“Fa che sia
stato solo un sogno, ti prego. Fa che sia stato solo un incubo...” Questo pensò
Josephine prima di aprire gli occhi. Respirò profondamente e aprì gli occhi.
Sbatté le palpebre qualche secondo prima di riuscire a vedere bene nel buio
intorno a sé e quando cominciava a distinguere bene gli oggetti intorno a sé,
si accorse di essere distesa su di una branda, da sola. Era stata pesantemente
coperta e i suoi vestiti erano diversi da quelli che indossava la sera prima.
Si tirò a sedere e si toccò la testa che pulsava fortemente. Ad un tratto, una
scia di ricordi le attraversò la mente: la prigione, la fuga, l’assassinio,
James morente accasciato su barili di polvere da sparo, le sue ultime parole.
Quei ricordi la fecero ricadere sulla branda. Non era stato un sogno. Era stato
tutto terribilmente reale. Ed essere arrivata a quella conclusione, l'essere
diventata consapevole di ciò le provocò un grande dolore: sembrava che un
grosso macigno la stesse opprimendo, pesantemente appoggiato sul suo petto, e
la spingeva giù, sempre più giù, nell'oblio. E proprio lì avrebbe preferito
sprofondare piuttosto che vivere senza di lui, anche se non sarebbe mai stato
suo. Il peso si fece ancora più grave e gli occhi le si inumidirono quando le
ritornò alla mente il bacio, quel bacio che si erano scambiati lui e la sua
migliore amica, lui ed Elizabeth.
All'improvviso
un grande clamore provenne dall’esterno e la porta si aprì lentamente con un
cigolio: una ragazza apparve sull’uscio con una lanterna in mano ed entrò nella
cabina. Si tolse il cappello dalla testa, avvicinò una sedia accanto al letto e
vi si sedette. Nessuna delle due parlò per un po’, nessuno sguardo venne scambiato.
Poi il silenzio venne rotto ed Elizabeth fu la prima a parlare.
“Come stai?”
domandò con voce tremante. Josephine guardò il soffitto.
“Come vuoi
che stia?” domandò a sua volta in risposta. Una risposta fredda e decisa ma
completamente atona e senza sguardi. Di nuovo il silenzio cadde tra le due.
“Io…”
Elizabeth sospirò. “Non sei la sola che soffre per James. Era mio amico.”
L’amica la guardò con espressione vuota e un vago sorriso.
“Io lo amavo,
Elizabeth, e lo amo ancora adesso. Ma so che ha agito per il tuo bene.”
Elizabeth la fulminò.
“Si è
sacrificato per entrambe.” Josephine scosse la testa sconsolata. Non era vero.
“No. L’ha
fatto per te. Io non contavo per lui, me l’ha detto lui stesso.” Ribatté
stancamente la ragazza, ma Elizabeth si alzò di scatto e la guardò con rabbia.
“Non è vero!”
esclamò. “Contavi molto per lui!”
“Come puoi
saperlo, Liz?” domandò Josephine e stavolta era lei ad aver alzato il tono
della voce. “Come fai a dire che io contavo molto per lui se l'ultima cosa che
ieri ha fatto è stata baciarti? Come puoi continuare ad illudermi anche dopo
che James è... morto?? Ho passato una vita ad illudermi e a sopportare gli
sguardi che ti rivolgeva anche in mia presenza quando tu sapevi benissimo ciò
che provavo! Come puoi continuare a dirmi frottole anche in questo momento?”
L’amica si risedette sconsolata: Jo aveva ragione ma anche lei ne aveva.
“Non ti sto
raccontando frottole, Josephine. Io l’ho spiato e l'ho visto guardarti mentre
andavi via, quando sei venuta a cercarmi con lui e mio…mio padre sull’Interceptor. E poi ho sentito quello che
ti ha detto sulla nave prima di...”
“Ciò che mi
ha detto non voleva dire nulla, anche se mi sono illusa che potesse significare
qualcosa: era semplicemente un modo per spingermi a scappare, nulla di più. E
lo sai anche tu. Il resto te lo sei inventato, ne sono più che certa.” Ribatté
Jo; Elizabeth aprì la bocca per protestare ma la richiuse: sarebbe stato
inutile discutere con lei, soprattutto in quel momento. “Ora potresti lasciarmi
sola? Vorrei riposare ancora un po’…” Elizabeth annuì e uscì dalla stanza
portandosi dietro la lanterna. Quando anche l'ultimo spiraglio di luce
proveniente dall'esterno scomparve, Josephine, nel silenzio e nell’oscurità
della sua cabina, pianse altrettanto silenziosamente finché non si addormentò.
Si risvegliò
nel tardo pomeriggio e scoprì che quella notte si sarebbe radunato il Consiglio
della Fratellanza: Elizabeth ne fece parte come erede del capitano Sao Feng,
ucciso durante l’attacco dell’Olandese
alla nave mentre Jo rimase sulla nave per riprendersi bene ed evitare ulteriori
disordini fra i pirati, ma al suo ritorno raccontò per filo e per segno le
decisioni della Fratellanza. Quando le spiegò che era stata eletta Re dei
Pirati Nobili e che sarebbero andati in guerra contro l’Olandese e gli inglesi, Josephine annuì vittoriosa, affermando che
avrebbe partecipato attivamente alla battaglia per vendicare la morte di James
e del governatore Swann che lei considerava come un padre.
“Ma non sai
combattere!” le fece notare Elizabeth.
“Ma tu mi
puoi insegnare, no? Io sono pronta.” rispose Jo decisa. Quando Elizabeth uscì
dalla cabina dell’amica, non sapeva se essere felice per la sua decisione o
preoccupata per la sua eccessiva audacia.
Quel giorno e
quello seguente, Josephine ed Elizabeth si allenarono di scherma e, con l’aiuto
di Will e grazie al suo impegno, Josephine imparò nel giro di un paio di giorni
a parare e attaccare pur non essendo ancora del tutto sicura.
“Quando si ha
davanti il nemico,” le aveva spiegato Elizabeth. “si è sicuri di una cosa: o tu
uccidi lui o lui uccide te.” E di sicuro Jo non voleva che la seconda opzione
si avverasse.
Il terzo giorno, l’intera flotta dei pirati della Fratellanza provenienti da tutti gli angoli del mondo si riunì nello stesso luogo a fronteggiare l’armata inglese. La nave ammiraglia pirata, la Perla Nera, avanzò per prima dopo un grande discorso di Elizabeth per incoraggiare ognuno a battersi sino alla morte e dopo uno spaventoso rituale che Josephine non capì (Calypso, una dea del mare a lei sconosciuta, era comparsa come una gigantessa davanti a tutti loro per poi sfaldarsi in migliaia di granchi che fuoriuscirono dalla nave) per assicurarsi il favore dell’oceano; poi un enorme vortice nacque tra le due flotte. Davanti alla Perla, Josephine vide due navi a lei ben conosciute: l'Endeavor era rimasta più indietro rispetto all'Olandese Volante che, a vele spiegate, avanzava velocemente verso di loro e verso il vortice. Guidata dall’abile capitan Barbossa, anche la Perla si fiondò nel vortice insieme all’Olandese Volante: l'ultima battaglia per la conquista del mare era finalmente cominciata.
E' corto lo so... l'ho fatto apposta. Perchè sono saaaaaadicaaaaa!!!!! Ahahahahah!!!! Ecco il perchè di tutto ciò!!!!! No, vabbè, a parte gli scherzi: devo seguire la storia del film, no? Ooooh, non vi preoccupate: già dal prossimo capitolo ci saranno grossi cambiamenti! Muahahah!!!! (me ride sadicamente mentre Jamie e Jo mi guardano male)
Questo capitolo dovrebbe aver chiarito più o meno se la cosa è successa davvero o se Jo se l'era sognata... ho come la strana sensazione che se mi beccate in giro mi ammazzerete :P Qualcuno ha già tentato, vero Polla??? XD
LadyElizabeth: è meglio che io cominci a scappare, visto che sono taaaaanto sadica!!!!! Forza e coraggio, che dopo la pioggia viene il sereno... forse :D
QueenLilly: tu sei un'altra di quelle da cui devo scappare e a cui chiedo perdono: giuro che commenterò!! Giurin giurello che lo faccio appena riesco a ritagliarmi 5 min per leggere il tuo capitolo!!! Cmq anche te alle prese coi limiti? Povera te, anche per Cicero (i miei omaggi a Curzio) Spero di riuscire a connettermi quanto prima a msn: sono curiosa! e almeno tu non farmi scherzi con Harold!!!!! Basto io ad essere sadica!
Kenjina: forse non era uno scherzo... :) Però non mi tirare dietro il tuo disco rotto: se mi becca male, la testa poi la perdo del tutto e... altro che sadica!!! e non farti prendere colpi che tutto si risolverà... spero... :P
Heather91: ed ecco qui il seguito!!! Continua a seguirmi, mi raccomando!!
Giu91: o caspita! Nuocio gravemente alla vostra salute! Non lo sapevo: vedrò di non infettarvi col mio virus brutto e cattivo. E meno male che Beckett lo faccio bene: sei la prima persona a cui sta simpatico! Ora non è un personaggio di molta importanza, però penso che lo diventerà più avanti, poi vedremo. Non ti deprimere, mi raccomando, su col morale!
Lollapop: Mi fai arrossire: troppo buona! E poi in qualche modo glielo farò scoprire a James: magari lo faccio risuscitare... uhm, non so... si vedrà!!!
Continuate a seguirmi e... alla prossima!!!! Ciao a tutte!!!! Un beso!!! Monipotty