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Autore: Haxel_12    29/01/2015    0 recensioni
sono passati quarant'anni dalla fine della guerra centenaria che sconfisse definitivamente lo Stregone Nero Daemortius, la pace è stabilita, e le razze si riuniscono per mantenere i rapporti, tramite una organizzazione interrazziale. tuttavia delle organizzazioni segrete sembrano che la stiano influenzando, mettendo a rischio la pace raggiunta. Questo è il sequel della trilogia partita con il "Piano dei Druidi", nuovi personaggi saranno i protagonisti di questa storia, ma anche i vecchi si faranno vedere.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- possibile che qui ancora ci sono briganti?- domandò Alhandra il giorno dopo

- a quanto pare il problema della povertà dovuta dalla guerra è ancora persistente- disse Kalaf- il governo non è ancora riuscito a risolvere il problema

Il governo a Emor è composto da membri del Parlamento nazionale eletti dal popolo, e che vengono nominati dal re, quest’ultimo ha però la facoltà di auto nominarsi capo del governo se vuole

- comunque il viaggio sta per finire, è questo l’importante, tra poche ore vedremo Kazam- disse Raccon, il castello degli stregoni, ex sede dei Bianchi e dei Neri, è ritornata una prestigiosa scuola per maghi e  stregoni, ed è lì che Menelvagor fratello di Alhandra insegna

 Dopo poco tempo raggiunsero Kazam, il castello era una vera fortezza, con numerosi soldati emoriani a proteggerla, costruita su una landa desolata, è stata espugnata due sole volta, grazie al tradimento di Daemortius che uccise i Bianchi e permise ai suoi soldati alleati di occuparlo e durante il giorno della morte del capo dei Neri, ed ora le sue alte mura proteggono gli studi arcani, e le sue torri celano numerose stanze, tra cui la ex sala del consiglio dei Bianchi e dei Neri, con il trono dove sedevano i possessori della spada Celeste, a pochi chilometri sorgeva un piccolo villaggio costruito da una decina di anni

- è magnifica, proprio una degna sede di potere- disse Kalaf 

- Kazam.. sono tornato.. – disse la paladina con voce stupita, diversa dalle altre volte 

-  il viaggio è finito finalmente- disse Raccon che ancora non se né era accorto della diversità della voce

- Kalaf sei tu che sorpresa vederti qui, che è successo?- domandò Alhandra, i due suoi compagni la guardavano strana, aveva una voce diversa, giovane e maschile

- che cosa ti succede Alhandra?- disse il nano

- Kalaf non mi riconosci? Sono Menelvagor non Alhandra, come potrei esserlo?-

I due guardavano la compagna preoccupati, solo allora la ragazza si guardò intorno e sussultò

- che cosa mi è successo perché sono nel corpo di mia sorella-

Raggiunta una locanda nel villaggio vicino ed entrati in una stanza Raccon e Kalaf interrogavano la nuova personalità che aveva preso il posto della ragazza, e sembrava proprio quella del fratello

- se tu sei Menelvagor come sei finito così?- domandò Raccon

- non ne ho idea, credetemi non è impazzita mia sorella, sono davvero io suo fratello- disse quello che doveva essere il mezzelfo in tono preoccupato

- come possiamo sapere che sei veramente tu?- domandò Kalaf

Il mezzelfo si era già tolto l’armatura di sua sorella, e cercato nello zaino delle prove, e l’unica cosa che trovò era la sua spada che di solito la portava durante i viaggi, per proteggersi dai malintenzionati, in più riconobbe gli oggetti delle sue  sorelle e di suo fratello

- prova ad utilizzare i tuoi incantesimi Menelvagor, dovresti saperli usare anche in un corpo estraneo- disse Kalaf, e il mezzelfo essendo uno stregone ci provò, e pronunciando un incantesimo riuscì a sollevare una candela

- non ci sono dubbi sei proprio tu- disse Kalaf stupito- ma come è successo?

- non lo so ricordo solamente che mi trovavo insieme alle mie sorelle e a mio fratello e stavamo ascoltando nostro padre che ci stava dicendo qualcosa, altro non ricordo- disse lo stregone

- dove si trova la casa di tuo padre?- domandò Raccon

- non me la ricordo, non so dove sia, né la casa né mio padre- disse il mezzelfo

- senti forse nel tuo ufficio hai qualcosa che potrebbe…- disse Raccon, ma il ragazzo negò, dicendo che l’unica cosa che aveva erano le sue ricerche sull’OPP

- a noi ci servono quei documenti Menelvagor, se tu c’è li dai prometto che farò tutto quanto è possibile per aiutarti- disse il nano

- va bene, tanto da quello che mi avete raccontato durante il viaggio fin qui, siete alla ricerca di informazioni riguardo le organizzazione che si stanno contrapponendo all’OPP,  vi darò una mano- disse il mezzelfo      

 

Il giorno dopo ritornarono a Kazam,  entrando nella porta principale che portava all’interno del castello, ora che è tempo di pace le porte della fortezza sono sempre aperte

- mi comporterò come mia sorella, cercando di imitarne la voce, ai parenti è permesso entrare negli uffici dei professori, soprattutto se questi hanno la chiave di accesso, qui hanno un controllo ferreo, e vedendo che avranno tutte le carte a disposizione, e vedendo che chi hanno di fronte, è proprio una mia consanguinea mi lasceranno passare, mentre agli amici tutto questo non è permesso, mi dispiace ma dovrete aspettare fuori- disse Menelvagor ai compagni

Così lo stregone entrò all’interno del castello e dopo aver superato un lungo controllo poté entrare nelle sue stanze, i controlli si basavano sulla ricerca di possibili contraffazioni, ma dopo aver controllato e ricontrollato che quei documenti erano veri, e non rubati anche, si passò all’identificazione della persona, e Menelvagor non avendo molti parenti, venne subito identificato come sua sorella. Entrato nella sua stanza sospirò, era tutto come aveva lasciato, le sue pozioni messe in ordine alfabetico, le sue carte astrologiche, pacchi e pacchi di libri di magia, di storia e di diritto. Lo stregone non perse tempo nelle condizioni in cui si trovava, doveva capire cosa gli era successo, e dubitava che il suo caro amico nano lo avrebbe salvato da quella situazione, doveva trovare in modo di trovare il padre, e per questo che prese alcuni libri di magia che potrebbero parlare di multipersonalità, e poi anche i documenti che servivano a Kalaf, per poi uscire velocemente, non senza aver salutato la sua stanza

-“ è meglio restare con Kalaf e Raccon, al momento non ho scelta”- pensò mentre tornava dai suoi amici-“ finche non avrò il mio corpo non potrò più lavorare, devo sbrigarmi”-  

 

- l’OPP è un luogo di corruzione, una di queste organizzazioni  nemiche sta infiltrando uomini per corrompere i governi, e piegarli al loro potere, i servizi segreti non riescono a fermare nessuno di questa organizzazione, infatti tutte le operazione di pace, tra cui lotta alla criminalità trasporto di cibo in aree disagiate, sono dovute ad un’altra organizzazione non riconosciuta dall’OPP- raccontò Menelvagor riassumendo le sue ricerche, purtroppo non sapeva molto sui cinque misteriosi personaggi che secondo la voce del popolo sono i reali gestori dell’organizzazione delle razze

- in più so dove potrebbe trovarsi la sede di quell’organizzazione che sta sostituendo l’OPP, ovvero a Brada, e pare che si faccia chiamare l’Alleanza, e che sia creata dalla eroina Beany- disse il mezzelfo

- Brada, la piccola pianura dove si nascondeva Silasio durante la guerra centenaria, e dove venne addestrata Orhen e distrutti lo scettro degli Dei e la spada Celeste- disse Kalaf

- io comincerei da lì, a cavallo in meno di una settimana c’è la faremo ad arrivare- disse lo stregone

- e sia allora partiremo per Brada – disse Raccon

Il giorno dopo lasciarono il villaggio di Kazam dirigendosi a nord verso il regno dei nani

- tra non molto raggiungeremo la terra di Nessuno, dovremo stare attenti ai nomadi, che potrebbero assalirci per depredarci- disse Raccon che la strada la conosceva bene, infatti a pochi chilometri a ovest nella terra di Nessuno c’era il monastero del Sole e della Luna, luogo dove era cresciuto, e dove sono usciti numerosi eroi, raggiunta finalmente la terra dei nomadi, una pianura desolata con pochi alberi, decisero di fermarsi per la notte

- ho portato con me un libro che parla sulla multipersonalità, ma qui dice soltanto che nasce per squilibri al cervello, dovuta da traumi cranici, o esperienze terribili durante l’infanzia, ma sono tutte personalità che nascono da dentro il corpo del soggetto, il mio caso è diverso, è come se la mia anima fosse trasferita nel corpo di mia sorella- disse Menelvagor dopo la cena, mentre Raccon accese il fuoco per la notte

- si tratta probabilmente di una maledizione, forse tuo padre ne saprà qualcosa, dovremo chiedere a lui- disse Kalaf

- spero solo che non siano coinvolti anche gli altri miei fratelli- disse il mezzelfo

 

Il giorno dopo ripresero a cavalcare nelle terre selvagge, intorno c’era il nulla, solo all’orizzonte ad un certo punto videro quello che, avvicinandosi sempre più doveva essere un accampamento

- non è un accampamento dei nomadi, allontaniamoci- disse Raccon

- e qual è?- domandò Kalaf, non ci fu bisogno di attendere risposta, perché uscirono da lì degli orchi armati che con i loro cavalli puntavano verso di loro. I tre correvano più non posso, ma i cavalli, forse perché dopati, correvano come se avessero dei demoni alle calcagna, riuscendo ad avvicinarsi, in tutto erano cinque persone

- a mali estremi, estremi rimedi- disse Menelvagor, che utilizzò  i suoi attacchi magici per disarcionare i nemici, impedendoli di usare le loro frecce che erano pronte per essere scoccate, ma altri orchi li stavano inseguendo, ma questa volta i cavalli degli avventurieri riuscirono a portarli lontano dall’accampamento, costringendo i nemici a fare dietrofront

- maledizione, orchi in queste terre, cosa stanno facendo i soldati al confine, dormono?- disse Kalaf esausto, dopo che si sono fermati per riposare e abbeverare i cavalli

- questo non è altro che uno dei compiti che l’OPP non adempie, i soldati non si muovono più e gli orchi stanno avendo piede libero, visto che hanno bisogno di scorribande per vivere- disse Menelvagor

- comunque il peggio pare passato, se ci muoviamo raggiungiamo i confini del regno dei nani, e li quasi sicuramente saremo al sicuro- disse raccon

- si ma dovremo lasciarli subito dopo, per Brada non è previsto il passaggio per il regno dei nani- disse Menelvagor

- si ma si trova vicino alla mia terra natale dopotutto- disse Kalaf

- al confine ci fermeremo a una locanda, c’è né sempre una al confine sud per i viaggiatori che come noi hanno attraversato le terre di Nessuno- disse Raccon

- va bene, ci fermeremo lì, e sarà meglio per mezza giornata- disse Menelvagor, e tutti furono d’accordo, così partirono subito, ma purtroppo non riuscirono a raggiungere la locanda segnata nella mappa di Kalaf e dovettero dormire all’aperto

Solo il giorno dopo la raggiunsero, e per tutta la giornata si riposarono e mangiarono lì dormendo molte ore e fecero un bagno ristoratore, e pranzo e cena con portate abbondanti, per poi finire a letto presto per un’altra sana dormita

Avevano ormai superato di nuovo il regno dei nani, trovandosi a percorrere il confine che c’era tra la Coalizione e i territori degli orchi, era pericoloso stare lì ma avrebbero raggiunto Brada in pochi giorni, ed erano passati già due giorni di traversata, mancando davvero poco alla leggendaria pianura, si erano fermati da poco sotto un grande albero, intorno a loro c’erano qualche albero e rocce e un piccolo ruscello dove era possibile abbeverarsi,

- ascoltate, non sentite qualcosa anche voi?- domandò il mezzelfo tenendo le orecchie aperte per captare dei rumori, ma sia Raccon che Kalaf non sentirono nulla

- sono come dei passi, sentite come dei mov…- lo stregone non finì  la frase che degli orchi sbucarono improvvisamente da dietro gli alberi e dalle rocce, fortunatamente i tre avevano le armi a portata di mano per affrontare i nemici, che dovevano essere una decina circa, sia Kalaf che Raccon ne uccisero alcuni, ed anche Menelvagor con la sua magia arcana stava combattendo bene, ma ecco che due  orchi gli si avvicinarono, uno venne subito ucciso, mentre l’altro riuscì ad evitare il colpo magico e a dare una botta in testa allo stregone con la sua clava facendolo svenire, Raccon e Kalaf cercarono di intervenire, ma erano occupati da altri nemici, e l’orco riuscì a prendere l’amico e a portarselo via, poco dopo seguito dai suoi compagni, visto che stavano avendo la peggio nonostante la superiorità numerica

- maledizione come possiamo inseguirli,? Sono entrati in territorio orchesco- disse Raccon

- userò questo- e Kalaf evocò un piccione che inseguì gli orchi- così Arnon riuscì a raggiungere Orhen prigioniera dei ralcloss e salvarla-  

  
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