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Autore: Elykei    29/01/2015    1 recensioni
Questa è la storia di Margherita.
Margherita ha 18 anni, un fratello minore rompiscatole, una mamma un po' particolare e un pappagallo di nome Pietro.
Come ogni diciottenne Marghe si presta ad affrontare gli esami di maturità e accanto a lei c'è una classe di 17 individui considerati da tutti scalmanati ed immaturi.
L'intera terza D però si ritroverà obbligata a dover crescere tutta d'un colpo, perché la società ti dice che a 17 anni non sei abbastanza maturo da poter compiere scelte da solo, ma appena ne fai 18 devi decidere del tuo intero futuro.
Questo è il racconto delle vicissitudini di una ragazza come tante altre che insieme a compagni di classe ed amici affronta la vita, quella vita segnata da piccole difficoltà che sembrano montagne e grandi gioie che a volte non bastano.
Ma infondo vivere vuol dire questo: affrontare alti e bassi e andare avanti perché come diceva Jovanotti la vertigine può anche essere semplice voglia di volare.
Questa è la mia prima storia, spero che vi piaccia.
Il rating è arancione più per scurezza che per altro.
P.s. naturalmente qualsiasi commento sarà sempre ben accetto!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Uno strozzino in famiglia.

Sorpresaa :D avevo detto che avrei pubblicato un capitolo a settimana, e infatti cercherò di attenermi il più possibile a quel programma, ma dato che il capitolo precedente è stato più che altro un paragrafo introduttivo o deciso di ignorare quella e considerare questa di oggi la pubblicazione settimanale!

In realtà oggi ho anche avuto la pagella trimestrale che grazie a chissà quale santo si è rivelata essere più che positiva e allora volevo condividere la mia felicità con voi che leggete questa storia (perché qualcuno che la legge c'è vero?), infine volevo anche ringraziare coloro che hanno iniziato a seguire la mia storia, lo apprezzo molto <3

Ditemi cosa ne pensate in un commento :)

Alla prossima settimana

xx Elykei

 



 

Cibo in tavola e visite in programma, la giornata sembrava proprio prendere una bella piega.

 

 

Erano le sette quando suonò il citofono, Gennaro e Delia erano arrivati.

Avevo cercato di rendermi presentabile uscendo dal pigiamone per infilarmi in un pantalone della tuta grigio e una maglioncino verde.

Dicevano che quel colore stava benissimo con i miei capelli rossi, al momento mi sembrava stare bene anche con il naso arrossato.

Mi legai i capelli e poi aprii la porta di casa.

-Marghe! Finalmente riusciamo a rivederti -.

Il sorriso di Genna era un tocca sana.

Gennaro era una di quelle persone che quando rideva lo faceva con tutta la faccia non solo con la bocca.

-Androni il piacere è tutto mio -.

- Mamma mia che razza di voce hai? -.

La ragazza tanto gentile che torreggiava con il suo metro e settanta sul mio povero amico alto poco più di un metro e una gomma da masticare era Delia una delle persone a me più care.

Ci conoscevamo dalle scuole medie poi al liceo avevamo dovuto separarci perché la sua famiglia si era trasferita in Sicilia per motivi di lavoro.

Purtroppo in quel periodo la nostra amicizia aveva un po’ risentito della lontananza, ma due anni fa era tornata e avevamo riallacciato i rapporti in men che non si dica.

-So che la adori -.

- Mmm mi fa un effetto  -.

Quando rideva Delia buttava indietro la testa e i capelli biondi mossi le svolazzavano manco fosse una pubblicità della Pantene, gli occhi azzurri brillanti completavano il quadro.

In ogni classe c’è una ragazza che piace a tutta la fauna maschile, nella nostra era proprio lei quella ragazza.

Uno degli unici ad essere più o meno immune al suo fascino era Gennaro, più che altro perché da quando lei era tornata dalla Sicilia era diventata la sua compagna di banco ed i due si erano subito resi conto di essere sulla stessa lunghezza d’onda.

Come risultato erano diventati tanto amici che lui riusciva a non farsi ingannare dal carattere provocatorio di Delia.

Gennaro infatti era uno dei pochi a sapere che in realtà alla mia amica piacevano le ragazze.

Con loro due seduti sul divano della mia camera mi andai ad appallottolare nel piumone.

-Scusate ragazzi ma mi fa troppo freddo -.

-Fai pure, più che altro hai qualcosa da stuzzicare? Genna mi ha obbligato a studiare greco non dandomi nemmeno un attimo di tregua e ora sto morendo di fame -.

- Abbiamo taralli oppure dovrebbe esserci un pacco di Kinder paradiso in frigo -.

- Uuh Kinder paradiso, decisamente Kinder paradiso! Genni sii gentile e vai a prendermi tu la merendina, Margherita è ancora malaticcia non mi sembra il caso di farla sforzare -.

La richiesta fu accompagnata dal dolce sbattere delle sue ciglia perfettamente allungate dal mascara e da quella piccola smorfia che faceva con le labbra alla quale nessuno sarebbe riuscito a dire di no.

-Va bene -.

- Grazie tesoro sei un angelo -.

- Povero Ge, lo sfrutti! -.

- Ehi ehi le lezioni sono reciproche, lui mi aiuta in greco io in matematica -.

- Dovresti dare una mano anche a me prima o poi in mate -.

- Quando vuoi tesoro  -.

Delia era un portento nelle materie scientifiche, ci chiedevamo tutti perché avesse scelto il classico.

-Anzi Dede mi serve aiuto in chimica, sono disperata, sul serio -.

- Disperata, che esagerazione! Cosa non sai fare? -.

La mia non era certo un’esagerazione chimica e Margherita Suonabassi non erano mai andati d’accordo.

-Ossidoriduzioni, di quelle so solo pronunciare il nome -.

- Oh finché sono solo quelle non ci vuole nulla, in un paio d’ore ti spiego la procedura e ti faccio esercitare -.

- Il problema e che non sono solo quelle, sto messa male anche con nomenclatura e dissociazioni -.

- Perché parlate di chimica ora? Tieni ne ho preso uno anche per te -.

Gennaro mi porse la merendina, l’avevo già detto che quel ragazzo era un tesoro?

Delia era invece troppo occupata a fissarmi incredula per rispondere alla domanda.

-Ecco mi serve una mano -.

- Una mano? Ti serve un miracolo! Come sei arrivata fino ad oggi senza nomenclatura? -.

- Prima la sapevo, poi dopo il compito ho lasciato perdere e addio mi è sparito tutto dalla mente, ma non fare così aiutami -.

Trascinai la i per una ventina di secondi mentre con le mani pregavo che mi desse retta.

-No Marghe credimi se potessi ti farei tutto ma il compito è tra sei giorni e io sono libera solo sabato, per il resto ho il corso di logica e quello di biologia, non ho davvero tempo scusa -.

Mi abbandonai sul cuscino.

Non avevo alcuna speranza.

- Io forse ho la soluzione -.

- Tutto l’affetto del mondo Ge ma non mi sembra di ricordare che tu fossi poi così ferrato nelle materie della Colangiuli -.

Sbuffò  – Infatti non mi riferivo a me, ma ad un amico -.

Dede accavallò le gambe fasciate dai jeans chiari – Chi sarebbe questo tipo? -.

Genna fece spallucce – è di terza G si chiama Raffaele -.

-Scusa ma se ha la nostra età non le ha appena fatte anche lui ‘ste cose? -.

- Veramente lo scorso anno seguì il corso avanzato di chimica della Foce quindi metà del programma di quest’anno lui l’ha già studiato -.

Una nuova piccola fiammella di speranza si accese in me – E dici che sarebbe disposto a darmi ripetizioni? -.

-Se lo paghi si -.

- Aspetta pagare? Quanto di preciso? -.

- Boh, se vuoi chiamo e chiedo -.

Mi morsi un labbro, la venti euro settimanale non l’avevo potuta spendere a causa della quarantena dovuta alla febbre e tre giorni dopo avrei ricevuto i soldi della settimana successiva quindi qualche spicciolo in più ce lo avevo.

Tu tu. Primo squillo.

-Metto in vivavoce? -.

Entrambe annuiamo.

Tu tu, tu tu. Terzo squillo e ancora niente risposta.

Tu tu, tu tu. – Direi che il tuo amico non risponderà -.

Gennaro scosse la testa  – Lo farà, è solo pigro -.

Tutu. Inarcai le sopracciglia – Iniziamo bene -.

Tu tu. Settimo squillo. Ma a questo tizio non scatta mai la segreteria?

-Pronto -.

Voce roca o è un fumatore incallito oppure..

-Oi Raffa ma dormivi? -.

- Tu che dici -.

Dalia mormorò un “ ahia mi sa che svegliarlo non è un ottimo inizio per chiedere un favore”

-Scusa se t’ho disturbato comunque mi serve un’informazione -.

Un grugnito. – Dimmi -.

-Senti ho un’amica che ha qualche problema in chimica ed un compito imminente e mi è venuto in mente che tu mi avevi detto che cercavi un lavoretto, questo non sarebbe proprio un lavoro ma lei comunque ti pagherebbe quindi non so, nel frattempo che cerchi qualcosa potresti darle ripetizioni -.

-Quando ha il compito? -.

- Mercoledì prossimo -.

- Quanto pagherebbe? -.

Genna alzò gli occhi su di me.

Con le mani gli feci capire la cifra.

-Dieci a lezione -.

- See, dieci all’ora al massimo -.

- Che? Ma se non è nemmeno diplomato! -.

- Ma cosa? È lei? Ma sono in vivavoce? -.

Mi tappai la bocca. Forse avevo appena fatto una gaffe.

-Ehm sì, sono a casa sua -.

- Vabbè, ascolta amica di Gennaro da quello che ho capito il compito è così vicino che avrai bisogno di un corso intensivo questo vuol dire che da oggi a mercoledì dovremo vederci ogni giorno e io non perdo cinque giorni di fila della mia vita per dieci euro a lezione -.

- Ma dieci per cinque giorni fanno cinquanta euro! -.

- Oh non preoccuparti se sei brava in chimica tanto quanto in matematica cinque lezioni saranno anche troppe  -.

Aveva appena usato del sarcasmo per insultarmi per caso? Se solo non fosse stato l’anno degli esami mi sarei fatta mettere un debito pur di avere la soddisfazione di mandarlo male.

-Sentiamo allora quanto vorresti farti pagare -.

- Quindici a lezione -.

- Ma secondo te settantacinque euro io da dove li prendo? -.

- E che ne so questi non sono fatti miei -.

- Non ti pagherò mai così tanto, al massimo facciamo sessanta euro in tutto, ci stai? -.

- Sessanta si può face ci vediamo domani, Gennaro dalle il mio numero così ci mettiamo d’accordo sui dettagli ora torno a dormire buonanotte -.

Chiusa la chiamata Delia fece un verso tra lo sconvolto e l’ammirato, il mio amico mi guardò con un sorriso divertito ed io non sapevo proprio cosa fare.

- Quindi come te li procuri sessanta euro? -.

- Quaranta già li ho gli altri venti penso di chiederli a Luca -.

- Buona fortuna, quel ragazzino te li richiederà con il cento percento di interessi -.

Mio fratello era un vero strozzino quando si parlava di denaro, ma ero a corto di opzioni.

-S'è fatto tardi, ci vediamo domani a scuola? -.

- Si si, domani torno -.

Accompagnai i miei amici alla porta e dopo averli salutati con un bacio tornai nella mia camera.

Non sapevo cosa aspettarmi da questo Raffaele, sembrava un ragazzo burbero e decisamente poco simpatico ma per arrivare agli esami con dei voti decenti dovevo passare cinque giorni in sua compagnia.

Sospirai, l'indomani sarebbe stato il giorno della verità.

   
 
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