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Autore: TheMadDollhouse    27/01/2015    4 recensioni
È passato un anno e mezzo da quel Natale che Percy Jackson e Nico di Angelo hanno passato insieme. I due non si sono più praticamente rivolti la parola se non durante la guerra contro Crono e ora è arrivato per entrambi il momento di tornare al Campo Mezzosangue. Ad aspettare i due una grande sorpresa: Jason Grace. Il figlio di Giove si intrometterà nella loro già complicata e delicata relazione, prendendosi una bella cotta per uno di loro due. Una nuova profezia verrà pronunciata, chi sarà a pagarne le conseguenze? Non sarà solo una storia d'amore, ma una vera e propria lotta per conquistare la felicità. Ecco a voi il seguito di "We Seemed Like a Good Idea" Spero sia di vostro gradimento :)
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Nico.

 

Nico venne svegliato dalla luce del sole e dalla familiare voce di una ragazza

“Lo sapevo che stavate insieme, finocchietti, non mi sbaglio mai”

Era Clarisse.

Sia lui che Percy balzarono dal letto allarmati. Fu Percy a parlare per primo

“Che diavolo nella mia cabina, Clarisse?”

La ragazza sorrise. Un sorriso che per quanto terribile a vedersi, non sembrava malevolo.

“Oggi c'è l'ispezione delle capanne e tocca a me farla, quindi eccomi qui. Comunque potrei fare la stessa domanda al mingherlino che fino ad un minuto fa era nel letto con te.”

Gli occhi di Percy si illuminarono e aprì la bocca per parlare. Nico sapeva cosa stava per dire, ma non lo fermò. Era stufo di nasconderlo a tutti

“È vero, io e Nico stiamo insieme”

“Lo sapevo! Sono un cavolo di genio”

“Bene, ora ispeziona la capanna e lasciaci in pace”

Percy sembrava molto arrabbiato, così Nico gli mise una mano sul braccio

“Dai, Percy”

Gli disse per calmarlo

“Tanto prima o poi lo avrebbero scoperto tutti”

Percy lo guardò negli occhi

“Sei sicuro?”

“Sì. Te l'ho detto, basta segreti”

Clarisse intervenne

“Bene, bene, finocchietti, ora mettetevi in un angolino mentre io controllo questa topaia, così poi potrete tornare a pomiciare in pace”

“Ehi!”

Le strillò Nico

“Hahahaha, scherzavo, sinceramente non mi interessa se state insieme o no”

“Ah, davvero? E quindi non andrai a spifferarlo a tutti appena uscirai di qui?”

La stuzzicò Percy.

“Mi hai preso per una figlia di Afrodite? Ho detto che non me ne frega”

Per fortuna la discussione andò avanti per poco, poi Clarisse iniziò a controllare se la cabina fosse in ordine e pulita, ovviamente Percy ricevette una valutazione negativa, (L'ordine non era il suo forte, ma Nico lo amava lo stesso) ma non sembrava importargli molto, infatti appena la figlia di Ares uscì ridacchiando, la prima cosa che il ragazzo di Nico fece fu tirarlo a sé e baciarlo con foga. Nico rispose al bacio e quando si staccarono gli venne da ridere

“Che c'è?”

Chiese Percy

“Stavo pensando che Clarisse su una cosa aveva ragione”

“Ovvero?”

“Stiamo già pomiciando”

Anche Percy iniziò a ridere, poi improvvisamente avvicinò il viso a quello di Nico così che le fronti si toccassero e i loro sguardi si incrociassero, con voce seria, disse

“Lo sai che ho passato la migliore notte della mia vita? Ed è stato grazie al te, il ragazzo che amo più di ogni altra cosa al mondo”

Nico era senza parole. Si limitò ad annuire.

 

Dopo un altro lungo e poco casto bacio, Percy parlò di nuovo

“Sai cosa potremmo fare oggi?

“Non mi viene in mente niente”

“Il figlio di Poseidone sorrise

“Che ne dici di continuare le lezioni di nuoto che abbiamo lasciato in sospeso?”

 

*

 

Per convincerlo bastò qualche bacio umido sul collo. Arrivati in spiaggia si spogliarono, restando in costume. Si avvicinarono al bagnasciuga e, senza un apparente motivo, Percy controllò una quantità d'acqua grande come un pugno e schizzò Nico in faccia

“Ehi! Non osare mai p...”

Un altro schizzo.

Percy iniziò a correre e lui lo inseguì. Mentre correvano Percy continuava a schizzargli l'acqua in faccia. Alla fine il figlio di Poseidone si tuffò, inseguito da Nico. Il ragazzo più grande iniziò a nuotare quasi fino a largo e, senza accorgersene, anche Nico lo fece.

“Visto?! Ce l'hai fatta! Ora sai nuotare”

Il figlio di Ade ci mise un po' a realizzare, poi si guardò e vide che in effetti stava nuotando. Puntò di nuovo lo sguardo su Percy...che era sparito. Prima ancora che potesse iniziare a preoccuparsi, riemerse e lo baciò.

Poi si staccò ridendo

“Sai un po' di salsedine, Nico”

“Ha-ha, molto divertente”

Tornarono a riva e quando Nico si fu asciugato, disse a Percy

“Mi accompagneresti alla mia cabina? Voglio prendere dei vestiti asciutti”

“Certo, mio re dei Fantasmi”

“Tu chiamami ancora così e il tuo nuovo soprannome sarà Il Sirenetto”

Percy borbottò qualcosa sul fatto che non gli dispiacesse particolarmente quell'appellativo.

Continuarono ad inventarsi nomignoli per tutto tragitto e si fermarono solo quando furono davanti alla porta della cabina di Ade, alla quale era appeso un foglietto, con su scritto:

 

La tua capanna è molto ordinata e pulita, forse un po' troppo.

Ti meriti una A, finocchietto.

 

-Clarisse”

 

Jason

 

Dopo una settimana passata senza praticamente dormire, Jason capì una cosa. Provava qualcosa per Leo Valdez. Non sapeva ancora bene cosa, ma di sicuro le parole del ragazzo riccio non lo avevano lasciato indifferente, però aveva bisogno di una conferma. Doveva parlare con Leo. Da quando il ragazzo si era dichiarato non si erano rivolti la parola e questo faceva stare molto male Jason.

Si alzò presto, si fece una doccia veloce e dopo essersi cambiato, uscì e si diresse verso la cabina di Efesto. Si appostò vicino alla porta e quando vide Leo uscire, gli andò incontro. L'altro era visibilmente sorpreso e un po' contrariato

“Jason, che ci fai qui?”

“Dopo colazione vieni nella mia cabina, devo parlarti”

“Perché dovrei? Non possiamo parlare ora?”

“Ti prego, Leo, è una cosa importante”

“D'accordo...”

 

*

 

Jason non andò neanche a fare colazione, tornò alla sua cabina.

Si sedette sul letto a provare il discorso e prima che si accorgesse del tempo volato, Leo bussò e lui andò ad aprirgli. Il ragazzo riccio aveva un'aria scettica. Jason tornò a sedersi sul letto e fece segno a Leo di fare lo stesso. Il figlio di Efesto di sedette e iniziarono a guardarsi negli occhi, poi Leo parlò

“Allora, Jason, cosa dovevi dirmi?”

Quel tono brusco non scoraggiò Jason

“Volevo dirti che ho pensato a quello che mi hai detto. Io credo davvero che tu sia un ragazzo fantastico e avevi ragione, a causa di Nico non ti ho fatto caso. Penso di provare anche io qualcosa per te, ma...”
Leo lo interruppe.

“ma preferisci restare mio amico. Ho capito tutto, Jason”.

Leo si alzò, ma il biondo lo prese per il polso e lo fece risedere

“No! Stavo per dire che provo qualcosa per te, ma ho bisogno di una conferma”

“Cosa vorresti dire?”

Jason inspirò lentamente

“Questo”

Si avvicinò per baciarlo, ma Leo, che non aveva capito cosa stesse succedendo, fece un movimento brusco con la testa e sbatterono la fronte

“Ahi!”

Dissero all'unisono, poi iniziarono a ridere. La risata di Leo era qualcosa di fantastico. Jason gli prese delicatamente il viso tra le mani e questa volta riuscì a baciarlo.

All'inizio le loro labbra si sfiorarono e basta, poi si appoggiarono completamente. Jason, cautamente, insinuò la lingua nella bocca di Leo e fu beato oblio. Il ragazzo sapeva di muffin al cioccolato (probabilmente ci aveva fatto colazione). La lingua del moro si unì alla sua in un bacio meno casto. Era come se non esistesse nessun altro. Solo loro due, uniti da quel bacio fantastico. Mentre le loro lingue esplorava ogni centimetro della bocca dell'altro, Jason iniziò a giocherellare con i riccioli di Leo (Era da un sacco che voleva farlo).

Questa era decisamente la conferma che gli serviva.

Si staccarono. Leo sembrava felice, ma sembrava che fosse in un bellissimo sogno dal quale non voleva svegliarsi, come se avesse ricevuto il regalo più bello del mondo, ma avesse paura che svanisse da un momento all'altro.

“Allora...cosa ne pensi? I tuoi sentimenti sono confermati?

Jason allora gli sorrise e gli diede un altro bacio.

Leo rise, ogni sua preoccupazione era scomparsa.

“Non credo di aver capito bene”

Jason lo baciò di nuovo

“Ok, ok, messaggio recepito”

Disse il riccio, continuando a sorridere, Jason controllò l'ora

“Cavolo, ora devo andare, ho attività con gli Eroi più piccoli...ti va se ci vediamo vicino al bosco prima di cena?”

L'altro annuì. Si alzarono e prima di uscire, Jason spinse leggermente Leo contro il muro

“Sai, credo di aver bisogno di un'altra piccola conferma”

Si baciarono di nuovo.

 

*

 

Jason era sfinito, aveva dovuto fermare tre risse tra i giovani semidei. Arrivò nel punto dove si erano incontrati l'ultima volta prima di Leo, che però non si fece attendere.

Si sedettero e Leo chiese a Jason

“Ma quindi, ora siamo tipo fidanzati?”

“Non so cosa siamo, so solo che baciarti mi è piaciuto parecchio”

“Ah, davvero?”

Lo sguardo di Leo si illuminò e si chinò per baciarlo, ma Jason si alzò di scatto.

“Guarda che bel tramonto”

Anche Leo si alzò per guardarlo

“Uff, non lo vedo bene da qui”

“Ok, allora dammi la mano”

“D'accordo...”

Gliela porse. Jason si concentrò e insieme volarono fino al ramo che riteneva più stabile e ci si sedettero

“Devo ancora abituarmi al fatto che tu sappia volare...wow! Quel tramonto è davvero bellissimo”

Jason pensò “Anche tu.”

Lo cinse tra le sue braccia, Leo si voltò verso di lui e si baciarono. E quel bacio, con lo sfondo del sole che, tramontando, colorava di sfumature arancio-rosee l'atmosfera, era perfetto. E infatti venne interrotto.

“Oddei, ma questa settimana i finocchi li becco tutti io!”

Era Clarisse.

 

Percy.

 

Percy amava cantare ai falò. Tutto il campo era intorno al fuoco scoppiettante e gli Eroi cantavano a squarciagola. Lui era seduto accanto a Nico, che aveva la testa appoggiata alla sua spalla. E, come c'era da aspettarsi, nessuno li stava guardando come se fossero due fenomeni da baraccone. Erano una semplice e normale (In realtà non tanto) coppia.

Dall'altra parte del fuoco, Percy vide Jason e Leo. Erano seduti vicini, le spalle si sfioravano e sul volto avevano l'espressione imbarazzata e impacciata che ha una coppia quando si è appena messa insieme.

Sperava fosse così, Jason se lo meritava.

Scrollò Nico che si era quasi addormentato e gli disse

“Andiamo, canta anche tu”

Il figlio di Ade gli rispose con un diretto e conciso

“Gneh”

 

*

 

Dopo il falò si ritrovarono vicino alla cabina di Poseidone a parlare.

“Nico...”
Iniziò Percy, sorridendo

“...ti andrebbe di dormire da me questa notte?”

Nico gli sorrise di rimando e lo baciò. Proprio quando il bacio si stava per trasformare in qualcosa di più, Nico gli fece lo sgambetto e lo fece cadere a terra

“Mi dispiace”

Disse ridendo

“Mi manca la mia cabina”

Percy seduto a terra, lo guardò allontanarsi, come la prima volta che si erano baciati, quasi due anni prima, allora, però, stava scappando, invece questa volta sapeva che lo avrebbe rivisto il giorno dopo.

Si rialzò e rientrò nella sua cabina. Si mise il pigiama e si sdraiò sul letto, pensando a quanto fosse fortunato ad avere Nico e a quanto lo amasse.

 

Nota dell'autore: Ecco il nuovo capitolo, finalmente! Spero vi sia piaciuto. Lo considero l'ultimo capitolo della storia, anche se manca ancora l'epilogo, ci sentiamo la prossima settimana ;)

 

   
 
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