Questo credo che sia il capitolo più duro e lungo di tutta la storia quindi prendetelo con calma....
germana: Piton quasi simpatico!? mi devo preoccupare! :P .. mi piacerebbe sapere la tua opinione su di lui anche alla fine della ficcy...Diciamo che James ne approfitta se può di stare un po' con Lily ;)
Mizar: Grazie per il tuo commento che ho apprezzato molto. Diciamo che umilmente mi sono messa a cambiare quello che è stato dalla Rowling, perchè io credo che gli eventi possono sempre avere avuto una seconda possibilità. Ne approfitto pure per descrivere James che come personaggio è stato poco delineato ed esprimo la mia idea su di lui.
Pepesale: In fondo Potter ha un cuore da Grifondoro e sa essere anche un ragazzo affettuoso. Lily è una buona amica ed è giusto che si preoccupi, altrimenti sarebbe una ragazzina vuota. Non ti preoccupare per i ritardi ;)
16.Un Venerdì sconvolgente
Piton
stava aspettando che arrivassero i suoi compiti mentre ripensava
all'ultimo avvenimento di
due giorni prima. Sapeva benissimo che i
responsabili erano quelli della sua camerata, ma non si
aspettava
che venissero scoperti e fortunatamente chi gli aveva denunciati non
aveva fatto nomi.
Probabilmente
era spaventato
I
suoi amici avrebbero dovuto stare più attenti quando
facevano certe
cose, però erano riusciti ad incutere timore allo spione.
Quello dei
suoi compagni era agli occhi del Serpeverde uno stupido trastullo,
lui era pronto a fare altre cose per il Signore Oscuro.
Azioni più
importanti.
Silente aveva parlato di condizioni di uguaglianza tra
esseri magici, di inviolabilità degli individui, qualunque
creatura
fossero. In più aveva aggiunto che Hogwarts non era stata
creata per
sviluppare la Magia Nera che “Porta solamente alla perdizione
della
mente e si fonda sugli istinti più meschini dell'animo
umano”.
Severus era stato turbato dall'affermazione del preside,
tuttavia pensava che quella fosse l'unica via per poter diventare un
mago rispettato, molto capace e invidiato.
Tutti i suoi amici
stavano intraprendendo quella strada.
“Ciao!” così il
Grifondoro lo ridestò dalle sue elucubrazioni
L'altro rispose con
un cenno del capo.
“Come va?” continuò il Cercatore
“Ho
sentito bene Potter? Mi hai appena chiesto come va?”
esclamò
sorpreso il Serpeverde
“Si l'ho fatto, penso che a furia di
incontrarci potremmo considerarci conoscenti.”
“Davvero? Non
c'è altro dietro questa domanda? Non hai fatto nulla da
nascondermi?”
“No affatto, non passo la giornata a combinare
guai. Sono del tutto sincero.”
Piton era meravigliato, neanche i
compagni di stanza erano interessati al suo stato e adesso la persona
con cui aveva avuto diversi asti lo interrogava sulla sua salute.
“Se
proprio ci tieni a saperlo va tutto bene” sibilò
infine
“Ok
..ehm.. mi fa piacere. Compiti?” James si sentiva
imbarazzato, ma
voleva essere gentile; da quel che aveva saputo la sera prima non
riusciva più a trattarlo male. Poi si buttò sui
suoi temi da
svolgere, anche per sfuggire alle occhiate torve di
Mocciosus.
Dovendo solo modificare la copia di un testo, Remus si
era ripreso, finì velocemente e decise di fare un giro nel
parco.
Fuori c'era un po' di Sole e non voleva perderselo.
Vari
gruppi di studenti erano dispersi in mezzo al verde.
Potter
camminava lentamente lungo la sponda del Lago Nero. Ad un certo punto
vide un sasso piatto e liscio: adatto ad essere lanciato per farlo
saltare sull'acqua. Quel gioco l'aveva imparato un' estate guardando
dei ragazzi Babbani.
Si chinò per prendere il ciottolo quando
qualcuno lo spinse a terra, automaticamente estrasse la bacchetta, ma
una forza inspiegabile gliela sfilò di mano.
Sentì una risata
che sembrava un latrato. Davanti a lui apparve Peter sogghignante che
si era appena tolto il Mantello dell'Invisibilità.
“Ben fatto
Codaliscia!” disse Sirius “adesso lo leghiamo che
smetta di
agitarsi”
Ramoso sentì delle funi attorcigliarsi attorno alle
sue caviglie e altre che gli bloccarono i polsi dietro alla
schiena.
Non poteva più scappare.
“Che faccia sbattuta
Mocciosus, forse hai bisogno di un po' di cure per rivitalizzare la
pelle. Che ne dici dei fanghi?” affermò Felpato
Minus cominciò
a ridacchiare.
In un attimo il prigioniero si ritrovò con il viso
nella poltiglia melmosa della sponda del lago.
Nel frattempo
alcuni studenti si erano accorti della situazione e si stavano
radunando a capannello intorno ai tre.
“Aggiungerei anche un
trattamento ai capelli” riprese Black che era ancora
più stimolato
dal pubblico. James sentì dei sassolini scendere a pioggia e
colpirgli la testa, uno gli finì nell'occhio destro che
iniziò a
dargli fastidio.
La faccenda durò parecchio e sembrava la cascata
di sabbia non dovesse mai terminare.
Potter si chiedeva se
l'avessero voluto coprirlo interamente.
Non diceva nulla ai suoi
aggressori per evitare di ingoiare i sassolini. Si sentiva impotente
e allo stesso tempo una voglia di rivincita si accresceva dentro di
lui.
Avrebbe voluto colpire il suo migliore amico e fargli del
male.
Il fiume di sabbia aveva smesso di scorrere.
Forse
adesso mi lasciano libero!
“Bene
adesso c'è bisogno di sciacquare tutto, vero
Peter?” domandò
Sirius.
“Sì sì” rispose eccitato Minus
“Allora buon
bagno Mocciosus!”
Risolini giunsero alle orecchie della vittima,
poi sentì mormorare qualcosa e si trovò sollevato
da terra. Rimase
qualche secondo svolazzante in aria e dopo impattò con
l'acqua
fredda del Lago Nero.
Finalmente l'occhio si pulì e smise di
lacrimare, ma poi si rese conto in che situazione si ritrovava: nei
flutti e senza potersi muovere.
Con un incantesimo gli fu tirata
fuori la testa per poi rimmergerla. La cosa fu ripetuta più
volte.
Poi lo affondarono di nuovo.
Il Malandrino era sempre più
agitato, non gli piaceva affatto tutta quella faccenda, il suo timore
aumentò quando realizzò che stava per finire la
scorta d'aria. Non
credeva che che Felpato potesse ucciderlo però
inconsciamente
pensava che non sarebbe più riemerso.
L'ossigeno stava per
terminare.
Perse i sensi.
Potter
avvertì qualcosa di morbido sotto di sé. L'aria
gli entrò tanto
impetuosamente nei polmoni da fargli male.
Giaceva sull'erba a
pancia in su ed i polsi e le caviglie erano libere dai magici
lacci.
Qualcuno vicino a lui stava litigando.
“Ci stavamo
solo divertendo” diceva Black
“DIVERTENDO??? Idiota figlio di
un Troll non capisci che sarebbe potuto morire!!!”
“Non
sarebbe stata una grave perdita”
“NON PERMETTERTI DI SCHERZARE
SU QUESTA COSA! EPPOI NON TI AZZARDARE PIU' A TOCCARE QUESTO
RAGAZZO!”
“Ma.... James!”
Potter socchiuse gli occhi e
poté vedere un sé stesso che si stava avviando
nervosamente verso
il castello.
Vicino a lui c'erano Sirius, Minus e Remus.
“Tu
che he pensi Lunastorta” chiese Felpato
“Penso che abbia
perfettamente ragione lui. Quello che hai fatto poteva diventare un
gioco pericoloso e dovresti smetterla di perseguitare questo
studente.”
“Ah si? Da quando ti è venuta fuori questa idea?
Quando Ramoso la pensava diversamente non eri tanto
commiserevole”
“Sirius è da quando è iniziata la
storia di
Mocciosus che non sono stato d'accordo con il vostro comportamento.
Quelle volte che ho provato a dire qualcosa non mi avete ascoltato e
io ho smesso, perché magari avreste deciso di abbandonarmi.
Voi
siete i soli amici che ho e non volevo perdervi. Non ci sono molte
persone che vogliono stare con un lupo mannaro.” e fu la
volta di
Lupin di andare via
“E tu Peter che ne dici?” fece Black
“A
me basta divertirmi in compagnia”
Il moro scrollò la testa
sconsolato e si allontanò assieme al compare.
James si rialzò
lentamente in modo che non gli girasse la testa, poi si
avviò al suo
dormitorio.
Arrivato nella sua stanza si diresse in bagno per
lavarsi il viso, metodo di sua madre per riprendersi, ma quando vide
la “sua” faccia sconvolta allo specchio
scoppiò in
lacrime.
Stava realizzando il serio pericolo che aveva corso e
sentiva tutto il corpo fremere dall'adrenalina accumulata.
Ora
comprendeva quanto doveva essere terribile dover subire uno scherzo
del genere.
Mocciosus ne era stato vittima più volte.
Potter
si sentiva male per quello che gli aveva combinato nel corso degli
anni con i suoi amici.
Solo adesso si rendeva conto di come era
difficile l'esistenza di quel ragazzo.
Disprezzato e rifiutato dal
proprio padre, doveva sopportare le sofferenze inferte alla madre,
circondato da compagni di Casa che erano falsi amici e per concludere
un gruppetto di suoi coetanei lo sottoponeva ad umiliazioni e
sfottò
da cinque anni.
Sono
un verme!
Il
Malandrino si rivide nell'acqua del Lago Nero,impotente, si
accasciò
in ginocchio sul tappetino sotto il lavandino.
Le lacrime
sgorgavano copiose dagli occhi.
Lacrime di rabbia verso se stesso
e di vergogna.
Adesso non riusciva più a trovare nessuna
motivazione plausibile al suo atteggiamento verso Piton. Essere una
persona chiusa e scontrosa non giustificava un simile trattamento, a
partire da quello stupido nomignolo: Mocciosus.
Quel ragazzo che
conduceva un esistenza affatto facile non era certo un bamboccio.
Da
quel momento decise che il suo comportamento nei confronti di quel
Serpeverde doveva cambiare.
Ritornò in piedi, si calmò e si
asciugò il viso.