Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: The Princess of Stars    25/01/2015    2 recensioni
La storia che sto scrivendo è una di quelle che nascono sempre dalla domanda "E se...?". Come sarebbe andata l'avventura di Anna se ci fosse stata una terza sorella, più grande di Elsa e con dei poteri sul fuoco? E se Hans non avesse mai avuto cattive intenzioni?
Tre sorelle: due con poteri opposti, una senza. La maggiore se la vedrà con i suoi poteri in un modo, la seconda ne troverà un altro ma non meno doloroso. Quando Elsa avrà la sua "crisi agghiacciante" come si risolverà la situazione? Leggete e lo scoprirete.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao ragazzi! Eccomi tornata con un nuovo capitolo, spero vi piaccia, perchè a dirla tutta è l'unico modo che ho trovato per scongelare Crystal.
Buona lettura!

 

I suoi genitori sarebbero partiti tra una settimana. Era un viaggio breve, ma dentro di lei, Crystal ebbe come la sensazione che se non avesse incontrato sua madre ora, non ne avrebbe mai più avuto l’occasione. Più si avvicinava la partenza dei genitori, più Crystal sentiva come un macigno sopra al cuore che pesava sempre di più.
Si svegliò all’alba. Guardò alla sua destra e vide che Kristoff e Sven ancora dormivano profondamente, Sven accanto a loro e Kristoff abbracciato a lei; come al solito nel sonno l’aveva abbracciata come un orsacchiotto. Era un’abitudine che aveva fin da piccolo. Con 6 anni di differenza, quando si erano conosciuti, Crystal superava di parecchio Kristoff, lui le arrivava alla spalla e quando dormivano, lui l’abbracciava sempre. Se prima era un modo per prendere sonno perché si sentiva protetto da questa ‘sorella maggiore’, adesso che lui era cresciuto moltissimo, che si era irrobustito per il continuo sollevare di pesanti blocchi di ghiaccio, ed essendo ora lui a mangiare in testa a lei, non c’era più questo bisogno di sentirsi protetto, ma era ormai un’abitudine e anche se si addormentavano spalla a spalla, o uno da un lato e uno dall’altro, alla fine Crystal si svegliava sempre con Kristoff addosso che l’abbracciava nel sonno.
Crystal, con attenzione, spostò il braccio muscoloso di Kristoff e silenziosamente sgattaiolò via. Sapeva già cosa sarebbe andata a fare. Doveva innanzitutto andare da Graham e poi pensare a cosa dire a sua madre.
Raggiunto il palazzo, la ragazza si diresse subito verso le stanze dei servitori e in poco tempo si trovò davanti a quella di Graham. Bussò piano e poco dopo si trovò faccia a faccia con il servitore assonnato, spettinato e, particolare che la colse di sorpresa, fu l’assenza della camicia.


“Sì? Che c’è?” fece lui assonnato, coprendo uno sbadiglio con la mano.

“Buongiorno, splendore” disse scherzando Crystal, fu la sua voce a far svegliare Graham che finalmente si rese conto di avesse davanti.

“Crystal?!” esclamò lui imbarazzato.

“Shh!!!” lo zittì la ragazza

“Scusa. Entra” disse lui facendola subito entrare nella stanza. Crystal scosse la testa ed entrò guardandosi intorno. Era umile la stanza, c’erano un letto singolo, un armadio, un tavolino, una finestra  e un’unica altra porta con un piccolo bagno.

“Perché non mi hai detto che saresti venuta? Mi sarei reso più presentabile!” disse lui passandosi una mano tra i capelli nel tentativo di pettinarli e arrossendo per la mancanza della camicia.


“Mi sto lamentando?” disse con un sorrisetto, guardandolo e ammirandolo divertita.

“No, ma- cioè- tu s-sei sempre la pri- la principessa- e- beh- cioè- voglio dire- non è- cioè-”

“Graham, non sono i primi addominali che vedo. Non mi scandalizzo” disse Crystal divertita.

“Ah, ok- aspetta!- Che vuol dire che ‘non sono i primi addominali che vedi’?!” disse lui incredulo.

“Al contrario di me, Kristoff il caldo estivo lo sente, quando non stiamo tra i ghiacciai” disse lei.

“Ah… giusto… Kristoff…” borbottò lui “Allora, adesso mi dirai perché sei qui a quest’ora”

“Esatto. Devo parlare con mia madre e ho bisogno del tuo aiuto” disse lei.

“Non potevi scegliere momento peggiore”

“Si, lo so. La partenza. Ma devo vederla adesso”

“Non è solo la partenza” disse lui.

“Allora, spara e facciamo un piano. Non posso aspettare il loro ritorno” Graham sospirò paziente.

“Posso sedermi?” le chiese.

“Sì”

“Posso mettermi una camicia?”

“No” Graham non disse niente e si sedette sul letto.

“La regina è in partenza” cominciò il servitore “Non è facile fermarla per qualche minuto per parlarle. Devono fare delle trattative urgenti con le Isole Ovest e sia lei che il re sono molto impegnati, inoltre c’è Anna che le sta sempre addosso. Sia a lei che a Re Adgar. Sa che staranno via per due settimane e vuole stare con loro il più possibile prima della partenza. Elsa invece è sempre rinchiusa in camera sua”

“La cosa non mi sorprende… come sta?” le chiese la ragazza.

“Riferendoci alla sua salute, benissimo. Se ci riferiamo al punto di vista emotivo direi male, molto. Avrà pure recuperato un rapporto con suo padre, ma non basta per superare la paura dei suoi poteri e… beh…” Graham lasciò in sospeso la frase  lanciando un’occhiata a Crystal, un’occhiata che la ragazza capì subito e immediatamente i sensi di colpa si fecero sentire. Graham voleva dire: ‘Non basta per superare la paura dei suoi poteri e… il vuoto che hai lasciato tu’.

“Capisco… ascolta, chi sono i servitori più vicini a mia madre, a parte i tuoi genitori?” chiese lei.

“Günter è il valletto personale del re, Amanda è l’ancella personale di tua madre ed io… il tuttofare, nonché attore e i tuoi occhi qui a palazzo, ma quello è un lavoro extra” rispose Graham.

“Ma tu riusciresti ad avvicinarti a mia madre?” le chiese lei con insistenza.

“Sì, posso farlo. Ma, Crystal, non è questo il problema! Il problema è come farti riconoscere senza attirare attenzioni indesiderate” disse il ragazzo alzandosi in piedi facendo un passo verso di lei “Sei l’erede al trono, se qualcuno ti vede e, ipotizzando per assurdo, ti riconosce, tu finisci dritta al cospetto di Re Adgar. Senza tralasciare il fatto che la regina potrebbe non riconoscerti” disse il ragazzo “Te ne sei andata che avevi 7 anni e torni che ne hai 21. Sai che potrebbe succedere” disse lui con dolcezza prendendole le mani.

“Questo lo so” rispose lei guardando un momento in basso “Ma vedrai che non accadrà” disse alzando la testa con determinazione.

“Crystal, io ti vista tutte le volte che hai fatto dentro e fuori di qui, ma lei non ti vede da 14 anni”

“Questo non sarà un problema, so come farmi riconoscere senza fare uso dei poteri” lo rassicurò lei. Graham le fece un mezzo sorriso.

“D’accordo” disse alla fine “Tu lo sai che anche se c'è qualcosa che non condivido pienamente alla fine ti sosterrò sempre in qualunque cosa tu faccia, a meno che quella cosa non sia davvero stupida… allora te lo farò sapere” disse lui con tono scherzoso.

“Grazie al cielo non ho ancora fatto nulla di ‘davvero stupido’” rispose lei allo stesso modo.

“Cosa vuoi che faccia?”

“Se tu puoi avvicinarla devi solo prenderla da parte e portarla alla sala della musica, quella nell’ala Est del castello” spiegò lei.

“Vuoi che resti con te quando le parlerai? Magari anche solo per sostegno?” propose lui. Crystal sorrise alle premure del ragazzo e gli mise le braccia intorno al collo.

“E’ molto carino da parte tua, ma no. E’ una cosa che devo fare da sola. Vedrai che andrà tutto bene” disse lei come per rassicurarlo. Sapeva che Graham era cosciente del fatto che se la regina non l’avesse riconosciuta e avesse pensato che Graham avesse provato ad ingannarla, avrebbe perso il lavoro e sarebbe stato cacciato dal palazzo, ma a lui non importava. Sapeva quanto Graham fosse fedele ai sovrani e sapeva che sarebbe andato in capo al mondo per lei e coloro a cui lui voleva bene, tra cui le sue sorelle, ma almeno per quanto riguardava lei, Crystal non gli avrebbe mai chiesto di farlo, come non gli avrebbe mai chiesto di aiutarla in questo, se non fosse stata sicura che l’incontro avrebbe avuto buon esito.

“Torna a dormire, adesso” gli disse Crystal con un sorriso dolce “Ti aspetta una giornata pesante. Ci vediamo più tardi”


“Okay, ci vediamo dopo” disse lui, poi Crystal si alzò sulle punte e lo strinse in un abbraccio, baciandogli la guancia, poi uscì dalla stanza pensando a cosa avrebbe detto esattamente a sua madre dopo essere stata riconosciuta.
 

Crystal si trovava nella stanza della musica. Quando udì dei passi avvicinarsi e delle voci, si sentì il cuore tremare. Era nervosa e agitata e i mille dubbi che non l’avevano mai sfiorata l’assalirono come minacciosi avvoltoi affamati. Si sedette vicino al pianoforte, a viso scoperto.

“Graham, mi vuoi dire cose succede?” udì dire la voce di sua madre.

“Ve l’ho detto, mia Signora. C’è una persona importate che vuole vedervi” rispose il ragazzo.

“Nella sala della musica dell’Ala Est? Se qualcuno di importante avesse voluto ricevermi l’avresti fatto attendere nella sala del trono, come sai che deve essere”

“Sì, ma in questo caso è meglio così, Maestà”

“Graham…” disse la regina con tono di ammonimento.

“Vostra Grazia, ve ne prego.  Fidatevi di me, mia Regina”

“Graham, io mi fido di te, più volte hai dato prova di lealtà verso me e la mia famiglia, ma so che quello che mi hai detto prima era solo un pretesto per parlarmi da solo senza mio marito e le mie figlie. Non c’è nessun diplomatico, vero?” Crystal non sentì la voce di Graham rispondere subito. Il ragazzo probabilmente stava pensando in fretta ad una scusa, ma prima che potesse rispondere, la ragazza sentì la regina parlare ancora. “Graham ti conosco da quando sei nato, ti ho visto crescere, so quando nascondi qualcosa, non che tu l’abbia mai fatto, ma ora so che fai quando menti. Non hai mai usato così tante volte i miei appellativi. Mi hai chiamata ‘mia Signora’, ‘vostra Grazia’, ‘Maestà’ e ‘mia Regina’ in meno di un minuto. Se non è una captatio benevolentia questa?” disse la regina “Ragazzo mio, sii sincero come sei sempre stato. Cosa sta succedendo qui?”

“Chiedo perdono per avervi mentito” cominciò Graham “E’ vero, Maestà. Non c’è nessun diplomatico. Ma una persona che desidera vedere solo voi, se aprite quella porta vedrete di chi si tratta” Crystal non udì subito una risposta e cominciò a suonare il pianoforte. Era una melodia che conosceva benissimo, era la ninna nanna che cantava sempre a lei e le sue sorelle per farle addormentare. Erano anni che Crystal non metteva le mani su un pianoforte. Aveva iniziato a suonare quando era piccola, come d'educazione per una principessa, ma poi quando scappò di casa, continuò ad imparare ad una taverna in cui spesso lei e Kristoff furono accolti per brevi periodi per rifugiarsi. Erano anche anni che non sentiva più quella canzone, e non l’aveva mai suonata prima, ma come diceva la ninna nanna stessa ‘La preghiera di ogni madre, la conosce ogni figlia’, poi iniziò a cantare. (Ecco il link: 
https://www.youtube.com/watch?v=nYGnB28fdDo . Io ho scritto la traduzione letterale del testo inglese, ma vi consiglio di ascoltarla mentre leggete. E’ “The Prayer” cantata da Celine Dion)


“Io prego che tu sia i miei occhi
e guardi dove vada
e aiutala ad essere saggia
Aiutami a lasciarla andare
La preghiera di ogni madre, la conosce ogni figlia


Falle trovare il suo posto
Guidala con la tua grazia
In un luogo dove starà al sicuro


Io prego che trovi la tua luce
e che la tenga nel suo cuore
quando ogni notte cala l’oscurità
ricordale dove sei
La preghiera di ogni madre, la conosce ogni figlia


Ha bisogno di trovare il suo posto
Guidala con la tua grazia
Dalle fede così starà al sicuro

Falle trovare il suo posto
Guidala con la tua grazia
In un posto dove starà al sicuro”


Quando finì di cantare e suonare, nella stanza ci fu un grande silenzio. Crystal alzò lo sguardo incrociando gli occhi azzurri della madre. La Regina Idunn aveva il cuore che le batteva a mille, ma fece un coraggioso passo avanti, mentre la ragazza si alzò in piedi andandole lentamente incontro. Erano ormai ad un passo di distanza l’una davanti all’altra. Poi Idunn allungò una mano passandola tra i capelli neri di Crystal, ricordandosi di quando le arrivavano quasi a metà schiena quando era piccola, ormai lunghi solo fino alle spalle. Poi le prese il volto tra le mani, non spostando lo sguardo dal suo, osservando quanto fosse cresciuta la sua bambina. Non era più quella principessina magrolina e gracile che aveva bisogno di protezione, che la guardava dal basso verso l’alto alzando le braccine per farsi prendere in braccio. Ormai la superava di quasi metà testa, la regina le arrivava all’altezza degli occhi, come Elsa, che era alta come sua madre, e il suo fisico non era più mingherlino. Si era irrobustita crescendo, era sempre longilinea ma era diventata asciutta e atletica. Non aveva più un vestito principesco, ma con abiti umili maschili. Ma quando la guardò in volto, le sembrò quasi di vedersi allo specchio, tutte e tre le sue figlie avevano preso da lei, ma Crystal era quella che le somigliava di più.

“Crystal…” disse la regina, chiamandola per nome, rompendo quel pesante silenzio,

“Ciao, Mamma” fece Crystal ammiccando un sorriso, mentre le vennero le lacrime agli occhi.

“Sei bellissima” disse Idunn sentendo anche lei le lacrime.

“Anche tu” disse la ragazza mentre una lacrima le cadde dagli occhi.

“Avevi 7 anni quando te ne sei andata… e adesso ne hai fatti 21, esattamente 20 giorni fa” disse la Regina, per poi abbracciarla stretta portandole una mano dietro la nuca, passandole le dita tra i capelli, mentre Crystal ricambiò l’abbraccio nascondendo il volto con gli occhi pieni di lacrime nella spalla della madre. “Non c’è stato un momento in cui non abbia pensato a te” disse la regina lasciando che le lacrime le cadessero dagli occhi. Poi Idunn diede un bacio sulla testa alla figlia “Sapevo che eri viva” disse lei.

“Lo so” disse Crystal. Rimasero abbracciate ancora per qualche secondo, la regina era ancora incredula ad avere finalmente tra le braccia la figlia perduta. Poi la regina si staccò dall’abbraccio con gli occhi che le brillavano di emozione.

“Aspetta che ti veda, Anna! Non starà nella pelle quando verrà a sapere di avere un’altra sorella maggiore! Ed Elsa! Le sei mancata moltissimo, sarà felicissima di rivederti! E tuo padre-”

“No, Mamma” la interruppe Crystal “non sono venuta per restare” disse la ragazza. Il sorriso della regina si spense.

“Cosa?” fece Idunn incredula.

“Dovevo vederti, ti dovevo parlare prima della tua partenza” disse lei

“Dimmi, ti ascolto” fece la regina. Crystal si sedette sulla sedia del pianoforte facendo cenno alla madre di sedersi accanto a lei. La regina si sedette subito vicino a lei, prendendole una mano tra le sue.

“Sono anni che faccio avanti e indietro dal palazzo in incognito” cominciò Crystal “Ero io che ho mandato tutti quei messaggio e suggerimenti per cambiare il metodo di insegnamento dei poteri ad Elsa” Idunn sorrise.

“Lo immaginavo” disse la madre accarezzandole il volto con una mano per poi riportarla a stringerle la mano. Crystal abbozzò un sorriso, poi ricominciò a parlare “Un anno fa, sono stata qui per vedere com’era la situazione e come stessero Anna ed Elsa e ho assistito al litigio che hanno avuto Elsa e il re… e la tua discussione con lui dopo” disse la ragazza passandosi una mano sul volto “Mamma, prima che entrassi tu, stavo per fare l’errore più grande della mia vita…” cominciò a confessare lei “Ero armata… ero- sono- arrabbiata con lui… e quando l’ho visto dare quello schiaffo ad Elsa perché finalmente stava cominciando a farsi sentire… non ci ho visto più. Stavo per fare irruzione e compiere un parricidio…” confessò la ragazza con una lacrima che le cadde dalla guancia per la vergona. La regina era rimasta di stucco, ma non così tanto come avrebbe dovuto. Se lo sentiva. Ormai il grave danno Adgar lo aveva fatto, aveva perso sua figlia e l’aveva persa per sempre. Eccetto che per il legame di sangue, Crystal non aveva niente da condividere con quell’uomo, quell’uomo che era suo padre. La regina continuò a tenerle la mano con la sua e le passò l’altra tra i capelli, per poi riavvicinarla verso di sé e riabbracciandola, stampandole un bacio sulla testa. Crystal non osò guardarla negli occhi.

“Mi dispiace” disse la regina “Mi dispiace che siate arrivati a questo punto” Crystal allora alzò la testa, incontrando lo sguardo materno della regina “Ma forse non è troppo tardi, tuo padre e le tue sorelle sarebbero al settimo cielo se tu tornassi”

“Mamma, io non posso tornare” disse la ragazza “Quando sono scappata pensavo che lo avrei fatto, presto, ma adesso non posso. Nelle montagne ho imparato ad usare i miei poteri, se tornassi qui, il re mi sottoporrebbe subito al trattamento che riserva ad Elsa e io non ho alcuna intenzione di buttare tutto all’aria”

“E’ per questo che te ne sei andata, non è vero?” disse la regina. Crystal si alzò dalla sedia e si allontanò di un paio di passi.

“Ero piccola, all’epoca pensavo di farlo solo per i miei poteri, ma crescendo ho capito che in cuor mio… avevo già capito cosa sarebbe successo” disse la ragazza “Io ci ho provato ad andargli incontro quando ero più piccola, ho continuato a sperare fino alla fine, ma adesso mi sono stufata. Tornare qui significherebbe buttare all’aria tutto quello per cui ho lavorato fino adesso e la cosa peggiore è che non potrò fare niente per oppormi perché verrei subito additata come un mostro. So che dovrei tornare, ma adesso non posso. Sono venuta qui solo per farti vedere che ero viva e che stavo bene” disse Crystal.

“E sono contenta che tu l’abbia  fatto” disse Idunn, guardando la figlia “Ma ripeto, forse non è tutto perduto con tuo padre. Se tornassi, forse sarà disposto ad ascoltarti. Ha fatto dei passi avanti con Elsa, loro il loro rapporto l’hanno recuperato, forse puoi farlo anche tu”

“Recuperare che cosa, Mamma? Io non posso ricostruire un rapporto che non ho mai avuto. Siamo padre e figlia per sangue… ma lui non è mio padre. Non mi accetta come non accetta Elsa, è stato bravo a cambiare il suo atteggiamento con lei, le vuole bene, ma non come ne vuole ad Anna e questo perché non ha accettato la sua diversità. Non si può amare pienamente qualcuno che non si capisce… anche se si tratta della propria figlia” rispose la ragazza. Sentire quelle parole addolorò la regina, era stato stupido cercare di convincerla a sperare in qualcosa che non si sarebbe mai avverato e sapeva che aveva ragione.

“Crystal, se non vuoi tornare per me e tuo padre, torna per Anna ed Elsa” disse sua madre.

“Mamma-”

“No, ascoltami” disse Idunn con dolcezza “Le tue sorelle, che tu lo voglia o no, hanno bisogno di te. Elsa soprattutto, ha bisogno di te. Sei sempre stata la sua guida e lei ti aspetta, aspetta il tuo ritorno. Elsa potrà avere me, Anna, e vostro padre, che le vogliamo bene, ma noi le parliamo spesso attraverso una porta. L’unico veramente a contatto con lei è Graham, ma questo è perché ci sei di mezzo tu. Graham non ha mai avuto paura della tua magia e allo stesso modo non ha paura di quella di Elsa e lei lo sa. Sono amici e si vogliono bene, ma Graham non ha poteri. Lui non sa cosa significhi essere rifiutati e incompresi, non come lo sa lei e non come lo sai tu. Lo stesso vale per Anna, lei non avrà poteri… ma è quello che le fa provare la porta chiusa della stanza di Elsa”
“Vorrei tornare” rispose Crystal “Lo vorrei moltissimo, ma non posso. Ho… ho una responsabilità nelle montagne e anche lui ha bisogno di me” La regina la guardò sorpresa e perplessa, incerta di aver capito bene.

‘Lui’? Una ‘responsabilità’? Crystal, hai un figlio? Sono nonna?” fece la regina. Crystal sgranò gli occhi in shock.

“Cosa? No! Kristoff non è mio figlio! Ha 6 anni meno di me! E’ come un fratello minore!” disse Crystal rassicurando la madre.

“Ah, okay. Meno male” fece la regina, con un sospiro di sollievo, ma poi subito cercò di scusarsi, pensando di aver dato un’impressione sbagliata alla figlia “Per carità- non che non sarei stata contenta di essere nonna, o che tu avessi un figlio- voglio dire- non c’è niente di male, ma… non ti vedo una fede al dito e… insomma…” Crystal roteò gli occhi

“Come sei antiquata! E comunque, non ho avuto tempo per dedicarmi agli uomini. L’unico uomo che riceve le mie attenzioni è Kristoff, e con ‘attenzioni’ intendo stare attenta che in un momento di stanchezza non si sieda su un istrice, o che finisca nella tana di un orso mentre cerca un rifugio per il freddo, o che  faccia uno spuntino con bacche di Belladonna, è bravo a riconoscere le piante velenose da quelle curative, ma con quella ancora si confonde” madre e figlia si lasciarono scappare una risata.

“Devi volere molto bene a questo ragazzo”

“No, è che dopo chi gli deve togliere gli aculei, salvare il didietro suo e di Sven, la sua renna, e fagli un antidoto sono io” disse lei  scherzosa. Ma poi il momento di riso svanì “Mi manca casa, ma non posso tornare adesso. Non so ancora controllare a pieno i miei poteri e tornare qui significherebbe non imparare mai. Quando avrò il pieno controllo dei miei poteri, solo allora potrò tornare” In quel momento nella testa della regina scattò qualcosa, pensò di aver capito perché Crystal voleva il controllo pieno dei poteri o almeno arrivarci vicino prima di tornare.

“Tu vuoi dare una dimostrazione del tuo dono a tuo padre, non è vero?” chiese la regina “Vuoi fargli vedere che i poteri tuoi e di Elsa non sono una minaccia se ben usati, vuoi convincerlo a cambiare metodo” Il silenzio e piccolo cenno della figlia le bastarono per capire di aver fatto centro. “Posso vedere cos’hai imparato?” le chiese la madre con dolcezza. Crystal le fece un sorriso, era il caldo sorriso di suo padre, del re. Il sorriso che faceva ogni volta che Anna gli correva incontro ad abbracciarlo. Crystal poteva non sentirsi più sua figlia, ma che lo volesse o no, quell’uomo era sempre suo padre. Crystal allora andò verso le finestre e chiuse le tende per aver meno luce possibile, poi si avvicinò alla madre e facendo apparire un piccolo fuoco dal palmo, poi soffiò tramutandolo in tante piccole scintille, poi la ragazza con eleganti gesti delle mani fece muovere le scintille per tutta la stanza, gli fece assumere forme di animali, poi le fece spostare verso il soffitto e gli fece prendere forma di costellazioni, mimando il moto dei cieli e le fece vedere tutte quelle piccole cose che aveva imparato nelle montagne. Idunn ammirò la bellezza della magia di sua figlia era certa che anche Elsa sarebbe stata in grado di fare questo, se solo avesse avuto più fiducia in sé stessa. Poggiò una mano sul braccio di Crystal sorridendole.

“E’ bellissimo” disse Idunn. Crystal le sorrise, ma poi notò un taglietto sul dito della mamma.

“E questo?” disse lei facendoglielo notare.

“Che? Oh, questo? Firmavo documenti e mi sono tagliata con la carta” disse la regina. Crystal allora prese la mano della mamma e passando la sua sopra il graffio, lo fece sparire in un istante. Idunn guardò la figlia con ancora più meraviglia.

“Il tuo piano potrebbe funzionare” disse la regina. Crystal si limitò a sorridere “Ma vedi questo è il motivo per cui dovresti tornare e poi, Arendelle avrà bisogno della sua regina” disse Idunn.

“Arendelle ha già la sua futura regina e quella futura regina è Elsa. Io non sono in grado di governare, non sono fatta per stare a palazzo, io non… Adgar ha ragione su questo… io non sono una regina. Le montagne adesso sono più casa mia che qui, credo… non lo so… non sono sicura nemmeno di questo… io non…”

“Crystal… dimenticati per un momento la corona, hai detto che prima o poi saresti tornata, ma tu hai davvero intenzione di tornare a casa e restarci?” chiese poi la regina. Crystal non seppe bene che rispondere. Si trovò per la prima volta senza una risposta.

“Non lo so” disse lei abbassando lo sguardo.  La regina allora si avvicinò a lei e le prese il volto tra le mani.

“Ascoltami, io non ti obbligo a tornare se non sei felice qui. Adesso capisco come ti senti, come ti sei sentita in questi anni. Ti senti come se fossi nell’oscurità, nella sua parte più profonda. Vagare sperduta è ormai l’ultima delle scelte che hai incontrato. E’ diventato il tuo prezzo per il controllo di questo potere. Hai incrociato molte strade e cerchi di non perdere fiducia in te stessa. Così tu corri e vaghi nelle ombre, ti senti distrutta da un amore che pensavi di avere. Ma lui è solo uno dei tanti che chiamerai ‘casa’” la regina fece una pausa e le accarezzò di nuovo i capelli per poi riportarle la mano sulla guancia “Ma in tutto questo, sappi che io sarò qui per te, vicino o lontano, ti veglierò,  qui a palazzo se mi cercherai e quando non ci sarò più o saremo separate…” la regina le puntò un dito sul petto sopra al cuore “… qui dentro” disse lei. Crystal abbassò lo sguardo sentendo le lacrime pregarla di farle cadere. “Adesso tutto ti sembrerà la fine del mondo, ti sembrerà che non ci sia un porto a cui far attraccare la tua nave…" Idunn fece una pausa "Eri la mia principessina… la ragione per cui ho vissuto… e adesso sei una Regina delle Fiamme, ma questo non significa che anche per te non ci sia una luce che, un giorno, ti condurrà ad un’altra vita e vedrai, che forse… un giorno… il rancore che ti porti da anni svanirà dal tuo cuore” la regina fece una pausa “Io non ti obbligherò a niente, non importa quello che scegli tu o Elsa o Anna. Regine, principesse o montanare, voi sarete sempre le mie bambine” Crystal si rese conto di stare di nuovo piangendo quando la mamma le asciugò le lacrime dagli occhi. Poi l’abbracciò nuovamente.

“Ti voglio bene” disse Crystal con voce rotta.

“Anch’io ti voglio bene” disse Idunn con la voce che le tremava. Poi mamma e figlia furono costrette a separarsi dall’abbraccio quando sentirono qualcuno bussare alla porta. Idunn subito pensò che fosse Anna che le cercava, o peggio, suo marito. Non poteva permettere che lui scoprisse che Crystal si trovasse lì.

“Graham” fece Crystal, invece, riconoscendo il bussare Idunn la guardò incuriosita è sorpresa quando vide il servitore affacciarsi dalla porta.

“Avete poco tempo, Sua Maestà il re vi sta cercando, Regina Idunn” disse il ragazzo. Crystal annuì col capo.

“Dacci solo un minuto” disse Crystal, lui annuì, fece un cenno del capo alla regina e riuscì, chiudendo la porta. Crystal si rivolse nuovamente verso la mamma.

“Devi andare via” disse Idunn “Non dirò niente a tuo padre o a Elsa. Questo sarà il nostro piccolo segreto” Crystal le sorrise grata.

“Grazie” disse lei.

“Comunque, riguardo ad Elsa” iniziò la regina “Lei ha bisogno di te, quando era piccola non aveva problemi con i poteri perché c’eri tu ad aiutarla e so che stai ancora tentando di farlo” la regina fece una pausa accarezzando nuovamente il volto e i capelli della figlia “Promettimi una cosa prima andare via” riprese Idunn “Promettimi che quando tornerai, o se qualcosa andasse storto nel mio viaggio-” Crystal inorridì all’idea di un possibile naufragio.

“-Mamma-”

“-Crystal, non possiamo far finta di niente, lo sai anche tu che anche se è un viaggio breve, è questo il periodo in cui iniziano le tempeste, ma è un viaggio urgente e non abbiamo altra scelta” la riprese la regina. Crystal rimase in silenzio. “Quando tornerai o se andasse storto qualcosa nel viaggio, promettimi che aiuterai le tue sorelle. Hanno bisogno di una guida” disse la regina “Veglia su di loro, dagli saggezza, proteggile. Dagli fede, dagli forza, tienile al sicuro sotto la tua ala e guidale finché non troveranno la loro strada… soprattutto Elsa” la regina incrociò lo sguardo con quello della figlia “Crystal, non te lo chiedo per affidarti un dovere, te lo chiedo come madre… di tutte e tre”

“Te lo prometto” disse Crystal, giurando alla madre quello che si era giurata a sé stessa come sorella maggiore.

“Crystal, Maestà” chiamò Graham riaffacciandosi “Mi dispiace, dovete salutarvi, subito”

“Arrivo” disse la regina mentre il ragazzo richiuse la porta, poi si rivolse di nuovo alla figlia e l’abbracciò di nuovo.

“Ti prego, non punire Graham” disse Crystal all’orecchio della madre.

“Non ho mai pensato di farlo” disse Idunn, poi le due si separarono ma tennero ancora l’una le braccia intorno all’altra “E’ un bravo ragazzo, Crystal… non fartelo scappare” disse la regina. Crystal le lanciò un’occhiata.

“Mamma…” brontolò

“Andiamo, Crystal! Secondo te perché in tutti questi anni non ti ha consegnata a noi?” fece la regina.

“Perché si fida di me?” fece ironica lei.

“Anche, Crystal... anche…” disse Idunn dando l’ultimo abbraccio alla figlia. Crystal non disse niente e strinse a sé la madre, ma poi furono costrette a lasciarsi dall’abbraccio. Idunn le diede un bacio sulla guancia e poi uscì dalla stanza, ma quando incrociò Graham, sorprese il ragazzo, che si aspettava un rimprovero, e invece la regina gli fece una carezza materna sul braccio e se ne andò. Graham allora entrò nella stanza avvicinandosi a Crystal.

“Allora, come è andata?” chiese lui.

“Bene” disse Crystal che non riuscì a trattenere le ultime due lacrime “E’ andata bene…” Graham rimase colpito dal vedere quelle lacrime, non aveva mai visto Crystal piangere. Allora si avvicinò a lei prendendole il volto tra le mani e sciugandole le lacrime con i pollici, poi le diede anche lui un bacio sulla guancia e la strinse a sé.

“Hai fatto la cosa giusta” disse Graham “Non te lo dimenticare”…

… e in quel momento, Crystal riaprì gli occhi, riprendendo conoscenza.
 

 
Anna, Elsa, Hans e Graham erano ancora fuori dal rifugio, preoccupati. Granpapà e Kristoff non avevano ancora dato notizie di Crystal.

“Ecco ci mancava solo questa!” esclamò Bulda “La mia piccola Crystal che fa zak! Lei! Che nemmeno la broncopolmonite la mette a tappeto, con quella salute di ferro che ha!” Graham la guardò con gran calma.

“Bulda” fece lui “Crystal è solo svenuta” disse il ragazzo.

‘Svenuta’ lo dici tu, Ragazzo dagli Occhi Violacei. Perché è caduta come sacco di patate!”

“Sì, ma il polso c’era, non ha fatto ‘zak’” disse lui.

“Ma che stanno facendo lì dentro? E’ un’ora che Granpapà e Kristoff sono lì! Perché non ci dicono niente? Potremmo fare qualcosa per dargli una mano” disse Elsa preoccupata. Anna in quel momento si voltò di scatto verso la sorella.

“Tu non pensi di aver già fatto abbastanza?” disse Anna con acidità accusatoria, prendendo tutti di sorpresa.

“Non può essere svenuta per quel getto di ghiaccio con cui l’ho scaraventata via da te. Si è rialzata subito” disse Elsa in sua difesa, sorpresa dall’accusa di Anna.

“E il fatto che il suo cuore sia ancora congelato, te lo sei dimenticata?” disse Anna con lo stesso tono di prima “Se le è successo qualcosa, ti riterrò personalmente responsabile!” disse Anna voltandosi di nuovo.

“Anna!” la rimproverò Hans. La rossa subito si accorse e si pentì di cosa aveva appena detto. Si voltò nuovamente verso la sorella, leggendo nel suo sguardo il rimorso e il senso di colpevolezza che le aveva scaturito la sua accusa.

“Elsa, scusa, mi dispiace! Non volevo-”

“No, hai ragione” disse Elsa “Avrei potuto alzare un muro di ghiaccio invece di colpirla… sono stata un’idiota, è colpa mia se le è successo qualcosa”

“No, non è vero, cercavi di proteggermi. Scusa” disse Anna abbracciandola stretta per consolarla. In quel momento l’entrata del rifugio si aprì ed uscì Kristoff, il cui volto non fu per niente rassicurante per gli altri quattro.

“Allora, come sta? Che è successo?” chiese Graham preoccupato.

“Crystal adesso sta bene, ma deve riposarsi ancora per qualche minuto” disse Kristoff.

“Era il suo cuore?- Che le è successo?” chiesero le due sorelle una dopo l’altra.

“No, il cuore ghiacciato non c’entra, non sei stata tu Elsa e Crystal è in salute…” Kristoff incrociò lo sguardo con le due ragazze “Ma è qualcosa di più grosso” disse Kristoff. I ragazzi e Bulda si lanciarono delle occhiate, cosa poteva esserci di più grosso?
Il gruppo lasciò che Crystal si riposasse ancora per un po’, ognuno pensando a un possibile piano per riprendersi Arendelle, ma in fin dei conti il piano era uno solo, sciogliere l’estate e mettere in luce le vere intenzioni dei due principi. Ognuno se ne stava per sé, eccetto che per Graham che sentiva il bisogno di andare da Elsa a parlarle di una cosa, di quel giorno di qualche anno fa, quando era andato a consolarla dopo il litigio avuto col padre.

“Elsa” le chiamò Graham quando la trovò, seduta su uno dei massi, assorta nei suoi pensieri.

“Oh, Graham! Ciao” disse lei salutandolo.

“Ciao… ti devo parlare” disse lui sedendosi accanto a lei “Si tratta di Crystal e non sto per accusarti nulla” disse lui per rassicurarla.

“Dimmi”

“Ecco… pensi che dovrei dirglielo?” disse Graham imbarazzato. Elsa lo guardò confusa.

“Dirle cosa?”  chiese lei.

“Di… ecco… di quello che è successo 4 anni fa” disse Graham. Elsa afferrò subito il concetto.

“Ah…” fu il suo unico commento.

“Voglio dire… cioè… io… il motivo per cui non ho mai consegnato Crystal a vostro padre è… cioè… non solo perché sapevo che aveva ragione per quei motivi di cui mi diceva… ma… insomma… io-”

“Graham, il fatto che Crystal ti piaccia, e pure tanto, non è una novità. Ci avrò messo 5 secondi ad accorgermene con quell’abbraccio, da come ti sei precipitato in suo soccorso, le occhiate bramose e gli occhi dolci” disse Elsa.

“Beh, mi dispiace dirtelo, ma
purtroppo Crystal non brama” disse Graham.

“Forse lei no, ma tu si” disse Elsa. Graham non rispose, ma Elsa si lasciò sfuggire un mezzo sorriso.

“Quindi…” disse Graham “Dovremmo dirglielo? Insomma… tu mi hai baciato”  

Tu hai baciato me” puntualizzò Elsa

“E tu hai ricambiato” aggiunse lui “Elsa, io ti voglio bene, davvero. Ma-”

“Graham, lo so. Ne abbiamo parlato quando c’è stato quel bacio. Tu mi sei stato vicino e te ne sono riconoscente. Tu ti sei lasciato prendere dal momento e per quanto riguarda me, tu sei stato il primo ragazzo a mostrare una certa premura per me e-”

“Elsa, ero anche l’unico ragazzo che ti stava intorno 24 su 24, o per farti compagnia o per sorvegliarti per conto di Crystal o per servirti” disse lui. Ad entrambi scappò una piccola risata.

“Fatto sta, che non è successo niente. Siamo amici e questo è l’importante. Non c’è bisogno di dirglielo, poi se vuoi o se non vuoi lo decidi tu, mia sorella è adulta, non è una ragazzina ‘gelosa del passato’

“Quindi a te non dispiace se io e Crystal… insomma-”

“Graham, ma mi stai chiedendo il permesso?!” chiese Elsa alzando un sopracciglio “Se vuoi provarci con Crystal ogni volta che lei sembra farti gli occhi dolci, fa pure” disse lei. Poi la ragazza si illuminò. “Graham! Ho un’idea!” disse Elsa.

“Cosa?” fece lui confuso

“So come sciogliere il cuore ghiacciato di Crystal, senza il rischio che io faccia qualche guaio collaborando con lei per toglierle il ghiaccio!” disse lei.

“Davvero? Come?” fece lui ansioso di sapere come poterla salvare. Elsa lo guardò negli occhi.

“Baciala, Graham” disse Elsa.

“Che cosa?!” fece lui incredulo.

“Per sciogliere un cuore ghiacciato serve un atto di vero amore, il bacio del vero amore è uno di questi” spiegò lei.

“Elsa, quale parte di ‘Crystal non brama’ non hai capito?” rispose lui sconsolato.

“Crystal è molto brava a nascondere i suoi veri sentimenti ed emozioni, da piccola lo faceva sempre quando si trattava di nostro padre” disse lei “A meno che non sia una completa idiota, da non vedere cosa si perde, dopo tutti questi anni in cui tu l’hai aiutata forse avrà cominciato a provare qualcosa per te e a giudicare da come ti ha abbracciato nelle segrete quando ci hai salvate, non credo di sbagliarmi” disse la regina.

“Elsa, ti rendi conto che tu, che non sei mai stata innamorata, stai basando le tue teorie romantiche su me e Crystal da un solo abbraccio?”

“E’ la nostra migliore opzione, Graham. Almeno tenta” lo supplicò Elsa “Non è un ordine, te lo chiedo come amica: ti prego, prova a salvare mia sorella, per favore” gli chiese Elsa prendendogli le mani.

“Ci proverò” disse lui preso un respiro.

“Elsa” chiamò Hans arrivando all’improvviso. Elsa subito lasciò le mani del servitore voltandosi verso il principe, ma per sua sfortuna, Hans aveva visto “Mi dispiace interrompere il momento, ma Crystal sta meglio e Granpapà ci deve parlare” disse un po’ acido Hans. Il tono della voce prese Elsa alla sprovvista, le sembrò strano anche il fatto che Hans guardò storto il servitore, non appena lo raggiunsero per andare nel rifugio di Granpapà, ma non disse nulla. Il principe e la regina camminarono fianco a fianco e Graham si sentiva addosso la tensione tra i due che ogni tanto si guardavano di sfuggita senza parlarsi, oltre che per qualche motivo sentirsi come il terzo incomodo. Il ragazzo allora allungò il passo lasciando soli Hans ed Elsa che però continuarono con il vedo-non vedo, non avendo nessuno dei due il coraggio di guardarsi negli occhi e parlare, finché non raggiunsero gli altri. Il gruppo si riunì nel rifugio di Granpapà pronti a sapere cosa fosse successo alla ragazza. Entrando nel rifugio, tutti subito diressero lo sguardo verso Crystal che stava in piedi nella stanza.

“Crystal!” esclamò Anna appena la vide le corse incontro, per quanto possibile per il poco spazio, gettandole le braccia al collo. Crystal rimase sorpresa da quell’abbraccio così spontaneo di Anna, e dopo un momento di esitazione ricambiò il gesto, stringendo la sorellina. Era la prima volta che Anna l’abbracciava per affetto. L’unica volta in cui la minore l’aveva abbracciata era per scaldarsi, avendo il cuore gelato. Quando gli altri la videro, subito partirono le domande per chiedere come stava e come si sentiva. Anna che non si era ancora staccata dall’abbraccio, nonostante avesse allentato la presa notò la mano fasciata della sorella, quando quest’ultima gliela poggiò sulla spalla.

“Che ti è successo?” chiese subito Anna, staccandosi dall’abbraccio.

“E’ esattamente di questo che dobbiamo parlare” disse Granpapà non permettendo a Crystal di rispondere “Togliti le bende” disse. La ragazza obbedì e si tolse le fasce dalla mano, ma quando scoprì la mano, tutti videro cos’era successo. C’era una bruciatura, ma non una bruciatura qualsiasi, era un simbolo. Era una sorta di teschio dalla forma allungata che le prendeva la zona del palmo tra pollice e polso, e la pelle era ancora rossa e irritata per la scottatura.

“Che cos’è?” chiese Elsa

“Una cosa inquietante, poco ma sicuro” le ripose Hans.

“E’ un marchio, il simbolo della paura” disse Crystal.

“E che significa?” chiese Graham.

“La paura è un altro potere, ragazzi miei, uno dei più rari e antichi” disse Granpapà “Sono poche le persone che hanno poteri e di solito se sono di più in una zona, nascono da uno stesso nucleo famigliare, come voi due” disse il troll indicando Elsa e Crystal “Un potere elementale come il vostro è raro, il potere della paura è estremamente raro e molto pericoloso”

'Potere della paura'?” fece Anna confusa.

“E’ diverso dal potere elementale. E’ un potere emotivo, il più pericoloso di tutti. La paura non è nient’altro che un mezzo per portare disordine e distruzione, è un’arma, ma bisogna saperla usare, è l’unico dei poteri che non ha funzioni positive. Chi controlla il potere della paura, controlla anche la mente degli altri, manipolando le loro paure e timori più profondi” continuò Granpapà.

“Ma se Crystal controlla il fuoco, perché ha questo simbolo sulla mano?” chiese Hans.

“Ogni persona con i poteri ha un compagno” cominciò a rispondere Granpapà “In tutta la mia vita ne ho viste tante, ma mai avrei pensato che avrei assistito a questo. E’ un processo che riguarda solo quelli come Elsa e Crystal,  il cui nome risale a centinaia di secoli fa che viene comunemente chiamato ‘linking’, ossia l’unire in un vincolo, in questo caso un vincolo eterno di vita o di morte. La possibilità che si formi questo legame tra due persone con i poteri è estremamente rara, non si sa quale sia il motivo, è il Fato che decide. Nessuno può farci nulla, come nessuno può scegliere con chi avere il linking. Può capitare a due amici, fratelli o addirittura ai più grandi dei nemici, cosa molto più rara”

“Allora perché a me non è successo niente? Oltre Crystal sono l’unica in tutta Arendelle ad avere poteri” disse Elsa

“E’ quello di cui mi sono meravigliata anch’io” disse Crystal “Ho letto di questo vincolo eterno, non sapevo se mai mi sarebbe capitato, ma ero certa che se fosse successo, la mia compagna saresti stata tu”

“Non sei tu la sua compagna, Elsa” disse Granpapà alla regina “Il legame avviene solo quando c’è un contatto tra i due compagni, un contatto o di poteri o un contatto fisico. E’ un legame eterno, come ha detto Crystal. Voi due siete state a contatto per qualche anno prima che Crystal scappasse, e anche i vostri poteri, se fossi stata tu, innanzi tutto adesso avresti sulla mano il simbolo del fuoco e lei il simbolo dei ghiacci, poi ti sarebbe dovuta succedere la stessa cosa che è successa a Crystal, e questo sarebbe dovuto succedere dopo che ti sei scontrata con Crystal nel tuo palazzo di ghiaccio, come mi ha raccontato Kristoff. Il legame non si forma prima che i poteri siano arrivati ad un certo punto della loro maturazione, ecco perché in caso foste state compagne non si è manifestato prima” spiegò Granpapà “Il linking unisce i due vincolati fino alla morte, ma non solo, quello che sente uno, lo sente anche il compagno, ossia, se uno viene ferito, lo sentirà anche il compagno, se uno è malato il compagno sarà più debole anche se non ammalato. Se uno perde i sensi, li perderà anche il compagno e-”

“-E se uno dei due muore?” chiese Hans dando voce alla preoccupante domanda che si stavano ponendo tutti. Granpapà incrociò lo sguardo del principe.

“Muore anche l’altro” rispose il troll. Era la risposta che temevano tutti.

“Come si spezza il legame?” chiese Anna, che udita la risposta del troll si era stretta al braccio di Crystal.

“Non è facile, affatto. La magia non può spezzare il legame, questo è uno dei più grandi misteri irrisolti della magia. Tuttavia, il legame si spezza solo con la morte di uno dei due o di entrambi” disse Granpapà.

“Aspetta, ma se prima hai detto che se uno muore l’altro lo segue, come fa a salvarsi uno per rompere il legame?” chiese Kristoff anche lui confuso.

“E’ una lotta con sé stessi. Il vincolato deve sapere quanto è forte per riuscire a rompere il legame. Dipende tutto dalla forza d’animo e dalla motivazione che ha per vivere che lo salvano. Non si sa di preciso. Ma tutto dipende dal vincolato” rispose Granpapà “Inoltre, il legame non solo influenza i due compagni per quanto accade a loro, li influenza anche per quanto riguarda i poteri, in quanto non possono uccidersi tra loro. Questo perché la magia non consente a chi la possiede di fare incantesimi su sé stesso. Ma il legame influenza anche il carattere o l’indole con effetti imprevedibili. Ci sono stati casi in cui, gente con i potere con un’indole gentile abbiano fatto cose che se per loro non avrebbero mai fatto, magari perché legate a una persona di indole aggressiva, e viceversa. Alcuni hanno addirittura un legame empatico tra di loro” concluse Granpapà.

“La soluzione mi sembra una molto semplice” disse Kristoff “Dobbiamo trovare il compagno o la compagna di Crystal e tenerlo con noi. Se quei due figli di-”

“EHI!” interruppe Hans fulminando il montanaro “Ti ricordo che, purtroppo, sono i miei fratelli”

“Quei due psicopatici” si corresse Kristoff ottenendo l’approvazione di Hans “Se quei due psicopatici di Kyle e Robert trovano il compagno di Crystal potremmo rischiare e non poco”

“Ma non è detto che loro sappiano qualcosa di questo linking” disse Anna.

“La vera domanda qui, non è come trovarlo, è: chi è?” disse Elsa “Io sono l’unica in tutta Arendelle con dei poteri magici, se ci fosse stato qualcun altro, non pensate che appena rivelati i miei poteri questa persona sarebbe venuta a cercarmi, magari per parlare di essi?”

“Non è di Arendelle” disse Crystal che fino a quel momento non aveva proferito parola. Gli altri si ammutolirono e si rivolsero verso Crystal “Solo una persona è stata abbastanza a lungo a contatto con me” disse lei “Durante l’interrogatorio, una sola persona ad un certo punto si è avvicinata e ha poggiato la mano sulla mia. Quando l’ha fatto ho sentito qualcosa, non so che cosa di preciso, ma come una sensazione strana… erano i poteri. Stava cercando di fare un qualche incantesimo di paura su di me per farmi parlare”

“Crystal, chi è?” disse Anna prendendole il braccio. Il volto della ragazza rimase impassibile, e la sua risposta che mise lasciò tutti in shock, fece capire a Graham che Crystal ora non gli avrebbe mai permesso di scongelare il suo cuore, finchè Arendelle non fosse tornata sotto il dominio di Elsa.

“Il Principe Kyle delle Isole del Sud”

 
DA-DA-DA-DAAAAAA!!!!
E adesso che succederà? A quanto pare Crystal è legata in modo indissolubile con il fratello di Hans, colui che ha portato via il regno alle tre sorelle.
Allora... bello? Brutto? Che ve ne pare? Sì, lo so che sembra Twilight per questo linking, ma non mi veniva termine migliore visto che quello fico di 'imprinting' me lo ha già preso la Meyer.
Come vi è sembrato l'incontro madre-figlia tra Crystal e Idunn. E Graham ed Elsa? E come pensate che risolveranno la situazione? Vi prego fatemi spere con un bel commentino che magari mi ispira qualche nuova idea folle e rivoluzionaria.
Al prossimo capitolo!
Baci
Stella
  
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