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Autore: danza99    25/01/2015    1 recensioni
-Ehi principessa- Mi salutò il ragazzo
-Ciao Et-
-Come va?-
-Tutto bene, te?-
-Bene grazie.. Finalmente sono libero- ....
-Ci incontreremo presto. Te lo prometto principessa-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-Matt? Dai Matt, vieni fuori...- Niente. Ma dove diavolo si era cacciato? 
-Sono qui.- Una voce ovattata mi arrivò a dietro una porta vicino a me. Entrai con passo deciso e mi chiusi la porta alle spalle. 

PARIS' POV
C'era un silenzio quasi innaturale nel salotto della casa dei miei, silenzio rotto soltanto dai singhiozzi di Sophie e dai rumori che venivano dal piano di sopra. Un frastuono particolarmente forte ci fece sobbalzare ed io mi alzai di scatto pronta ad andare su, ma mi sentii trattenere per un polso.
-Lasciami andare Tom- Ringhiai furiosa dimenandomi, ma ovviamente lui era più forte di me e riuscì a trattenermi senza apparente sforzo.
-No Par, l'ho promesso.- Replicò lui.
-Si stanno ammazzando lassù. Mollami.- Urlai, ma possibile che nessuno capiva la gravità della cosa? Un rumore, sembrava quasi un letto che si spostava, mi fece saltare impaurita. Oddio e se si stessero ammazzando veramente?
-Tom ti prego, devo andare a controllare- Lacrime calde cominciarono a scorrere lungo la mia guancia. 
-Mi dispiace Paris. Non posso lasciarti andare.- 
-I-io dev-devo andare a vedere cosa sta succedendo.... Per favore.- Mormorai accasciandomi e lasciandomi andare al pianto.

ETHAN'S POV:
Schivai al pelo un pugno sul naso, l'ennesimo in dieci minuti, e ricambiai con uno, non troppo forte nello stomaco. Si stava stancando, l'avevo notato. Doveva essere esausto, ma nonostante questo continuava. Non notai il calcio che mi arrivò e che mi fece barcollare all'indietro, ma mi ripresi subito ed evitai un'altro pugno che si infranse contro il muro.
-Cazzo...- 
Si scagliò contro di me, ma riuscii a bloccarlo prendendogli le braccia, tese a colpirmi, e torcendogliele dietro la schiena facendogli uscire dalle labbra un fioco gemito di dolore. 
-Allora? Non reagisci più?- Gli sussurrai sarcastico all'orecchio. Quando non rispose cominciai a preoccuparmi. E se gli avessi fatto male? 
-Matt?- lo chiamai. Lui cominciò a tremare e divenne sempre più pesante. Mi tolsi di scatto
-Matt che hai?- 
-Et.. Et t..tu cos.. cosa faresti se... se dov... dovessero togl... toglierti Paris?- Chiese accasciandosi a terra singhiozzando. Mi inginocchiai accanto a lui
-Ascolta, sai che io non sono la persona più adatta per queste cose, ma ti posso assicurare che non ti lascerò solo, non ti lasceremo solo. Sei mio fratello, e sei il migliore amico di due ragazze fantastiche che farebbero di tutto per te. Sophie non voleva questo, non lo avrebbe mai voluto, ma mettiti nei suoi panni. È convinta che facendo così soffrirete di meno. Tutti e due.-
-Ma io non soffrirò meno.-
-Lo so, è probabilmente nemmeno lei. Ma cosa potrebbe fare altrimenti?-
-Io... Io non lo so. So solo che non voglio separarmi da lei. Non voglio e non c'è la faccio.-
-E cosa vorresti fare allora?-
-Cercherò un lavoro qui, o magari proverò ad ottenere una borsa di studio e mi trasferirò qui, oppure...-
-Matt, Matt guardami. Non sei tu che stai parlando, è il tuo dolore, e ti capisco. Ma non pensi a noi? A me, a Paris, a Dana, ai tuoi genitori, a tutte le persone che ti vogliono bene e che dovranno andare avanti senza di te per una storia che magari non durerà neanche. E allora cosa avrai ottenuto? E poi tu lo odi il francese!- Riuscii a strappargli una leggera risata.
-È vero, hai ragione. Scusami, non so cosa mi sia preso.-
-Non è a me che devi chiedere scusa. C'è qualcuno giù con cui devi parlare.-
-Io.. Si, credo tu abbia ragione.- Si alzò per uscire, mise la mano sulla maniglia e stava per aprire la porta quando all'ultimo si girò verso di me.
-Ah e... Et... Grazie fratello- E sparì.
Le mie labbra si curvarono in un lieve sorriso, mi alzai pure io e diedi un'occhiata un giro per la stanza pensando che l'avrei sistemata più tardi. 
Uscii e scesi in salotto, quello che non avevo previsto era la reazione di Paris quando mi avrebbe visto.
 


PARIS' POV:
Quando vidi arrivare i due ragazzi non potei evitare di urlare portandomi le mani alla bocca. Erano conciati seriamente male e d'un tratto la preoccupazione che avevo provato fino a quel momento scomparve lasciando posto ad una specie di furia omicida.
-Ma cosa credevate di fare? Eh? Mio dio guardatevi. Ethan hai un naso che perde litri di sangue e Matteo praticamente non ti si vede più la faccia visto che hai talmente tanti lividi... Mi avete, anzi ci avete, fatto morire di preoccupazione per ben mezz'ora e adesso ve ne tornate qui come se nulla fosse? Ma cos'avete nel cervello? Siete due idioti incoscienti!- 
-Par calmati.- Mi ammonì Jay.
-No che non mi calmo! Ma dico Jay, li hai visti? Sono stati solo....-
-Sophie ti devo parlare- mi interruppe Matt. -Da soli- La ragazza annuì e lo seguì su per le scale.
-Par, devo parlarti anche io. È ora che tu sappia la veritá.- A quelle parole la preoccupazione ritornò, più prepotentemente di prima.
-Qu...Quale verità?- Domandai insicura.
-Quella sulla mia vita.- 


SOPHIE'S POV:
Seguii Matt fino alla nostra stanza. La stessa stanza nella quale neanche un'ora prima avevamo litigato, non sapendo di star dando inizio a tutto il putiferio.
-Senti piccola, so di essere stato...-
-No aspetta. Parliamo dopo, ora devo vedere cosa riesco a fare per curarti quei graffi- mi voltai ed uscii dalla stanza evitando accuratamente di guardare verso di lui, sapendo che ciò che avrei visto mi avrebbe distrutta dentro più di quanto già non fossi. 
Tornai dopo qualche minuto con in mano crema, disinfettante e cerotti e mi misi al lavoro.
-Senti, so di essere stato un idiota prima a dirti quelle cose- disse facendo una smorfia nel momento in cui la crema gelata venne a contatto con la sua guancia.
-Sappi solo che non le penso veramente, non so cosa mi sia preso, è solo che... Dio, sono così ossessionato da te che non ce la faccio ad immaginarmi a centinaia di chilometri di distanza. Ho passato il mese più bello della mia vita stando qui e tutto questo solo grazie ad una persona. Io tornerò in America, é vero. Ma non ti lascerò in pace un solo istante. Ti chiamerò così tante volte al giorno che ti sembrerà di avermi vicino a te in ogni secondo, e sarai tu a dirmi di smetterla, ma io non ti ascolterò e sai perché? Perché mi basta sentire la tua voce per stare bene. Ed adesso che l'ho scoperto non voglio mai più vivere senza questo benessere che mi provochi. Quindi se vuoi lasciarmi "ufficialmente" bene, fai pure. Ma questo non varrà per me. Io ti amerò per ogni istante della mia vita, e se in America troverò qualche altra ragazza che mi rende felice, cosa molto improbabile, meglio. Ma non sarà mai come te. Perchè solo una persona ha il mio cuore. E questa persona sei tu Sophie.- Concluse il suo discorso guardandomi dritta negli occhi e solo quando sentii qualcosa di bagnato scivolarmi lungo le guance ed arrivare alle labbra mi accordi di stare piangendo. Ma come avevo potuto immaginare di vivere senza di lui? Non ce l'avrei mai fatta e questo era piuttosto chiaro. Mi buttai letteralmente addosso a lui facendolo cadere di schiena sul letto e lo baciai. Lo baciai con una disperazione che non avevo mai avuto, con paura, con angoscia, ma anche con un amore che sapevo sarebbe rimasto con me, e con noi, per sempre. Probabilmente lo colsi di sorpresa perchè si irrigidì un attimo, ma si riprese subito e ricambiò con ardore il bacio infilando le mani sotto la mia maglietta ed accarezzandomi la schiena, provocandomi una miriade di brividi. All'improvviso mi staccai, non senza una certa difficoltà, dalle sue labbra.
-Proviamoci. Non sarà facile, e starò male giorno e notte per non poterti avere accanto a me, ma starei ancora più male senza sapere niente di te e facendo finta che tu non sia mai esistito. E ti dò il permesso di chiamarmi quando ti pare e piace, ed io sarò sempre qui, ad aspettarti...- e prima che potessi dire altro, lui si rituffò addosso a me togliendomi il fiato.
-Dio Sophie, non hai idea della paura che mi ha preso. Ero terrorizzato all'idea di perderti e non credo che sarei riuscito a resistere senza di te- Sussurrò sulle mie labbra. -Senza contare il fatto che ho appena detto una cosa troppo sdolcinata.- aggiunse con un finto fare schifato. Non riuscii a resistere e scoppiai a ridere. 
-E dai, hai fatto un discorso bellissimo. Non era poi così sdolcinato.... Cioè si, ma andiamo. Ho sempre sognato qualcuno che mi dicesse queste cose!- 
-Beh, a me è appena venuto il diabete, ma contenta te....-
-Non lo sai che le ragazze vanno sempre assecondate?- Gli chiesi allacciandogli le braccia intorno al collo
-Fidati che con due migliori amiche femmine lo so molto bene. E tu francesina, non hai altri desideri che vorresti che il sottoscritto assecondasse?- Chiese malizioso 
-Mmm fammi pensare... Forse uno-
-E non sia mai che io mi tiri indietro di fronte ad una richiesta ben precisa di una bellissima ragazza. E dimmi piccola, qual'è il tuo desiderio?- Mi domandò spingendomi sul letto e sdraiandosi sopra di me stando sempre attento a non pesarmi addosso.
-Te-


PARIS' POV:
-Ethan mi stai preoccupando. Ti prego dimmi cosa succede.- 
-Vieni qui principessa. Ho... Ho solo bisogno di averti vicina. Per favore.- Mi supplicò lui facendomi segno di andare a sdraiarmi sul letto della stanza in cui ci eravamo rifugiati, vicino a lui. Ci misi pochi istanti a fare quello che mi chiedeva, gli presi una mano tra le mie sapendo che quello era un momento difficile per lui. Mi stava per raccontare il suo passato che sapevo non fosse felice, per questo non lo avevo mai forzato a dirmi niente. Sapevo che prima o poi me lo avrebbe detto, quando si sarebbe sentito pronto, ed io ho cercato di placare la curiosità che ogni volta mi invadeva lo stomaco.
-Avevo 13 anni quando mio padre mi presentò ai suoi amici, ai suoi colleghi, si suoi dipendenti o che dir si voglia.- Cominciò lui senza staccare lo sguardo dal soffitto. -Ne avevo 14 quando mi assunse per fare il corriere per la sua merce. Pensava che nessuno avrebbe mai sospettato di un ragazzino, e in effetti fu così, fino a quando un'anno dopo non sbagliai una consegna. Non sapevo il volto del compratore visto che non c'era nessuna foto, l'ordinazione fu fatta per un telefono usa e getta, così non era nemmeno rintracciabile. L'indirizzo era falso, e quando arrivai, mi trovai a casa di un poliziotto. Lui mi disse che se gli avessi detto dove avrebbe trovato mio padre, sarei stato libero. Glielo dissi, ma quando arrivarono sul posto non c'era nessuno, così pensarono che gli avessi mentito e passai una notte nel carcere minorile. Uscii la mattina dopo solo grazie a mia madre che pagò una specie di cauzione.- si interruppe un'attimo ed una domanda mi uscì dalle labbra:- ma come faceva tuo padre e tutti gli altri che stava arrivando la polizia?- 
-Eravamo sempre in due a fare la consegna, io ero quello che parlava al cliente e gli dava la roba e un altro che faceva da guardia e doveva intervenire in caso di problemi. Ovviamente quando vide che era un poliziotto e che c'era stato un'errore quel bastardo pensò bene di pararsi il culo e lasciare me nella merda- mi spiegò
-In ogni caso quando tornai a casa mio padre mi disse che l'avevo tradito, che ero un mostro, che non ero degno di portare il suo nome eccetera eccetera. Io essendo un bambino ci credevo, così un giorno scappai di casa ed andai a rifugiarmi da Matt. E qui si arriva alla storia dei fratelli.- Fece una pausa portando gli occhi su di me.
-Quando arrivai a casa sua, gli raccontai ciò che era successo. Quando finii di parlare lui senza una parola si alzò, andò in cucina, prese un paio di forbici e mi portò fuori in giardino. Poi mi disse:" Et, tu non devi ascoltare cosa ti dice quello stronzo, perché quello é, e tu non sei un mostro. Sei una persona fantastica e sei il mio migliore amico. E d'ora in poi non avrai più bisogno di un padre. Perché io sarò tuo fratello di sangue."-
Lo guardai interdetta - cioè... Cioè voi avete fatto un... Giuramento di sangue?- 
-Esatto. Prese le forbici fece un taglio sul palmo di entrambi e ci stringemmo la mano. Da allora é come se fossimo veramente fratello. E non ebbi veramente più bisogno di un padre, poiché avevo un fratello.- Mi vennero le lacrime agli occhi, non per quello che ha passato Ethan, cioè non che ci stia male, ma ormai è passato e il passato non si può cambiare, ma piuttosto per il bellissimo gesto di Matt, macabro, ma bellissimo.
-Dio ti amo così tanto Et- gli dissi saltandogli addosso e abbracciandolo strettissimo fra le mie braccia
-Grazie principessa per avermi ascoltato. E... Ti amo anche io, da morire- sussurrò fra le mie braccia.


*MY SPACE*
Ehm ehm... Buonasera? Mio dio quanto mi mancava questo micro rettangolino nel quale scrivere il capitolo *_* 
Ok, cagate a parte. Credetemi se vi dico che mi dispiace davvero tantissimo (6 mesi. Dico io, 6 mesi!) se vi ho fatto aspettare. Ma tra la scuola (eh sì, l'ho passato l'esame. Con 8 :) ), e tutto, questo capitolo mi ha fatta bestemmiare in bangladese (No. Non bestemmio. Ma era per rendere l'idea suvvia Ahahah :') ). L'ho riscritto tante di quelle volte che non ne avete idea. Non avevo idee, non volevo fare una cosa scontata (cosa che alla fine è, ma occhei), ma nemmeno troppo incasinata della serie "ma che diamine si è fumata sta qua per scrivere una roba simile?" Ed è uscita sta merdata qui. Ok, non si nota che non ho autostima, per niente ahahaha. Ho il capitolo pronto da una settimana più o meno, ma ero indecisa se metterlo oppure no, alla fine, dopo varie minaccie di morte, di omicidi, di sfasi eccetera eccetera eccetera, una mia amica mi ha convinta a postarlo (Quindi diciamo tutte insieme un grosso grazie a: DANA, senza la quale questo capitolo era ancora rinchiuso nell' I-Pad.)
Allora. Passando alle cose serie *coro di alleluia* questo è il PENULTIMO CAPITOLO, nel prossimo cioè l'ultimo. Si ritornerà in America e *stavo per fare uno spoiler ma mi sono bloccata in tempo*. 
Il sequel (che sicuramente farò anche se non ho idee, andiamo bene insomma) lo scriverò e posterò QUEST'ESTATE. Così, se Dio avrà pietà di me e non mi darà esami, avrò più tempo e si spera più idee. 
Con ciò concludo. Spero davvero che non mi abbiate abbandonata. Sono tenera io :C ok la pianto. Giuro.
A presto girls <3
P.S. Non è che qualcuna di voi abita dalle parti di Roma e mi può ospitare per tipo una settimana? Sono troppo ossessionata dalla bellezza di quella città *_*
  
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