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Autore: Rose_Penny    25/01/2015    1 recensioni
Tratto dal testo: "Il continuo ciarlare delle sue colleghe di lavoro nonché di una delle sue più care amiche, Victoria, riportò Bella alla realtà, con i piedi per terra o meglio con gli occhi al dipinto che aveva appena finito di restaurare, dove il viso del suo amato svettava tra tutti. Mai aveva disegnato viso più bello".
Una romantica storia d'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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SGOMENTO

Lui l’aveva uccisa, così, senza pensarci due volte non aveva pensato che qualcuno potesse vederlo. Chiusi gli occhi di scatto, inorridita da quella scena: come aveva potuto? Chi era davvero Anthony Masen? In questo momento non lo sapevo.
Sentivo gli occhi pungere mentre le lacrime cercavano di sgorgare da essi. Forse è solo un incubo, adesso mi sveglio nella mia camera, nel mio letto e ci rido sopra! Ancora con gli occhi chiusi pizzicai la mia pelle ma non succedeva nulla: ero sveglia e come una stupida fingevo che quella non fosse la realtà. Forse era prematura parlare di amore per lui, ma mi ero affezionata era sempre così dolce con me mentre parlavamo e quando ci siamo visti oggi sono davvero stata bene con lui pensavo…..già cosa pensavo? Dio, che dovrei fare adesso? Chiamare la polizia? Sarebbe cosa buona e giusta ma….no Bella, niente ma! Anche se lo amavo era giusto consegnarlo alla giustizia, era giusto così. Ma come posso fare una cosa del genere proprio a lui? mi ripetevo. Si, ok, per me era importante ma avrei mai avuto il coraggio di stare con lui sapendo ciò che aveva fatto? Potevo starmene in silenzio? No, eccola la risposta anche se il cuore non voleva lasciarlo andare la mia mente mi suggeriva di comprendere che anche solo parlare e stare con lui mi avrebbe inorridita.
E fu questo il colpo di grazia che mi fece scoppiare a piangere: desideravo solo essere felice con lui, godermi quella parentesi romantica ma, ma forse è stato meglio così!
Basta avevo preso la mia decisione: dovevo chiamare la polizia, punto!
Con questa consapevolezza nel  cuore ormai in frantumi aprii gli occhi di scatto e riportai lo sguardo, lì, dove poco prima avevo visto quella donna essere uccisa da lui. Giusto in tempo per vederlo guardare impassibile quel corpo e poi avvicinarsi alla vetrata per tirar giù le tende! Pensai ironica. Troppo tardi, però.
Dovevo sbrigarmi, mi avvicinai a passo svelto al telefono pronta a chiamare la polizia, le lacrime mi offuscavano la vista, rendendo i numeri un accozzaglia di segni in ombra. Tentennavo. Ma proprio quando ero riuscita a farmi forza, caddi, priva di sensi. Era il buio.

QUALCHE ORA DOPO
“…la! Bella!!” sentivo qualcuno chiamarmi, avevo un forte mal di testa e sotto di me sentivo freddo come se fossi stesa sul pavimento…un attimo, perché dovevo essere stesa sul pavimento? Ancora prima di pensare ad una risposta logica, i miei occhi si aprirono di scatto nella mia testa poche parole Anthony ha ucciso una donna. Chiamare polizia. Suonava quasi come un allarme, queste parole mi vorticavano in testa e non appena presi del tutto conoscenza, mi alzai di scatto ma fui presa da un capogiro per fortuna Alice e Rose erano accanto a me altrimenti sarei caduta ancora a terra. Le guardai terrorizzata e dissi “ragazze….dobbiamo chiamare la polizia, ora!” “cos…perché? È entrato qualche ladro ed è per questo  che eri a terra? Ti ha fatto del male” chiese Rose “no ragazze non si tratta di me ma di Anthony” “che centra lui? Aspetta è stato lui?” di male in peggio “no non ha fatto male a me ma ad una donna. Erano nel suo appartamento e lui….lui l’ha…oddio” sospirai avvicinandomi al divano dove accasciarmi “lui cosa, tesoro?” mi incitò Alice “all’inizio pensavo fosse una sua amante, che insomma mi stesse prendendo in giro. Eravamo fuori, insieme, avevamo un appuntamento quando lui ricevette una telefonata e mi disse che doveva correre a casa, era cambiato tutto ad un tratto” abbassai lo sguardo sulle mie mani poggiate sul mio grembo per poi continuare “allora decisi di muovermi anche io per vedere perché fosse diventato scostante così presto. Se magari avevo sbagliato qualcosa” le ragazze alternavano lo sguardo da me a loro come per capire dove fosse il problema mentre io cominciavo a sentire le lacrime spingere per uscire “osservandolo dalla vetrata vidi che era in compagnia di una donna, discutevano, gesticolavano e ad un tratto lui tira fuori una pistola e…la spara!” scoppiai a piangere e le ragazze erano inorridite. Si affacciarono a guardare la sua finestra e ciò che videro era solo Anthony in compagnia di due omaccioni che non avevo mai visto. “che si fa?” chiese Alice “bè sembra ovvio: chiamiamo la polizia” Rose si allontanò per prendere la giacca e scese in strada alla ricerca di una cabina telefonica dalla quale far partire una chiamata anonima, mi chiesi il perché e quando le esposi la mia perplessità lei se ne uscì fuori dicendo che se non fosse stato vero almeno non avrei rovinato il mio rapporto con lui. a seguito di questa frase si fece spazio una nuova consapevolezza “tu non mi credi!” sputai contro Rose “certo che ti credo e anche Alice!! Ma se davvero è un uomo pericoloso, Bella, dobbiamo tenerlo buono e fargli sapere che siamo state noi sortirà l’effetto contrario” io ero sicura di ciò che avevo visto ma Rose aveva ragione avendolo messo in trappola il nostro gesto eroico poteva rivoltarsi contro di noi  e non volevo che ci andassero di mezzo le ragazze. Annuì debolmente e ascoltai Alice mentre concordava con Rose.
Eravamo in attesa dell’arrivo della polizia quando finalmente due uomini in divisa entrarono nel palazzo di Anthony. Quando lui aprì non si scompose, non sembrava agitato, come se non avesse fatto nulla. Mi resi conto che dopo ciò che aveva fatto era anche un buon attore e mi chiesi se anche con me avesse recitato. Un dolore sordo si propagò nel mio petto: di chi mi ero fidata?
vidi gli agenti parlare con lui per un bel po’ fino a quando uno dei due si allontanò e fece una chiamata dopo essersi allontanato. Ma appena chiuse, si avvicinò al collega, parlarono ancora con lui e gli strinsero la mano. Un attimo: che cosa??? Se ne stavano andando senza ammanettarlo ma sorridendogli e forse anche augurandogli una buona giornata invece che portarlo in galera e gettare una chiave. Aveva ucciso una donna! Eppure i due agenti andarono via senza far nulla.


spazio autrice:
scusate il mio enorme ritardo, non accadrà più questa storia è troppo importante e non è passato giorno che io non vi pensassi ! spero tanto possiate perdonarmi e che questi due capitoli vi piacciano. scusate ancora! la vostra Rose_Penny <3 <3 

   
 
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