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Autore: iosonolamiagabbia    26/01/2015    2 recensioni
Ciao a tutti. Questa è la quarta storia che scrivo. Parla di una ragazza che si iscrive in una nuova scuola ed ha un unico obiettivo: trovare il suo primo fidanzato e provare l'emozione del primo bacio. Spero di strapparvi qualche sorriso, mi sono impegnata davvero tanto, ahahahah! Le recensioni, come sempre, sono sempre ben accette! Buona lettura!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dolcetta, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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YOU GIVE LOVE A BAD NAME

La mattina dopo, mentre mi avviavo verso scuola, vidi una locandina di un'edicola. Mi avvicinai per leggere: "Questa sera alle 21.00, concerto Rock con i The Wings presso il liceo Dolce Amoris." Un po' più in basso, a caratteri cubitali, c'era scritto che i fondi raccolti sarebbero stati devoluti in beneficenza. 'Che cosa carina!' pensai. Poi la mia attenzione fu attirata dalla foto della band, o meglio da una coloratissima chioma rossa. Mi strofinai gli occhi per essere certa di quello che stavo vedendo: era proprio lui. Mi avvicinai per leggere il suo nome scritto in piccolo sotto il suo mezzobusto: 'Castiel'. Allora era così che si chiamava! Castiel! Non avevo mai sentito un nome del genere ma di sicuro suonava meglio di 'il mio amico estintore'. Continuai ad osservare il manifesto e mi soffermai sul suo amico: la prima cosa che mi colpì furono gli occhi: uno color ambra e l'altro color smeraldo. Anche i suoi capelli non scherzavano (bianchi con le punte nere) ma a quello ormai mi ero abituata, finora solo Nathaniel ed Armin avevano i capelli normali. Tornando al ragazzo vicino a Castiel, Lysandre (così c'era scritto sotto la sua foto), notai qualcosa di particolare. Diciamocelo, sia Alexy, sia Armin, sia Nathaniel, sia Castiel stesso erano molto belli, ma lui, questo Lysandre, aveva qualcosa di particolare.

Smisi di fantasticare e corsi verso scuola. Arrivai giusto in tempo e presi posto al mio banco. Salutai Alexy ed Armin, che questa volta ricambiò con un po' più di entusiasmo. Sembrava che si fosse rilassato, che si sentisse più a suo agio. Io ne ero immensamente felice: mi aveva colpito da subito, con quei suoi occhi azzurrissimi e quella sua discrezione che a volte sfiorava il menefreghismo. Forse mi piaceva più di tutti gli altri. Armin non aveva niente a che vedere con suo fratello Alexy, che era suo gemello solo nel fisico. Alexy era più spontaneo, più allegro e sempre sorridente. Era molto coinvolgente e di sicuro l'amico ideale con cui uscire a divertirsi. A questo proposito mi venne un'idea e dissi ai miei due nuovi amici: "Ho letto che questa sera c'è un concerto qui a scuola.." Alexy rispose: "Sì, sono Castiel e Lys che suonano.." Allora io dissi: "Castiel l'ho già conosciuto, ma che mi dite di questo Lys? Frequenta questa scuola?" A quel punto intervenne Armin: "Sì. Lui e Castiel sono amici da sempre. A volte mi chiedo come possano essere amici quei due, sono così diversi! Lysandre è un tipo così raffinato ed elegante, mentre..." - "..mentre Castiel è così mascolino, rozzo e a volte volgare.." continuò Alexy con gli occhi che brillavano. Gli mancavano giusto i cuoricini al posto delle pupille. Mi chiesi il perché di quella reazione ma decisi di indagare più tardi. Mi rivolsi di nuovo ad Armin: "E come mai questo Lys non l'ho mai visto a  scuola?" Armin rispose: "Be', perché lui non è come Castiel. Frequenta ogni lezione e durante la ricreazione va a provare, così come dopo l'uscita." Annuii. Guardai Alexy ancora con aria sognante e poi dissi: "Potremmo andarci, che ne dite? Verreste con me?" Lo sguardo di Alexy si accese di felicità ma poco dopo si spense di nuovo: "Ma come facciamo? Ci vorranno i biglietti, dove li prendiamo?" - "A quelli ci penso io!" affermò Armin. Lo guardammo confusi e allora disse: "Internet, ragazzi, internet." 'Aahh!!' esclamammo io ed Alexy contemporaneamente.

Passammo il resto delle ore a chiacchierare. Ora che anche Armin si era sbloccato un po', era un piacere discutere con loro due, erano così spassosi! Armin mi sorprese enormemente: si rivelò un gran chiacchierone. Tutto era cominciato quando avevo toccato il tasto 'videogiochi'. Da quel momento, era partito per la tangente. Non fraintendetemi, mi piacevano i videogiochi ed era interessante parlarne con qualcuno che se ne intendesse, ma a volte proprio non riuscivo a seguirlo. Non ci muovemmo dai nostri posti nemmeno per l'intervallo, presi come eravamo tutti e tre nella nostra conversazione. Ci fermammo solo verso le ultime ore perché io avevo la gola secca, Alexy si era addormentato miseramente ed Armin aveva preso a giocare con la sua console. All'ultima ora, quando suonò la campanella, Alexy si svegliò di colpo e, non so come, si diede un pugno in faccia da solo. Armin si voltò preoccupato verso il fratello che continuava a ripetere 'ahi' sfregandosi il volto e dopo averlo guardato per qualche secondo, scoppiò a ridere fragorosamente. Aveva le lacrime agli occhi da quanto aveva riso! Mi incamminai verso l'uscita vicino ad Armin, mentre Alexy era intento a stiracchiarsi a suon di 'mmh' e 'ahh'.      

Avevamo appena superato i cancelli quando sentimmo la voce di Alexy: "Alt! Fermi lì, voi due!" Ci voltammo con aria interrogativa mentre Alexy si avvicinava con uno strano sorriso. Armin disse: "Oh no! Ci risiamo..." Alexy si mise in mezzo a noi due, cingendoci le spalle a tutti e due con entrambe le braccia: "Sapete dove andiamo ora?" - "A mangiare..?" dissi io. "Ho l'impressione che la cosa si faccia più seria, Ivy.." disse Armin. Alexy ci guardò entrambi, prima me e poi suo fratello e disse: "Ora andiamo a mangiare, sì, ma dopo... no, non ve lo dico, sorpresa!" Non sapevo cosa aspettarmi da un tipo come Alexy ma, sbirciando la faccia di Armin, sospettai che non fosse nulla di buono.

Mangiammo al fast-food come il giorno prima. Annoiarsi con due come loro era impossibile. Ad un certo punto, dissi: "Siamo amici noi, vero?" Armin annuì cercando di ingoiare due alette di pollo, mentre Alexy esclamò 'certo!' con tono super-squillante. Abbassai lo sguardo sul tavolo in cerca delle parole da dire: "Be', io non ho mai avuto tanti amici, soprattutto maschi. Quando sono venuta qui, ero ricca di aspettative.." non potevo certo dirgli che la mia unica aspettativa era il primo bacio! "..ma non avrei mai immaginato di trovare due persone simpatiche come voi dopo così poco tempo. Sì, insomma, vi voglio bene. E grazie per la vostra compagnia, per la vostra simpatia, per tutto." Li guardai per recepire la loro reazione: Alexy mi guardava con una patatina in mano sospesa a mezz'aria, la bocca spalancata e le lacrime agli occhi. Buttò la patatina nel sacchetto, si alzò e venne ad abbracciarmi (o meglio, a stritolarmi) dicendo: "Oh, tesoro! Ma non dirlo neanche per scherzo! Noi tre siamo il trio perfetto! Ci saremo sempre per te, per qualsiasi cosa tu abbia bisogno, qualsiasi! Sei importante per noi!" Sorrisi, ricambiando l'abbraccio. Guardai Armin che biascicò un 'come ha detto lui' mentre tentava di infilarsi in bocca tre alette di pollo contemporaneamente. Alexy, di fianco a me, lo guardò scuotendo la testa con le mani sui fianchi e disgustato disse: "Che visione raccapricciante!"

Aspettammo che Armin finisse di mangiare e dopo aver pagato, uscimmo dal fast-food. La sorpresa di Alexy consisteva nel portarci a fare shopping. A detta sua, avevamo bisogno di un outfit adatto ad un concerto. Entrammo in molti negozi. Faceva provare vestiti solo a me e ad Armin, giustificandosi col fatto che lui non aveva bisogno di provarli visto che conosceva bene il suo fisico. Avevamo guardato in talmente tanti negozi che mi girava la testa. Volle comprarmi un sacco di cose (per fortuna riuscii a dissuaderlo dal regalarmi un completo intimo). Verso le sei e mezza di sera, uscimmo dall'ultimo negozio: Alexy sfoggiava i suoi pacchetti bello orgoglioso, mentre Armin... be', lui sembrava uscito da sotto un trattore. Ci accordammo sul luogo e sull'orario in cui ci saremmo dovuti incontrare e andai a casa.

Mangiai velocemente e corsi a farmi la doccia. Mi vestii con i vestiti nuovi e mi truccai, o meglio, ci provai. Alle otto e mezzo uscii di casa e alle otto e cinquanta ero davanti a scuola, come stabilito. Armin ed Alexy arrivarono dopo pochi minuti. Armin era più avanti e si avvicinò sorridendomi. Si chinò per salutarmi con un bacio sulla guancia (per forza, nana com'ero!) e mi sussurrò all'orecchio: "...sei bellissima..." Io arrossii ma lui non lo notò siccome era già buio. Sorrisi e risposi: "Grazie, merito dei vestiti di tuo fratello. E anche tu non sei per niente male!" dissi dandogli un pizzicotto sul braccio. Armin mi guardò con uno sguardo diverso dal solito, uno sguardo vivo, intenso. Stava per dirmi qualcosa ma fummo interrotti da Alexy che irruppe con un 'oh mio Dio! sei uno schianto!" ridemmo tutti e tre, io sempre più rossa in viso. Ci avviammo verso l'entrata, inoltrandoci in uno stormo di persone. Si sentiva una musica provenire dall'interno, probabilmente avevano già iniziato. Armin esibì i tre biglietti ed entrammo. Alexy si dileguò quasi subito con un 'scusate un momento'. Armin mi prese per mano e andammo a sederci al bancone del bar. Ordinò per tutti e due e io mi appoggiai con la schiena rivolta verso la barista. Guardai verso il palco. Castiel era super-concentrato sulla sua chitarra, accompagnando le sue note con la testa. Su quel palco sembrava un'altra persona e, soprattutto, aveva sempre il sorriso stampato sulla faccia. Quel Castiel mi piaceva molto più di quello del mio primo giorno di scuola. Vicino a lui, il suo amico Lysandre aveva una voce incredibile. Cantava una canzone che, con tutta probabilità, si chiamava 'You give love a bad name' (1). Lo intuii dal fatto che era la frase che ripeteva più spesso. La sua bravura era impressionante, la sua voce era melodiosa e non perdeva neanche una nota. Mi persi completamente in quel suono, cullata da quella voce. Era tutto meraviglioso, Castiel e Lysandre erano in perfetta sintonia e le urla della gente che sotto di loro ballava, completava il tutto. Armin mi riportò alla realtà stringendomi la mano. Mi voltai a guardarlo mentre lui mi sorrideva: "Ti stai divertendo?" mi chiese. Annuii convinta: "Sì, molto! Sono bravissimi!" dovevamo urlare per sentirci. Passammo un po' di tempo parlando: mi raccontò tante cose di lui, compreso il fatto che si buttava sui videogiochi perché non si sentiva sicuro con le persone. Risposi che per me era la stessa cosa e scherzai dicendo che, per fortuna, ci eravamo conosciuti. Lui annuì e mi guardò di nuovo con lo sguardo di prima. Lasciò la mia mano e mi strinse a lui. Capii cosa voleva fare. Certo che volevo provare l'emozione del primo bacio, ma non così e in quel posto. Armin mi piaceva, certo, ma lo conoscevo da così poco, non sapevo quasi niente di lui. Lo vidi avvicinarsi alle mie labbra, sentivo il suo profumo e mi piaceva da impazzire ma mi voltai e così Armin finì per darmi un bacio sulla guancia. Mi guardò quasi deluso e allora cercai di scusarmi: "Scusa... io... non posso... ora..." Lui mi sorrise e mi abbracciò: "Tranquilla, hai ragione... Scusami tu..." ricambiai  l'abbraccio e appoggiai la testa al suo petto.  

Nel frattempo erano arrivate le undici a quaranta e Alexy comparve quasi magicamente al nostro fianco. Tutto sorridente disse: "Come è andata? Vi siete divertiti? Io ho conosciuto una persona speciale..." disse con aria sognante. Armin sorrise e disse: "Che dite, andiamo?' io annuii e Alexy ci seguì. Durante il tragitto, Alexy ci raccontò della sua serata e fu allora che venni a conoscenza della sua omosessualità. L'avevo sempre sospettato, ma la cosa non mi disturbò. Ognuno era libero di amare chi voleva, chi ero io per giudicarlo? E poi avevo sempre desiderato avere un amico gay e lui era quello perfetto. Tuttavia, in quel momento ero troppo stanca per intrattenere una conversazione, quindi gli promisi che ne avremmo riparlato l'indomani. Salutai e me ne andai. Una volta a casa, mi fiondai a letto.

Come ogni sera, ripensai alla giornata, al concerto, al bacio mancato con Armin: dovevamo assolutamente parlarne. Il sonno si impossessò presto di me ma prima di cadere tra le braccia di Morfeo, mi ripromisi di fare i complimenti a Castiel.



(1) Questo è il titolo vero di una canzone di Bon Jovi. È ascoltando questa canzone che mi è venuta l'idea per il capitolo. Inoltre, quando ho scoperto che Castiel e Lysandre avevano un gruppo, me li sono immaginati a cantare questa canzone. Vi consiglio di ascoltarla, è molto bella!
   
 
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