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Autore: cherubina    27/01/2015    4 recensioni
Fantasticando con le poche anticipazioni della seconda serie ho provato ad immaginarmi una nuova storia.
Attenzione: possibili spoiler e tono decisamente drammatico
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Vale camminava a mezzo metro da terra da quando Leo gli aveva imposto di riaccompagnare Nina in stanza perché era quella che aveva più bisogno di sostegno, perché lui se la sarebbe saputa cavare.

E quel bacio sulla guancia, dato di slancio, con il quale Nina lo aveva ringraziato perché aveva mantenuto il segreto con Leo sul suo seno malato, gli avevano fatto riscoprire un'euforia che non credeva più possibile dopo la delusione avuta con Cris.

Aveva quel sorriso ebete e incomprensibile degli innamorati e fino ad allora aveva prestato poca attenzione a quello che gli diceva Toni. C'era una cosa, però, che gli impediva di essere completamente disteso: era quel pensiero assillante, quasi un cattivo presagio, che fosse successo qualcosa a Cris.

"Toni hai programmi per questo pomeriggio?"

Chiese a bruciapelo, sedendosi su una panchina nel giardino dell'ospedale. Il suo autobus sarebbe ripartito tra mezz'ora.

"Niente che non possa rimandare a domani. Hai in mente qualcosa?"

"Sono molto preoccupato per Cris e credo non sia una cattiva idea andare a trovarla."

"Anche io credo sia una buonissima idea ma non abbiamo il suo indirizzo!"

Vale sorrise sornione ed estrasse dalla tasca dei jeans un foglietto sgualcito e ripiegato alla meno peggio.

"L'ho copiato dal diario di Leo mentre lui non c'era. Sia chiaro sarà il nostro segreto. Leo sta passando l'ennesimo periodo di merda e non dobbiamo dargli altre preoccupazioni finché non sapremo la verità!"

Toni incrociò le dita a x sulla bocca a far segno che lui non avrebbe parlato.

"Non gli diremo niente per il momento a Leo. Alla ricerca di Cris andremo noi tre!"

Vale lo guardò spaesato dacché c'erano solo loro due in quella piazzola.

"Viene anche Davide!"

Sentenziò sicuro il Furbo. Vale sorrise: in fondo era bello poter credere che ci fosse ancora un filo conduttore tra i Braccialetti e il loro Bello, credere che Toni potesse sentirlo così come aveva sostenuto di poter fare con Rocco mentre il bambino era in coma.

"Non mi credi?"

"Ma certo che ti credo. Sei una persona speciale e sai fare cose speciali, Toni. Allora andiamo tutti e tre."

Fece per alzarsi ma una fitta lancinante alla gamba amputata lo costrinse a risedersi per massaggiarla.

"Stai bene?"

"Si è passato: forse oggi ho sforzato troppo la gamba. Però è strano: non dovrei provare dolore dopo così tanto tempo. Su andiamo Toni l'autobus di linea arriva tra cinque minuti."


Alla fermata Toni aveva preso a ridere all'improvviso, senza riuscire a trattenersi, mettendo in imbarazzo Vale con gli altri pendolari in attesa.

"Si può sapere cos'hai da ridere a quel modo?"

Sussurrò a denti stretti sperando che Toni si desse una calmata.

"Davide dice che devi darti una svegliata!"

"Come scusa?"

"Ma si con quella Nina. Dice che sei proprio un imbranato quando si tratta di donne..."

"Davide dovrebbe farsi un vagone di affari suoi..."

Poi dubbioso, si avvicinò a Tono fino a sfiorarlo quasi che, in questo modo, potesse entrare anche lui in contatto con il bello.

"Ma lui cosa sa di me e di Nina?"

Toni chiuse gli occhi e sembrò concentrarsi, poi sorrise furbo.

"Sa che ti ha dato un bacio. Un mezzo bacio per la verità, non uno di quelli veri e dice che sei un cretino perché non gliene hai dato uno da lasciarla senza fiato!"

Il viso di Vale ormai era colorato da varie gradazioni di rosso, fino a diventare color porpora.

"Un po' di privacy, funghetto!"

Esplose, rivolgendosi direttamente a Davide, mentre Toni si piegava in due dalle risate e gli altri pendolari guardavano i due ragazzi perplessi, credendoli sicuramente matti.


La casa di Cris era una graziosa villetta affrescata di rosa a due piani con un giardino ben curato con aiuole di ortensie, petunie, dalie, un bellissimo roseto e un ulivo secolare.

"Che bella casa!"

Commentò Toni mentre Vale suonava al citofono.

Al laconico "Chi è?" Rispose:

"Siamo qui per Cris. Siamo degli amici."

La cameriera venne fuori, scrutandoli dall'alto in basso e poi li congedò con un formale:

"La signorina Cristina non è in casa, al momento. È in vacanza."

"Può darci un suo recapito? O può dirci dove possiamo rintracciare Carola?"

Vale non desistette.

"Chi è Valeria?"

Una signora sofisticata e vestita in maniera elegante li raggiunse scrutandoli con la stessa aria di sufficienza della cameriera.

"Cercano la signorina Cristina, signora!"

"Con chi ho il piacere di parlare?"

Chiese la signora con un tono che, sia a Vale che a Toni sembrò beffardo.

"Cerchiamo Cris, siamo degli amici dell'ospedale!"

L'espressione falsamente cordiale di poco prima si fece palesemente sprezzante sul viso della donna.

"Sei Leo?"

"No signora, il mio nome è Valentino. E lui è Toni!"

"Bene ora che abbiamo fatto le presentazioni potete andarvene e non tornare mai più. Cristina non ha bisogno di voi, anzi se le state alla larga fate un favore a tutti, a lei in particolare!"

Detto questo si ritirò, lasciandoli basiti, dopo avergli sbattuto la porta in faccia.

"Che modi. Mio nonno dice che i soldi non comprano né la felicità, né l'educazione!"

"Tuo nonno ha ragione, Toni. Ma qui c'è qualcosa di molto strano: ho ancora più sospetti di prima. Dobbiamo trovare Cris il prima possibile!"

Dopo un momento di scoraggiamento sorrise.

"Davide che dice?"

"Davide dice che la mamma di Cris è una vecchia strega e che è con noi. Dobbiamo trovare la ragazza e subito!"

  
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