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Autore: NerdGirl_Marta    26/01/2015    2 recensioni
Sono passati ormai 27 anni dalla storica battaglia che segnò la fine di Lord Voldemort.
Siamo nel 2025 e come tutti gli anni la famiglia Potter e la famiglia Weasley si ritrovano a Villa Conchiglia per le vacanze estive. I nostri eroi ormai sono ultraquarantenni e la maggior parte dei loro figli hanno superato l'adolescenza, alcuni la stanno vivendo. La famiglia è diventata ancora più numerosa.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione, Rose/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO TERZO - Casa di George e Angelina Weasley -  
 
 
Ad Hogsmade gli uccellini cinguettavano tra le strade ormai affollate. Era martedì ma sull’insegna posta in vetrina del Tiri Vispi Weasley padroneggiava la scritta a lettere scarlatte: Chiuso per ferie. Nonostante questo, un piccolo ragazzetto dai capelli spettinati e ribelli entrò dal retro della bottega con passo svelto e deciso. Cercò la chiave giusta e la inserì nella toppa che rispose a sua volta con una sonora pernacchia. Il giovane roteò gli occhi ed entrò. Il negozio era buio ma in lontananza un intero scaffale di ‘lucciole frivole’ fungeva da fonte di luce perenne. Senza perdersi d’animo il ragazzo diede una rapida occhiata alla bottega per vedere se tutto era in ordine e poi salì le ripide scale a chiocciola che portavano al piano superiore, percorse un lungo corridoio dove, lungo tutte le pareti, vi erano enormi silos contenenti dolci di tutti i tipi e infine arrivò in una camera buia. Cercò la chiave per aprire la porta dal solito mazzo di chiavi ed entrò. La stanza fungeva da magazzino secondario. Tutte le merci erano accatastate in modo ordinato. In giovane percorse tutta la camera ed arrivò ad un camino, vi entrò e disse “Casa di Gre-d”.  

Un lampo di luce viola riempì il piccolo magazzino e il ragazzo sparì. Ricomparì dopo un istante in un accogliente soggiorno tinto di arancione. Il giovane ragazzo sembrava essere molto agitato e si guardò intorno cercando di capire quale fosse la giusta strada da percorrere per trovare la persona che cercava. Il soggiorno aveva due grosse finestre che davano sulla strada principale della cittadina ma le tende erano tirate. Il ragazzo mosse pochi passi verso un buio corridoio che si sviluppava nell’angolo destro della stanza dietro ad un grosso divano di color rosso acceso quando una grottesca risata si diffuse in tutta la casa. Il poverino terrorizzato estrasse la bacchetta e cercò in tutti i modi di bloccare quel suono tremendo ma dopo pochi minuti dal corridoio comparve la figura di un uomo alto in camicia da notte.  

“Oh, Eric sei tu! Per la miseriaccia mi hai fatto prendere un colpo! Stavo facendo anche un bel sogno!” disse l’uomo grattandosi animatamente il fondoschiena.  

“Mi..m..i..scusi Signor Weasley ma mi aveva fatto promettere che l’avrei svegliata! Ho aspettato a lungo fuori in strada attendendo che le tende di casa sua si tirassero ma ormai sono le dieci quindi ho deciso di salire per venire a svegliarvi!”.  

Eric chinò la testa in segno di dispiacere ma sapeva benissimo che aveva fatto solamente quello che gli aveva chiesto il suo datore di lavoro.  

“Ah…beh..hai detto che sono…le dieci…come le DIECI?!?”. George Weasley si girò di scatto e guardò un orologio a cucù stranissimo che sembrava fluttuare a mezzaria. “Ok…ok..calma! Tanto lo sanno tutti che arriviamo sempre in ritardo che problema c’è! Di certo non resteranno sconvolti! Allora Eric…attuiamo un piano! Se in 15 minuti esatti riesci a preparare la colazione e a sparire da casa mia ti aumento la paga il mese prossimo. Io ora vado a svegliare Angelina e calcolo che il mio giro di parole per non allarmarla del fatto che abbiamo, come al solito, circa due ore di ritardo durerà circa 12 minuti per essere convincente. Quindi ti rimangono esattamente 3 minuti per sparire lasciando la tavola imbandita! Ci stai?” e con sguardo allegro George guardò Eric che annuì rassegnandosi.  

Il volto di George sembrava soddisfatto ma profonde rughe lo avevano scalfito da tempo. Aveva la barba brizzolata incolta e la vestaglia che indossava lo rendeva decisamente molto buffo perché era di colore rosa acceso e gli arrivava sopra le ginocchia. Molto probabilmente aveva arraffato la prima cosa che aveva trovato in camera da letto per precipitarsi in salotto a vedere chi era l’intruso. Prese la sua bacchetta, aprì tutte le tende e congedò Eric che si diresse verso la cucina. Con dolcezza entrò nella camera da letto matrimoniale e si sedette vicino alla moglie che ancora dormiva.  

Vi erano molti trofei sulle mensole e una grossa bacheca conteneva una divisa completa da cacciatrice delle Holyhead Harpies. Tutta la stanza era tappezzata di foto di famiglia che ritraevano parenti e amici anch’essi dormienti tranne una che era appoggiata sul comodino del lato di George. La foto ritraeva un giovane ragazzo alto vestito completamente di bianco. Aveva capelli arruffati e rossi che gli coprivano la fronte e assomigliava molto a George anche se il suo viso era privo di rughe. Il ragazzo della foto se ne stava su di una vecchia poltrona e ridacchiava indicando con il dito George che indossava ancora la vestaglia da notte della moglie Angelina.  

“Amore..sono tuo marito George ti ricordi di me!?” detto questo accarezzò dolcemente il viso di Angelina e appoggiò le sue labbra sulla sua fronte.  

“No..scusi ma chi è lei?!?Esca subito dalla mia stanza!” rispose la moglie di George sorridendogli.  

Velocemente George si infilò sotto le coperte, abbracciò la moglie e continuò “Spiritosa! Sai ti ho fatto una sorpresa! Questa mattina mi sono svegliato all’alba per prepararti una deliziosa colazione che ti sta attendendo in cucina…non senti il delizioso profumino che si diffonde in tutta la nostra amorevole casetta!??” 

Angelina aprì leggermente l’occhio sinistro, scostò un ciuffi di capelli corvini dal suo viso e disse “Tu?!?Che ti svegli all’alba per prepararmi la colazione! Quanti galeoni hai dato al povero Eric?! E soprattutto di cosa devi farti perdonare stavolta?!?”poi si avvicinò al marito scivolando sotto le coperte e appoggiò il viso sul suo petto.  

“Beh... ma come dubiti della mia onestà?? Comunque effettivamente ci sarebbe una cosa che dovrei dirti...” 

In quel momento la porta della camera da letto si spalancò e comparve una ragazzina dai lunghi capelli ricciolini e bruni. La sua pelle era scura come quella della madre ed esordì dicendo “Possibile nascere in una famiglia così sgangherata! Avevo promesso a zia Ginny che l'avrei aiutata con l'arredamento della tenda! Ora che so padroneggiare come si deve l'incantesimo di appello non potrò neanche aiutarla! Avranno già sistemato tutto! Uffa mi diverto sempre un sacco con lei e voi avete rovinato tutti i miei piani! Lo sapete che le statistiche dicono che nel 99% dei casi nelle famiglie magiche e babbane sono i genitori a svegliare i figli e non il contrario! Noi saremo di certo in quell'1% che conferma la regola!” poi si rigirò su se stessa infuriata e disse allontanandosi “Sbrigatevi...ci vediamo in cucina!” 

Passando davanti alla camera del fratello maggiore diede un calcio alla porta talmente forte che Fred Jr. fece un salto nel letto. Angelina guardò il marito con aria accusatoria che in quel momento si stava nervosamente mordicchiando il labbro superiore.  

“Beh...ora capisco perchè il cappello parlante ha deciso di metterla in Corvonero!” disse George sperando di riuscire a cambiare argomento. 

Quando tutti furono in cucina una splendida colazione si parava davanti ai loro occhi increduli.  

Fred Jr. dopo aver afferrato del succo di zucca esclamò “Non male come cuoco! Quell'Eric ne sa fare di cose!” 

La famiglia scoppiò in una fragorosa risata all'unisono ma la piccola Roxanne era l'unica ad essere arrossita in una vampata di imbarazzo. Dopo la colazione scesero tutti in negozio e dopo aver preso manciate di dolciumi vari e essere andati a prendere il regalo per Harry dovettero escogitare un modo per andare a Villa Conchiglia più velocemente possibile.  

La passaporta, che era un vecchio calzino puzzolente di Fred Jr., si era già chiusa quindi George disse “L'unico modo è smaterializzarsi! Con le scope ci impiegheremmo una vita! Roxy sali in groppa dai...come ai vecchi tempi!”  

Angelina si girò verso il marito “Ma George è troppo pericoloso! Sono ancora troppo giovani per fare un tragitto così lungo anche se siamo noi a trasportarli!” 

Roxanne appariva davvero molto preoccupata mentre Fred Jr. non vedeva l'ora di affrontare quella nuova avventura.  

“Cara lo sai che a 17 anni io e mio fratello abbiamo fatto molta pratica con la smaterializzazione! Non corriamo rischi!” e con un velo di tristezza negli occhi George si chinò per far salire la figlia mentre Angelina prese per mano il figlio maggiore. Fu così che in un batter d'occhio sparirono lasciando la foto del gemello sul comodino che ancora sorrideva divertito.

   
 
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