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Autore: BettyLovegood    29/01/2015    9 recensioni
Alice è una semidea.
Il suo migliore amico Lucas è un satiro.
Ha un fratellastro gemello che non ha mai conosciuto.
Suo padre è un dio.
La morte di sua madre non è stata casuale.
Dal capitolo 5:
Alice si era definitivamente stancata. –Mi sapete dire chi diamine è questo Percy?- urlò improvvisamente.
 Ma la ragazza non dovette aspettare una risposta. Qualcuno uscì dalla porta.
 Era un ragazzo alto con i capelli neri scompigliati e gli occhi verde mare. Era la copia esatta di Alice.
La ragazza lo studiò: il modo in cui curvava le spalle, il viso, i lineamenti , tutto era così simile a lei.
Era come vedere se stessa in versione maschile.
Dal capitolo 14:
-Alice, domani posso dire a tutti di essere andato a letto con te?- Mi ha chiesto improvvisamente.
 Ho alzato la testa per guardarlo e lui é scoppiato a ridere.
 -Sto scherzando!- ha detto.
 Ho riso insieme a lui. Se c'é una cosa che Leo sa fare é farmi ridere nei momenti più tristi e io lo adoro per questo.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I sette della Profezia, Mostri, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A tutti gli 'eroi silenziosi'
Siete fantastici.






-Cos’ho io in cambio?- domanda la ragazza, lisciandosi i lunghi capelli neri.
Osservo la figura alta e snella di Drew e mi trattengo dal prenderla nuovamente a pugni.
Ho  ben capito il piano di Jake, vuole farmi arrabbiare nuovamente. E chi meglio di Drew ci riesce?
Lei con la sua vocina stridula e i suoi modi da super top model farebbero arrabbiare chiunque.
Jake sospira. –Cosa vuoi?- le chiede alzando gli occhi al cielo. Sa benissimo che non lo farà senza avere nulla in  cambio.
Drew fa un sorrisetto e guarda il ragazzo dalla tasta ai piedi.
-Un appuntamento con te.- dice accarezzandogli il braccio.
Jake sbuffa, sto per dirgli di lasciar perdere, insomma non lo farei mai uscire con quell’arpia, ma lui mi zittisce con uno sguardo, come se ha già capito le mie intenzioni.
-Va bene.- dice spostando la mano della ragazza dal suo braccio.
Drew sorride soddisfatta e mi guarda. –A lei va bene?- chiede sempre rivolta a Jake.
' No, non mi va per niente bene.'  Vorrei urlarle, ma guardo Jake farmi l’occhiolino, così rimango zitta.
-Io e Alice non stiamo più insieme, quindi va bene.- dice il figlio di Ecate con noncuranza.
Pessima mossa Jake.
Drew spalanca gli occhi, sorpresa e poi rivolge un sorrisetto malizioso al ragazzo.
Ne sono convinta, ora non lo lascerà più in pace.
-Bene- dice allora Jake. –Vi va di iniziare?-
-Lei non può creare lo scudo.- dico io parlando per la prima volta da quando è arrivata la figlia di Afrodite.
Jake annuisce. –Ci penso io.- dice portandosi al fianco della ragazza.
-Mi difenderai tu vero?- chiede Drew abbastanza preoccupata. –Non voglio ricevere un altro pugno.-
Sorrido soddisfatta, almeno non si è dimenticata il nostro ultimo incontro.
Jake agita una mano, per dirle di non preoccuparsi e lei sospira.
-Allora Al, ora voglio che provi a resistere più tempo possibile.- mi dice Jake ed io annuisco. Poi si volta verso Drew. –Quando vuoi.- le dice.
Rimaniamo un attimo così, ferme ad osservarci, senza dire niente. Poi lei si volta verso Jake.
-Cosa dovrei fare?- chiede.
Lui ci pensa un attimo. –Parlami di lei.- dice poi.
Drew mi osserva e fa una smorfia. – E di cosa dovrei parlarti? Questa ragazza è così inutile che non so cosa dirti.-
Guardo la figlia di Afrodite con odio, ma non rispondo.
-Insomma guardala.- continua lei  rivolta a Jake. –Non sa neanche vestirsi decentemente. E i suoi capelli sono un disastro totale.- aggiunge osservandomi dalla testa ai piedi.
Vorrei tanto risponderle male, ma mi trattengo. Può criticarmi quanto vuole, ne ho sentite di tutti i colori sul mio aspetto, non mi lascio certo impressionare d lei.
-Sul serio Jake, cosa ci trovavi in lei?- chiede guardando ancora il figlio di Ecate, che le getta un’occhiataccia, senza però rispondere. –E’ bassa, grassa, non ha forme, non ha gusto nel vestirsi, le sue mani sono un completo disastro. Dei, Alice sai cos’è una manicure?-
Mi guardo un attimo le unghie rovinate e alzo le spalle. Per me può continuare così fino all’infinito, i suoi commenti mi scivolano addosso come l’acqua.
-…E si, ti serve assolutamente un parrucchiere.- continua lei osservandomi ancora. –I tuoi capelli sono rovinati, e soprattutto pieni di doppie punte…-
Ascolto il suo lungo monologo su cosa non va in Alice in silenzio, mi sto quasi divertendo.
Ci sono cose che nessuno mi ha mai detto, come ad esempio che i miei fianchi sono troppo larghi, o la mia fronte è troppo piccola. Jake mi osserva, stupito per la mia calma.
Dopo circa cinque minuti, smette di parlare, senza però continuare a scrutarmi.
-Ma la cosa peggiore mio caro Jake.- dice poi lei osservando il ragazzo che la incita ad andare avanti. –E’ che non ha gusto nello scegliere gli amici.- dice.
Guardo Drew, finalmente interessata a quel che dice.
-Eh già.- continua lei, allontanandosi sempre di più da me. –E’ amica di Piper, l’unica mia sorella che non è in grado di vestirsi decentemente e che porta i capelli perfino peggio di lei.-
Prendo un grande respiro, per calmarmi.
-Per non parlare di quella Annabeth!- dice poi con una smorfia. –Decisamente una ragazza strana. Passa ore intere sui libri o su progetti di architettura. Dei, esci e divertiti!- alza gli occhi al cielo e scuote la testa.
-Fossi in lei, con il ragazzo che ha, mi terrei occupata in un altro modo. - aggiunge poi con un sorrisetto malizioso.
Le mani iniziano a tremare, ma faccio finta di non aver sentito nulla. Devo stare calma.
Drew sospira sconsolata. –Non voglio poi parlare dei due romani.- dice iniziando a giocare con una ciocca dei suoi lunghi capelli neri. Evito di pensare che potrei affogarla con quei capelli. – Quel Frank ha solo una cosa buona, il suoi pettorali- dice attorcigliandosi i capelli. –Il resto può anche buttarlo, soprattutto perché è un romano.-
Avrei tanto voglia di strangolarla, ma no, non posso.
-Sulla romana non ho niente da dire, se non che ha un fratello decisamente orribile.- aggiunge poi, portandosi una mano alla bocca, per quel che ha detto. A quanto pare sa che parlare male di Nico mi farebbe perdere nuovamente le staffe.
Rimane in silenzio un attimo, Jake le dice di continuare, ma lei scuote la testa.
Il figlio di Ecate le sussurra qualcosa all’orecchio e lei annuisce, riacquistando il suo sorriso.
-E poi c’è quel Valdez.- dice scuotendo la testa ed io inizio seriamente a stancarmi di lei. –Da dove iniziare? E’ sempre sporco, puzza sempre di bruciato e soprattutto è un idiota.-
Le mani tremano ancora di più, sento la rabbia salire.
Perché sto permettendo a questa stupida ragazza di parlare male dei miei amici?
-Insomma, sempre li a fare le sue battute…-
-Sta zitta.- le mormoro piano.
-Come scusa?- chiede lei con la sua vocina e con quel suo sorrisetto.
Dei, è davvero odiosa.
Non rispondo, cerco di calmarmi, ma le sue parole mi riempiono la testa.
-Dove ero rimasta?- continua lei. –Ah, si! Valdez e le sue battute … Quel ragazzo ci ha provato con tutte, ma non capisce che nessuno lo vuole perché è troppo mingherlino e troppo stupido...-
-STA ZITTA!- urlo più forte. Il mio corpo trema, e posso vedere le mani coprirsi dell’alone verde.
-Ti da fastidio che parlo male di Valdez?- chiede lei, inclinando la testa di lato. Si avvicina a Jake e gli stringe un braccio, e questo mi fa salire ancora di più la rabbia.
-Non hai il diritto di parlare male dei miei amici.- Le dico, cercando di moderare il tono della voce.
Lei fa una mezza risata. –Non sto parlando male dei tuoi amici.- dice –Sto solo dicendo la verità, non credi?-
Chiudo gli occhi.
Devo calmarmi, devo calmarmi, devo calmarmi …
-Jake perché improvvisamente è diventata verde?- la sento chiedere. –Sembra l’incredibile Hulk, solo che lei è più brutta.-
-SMETTILA!- urlo aprendo gli occhi.
Vedo la sfera verde andare nella sua direzione. Lei urla e si nasconde dietro Jake.
La sfera urta lo scudo, forse con troppa potenza pechè Jake barcolla e finisce a terra.
Corro da lui. –Tutto bene?-
Lui si mette a sedere, con un mezzo sorriso.  –Sei più potente di quanto credevo.- dice massaggiandosi il braccio su cui è caduto.
Io sorrido e gli porgo la mano per aiutarlo ad alzarsi. –Te l’ho sempre detto di non sottovalutarmi, Evans-
Lui ride e si alza per darmi una pacca sulla spalla.
Sento Drew sbuffare, e mi volto verso di lei.
Sta seduta a tavola, al fianco di Ellie che è rimasta per tutto il tempo ad osservarmi in silenzio, con una bottiglietta di acqua in mano.
-Abbiamo finito?- dice scrutando Jake.
Lui la guarda un attimo e poi annuisce. Lei si alza in piedi e gli cinge un braccio.
-A quando il nostro appuntamento?- chiede sbattendo le lunghe ciglia.
Jake si stacca da lei e fa una smorfia. –A mai.- le dice sedendosi. – Non esco con ragazze come te, mi dispiace-
Drew spalanca gli occhi per la sorpresa. –Come scusa?- chiede.
-Sei troppo stupida per me Drew, io cerco ragazze intelligenti.- le spiega Jake guardandomi un attimo.
Sorrido, poggiando una mano sulla sua spalla, mentre Drew ringhia infastidita.
-Peggio per te.- dice al ragazzo, afferrando la bottiglia d’acqua sul tavolo. –Ti perdi tutto questo.- Si indica il corpo e se ne va.
-Ehi Drew!- la chiamo io. Lei si volta con una smorfia.
Chiudo la mano a pugno e la bottiglia d’acqua le esplode tra le mani, bagnando la sua T-shirt e le sue scarpe scintillanti.
-Questo è per quello che hai detto dei miei amici.- le dico.
Lei mi urla qualcosa di decisamente sgarbato e se ne va, imprecando ad alta voce.
Raggiungo il tavolo e mi lascio cadere al fianco di Jake che sta ridendo.
-Allora?- chiedo io afferrando un biscotto dal tavolo. – Qual è la diagnosi dell’esperimento?-
Lui mi osserva un attimo in silenzio.
-Hai una pazienza infinita.- dice Ellie al suo posto. –Io l’avrei già strangolata alla prima parola che mi rivolgeva.-
Rido  osservando la ragazza dai capelli blu che ho di fronte, poi mi volto verso suo fratello.
-La tua è una magia potente, ed abbastanza diversa dalla nostra.- dice Jake passandosi una mela tra le mani. –Si risveglia quando sei piuttosto arrabbiata ed è molto pericolosa.-
Sopsiro. –La soluzione?- chiedo.
Lui scuote la testa, sconsolato.
-Non farti arrabbiare?- scherza Ellie con un sorriso.
Sorriso anche io, poi mi lascio sfuggire uno sbadiglio.
-Credo che tu ti debba riposare un po’.- mi dice Jake.
Annuisco. Dopo aver usato i poteri con l’acqua e anche la magia mi sento terribilmente stanca.
-Ti accompagno, non mi va di lasciarti sola.- dice preoccupato.
-No, va anche tu a riposarti.- gli dice Ellie. –Hai bisogno di dormire un po’, lo scudo che hai evocato era molto potente. Accompagno io Alice.-
Jake scruta la sorella e poi annuisce. –Ok.- dice.
Mi avvicino al figlio di Ecate e gli do un bacio sulla guancia, sorprendendolo. –Grazie di tutto. Sai mi dispiace che tra noi non abbia funzionato-
Lui sorride, dandomi una pacca sulla spalla.
-Possiamo sempre essere amici, no?- mi chiede ed io annuisco.
Sorrido, avrò perso un bel fidanzato, ma almeno ho trovato un buon amico.


-Senti Alice mi dispiace per quello che ti ho detto.- mi dice improvvisamente Ellie mentre camminiamo tra le capanne.
Alzo le spalle. –Non fa niente.-
Lei sorride debolmente. –Sul serio , non sapevo di avere un fratello tanto stupido.-
Sorrido anche io. –Neanche io.- le dico e lei ride.
Ellie è davvero una bella ragazza, con i suoi capelli blu e i suoi occhi verde smeraldo.
Percy deve essere proprio tanto innamorato di Annabeth per non accorgersi di lei.
Raggiungiamo la Capanna 21 parlando del più e del meno, è anche tanto simpatica Ellie.
Una volta davanti casa lei mi abbraccia, scusandosi ancora e io le dico che è acqua passata.
La saluto e rientro in casa. L’unica cosa che voglio adesso è il mio letto.
Mi ci butto sopra e mi addormento subito.






Mi risveglio al suono di una tromba e capisco che  è ora di cena.
Mi alzo dal letto con una fame tremenda e dopo una bella doccia rinfrescante mi avvio verso la mensa.
Saluto Jake ed Ellie, seduti al tavolo di Ecate e vado dai miei amici.
Ci sono tutti, tranne Leo. Mi siedo e spiego ad un preoccupato Percy dove sono stata tutto il pomeriggio.
E’ così bello che qualcuno si preoccupa per  me.
-In conclusione non fatela arrabbiare o vi ammazza.- dice Piper facendomi l’occhiolino.
Io annuisco e sorrido.
-Perce, dov’è Leo?- chiedo poi, osservando il suo posto vuoto.
Lui alza le spalle. –Sarà in ritardo come al solito, doveva sistemare le casse di fuoco greco.-
Sospiro e cerco di mangiare qualcosa, ma non ci riesco, così cerco di concentrarmi sulla conversazione che stanno avendo i ragazzi a tavola.
Parlando di mostri e della guerra. Ovvio mancano tre giorni all’attacco previsto, ma non riesco a starli a sentire.
Mi alzo dal tavolo, con la scusa di andare a riposare e me ne vado.
Ho bisogno di parlare con Leo di quello che è successo, insomma io non volevo certo fargli male.
E poi gli voglio chiedere perché non vuole farmi combattere, è una cosa strana.
Lui mi ha sempre detto che sono forte e brava, che posso farcela e poi dice che non è vero.
Ma perché?
Mentre sto camminando, assorta nei miei pensieri, sento una mano fredda posarsi sulla spalla.
Urlo, spaventata.
-Ehi principessa sta calma, sono io.- mi dice la voce cupa di Nico, che a quanto pare si è divertito a spaventarmi.
-Nico!- esclamo. –Mi hai fatto venire un infarto!.- Mi porto una mano al cuore, che sta battendo fin troppo forte.
Lui sorride. – E la mia specialità, faccio venire gli attacchi di cuore alla gente e poi do le loro anime a mio padre.-
-Spero tu stia scherzando.- Gli dico scuotendo la testa.
Lui alza le spalle. –Forse..- mi dice facendomi l’occhiolino.
Questo ragazzo ha davvero un umorismo fuori dal comune.
-Allora, ho sentito che hai quasi ammazzato Valdez.- mi dice poi, prendendo posto sulla spiaggia che avevamo appena raggiunto.
Quello  è un po’ il nostro posto, dove io mi confido con lui e lui fa lo stesso con me.
E’ strano, ma ogni volta che dobbiamo parlare ci ritroviamo li.
-Non l’ho fatto apposta.- preciso io prendendo posto al suo fianco.
Lui alza le spalle. –Tanto non ci saresti mai riuscita.- mi dice con un sorriso cupo in volto.
-Certo, mica io ammazzo la gente a caso per dare l’anima a mio padre.- dico io, imitando il suo tono macabro.
Lui ride. –Non è per quello.- mi dice prendendo un pugno di sabbia, facendo scivolare i granelli tra le mani.
-Non ci saresti mai riuscita perché non puoi ammazzare la persona che ami. –
-Come scusa? – chiedo io guardando i suoi occhi neri che scrutano il mare.
Lui si volta verso di me. – Non puoi farlo, e credimi, io ci ho provato.- mi dice facendomi l’occhiolino.
-Aspetta.- gli dico alzando una mano. –Tu hai cercato di uccidere Percy? –
Lui alza le spalle, divertito. –Forse.-
Devo avere una faccia piuttosto sconvolta perché lui mi rassicura con una pacca sulla spalla.
-Stavo scherzando Al.- mi dice con un sorriso. –Lo sai che non lo farei mai.-
Annuisco e rimango in silenzio per un po’ a scrutare il mare, poi mi viene in mente una cosa che Nico aveva precedentemente detto.
‘Non ci saresti mai riuscita perché non puoi ammazzare la persona che ami’.
-Io non amo Leo.- dico all’improvviso.
Lui mi guarda un attimo, sta trattenendosi dal ridere.
-Nico, sul serio.- gli dico dandogli un pugno sulla spalla. –Io non amo Leo.- ripeto.
Ma chissà perché quando lo dico non ne sono pienamente convinta.
-Mettiamola così- dice lui guardandomi. –Tu non ami Leo e io non ho mai avuto una cotta per tuo fratello.-
Scuoto la testa. Io non sono innamorata di Leo, perché tutti continuano a dire il contrario?
-Oh andiamo Alice!- sbotta lui alzando gli occhi al cielo. –Me ne sono accorto perfino io!.-
-Ti sbagli.- gli dico decisa.
-Dei, non posso credere che sto per dirti questo.- prende un grande sospiro.
-Mi spieghi cosa c’è di sbagliato nell’amare Leo? Insomma è un bel ragazzo, carino, e tutto il resto … e non farmi continuare.-
Arrossisce leggermente. –Hai per caso una cotta per lui?- chiedo divertita
-Cosa? Assolutamente no!- dice gettandomi un’occhiataccia.
Scoppio a ridere. –Sto scherzando.- lo rassicuro.
Lui sbuffa. –Comunque tu sei innamorata di lui.- mi dice deciso.
-Dei, perché tutti ripetete la stessa cosa?- chiedo alzando gli occhi al cielo. –Non è così, punto e basta.-
Lui scuote la testa. –Sei perfino più testarda di Percy- mi dice.
Sospiro, senza rispondere.
-Allora, dato che non sei innamorata di Leo- mi dice gettandomi un’occhiata, come se improvvisamente mi fosse venuto in mente di amare Leo. – Cos’hai?-
Come diavolo fa a capire sempre che c’è qualcosa che non va?
-Niente.- mento io. –Sono..
-Solo stanca, certo- mi interrompe lui con uno sbuffo. –Ora mi dici la verità?-
Lo guardo un attimo, senza dirgli niente.
Lui sbuffa più forte. –Perché è così difficile parlare con te?- mi chiede.
-Disse il ragazzo che stava per prendermi a pugni quando gli domandai cosa c’era che non andava.- dico io guardandolo storto.
Lui abbozza un sorriso. –Dai Al, so che c’è qualcosa che non va. –
Sospiro, ormai è inutile mentirgli e poi lui potrebbe anche aiutarmi. Il problema? Non so non so neanche io cos’ho. Come al solito.
-Non lo so Nico… E’ tutto quello che sta succedendo, la guerra, i mostri, Jake, Leo, la magia … e non so. E’ un’enorme casino, e io non so come gestirlo.-
Lui mi passa un braccio attorno alle spalle. – Non è un casino, è la tua vita.- mi dice con un sorriso. –E va vissuta così, con i suoi pregi e i suoi difetti, se no che divertimento c’è?-
Guardo Nico, leggermente stupita. Lui non è il tipo che dice queste cose, lui è il tipo che odia la vita per tutto quello che gli è capitato. Cavoli, sta passando troppo tempo con Will.
Sorrido e poggio la testa sulla sua spalla. –A volte mi chiedo se sarebbe stato meglio essere una semplice mortale.-
-Guarda il lato positivo.- mi dice lui – Da semidea puoi diventare un eroe, non esistono eroi tra i mortali.-
Il lato positivo? Ok, devo parlare un po’ con Will, sta decisamente trasformando il piccolo e cupo Nico in qualcosa di nuovo.
Devo fargli i complimenti!
-E’ qui che ti sbagli mio caro.- gli dico alzando la testa per guardarlo.
-Esistono molti eroi tra i mortali.-
Lui mi guarda con aria interrogativa e io sorrido.
-Io li chiamo gli eroi silenziosi. Ne ho conosciuti tanti in ospedale, quando mia madre stava male.-
-Perché silenziosi?- mi chiedi lui, curioso.
-Perché non chiedono niente in cambio per quel che fanno. Il loro lavoro si basa sull’aiutare gli altri, senza ricevere niente, né premi nè medaglie.- gli spiego scrutando il mare, illuminato dalla luna.
-E cosa fanno di preciso?-
-Oh, io ne ho conosciuti due tipi diversi.- dico alzando lo sguardo su di lui.
-Ci sono i volontari, che aiutano gli altri solo perché gli va di farlo. Tra loro ci sono anche i volontari che lavorano in ospedale, che strappano sorrisi  ai bambini malati. E poi c’è la categoria diciamo più estrema, ovvero i donatori di sangue, che con le loro gesta salvano la vita della gente.-
-Come fanno a salvare la vita della gente, donando sangue?- chiede lui scettico.
-Le persone malate di malattie come la leucemia, o persone che subiscono interventi  difficili, hanno bisogno di sangue per sopravvivere.- Gli dico alzando un sopracciglio.
-Oh.- commenta lui, stupito.
-Potresti diventare anche tu un eroe silenzioso.- gli dico con un sorriso.
-Oh, non credo.- mi dice lui con una smorfia. – Le persone non amano stare in mia compagnia e la cosa è reciproca.-
-A me piace la tua compagnia, e a quanto pare la cosa è reciproca.- Gli faccio notare.
Lui sorride. – No, non è reciproca.- mi dice lui.
-Dai ammettilo, ti piace la mia compagnia.- gli dico io sorridendo.
Lui sbuffa. -Un pó.- dice.
Lo stringo in un abbraccio e lui si affretta a lasciarmi.
-Ok, so che hai mancanza di affetto, ma non venire a cercarlo da me. Sai che odio gli abbracci.- dice lui allontanandosi.
-Non ti piacciono neanche un pó i miei abbracci?- gli dico, tirando fuori la faccia piú carina che riesco a fare.
Lui sbuffa. -Perché devi essere cosí dannatamente simile a lui?- momrora piú rivolto a se stesso che a me.
-Oh, vieni qui piccolo Nico con il cuore spezzato.- dico io abbracciandolo nuovamente.
Stavolta l'abbraccio dura un pó di piú e stranamente mi viene in mente una cosa che mi disse Leo.
L'abbraccio, se dura piú di venti secondi, ha come un effetto terapeutico sulle persone.
E si, un pó meglio mi sento.
Nico si stacca velocemente da me e si alza in piedi.
-Ok, ora tu vai da Valdez e lo abbracci per tutta la sera, cosí non dovrai mai piú farlo con me.- dice ripulendosi i jeans scuri dalla sabbia.
Sorrido e lo imito, iniziando a camminare verso la Capanna, lui mi saluta con la mano.
-Ehi, Nico.- gli dico io prima di lasciarlo andare. Lui si volta, facendo svolazzare un ciuffo di capelli neri davanti agli occhi.
-Di a Will che sta facendo un ottimo lavoro con te.- gli dico facendogli l'occhiolino.
Lui arrossisce lievemente e poi sbuffa.
-Sta zitta Garden!-
Scoppio a ridere e lui se ne va in silenzio, scuotendo la testa.





Busso alla Capanna di Efesto, con in testa un solo pensiero: chiarire con Leo.
Ad aprirmi viene un ragazzo di sedici anni, che riconosco come Rey Parker, uno dei tanti fratelli di Leo.
-Ciao.- mi saluta lui con un sorriso.
-Ciao Rey, c'é Leo?- chiedo ricambiando il sorriso.
-Non é ancora tornato.- dice lui alzando le spalle.
Osservo la luna alta in cielo. -Ma saranno le dieci ormai!- esclamo.
Lui scrolla la testa. -Torna sempre verso quest'ora, o anche piú tardi. Altre volte non torna.-
Sospiro. -Se torna puoi dirgli che ho urgente bisogno di parlare con lui?- chiedo.
-Certo.- dice lui. -Ma é successo qualcosa?- aggiunge poi studiando la mia faccia.
-No, non preoccuparti.- gli dico io con un sorriso. -Grazie e buonanotte.-
Lui mi guarda un altro pó. -Notte.- Mormora e se ne va.
Raggiungo la Capanna 21 e mi butto sul letto, cercando inutilmente di dormire.




-Ciao Alice.- mormora una voce.
Mi volto e riconosco la figura di faccia-addormentata che mi scruta.
Cerco di scappare, ma sono rinchiusa in una specie di cella. L'unica via di uscita é dietro le spalle della dea.
-Cosa vuoi?- le urlo.
Lei fa un sorriso malefico e schiocca le dita. Come nell'altro incubo compaiono due strade, una ricoperta di ciottoli, con lanterne verdi e un'altra buia, con rovi che hanno spine lunghissime.
-Scegli.- mi ordina la dea.
So cosa mi attende oltre la strada di ciottoli, ma non riesco a pensare di andare in quella scura. Fa fin troppo paura.
E poi so che quello che vedró non é reale, quindi mi butto nella stradina di ciottoli.
Inizio a camminare nel silezio piú assoluto, silenzio rotto dopo qualche minuto da un urlo straziante che mi gela il sangue.
Quel che vedró non é reale.
Mi ripeto, avvicinandomi alla fonte dell'urlo.
Intravedo una figura scura a terra e una ragazza piegata su di essa.
Guardo meglio: la figura a terra é un satiro con i riccioli castani e una maglietta nera, é Lucas.
La ragazza sono io, circondata da un alone verde di magia. Ho la bocca spalancata in un urlo senza fine, la magia vortica intorno a me.
Qualcuno si avvicina, é Jake che cerca di calmarmi, ma la me stesa della visione non lo ascolta.
-Lui é morto!- urla e la magia si fa ancora piú densa.
-Calmati Alice!- urla Jake, ma una sfera di magia lo colpisce e cade a terra senza muoversi.
Urlo, non posso aver fatto una cosa del genere.
La me stessa della visione intanto continua a piangere e ad urlare, sparando magia dappertutto e colpendo persone a caso.
Sbatto le mani contro la parete invisibile che mi separa da quella visone.
-No!- urlo in preda al panico.
Non farei mai una cosa del genere.
All'improvviso diverse urla riempiono l'aria, figure oscure attaccano i semidei e li uccidono ad uno ad uno.
-Smettila!- urlo alla donna addormentata che é appena comparsa al mio fianco.
-No- ghigna lei.
-Perché mi mostri questo?- urlo per sovrastare le grida dei miei compagni in battaglia.
-Perché é quello che succederà se la tua scelta sará questa.- mi dice lei piano allargando le mani.
-Che scelta?- urlo ancora io.
Ma lei scompare in un vortice di sabbia, lasciandomi sola con le urla.
Mi porto le mani alle orecchie, ma é tutto inutile.
-Basta!- grido in preda alla disperazione.
Faccia addormentata ricompare.
-Fa la scelta giusta Alice, vieni con me.- mi dice.
Poi mi risveglio in un bagno di sudore, qualcuno sta bussando alla porta.




-Leo!- esclamo guardando il figlio di Efesto che é appena comparso sulla mia porta.
-Ciao Alice.- dice lui con un sorriso forzato. Ha la maglia bruciacchiata in diverse parti e puzza di fumo. -Rey ha detto che dovevi parlarmi.-
Getto un occhiata all'orologio sulla parete. -É mezzanotte!- esclamo.
Lui alza le spalle. -Mi sono liberato solo ora.-
-Vieni- gli dico spingendolo dentro.
-Ti dispiace se uso il bagno?- mi dice osservandosi la maglia. -Ho bisogno di lavarmi.-
-Certo.- gli dico.
Lui sparisce per un pó, io intanto recupero dei pacchetti di patatine che tenevo per gli spuntini di mezzanotte.
Ritorna dopo cinque minuti, a torso nudo con la maglia appallottolata in una mano.
-É praticamente da buttare.- dice sospirando. -Ha preso fuoco circa dieci volte stasera.-
Sorrido e lo faccio accomodare sul letto, porgendogli le patatine.
Lui mi ringrazia e inizia a mangiare.
-Allora, di cosa devi parlarmi?- mi chiede tea una patatina e l'altra.
Sposto lo sguardo dal suo torace, su cui  ci sono diverse cicatrici e sospiro.
-Mi dispiace per quel che é successo oggi, non l'ho fatto apposta.- gli dico stringendo un lembo della maglia.
-Lo so.- dice lui addentando un'alta patatina.
-Quindi é tutto apposto fra noi?- chiedo alzando un sopracciglio.
-Abbiamo per caso una relazione noi due?- domanda lui, alzando in sopracciglio a sua volta.
-Si puó sapere cos'hai stasera?- gli dico irritata dal suo comportamento. Non é il solito Leo, é la sua versione insopportabile.
Lui sospira. -Scusa.- dice guardandomi. -É solo che non ho cambiato idea riguardo la discussione di stamattina.-
-Si puó sapere perché non vuoi che combatto?- chiedo esasperata.
-Te l'ho detto- dice lui senza guardarmi. -Stai male.-
Sbuffo. -Basta l'ambrosia per riprendermi, posso combattere.-
Lui mi prende il viso tra le mani e mi fa votare verso lui. -No Alice.- mi dice deciso. -Non é la stessa cosa di quando ti alleni. Lá fuori é diverso, mentre combatti non aspettano te che prendi l'ambrosia, i mostri ti uccidono e basta, senza pensarci.-
Osservo il suo viso, a pochi centimetri dal mio.
-Tu... Tu sei preoccupato per me.- gli dico.
Lui fa una specie di smorfia. -Ovvio!- esclama alzando gli occhi al cielo. -So che sei brava a combattere, e tutto il resto. Non ti ho mai detto bugie.-
Lo guardo, sempre piú sorpresa dal suo viso. Perché non mi sono mai accorta di quanto é interessante il suo viso?
-E se ti uccidessero io non potrei mai andare avanti.- aggiunge poi in un sussurro, mentre abbassa lo sguardo.
Rimango a fissarlo ancora un attimo, poi faccio la cosa che meno mi aspettavo in quel momento, ma che piú desideravo fare.
Lo bacio.
Non é un vero é proprio bacio in realtá.
Unisco le mie labbra alle sue talmente velocemente che lui neanche si accorge di quello che sta succedendo.
Non so perché l'ho fatto, non ne ho idea.
-Mi... mi hai baciato... ?- domanda con aria sorpresa, toccandosi le labbra.
-Io... scusami. - gli dico abbassando lo sguardo e arrossendo.
Ho sbagliato a farlo.
Lui mi guarda con un sorriso. -Scusami?- ripete.
Sospiro. -Leo io non so perché l'ho fatto, é solo che tu hai detto quelle cose e io... si ok, ti ho baciato.- dico infine, non riuscendo ad ignorare la sua faccia divertita.
-Ma non significa niente.- aggiungo velocemente.
Lui annuisce. -Come vuoi.-
-Siamo solo amici.- chiarisco guardandolo.
Lui sospira e poggia la testa sul cuscino, alzando le spalle con noncuranza.
Mi stendo al suo fianco, poggiando la testa sul suo petto.
-Leo io non voglio rovinare quello che c'é tra noi- gli dico.
-Ok.- dice semplicemente lui. Non so bene che tono abbia, ma sembra tanto triste.
Chiudo gli occhi e cerco di non pensare che forse ho distrutto il piú bel rapporto di amicizia che io abbia mai avuto.




Due giorni dopo.

-Si puó sapere cos'hai?- mi chiede per la terza volta Percy.
Sposto velocemente lo sguardo da Leo che sta creando qualcosa con gli oggetti che caccia dalla sua cintura.
É una cosa che ultimamente faccio spesso: osservo Leo lavorare.
Lo trovo cosí bello quando si concentra su qualcosa.
I suoi riccioli castani gli scivolando sul viso e lui con uno sbuffo tenta di allontanarli, é cosi carino.
Ma che diavolo sto dicendo?
-Qualcosa non va con Leo?- mi chiede Percy.
'Si!'  Vorrei urlargli. 'L'ho baciato e poi l'ho ignorato per due giorni. Mi sento un'idiota che non sa cosa provare, ho fatto qualcosa di terribilmente sbagliato! '
-No, tutto ok.- mento, abbozzando anche un sorriso.
-Al, sa che con me ne puoi parlare.- mi dice il ragazzo poggiandomi una mano sulla spalla.
-Posso chiederti una cosa?- domando, ignorando quel che ha detto. Lui annuisce.
-Che ne dici di cenare?-
Lui scuote la testa, sconfitto e poi sorride.
-Andiamo.- mi dice passandomi un braccio attorno alle spalle.
Do un ultimo sguardo a Leo, seduto sulla spiaggia e in quel preciso istante lui alza i suoi occhi dal marchingegno che stava creando.
Abbasso velocemente lo sguardo, senza prima peró aver visto il sorriso farsi strada sul suo volto.

Entro in mensa e mi lascio cadere sulla panca, osservando il piatto vuoto sul tavolo.
Leo non è ancora arrivato, e molto probabilmente salterà la cena. Lo fa spesso ultimamente, soprattutto da quando ho iniziato ad evitarlo.
La cosa mi dovrebbe rendere felice, insomma niente imbarazzo per me dopo quello stupido bacio, ma vedere il suo posto vuoto al mio fianco mi fa sentire strana.
Diamine, perché la mia vita è così complicata?
Sento Percy nominare Leo, ed alzo in fretta lo sguardo su di lui.
-Ed ora che ha sistemato tutte le casse di fuoco greco dovremmo essere a posto.- dice a Jason che annuisce.
Una strana sensazione mi stringe lo stomaco. Guardo il piatto che ho davanti, dove è comparsa della pizza, ma non mangio.
La fame non centra per niente, la strana sensazione l’ho avvertita quando Percy ha nominato Leo.
Diamine, devo avere davvero qualcosa di strano.
Forse ho solo bisogno di parlare con qualcuno …
Sposto lo sguardo sul tavolo e incrocio gli occhi scuri di Nico.
-Ho bisogno di parlarti.- gli dico piano. Lo sguardo di tutti si punta su noi due.
Lui alza lo sguardo su di me. –Finisco di mangiare.- dice addentando la sua mela.
-Nico ho bisogno di parlarti ora.- gli ripeto poggiandogli una mano sulla spalla.
Lui sbuffa forte, ma si alza lo stesso dal tavolo.
Seguo il figlio di Ade fuori dalla mensa, cercando di ignorare gli sguardi di tutti puntati su di noi.
Raggiungiamo la spiaggia in silenzio e rimaniamo così per un po’ anche una volta che ci siamo seduti.
-Ok, si può sapere cos’hai?- chiede infine lui, rompendo il silenzio.
-Ho baciato Leo.- sputo fuori, senza guardarlo.
-Era ora!- esclama lui, con un ghigno divertito.
-E l’ho evitato per due giorni dopo che è successo.- aggiungo scrutando il mare.
-Cosa?- dice lui guardandomi. –Perché?-
Sospiro. –Non lo so Nico….
-Oh, andiamo Al!- sbotta lui. –Smettila di continuare a far finta di niente, lui ti piace e anche tanto, ammettilo una buona volta.-
-Io non lo so Nico.- gli dico incrociando il suo sguardo.
Lui sbuffa scocciato. –Alice chi è che ti fa sentire bene quando sei giù?- mi domanda.
-Leo.- rispondo senza pensarci.
Lui annuisce. –Chi è che ti fa ridere sempre?-
--Leo- ripeto nuovamente io.
-E chi è quella persona che in questo momento ti manca tanto e con cui vorresti passare tutti i pomeriggi della tua vita?-
-Leo.- mormoro osservando il ragazzo che mi sta di fianco.
-Chi è quella persona che osservi di nascosto lavorare?- chiede lui, divertito.
Arrossisco debolmente. –Che ne sai tu?-
Lui alza le spalle. –Rispondi.-
-Leo- gli dico.
-Quindi Alice.- dice infine prendendomi le mani. –Di chi sei innamorata?-
Osservo Nico un attimo e poi sorrido.
Lui ha ragione, ha sempre avuto ragione.
-Devo andare.- dico distrattamente. Mi alzo dalla sabbia e vedo il figlio di Ade sorridere  compiaciuto. –Grazie.- aggiungo prima di correre via verso il bosco.






L'angolo dell'autrice :3
Hola amigos :D (?)
Ecco un aggiornamento flash all'una del mattino. Nuovo record xD
Ok, dato  che sto praticamente morendo di sonno, mi sbrigo.
Che ne dite, Alice ha finalmente capito se è o non è innamorata di Leo? :3
Lascio a voi i commenti, anche perchè so che mi ucciderete per quella sottospecie di bacio tra i due. xD
Quanto è carino Nico? Lo amo *---*
Vabbè...Ringrazio come al solito la mia cara rosalalla, Percabeth7897, icedisland (ho aggiornato solo per te, cara u.u Così non fangirli troppo xD), Scorpion 550 e la nuova lettrice MakeThatChange_MJ per aver recensito. <3
Siete la mia gioia gente, vi amo :33 <3
Ringrazio anche tutti quelli che leggono la mia storia in silenzio, amo anche voi <3
Ora me ne vado a dormì. :c
A presto, with love BettyLovegood <3
P.S: Apprezzate la dedica gente ù.ù
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