemi e per un momento dimentico tutto :il mio nome, la mia vita, ciò che mi circonda. L’acqua è il mio elemento , mi completa . chiudo il getto ed esco fuori. L’aria fredda mi gela le ossa . mi copro con l’asciugamano e vado in camera. Entrare mi fa male, qui ho passato i momenti più felici insieme a Ron. Ancora quel nome ancora una fitta . Mi impongo di non pensarci e mi sdraio sul letto . il mio occhio viene catturato da qualcosa incastrato nell’intelaiatura del letto a baldacchino . Boccheggio … la mia bacchetta l’avevo nascosta prima di partire… aria mi serve aria. Mi avvicino alla finestra e la spalanco. Una brezza pungente mi fa venire la pelle d’oca. Respiro con calma e chiudo gli occhi mentre sento in freddo pervadere i miei polmoni. Torno dal letto, salgo sul materasso e la prendo. Un onda di energia si sprigiona dal pezzo di legno che per ben dieci anni ho abbandonato. Mi fa uno strano effetto avere di nuovo in mano una bacchetta, in fondo passare così tanto tempo in mezzo ai babbani ti cambia il modo di pensare. Sento l’eccitazione crescere dentro di me come quando una bambina riceve la bacchetta per la sua prima volta. Inizio a sparare scintille di tutti i colori che illuminano la stanza come i fuori d’artificio. Urlo dalla gioia, corro in sala accendo le luci poi le spegno a colpi di bacchetta . saltello per l’euforia ma poi mi sento morire dentro. Come ho potuto lasciare tutto ciò ? cosa avevo in mente ? sono una sciocca, un’ egoista non merito il perdono ma devo provarci. Controllo l’ora : le sei di mattina . Decido di prepararmi . torno in camera ,mi vesto e mi pettino con cura i capelli. Cerco di nascondere le occhiaie con un po’ di trucco ma l’effetto che ottengo non è dei migliori. Prendo una giacchetta , la borsa e la bacchetta. Chiudo la porta e dopo dieci anni per la prima volta mi smaterializzo.


♪ARTY♪
come promesso il primo mini capitolo. so che è breve, me ne rendo conto, ma giuro che aggiorno al più presto e non faccio la cattiva tenendovi con il fiato sospeso *ironia, ironia ovunque <3*
kisses