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Autore: _Nai_    25/01/2015    1 recensioni
"Gruppo C. Soggetto C17. Il Killer."
E se la C.A.T.T.I.V.O non avesse lavorato solo su due gruppi, ma anche su un terzo?
Il gruppo C, il gruppo dei Guerrieri.
Ma cosa avranno di diverso questi ragazzi? Cosa nascondono?
E cosa succederebbe se incontrassero gli altri due gruppi?
Genere: Avventura, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minho, Newt, Nuovo personaggio, Thomas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Capitolo 4-

Justice si era svegliata con un senso di malinconia che, sicuramente, le avrebbe fatto compagnia per tutto il giorno. Riusciva ancora a sentire la felicità che provava nel correre in giro per quell'edificio che un tempo chiamava "casa", per poi rendersi conto che era tutto tranne che un posto adatto a dei bambini. 
In compenso però, il sogno le aveva confermato che poteva fidarsi di quel gruppo di ragazzi e soprattutto che poteva contare su Newt. Era ancora vivido quel sentimento nei confronti del bambino, ormai ragazzo, biondo che le stava dormendo accanto. 
Il Raduraio era nella stessa posizione di poche ore prima, ma la testa pendeva a destra quasi volesse poggiarsi sulla propria spalla. Il petto si alzava e abbassava a ritmi regolari e lenti. Sta proprio dormendo beatamente pensò, lasciandosi sfuggire un sorriso mentre combatteva la voglia di accarezzargli la guancia.
Era pronta a tornare a dormire quando si guardò intorno, per accertarsi che stessero tutti dormendo, e si accorse che qualcuno la stava guardando. Will. Il ragazzo le fece segno di seguirlo su per le scale. Justice era sicura che sarebbero usciti ma il rosso si sedette sugli ultimi gradini, e la seguì con lo sguardo mentre si accomodava.
Da quella postazione, per quanto poteva illuminare la torcia, riusciva a vedere tutti i ragazzi che dormivano.
Alcuni era poggiati uno sopra l'altro mentre altri, tra cui Jorge, dormivano nelle stesse posizioni di Newt e Minho, poggiati contro il muro. Lo Spaccato aveva le braccia incrociate sul grembo e la testa a penzoloni in avanti.
Quell'uomo non la convinceva, non solo per il fatto che sarebbe impazzito poco a poco ma c'era dell'altro e lei avrebbe scoperto cosa.
Poco più là dormiva Elias affiancato dall'inseparabile felino.
"Hanno qualcosa di speciale questi ragazzi.." iniziò Will "la C.A.T.T.I.V.O ha fatto diversi esperimenti con il nostro gruppo e con il loro." Il rosso continuava a fissare i ragazzi e Justice capiva che la cosa lo preoccupava. Aveva la stessa espressione di quando erano pronti a lasciare il Campo per scappare attraverso il Labirinto.
"Prima di scedere qui sotto, mi sono girato per controllare se quegli esseri ci stavano seguendo..." il ragazzo si girò per guardava dritto negli occhi, e l'espressione preoccupata di prima aveva lasciato spazio ad uno sguardo pieno di paura e rabbia. Justice avrebbe voluto abbracciarlo dirgli che sarebbe andato tutto bene ma il muscolo del braccio del ragazzo si irrigidì improvvisamente facendola sobbalzare "ma non c'erano più, Justice. Erano scomparsi."
La ragazza capì subito a cosa si riferisse l'amico, ancora prima che questo parlasse. 
La C.A.T.T.I.V.O aveva fermato quei mostri perchè sapevano che il gruppo A era nei sotterranei insieme a loro. Non volevano ferirli.
"Sapevano che erano qui e sono scomparsi. Loro sono speciali, Justice. Dobbiamo scoprire il perchè."
Il Guerriero fece appena in tempo a stringere la mano dell'amica quando un gemito proveniente da Elias attirò la loro attenzione. Il ragazzo si stava mettendo a sedere ma fissava incredulo la propria mano.
"No!" urlò improvvisamente "non la mia mano vi prego!" Justice corse verso l'amico che tirava calci in preda allo shock. 
Gli altri ragazzi che si erano svegliati a causa delle urla fissavano la scena immobili. Persino Zo-Zot aveva indietreggiato, spaventato dal comportamento del padrone.
"Elias calmati!" Justice cercava di avvicinarsi all'amico ma questo continuava a spostare lo sguardo dal moncone alla ragazza.
"Justice.."
"Mi dispiace Elias.. ma ora devi calmarti. Sei debole e devi conservare energie per il viaggio" la ragazza era riuscita a piegarsi al livello del Guerriero e gi fermò entrambe le braccia fissandolo negli occhi. Gli sorrise cercando di trasmettergli forza.
Improvvisamente lo sguardo di paura del ragazzo si mutò in rabbia, quasi inumana. Spinse la ragazza con tutta la forza che aveva, facendola cadere all'indietro.
"No!" urlò di nuovo. 
"Tu non capisci! Come farò adesso eh?!" il ragazzo sembrava impazzito così tanto che Justice sarebbe riuscita a scambiarlo per uno Spaccato.
"Ehi hermano vedi di darti una calmata!" Jorge era riuscito a mettersi tra i due ragazzi. Aveva la braccia lungo in fianchi e stringeva i pugni così forte da avere le nocche bianche. Dalla sua posizione Justice non riusciva a guardarlo in faccia ma sapeva che aveva la stessa espressione del giorno prima, durante la discussione con Will.
"Per caso la mamma non ti ha insegnato che non si toccano le donne?" continuò lo Spaccato.
In risposta il Guerriero emise un rumore simile ad un ringhio.
"Questa testa di sploff è più andato di Jorge! Sicuri che non sia uno di loro?"
Minho si era avvicinato a Justice per aiutarla ad alzarsi. Una volta in piedi la ragazza si guardò attorno e vide che i Radurai si era concentrati tutti sul muro alle sue spalle mentre i Guerrieri circondavano il lato sinistro di Elias. Ognuno aveva le proprie armi in mano. Era già successo che al Campo un Guerriero impazzisse e venisse poi esiliato. Ma succedeva quando un Dolente li pungeva, ed Elias non era stato punto. Non capiva quell'atteggiamento da pazzo. Forse il morso dei mostri avevano avuto lo stesso effetto.
"Lei è sempre stata la loro preferita! E hanno tolto la mano a me! A me che ho sempre collaborato!" 
Il silenzio.
Justice poteva sentire li sguardi dei Radurai su di lei e sperava che quelle parole non li spaventasse a tal punto di non voler continuare il viaggio insieme.
I suoi compagni, invece, continuavano a fissare l'amico, senza degnarle di uno sguardo. Avevano già sentito quelle parole, pronunciate da ognuno dei Guerrieri impazziti, ma non ne aveva capito mai il significato.
Elias continuava a girare la testa da un lato all'altro in cerca di un appoggio. Justice sperava che l'amico si calmasse e tornasse il ragazzo solare del Campo. Ma la sua speranza durò ben poco.
Elias cercò di avvicinarsi trovandosi Jorge in mezzo.
"Voglio solo dirle una cosa, non faccio nulla promesso!" il ragazzo ora sorrideva e continuava ad avere gli occhi spalancati.
Lo Spaccato inizialmente non si mosse ma poi gli lasciò via libera, continuandolo a fissare. 
Justice si ritrovò a fissare di nuovo i grandi occhi verdi di Elias. Ma nei suoi occhi non riusciva più ad identificare il suo amico ma solo una persona che stava impazzendo a causa degli esperimenti della C.A.T.T.I.V.O. 
Il ragazzo le sorrideva e avvicinò le sue labbra al suo orecchio, provocandole un brivido lungo tutta la schiena.
"Moriranno tutti.." le sussurrò "e sarà solo colpa tua Soggetto C2" Justice non sapeva come reagire, se credere alla parole di Elias. 
L'aveva chiamata Soggetto C2? Cosa significava?
Il ragazzo tornò a guardarla dritto negli occhi. Il sorriso era svanito. Il volto inespressivo. Si girò poi per tornare al posto in cui si era svegliato, e prese il su zaino.
Mentre il ragazzo si abbassava Justice vide che sul collo aveva una scritta, che prima non c'era.
"Cos'hai sul collo?" riuscì a chiedere, pentendosene subito con la paura di far scattare di nuovo un attacco di rabbia nel ragazzo. Questo si girò fissandola come se fosse pazza.
"Fammi vedere" si offrì Will che prese per le spalle l'amico ed osservarne il collo. Rimasero in quella posizione finchè Elias non si stufò e scrollò le spalle per liberarsi dalla presa del Guerriero.
"Allora? Cosa c'è scritto Leader?" Will lo fissò per una decina di secondi e quello che rispose non piacque a nessuno.
"C'è scritto Gruppo C, Soggetto C17.." Si guardò attorno per un altro paio di secondi "Soggetto C17, Il Killer"
Elias sorrise, come se fosse fiero di quell'appellativo.
"Direi che sono così bravo da far paura"
"Vattene.." Fu Danny ad intrommetersi questa volta. "Vattene o ti uccido" 
Se prima Justice sperava nel ritorno del suo amico ora aveva avuto la conferma che lo avevano perso per sempre. Elias iniziò a ridere come se quello che aveva detto Danny fosse stata la battuta più divertente al mondo.
Si girò così velocemente che Justice vide solo un'ombra muoversi. Elias aveva dato un pugno allo stomaco di Danny.
Justice sapeva cosa dovevano fare. Non potevano perdere  ulteriore tempo, il gruppo A doveva trovare i loro membri e i giorni a disposizione per arrivare alla cura stavano passando. Fu l'azione più dolorosa che Justice dovette fare, ma era nel bene di tutti.
Raccolse la sua spada e si avvicinò al sudamericano puntandogliela al collo.
"Elias vattene adesso e nessuno si farà del male" il ragazzo senza girarsi prese il suo zaino e si incamminò verso l'interno del Sottofondo. Quando scomparve dalla luce della torcia fischiò, e Zo-Zot lo seguì. Si fermò prima vicino a Justice e sfregò il muso contro il fianco della ragazza. Mi dispiace tanto Zo-Zot. 
I ragazzi rimasero a fissare il felino inoltrarsi nel buio dei sotterranei.
"Pensavo di aver visto tutta la sploff possibile in questo caspio di posto!" Minho aveva spezzato il silenzio che era calato.
"Già" rispose Newt.
"Mi dispiace per il vostro amico muchachos, ma dobbiamo andare."

Nonostante tutto quello che era successo con Elias, nessuno ne parlò durante il viaggio.
Jorge aveva deciso di passare per l'esterno perchè, secondo lui, era troppo pericoloso per via degli Spaccati e per via di Elias e Zo-Zot.
I Radurai avevano perso le loro protezioni per il sole così dovettero stare attenti a passare lungo le ombre proiettate dagli edifici. 
Per fortuna Jorge conosceva la città e riuscì a evitare la maggior parte degli Spaccati.
Fortunatamente durante il viaggio riuscirono a recuperare del cibo sufficiente a sfamare tutti.
Passarono la notte all'interno di un edificio e per una notte i sogni/ricordi di Justice la lasciarono stare e lei dormì tranquillamente, come non succedeva da tempo.
La mattina dopo Jorge e Minho si erano messi d'accordo per dividersi e controllare in giro. Ogni Guerriero erano finito in gruppi per difenderli in caso di bisogno.
Mentre Justice metteva a posto il suo zaino un Raduraio tornò di corsa. Frypan.
"Thomas..." disse mentre cercava di prendere fiato "Dei pazzi hanno preso Thomas e Brenda, hanno una pistola con loro!"
"Bene, andiamo a riprenderci i nostri amici" disse Jorge prima di mettersi a pianificare tutto.
Avrebbe recuperato i due ragazzi e sarebbero arrivati alla cura.
Il loro incubo sarebbe finito di lì a poco.


Note dell'Autrice: Rieccomi! Scusa l'immenso ritardo! La scuola mi uccide! Comunque, ecco qua il nuovo capitolo! Non l'ho riletto quindi sono sicura che ci sono degli errori.. sentitevi in dovere di farmeli notare che appeno riesco li correggo!
Nel prossimo capitolo FINALMENTE incontriamo Thomas! Non vedo l'ora di scrivere con lui *^* 
E all'inizio del prossimo capitolo metterò foto dei nostri Guerrieri :3
Alla prossima pive :*
   
 
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