Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: lullublu    26/01/2015    1 recensioni
Era una giornata piovosa in Culonia, ed un vecchio di nome Ponda se ne stava annoiato sulla sua sedia di vimini a sfogliare il suo vecchio diario.
Tanti anni, ormai erano passati da tutte le storie che teneva annotate, appunti di giorni ormai lontani.
Credeva che null'altro gli sarebbe potuto succedere, ne aveva passate di cotte e di crude nella sua lunga vita ed ormai, era quasi giunto al termine.
Non sapeva però, che presto avrebbe affrontato la sua ultima grande sfida.
Genere: Azione, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Ryouta Kise, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: Cross-over, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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3
Con Aomine che guidava in maniera spericolata ed ignorava tutti i semafori, arrivarono in centrale in un batter d'occhio.
Fuori al parcheggio, c'era uno strano agente dai capelli verdi al quale Ponda pensò di chiedere informazioni.
"Avete visto un tizio fastidioso e un altro troppo poco fastidioso?".
"Parli sicuramente di Kise e Kuroko" rispose Midorima "che segno sei?".
"Ehm...bilancia. Ma che CAZZO VI CONOSCETE TUTTI?" si alterò Ponda.
L'agente però non si scompose a quell'inutile eccesso di collera.
"Allora, le previsioni per la bilancia prevedono come oggetto fortunato una dose di viagra" rispose Midorima sistemandosi gli occhiali tranquillamente.
"E comunque, conoscersi non è concezionale, varia da persona a persona" concluse.
In sottofondo si sentì un frinire di grilli e guardandosi intorno, i nostri eroi, videro Kise che ridacchiava con un i-phone, comprato chissà dove.
"Volevo fare il figo con questa nuova app che ho scaricato. Si chiama 'suoni per tutto e per tutti'. Pensate...c'e perfino una app per andare in bagno!" disse Kise.
"Kise! Metti via quel coso! Dov'è Kuroko?" chiese Ponda, ancora alterato.
"Pondacchi, guarda qui, ho un'applicazione che ti sostituisce".
Il biondo prese l'i-phone che cominciò ad emettere 'DAI CAZZO' a ripetizione.
Ponda, che proprio non ne poteva più di tanta stupidità, gli tolse il telefono di mano e lo gettò in un tombino.
Alessandro il poliziotto, guardando la situazione pensò "ma stiamo facendo una festa qui?".
"Siete qualora a partyeggiare".
Era la voce inconfondibilmente sgrammaticata di C.P. .
"E' il funerale del mio amato i-phone, i miei amici sono venuti tutti" disse Kise.
"Davvero pensi che quell'i-phone sia più importante del tuo senpai?" gli chiese Kuroko.
"Ma c'erano anche delle foto del senpai...mentre taccheggia al comicon" rispose il modello con voce melodrammatica.
"VI DIMENTICATE TUTTI CHE IO HO ARRESTATO KISE, EH?" intervenne seccato Kagami, cercando di porre fine a quell'inutile commedia da quattro soldi.
"E CHE CAZZO! NON HA FATTO NIENTE, E' SOLO UN IDIOTA" lo difese Ponda, sempre più alterato.
La sua salute ne avrebbe risentito, sapeva che non doveva portarsi certa gente per il suo viaggio.
Anna, si trasformò tempestivamente in un avvocato per difendere Kise "lo lasci andare, per infermità mentale!".
Ma nemmeno questo servì a smuovere il poliziotto.
"Kagami-kun, se non lasci andare Kise-kun, Nigou ti tormenterà a vita" provò Kuroko, con la sua solita espressione innocente.
Sapeva infatti che il rosso era terrorizzato dai cani, e guarda caso, ne possedeva uno.
"E che cazzo, vi conoscete veramente tutti!" sbuffò Ponda.
Kagami impallidì alla non molto velata minaccia di Tetsuya, ed Aomine gli si avvicinò, sfiorandogli la schiena con un dito.
"Dai, non pensare a quegli ebeti, facciamo pace e poi facciamo tu sai cosa nel tu sai dove" sussurrò a voce alta Aomine.
Ma il rosso, ancora nervoso con lui per il loro precedente litigio, si innervosì ancora di più.
"La prossima volta ti impari a toccarmi il sedere in pubblico, non voglio fare pace!" sbraitò.
Kise, avvertendo una carenza di attenzioni, essendo ben cinque minuti che tutti lo ignoravano e pensavano ad altro, disse: "Kagamicchi, non pensare agli altri. Continuiamo la nostra intervista. Annacchi fotografa!".
Ma la fotografa non lo ascoltò, troppo impegnata a scattare foto ad Aomine e Kagami.
Ancora una volta, Ponda tentò di richiamare l'attenzione generale.
"Io parto! Chi vuole mi segua!".
"Ponda, amore eccomi" accorsero Su-san e le sue sopracciglia vibranti d'amore per il Ponda.
E l'attenzione di Anna si spostò sui due vecchietti, il suo sesto senso da fangirl, la avvisava quando c'era una coppia che faceva fanservice.
"Allora andiamo, o volete rimanere lì in eterno?" chiese Aomine, l'idea di un altro inseguimento lo esaltava.
"Eccomi, la mia jeepcchi mi aspetta" fece Kise.
"Fermo farabutto, ti trattengo in nome di chef Bastianik!" disse Kagami.
Aomine, capendo che non c'era alternativa, trascinò anche Taiga nella jeep.
Kise copiò una persona innocente e sgattaiolò al volante.
Anna si girò verso Midorima "addio, mio probabile padre" in quel periodo infatti, la ragazza era in cerca del proprio datore di nascita.
Anche Kuroko li seguì in silenzio ed il viaggiò potè continuare senza intoppi, con la bellissima canzone in sottofondo '100 disegni per me'.
"Cento disegni per me non posson bastaaare" cantò Kise allegramente.

Arrivarono al Palazzi e ad accoglierli vi era un portinaio acido.
"Nè, siete studenti?" chiese il portinaio.
"No... non più" rispose Ponda mentre partiva una musichetta nostalgica in sottofondo.
"Eh allor ch' vuò vhiecchi' e' merd'" fece il portinaio acido.
Al chè, l'istinto napoletano di Aomine si ridestò: "ma tu guarda a chistu fetus e merd, nunzie insulta la gente a chistu mod'".
Per Kagami, era la prima volta che sentiva il suo ragazzo parlare in quel modo.
'Quest'accento lo dobbiamo cambiare' pensò tra sè e sè.
Peccato che di tutte le cose che voleva modificare del terribile carattere di Daiki, non era riuscito a cambiarne nemmeno una.
Kise oltrepassò intanto le urla del portinaio, aggirandosi per i corridoi insieme ad Anna.
Anche Kuroko li seguì.
Mentre i tre camminavano, Anna notò un luccichio in alto.
"Kise, perchè non andiamo in laboratorio a fare delle foto? Ci sono tante cose carine" gli propose.
La ragazza conosceva quella scuola, l'aveva già visitata in precedenza.
Portò il modello entusiasta al terzo piano, dove vi era il laboratorio di pittura.
Le pareti del laboratorio erano addobbate con quadri di ogni tipo realizzati dagli studenti e la finestra, affacciava sul lungomare.
Nell'ombra però, vi era nascosto un nemico: Nunzia l'ex professoressa del laboratorio.
"Annacchi, qui! Voglio una foto qui" saltellò Kise sorridendo e si mise in posa.
Mentre Anna era impegnata a fotografare il modello biondo, apparve il fantasma della professoressa che altri non era che il boss del laboratorio.
La fotografa se ne accorse ed elaborò velocemente un piano astuto.
Ordinò a Kuroko che non si notava, di buttare il monumento di Nunzia dalla finestra.
Kuroko lo fece, ed il boss scomparve.
Quest'azione passò agli annali come il boss più semplice della storia.
Ponda, ancora all'entrata, vide una luce provenire dal laboratorio.
"Sta succedendo qualcosa!" esclamò.
"Già" rispose Su-san.
Ed in quel medesimo istante, qualcosa  s'impossessò di Kise.
"A Nunzia non piace che gli alunni pensino da sè e VASCA DI PLASTICA" disse  Kise che tossì, ritornando poi normale "Annacchi, hai una mentina?".
La fotografa passò una mentina al modello e riflettè.
"Adesso andiamo da Ponda. Lui è l'unico che possa risolvere quest'enigma!".

Nella portineria, stava ancora avvenendo una pesante litigata e Kagami, fu costretto a minacciare l'acido portinaio con la propria pistola per dividere lui e Aomine.
"We, ma i' chiamm a polizi' ch'rè 'cca?" disse il portinaio.
"Io sono un poliziotto" rispose Kagami e senza che fosse visto dal rosso, Aomine mostrò il terzo dito al portinaio.
"Stu femminell e mmerd!" imprecò il portinaio.
"Stu' puorc e mmerd. Io almeno scopo un sacco, mica come te!" rispose Daiki alla provocazione.
Kagami, saggiamente, lo trascinò via prima che iniziasse una rissa.
Intanto Kise scese le scale saltellando e cantando la sigla italiana di 'Georgie', imparata chissà quando.
S'incontrarono tutti nel cortile.
"Kagamicchi, Aominecchi, Su-sancchi, Pondacchi, abbiamo fatto delle foto bellissime VASCA DI PLASTICA *coffcoff* ...questa tosse".
"Ehi! Fermi tutti, io conosco questa dicitura" disse Ponda "Oh, cazzo".
Ponda ebbe un flashback.
C'era un'aula piena di cavalletti sporchi di argilla, un'aula calda, afosa e dei ragazzi sui sedici anni modellavano l'argilla cercando di imitare un disegno.
Un vecchio pelato, basso e con dei baffi da tricheco che indossava un camice sporco, parlo:
"Voi fate i turisti, voi camminate su un filo di cotone scadente".
E due ragazze vicino a Ponda, intanto, si esaurivano ed imprecavano a bassa voce.
"L'aula in giardino!" gridò Ponda riavutosi dal ricordo.
Si diressero in giardino, dove c'era anche il bar, ed Aomine ne approfittò per mangiare qualcosa.
Anche Kagami ebbe quest'idea e comprò diversi panini, ne mangiava sempre molti, tanto che non si capiva perchè non fosse grasso.
Kise, pensò di farsi degli autoscatti ma, stranamente, notò Kuroko, ed in un atto di bontà, pensando che il ragazzo volesse un panino, gliene prese uno.
"Kurokocchi, mangia un paninocchi!".
"Certo" rispose Aomine e prese il paninocchi.
"Aominecchi, sono 10 euro" disse Kise.
"Io sono un nigga" rispose il moro e s'infilò in tasca il panino.
Kagami, troppo occupato a divorare i suoi panini, finse di non vedere il furto di Aomine.
"Dobbiamo andare nell'aula di Iuppy" disse Ponda, richiamando tutti.
"Pondacchi! Aominecchi ruba!" disse Kise.
Ma Kagami, era troppo occupato anche stavolta, per ascoltare.
Su-san, che da un bel po' di tempo non stava facendo praticamente nulla, indicò la porta "andiamo".
"C'è qualcosa d'interessante lì dentro?" chiese Aomine dando poi un pugno in testa a Kise.
"Oh cazzo dobbiamo andare" replicò Ponda con impazienza.
Aprirono la porta e quando Ponda provò ad entrare, si attivò una trappola.
"Noo, amore mioo ti salverò...sei in pericolo?" chiese Su-san.
"No, le frecce sono andate da quella parte" indicò Ponda.
Kise trovò un altro motivo per essere contento.
"Ma questo è fango per le mie cure facciali. Annacchi, spalmami quest'unguento" disse, riferendosi all'argilla.
"Biondo stai attento!" lo avvisò Ponda.
"Eh?".
Ponda si gettò su Kise all'ultimo momento, salvandolo da una freccia.
Intanto, Kuroko rischiava silenziosamente la vita da ben prima che Kise parlasse, solo che nessuno se ne era accorto.
Appena Aomine se ne accorse e andò come una bestiaccia troglodita a salvarlo, approfittandone anche per rubare qualcosa in giro.
"Aomine attento!" lo seguì Kagami.
Mentre tutti salvavano tutti, Su-san e le sue ammalianti sopracciglia arrivano ad una misteriosa cassa che si illumina.
"E già" fece Su-san mostrando in quel modo la sua sorpresa.
"Idiota devi aprirmi!" disse la cassa innervosendosi.
Da lontano Ponda si accorse di quel che stava facendo il suo compagno.
"Amore, devi aprirla con calma!" disse.
"Non posso! Devi farlo tu" rispose Su-san.
"E che palle!" disse Ponda, alzandose da sopra Kise, ormai ricoperto di fango ed andò ad aprire la cassa.
Nella cassa, c'era una misteriosa videocassetta.



  
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