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Autore: danzard    29/01/2015    3 recensioni
Una storia SwanQueen ambientata dopo il ritorno di Marian.
> Emma lo stava quasi supplicando.
> Tremotino si voltò per ritornare sul retro del negozio > prima che la tenda si richiudesse dietro di lui, con un movimento della mano che Emma non notò, fece cadere con la magia un libro proprio ai piedi della bionda.
Il libro si era aperto su una pagina, Emma si abbassò per raccoglierlo e una volta preso in mano lesse il titolo di quella pagina.
DEMONI VIAGGIATORI DEI MONDI
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Emma Swan, Nuovo personaggio, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Marian era distesa su un materasso nella cripta di Regina, la mora aveva deciso che quello sarebbe stato un buon posto dove tenerla e per due buone ragioni: nessun visitatore, il che voleva dire meno possibilità di fare danni alla povera donna che, ormai, stava diventando sempre di più una statua di ghiaccio e facilitare Regina a trovare una soluzione per salvare Marian, ormai l’ex sindaco passava più tempo nella cripta che in qualsiasi altro posto.
 
<< Regina non c’è >> disse la bionda leggermente sollevata, c’era la possibilità che la mora avesse qualcosa da dire in contrario sul piano di Emma << fai la tua magia, Trilli >>.
 
La fatina prese il sacchettino che conteneva la polvere fatata e ne spolverò un po’ su Marian che, per pochi secondi, venne circondata di una luce verde.
<< Fatto, non ci resta che uscire e vedere se c’è qualche traccia di luce verde per Storybrooke >> Trilli legò il sacchetto e lo mise via, poi precedette la bionda fuori dalla cripta.
 
Entrambe si misero a guardare ovunque, per terra, tra gli alberi, in celo nella speranza di vedere un qualche segno della polvere, ma niente sembrava essere cambiato.
<< E’ possibile che abbiamo sbagliato qualcosa? >> chiese Emma.
 
<< No. Se non è successo niente vuol dire che il suo Vero Amore non è a Storybrooke, è possibile che sia rimasto nella Foresta Incantata >>.
 
<< Dobbiamo trovare un modo per andare li, allora >> rispose Emma risoluta.
 
<< Ma non possiamo, non abbiamo più fagioli. Nessun altro modo per poter andare >> Trilli le sorrise gentilmente, aveva capito che Emma ci teneva davvero a salvare quella donna e anche Regina. Le dispiaceva dirle la dura verità.
 
<< No, non mi arrendo, non così. Devo parlare con una persona, forse lui mi può aiutare. Tu aspettami al “Granny’s” >>.
 
<< Emma non credo… >>
 
Ma la bionda non la ascoltò, corse più veloce che potè diretta nell’unico posto dove, sperava, avrebbe avuto un qualche aiuto, al negozio del Signor Gold, andò da Tremotino.
 
 
La campanella del negozio suonò ed Emma entrò in tutta fretta sbattendo la porta. Il proprietario del negozio, attirato dal rumore, spuntò da dietro la tenda.
<< Signor Gold… ho bisogno… di un modo… per poter… tornare nella Foresta Incantata… >> Emma cercò di riprendere fiato dopo la corsa.
 
<< Temo che non ci sia un modo, signorina Swan, non ci sono più fagioli e, che io sappia, non esistono altri oggetti in grado di aprire dei portali >>.
 
<< Ma un modo ci deve essere, non posso… non posso permettere che Regina soffra per qualcosa che io ho fatto >> Emma quasi lo supplicò.
 
<< Credo che avrebbe dovuto pensarci prima, signorina Swan >> Tremotino si voltò per ritornare sul retro del negozio << buona giornata, signorina Swan >> prima che la tenda si richiudesse dietro di lui, con un movimento della mano che Emma non notò, fece cadere con la magia un libro proprio ai piedi della bionda.
Il libro si era aperto su una pagina, Emma si abbassò per raccoglierlo e una volta preso in mano lesse il titolo di quella pagina.
 
DEMONI VIAGGIATORI DEI MONDI
 
Leggendo le prime righe, la bionda capì che il libro non si limitava solo a parlare dei demoni in grado di viaggiare tra i mondi, ma spiegava anche come evocarli.
Emma guardò un ultima volta la tenda, dietro di essa non si sentivano rumori di sorta. Così la bionda uscì dal negozio portando con se il libro.
 
Cercò un posto tranquillo che le permettesse di leggere il libro senza essere disturbata, optò per una panchina in un posto poco affollato della città. Evocare i demoni non era poi così complicato, bastava tracciare un cerchio per terra e pronunciare il nome del demone prescelto tre volte ad alta voce. Emma voleva provare subito, ma non li, non dove poteva essere vista da qualcuno. Tornò al granaio dov’era stata solo pochi giorni prima, prese un pezzetto di lego e disegnò un cerchio dal diametro di due metri, si allontanò di qualche passo, prese il libro e scelse un demone qualsiasi.
<< Abraxis, Abraxis, Abraxis >>.
In un primo momento non successe nulla, ma poi lungo i bordi del cerchio creato dalla bionda uscì una luce di un rosso cupo, il centro del cerchio lentamente scomparì lasciando un buco nero e dopo apparve una strana creatura. Il suo corpo ricordava vagamente quello di un cane, grosso e muscoloso, ma la dove ci sarebbe dovuto essere il pelo c’erano invece delle squame nere e lucenti, la testa sembrava quella di un leone ma senza la criniera. Gli occhi erano completamente rossi e luminosi senza le pupille, le zanne erano lunghe almeno dieci centimetri, aveva una coda lunga e sulla schiena aveva delle ali simili a quelle dei pipistrelli… e puzzava da fare schifo.
<< Chi ha osato disturbare il mio riposo? >> la sua voce profonda in qualche modo riusciva a rimbombare della testa di Emma.
 
<< Io, sono Emma, Emma Swan >>.
 
<< E che cosa vuoi da me, Emma Swan? >>
 
<< Una donna sta morendo e per salvarla devo andare nella Foresta Incantata, trovare il suo vero amore e portarlo in questo mondo >>.
 
Il demone la osservò attentamente << sento che non mi stai dicendo tutta la verità >>.
 
<< Che vuoi dire? >>

Il demone rise e per qualche ragione quella risata rimbombò ancora di più nella testa della bionda << amore… sento che sei innamorata, vuoi partire per salvare quella donna certo, ma non è la motivazione principale. C’è una persona nel tuo cuore, una persona che ami ma che non ti ricambia… vuoi che questa persona sia felice anche se vuol dire che non lo sarà con te. Vuoi partire per aiutare la persona che ami, il resto è un di più >>.
 
Emma sgranò gli occhi sorpresa << Come fai a sapere di lei? >>
 
<< Sono bravo a leggere nella mente e nel cuore delle persone, Emma Swan… la Salvatrice, e tu sei un libro aperto per me >>.
 
La cosa della lettura del cuore non piaceva per niente alla bionda, decise di cambiare argomento << Allora puoi farlo? Mi puoi portare nella Foresta Incantata? >>
 
<< Viaggiare tra mondi non è un problema per me. Ma dimmi, che cosa avrò io in cambio? >>

Emma aggrottò la fronte << vuoi dei soldi ?>>
 
Il demone rise di nuovo << Io non me ne faccio niente del vile denaro. Gli umani ne sono schiavi, non io >>.

<< Va bene… allora che cosa vuoi? >>
 
Ad Emma sembrò che gli occhi del demone, per un secondo, si fossero fatti ancora più luminosi << come compenso voglio un tuo ricordo >> rispose alla fine il demone.
 
<< E che te ne fai? >> chiese sospettosa.
 
<< Io mi nutro di ricordi. Ma la domanda è che cosa te ne fai tu, giusto? Un domani avrai dei nuovi ricordi che sostituiranno quello che ti prenderò >>.
 
<< E che ricordo vorresti? >>
 
Il demone ci pensò su << ancora non lo so, prenderò una decisione una volta tornati. Ho idea che nella tua mente ci siano un sacco di ricordi interessanti. Sei pronta a partire? >>.
 
<< Non ancora, con me deve venire una persona. Vado a prenderla subito >>.
 
<< Sbrigati, Emma Swan >>.
 
 
Emma andò di corsa da “Granny’s” dove trovò Trilli ad aspettarla e, con suo immenso disappunto, c’era anche Turchina.
La bionda cercò di sembrare tranquilla e si avvicinò alle due donne.

<< Emma, ne ho appena parlato con Turchina. Non c’è modo di aprire un portale >>.
 
<< Non preoccuparti, l’ho trovato io un modo >>.
 
Turchina alzò un sopracciglio << e quale sarebbe? >>
 
<< Ho chiesto aiuto ad una… persona, ci porterà nella Foresta Incantata e a cose fatte ci farà ritornare indietro >>.
 
<< E chi sarebbe questa persona? >>

<< Non ha importanza. E comunque non ho tempo per spiegare, Marian continua a peggiorare >> Emma prese il braccio di Trilli e la trascinò fuori dal locale.
 
<< Ma non potete partire ora, non con la Regina delle Nevi in circolazione! >> gli urlò dietro Turchina.
 
<< E’ da un po’ che non si hanno sue notizie e comunque saremo presto di ritorno >>. Emma si allontanò con Trilli, senza aspettare una risposta da parte di Turchina.
 
Non fecero in tempo a svoltare l’angolo che vennero raggiunte da Killian.
<< Swan! Aspetta, ho bisogno di parlare con te >>.
 
<< Non ora Killian >> Emma nemmeno lo guardò in faccia.
 
<< No, ora ti fermi >> la prese per un braccio e la fermò << sono stufo del tuo continuo evitarmi, dobbiamo sistemare le cose >>.
 
Emma prese un lungo, lunghissimo respiro chiudendo gli occhi, poi li riaprì << Trilli comincia a precedermi, ti raggiungo subito >> la fatina obbedì, aveva capito che non era un buon momento per protestare.
 
La bionda si voltò per guardare il pirata dritto negli occhi << Mi dispiace Killian, è solo colpa mia… non avrei dovuto tirarla tanto lunga. Ti ringrazio per avermi portato sull’isola che non c’è, ti ringrazio per aver salvato mio padre, ti ringrazio per aver dato via la tua nave al solo scopo di venire a cercarmi, restituirmi la memoria e permettermi così di salvare la mia famiglia, credimi ti sono riconoscente. Ma quello che provo per te non è amore. Non posso stare con te solo per gratitudine. E comunque c’è un’altra persona nel mio cuore >>.
Emma aspettò una risposta da parte del pirata, risposta che non arrivò.
 
<< Mi dispiace >> disse di nuovo Emma prima di voltarsi e raggiungere Trilli.
<< Lo sapevo >> si limitò a dire Kilian tre se e se.
 
….
 
Emma e Trilli riuscirono a raggiungere il granaio senza ulteriori interruzioni.
<< Si trova nel granaio questa persona? >> chiese Trilli << non mi hai ancora detto come hai fatto a trovarla e…. aspetta >> la fatina annusò l’aria << che cos’è questa puzza? >> appena entrò nel granaio capì << aspetta è un demone l’aiuto che hai trovato? >> si voltò verso la bionda sconvolta.
 
<< Era necessario >> rispose semplicemente Emma.
 
<< I demoni chiedono sempre qualcosa in cambio, che cosa gli hai dato? >>
 
<< Un ricordo >>.
 
 << Dimmi quale >>.
 
<< Non lo so, deciderà lui >>.
 
<< Cosa? I ricordi sono preziosi Emma, non puoi darli via così >>.
 
<< La vita di Marian è più preziosa >> e quella di Regina lo è immensamente di più pensò poi Emma.
 
<< Emma… >>

<< Possiamo finirla con questo sproloquio e partire, finalmente? >> le interruppe il demone, ormai stufo di quel chiacchiericcio.
 
<< Si, siamo pronte >> disse Emma.
 
<< Emma io non credo sia il caso di partire, non così. Ti prego, siamo ancora in tempo >> la supplicò Trilli.
 
<< Trilli, io partirò con o senza di te. Solo che senza di te farò tutto alla cieca >> .
 
Lo sguardo di Emma era serio e la fatina capì che stava dicendo la verità, sarebbe partita comunque anche senza di lei. Trilli sapeva che non poteva lasciarla andare da sola, non con quel demone.
La fatina sospirò << e va bene, vengo anche io >>.
 
Emma le sorrise, poi si rivolse al demone << allora, che cosa dobbiamo fare? >>
 
<< Non dovete fare altro che entrare nel cerchio, al resto penserò io >>.
 
E così fecero, Emma entrò nel cerchio decisa, Trilli entrò nel cerchio storcendo il naso, l’odore del demone era davvero disgustoso.
Si sentirono risucchiare nel buco e per qualche minuto non videro altro che buio, non sentirono altro che silenzio.
Poi il buio come era arrivato sparì, anche i suoni erano tornati. Si poteva sentire il cinguettio degli uccelli tra gli alberi.
 
<< Dove siamo finiti? >> chiese Emma.
 
<< Non ne ho idea >> rispose una voce femminile che non era quella di Trilli.
 
Emma si voltò in direzione della voce e sgranò gli occhi sorpresa. C’era una donna, alta, molto alta, con i capelli lunghi e neri, occhi verdi. Aveva un bel viso e, da quello che il semplice abito da popolana bianco e grigio mostrava, aveva anche un bel corpo.
<< E tu chi sei? >> le chiese Emma.
 
La donna alzò un sopracciglio << sono io, il demone >> la sua voce era profonda e leggermente roca. La si poteva considerare sexy, se si ignorava il fatto che quella voce appartenesse ad un demone.
 
<< Tu sei Abraxis? >> la bionda era incredula.
 
La donna la guardò sorridendo, piacevolmente soddisfatta dalla reazione della Salvatrice << si, sono io. Ma quando ho questo aspetto chiamami Asir >>.
 
<< Va… va bene… allora dove siamo?>> chiese ancora Emma.
 
<< Te l’ho detto, non lo so >>.
 
Emma si riscosse << Come non lo sai, non sai dove TU ci hai portate? >>

<< TU, mi hai chiesto di portarti nella Foresta Incantata, cosa che ho fatto. TU avresti dovuto specificare il luogo >>.
 
Emma sbuffò << e ora che si fa? >>
 
<< Prendiamo una qualsiasi direzione >> suggerì Trilli << l’importante è incominciare la ricerca. L’incantesimo è ancora attivo, ci basta trovare la luce verde >>.
 
<< Andremo ad Ovest >> disse tranquillamente il demone.
 
<< Perché proprio ad Ovest? >> chiese Trilli.
 
<< Perché avverto delle presenze in quella direzione, un villaggio credo >>.
 
<< Allora andiamo >> disse Emma e lasciò che Asir la precedesse.
La bionda rimase qualche passo in dietro rispetto ad Asir, osservò i fianchi della donna ondeggiare con grazia, doveva ammetterlo, per essere un demone aveva delle curve niente male e, con suo immenso piacere, non emanava più cattivo odore. Lei non poteva vederlo, ma il demone sorrise, del resto lui era bravo a leggere nella mente e nei cuori delle persone.
   
 
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