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Autore: Fiamma Erin Gaunt    29/01/2015    2 recensioni
[Sequel di "Be Dauntless is a tough job but someone has to do it"]
Perchè Eric è cambiato, cosa l’ha spinto a trasformarsi da ragazzo dagli occhi di acciaio ma dal cuore ardente in una macchina fredda e apparentemente incapace di empatia? Perché ce l’ha così tanto con i Divergenti?
*
Dal capitolo due:
- Non ci sarebbe mica nulla di così sconvolgente. Avevo la sua stessa età quando noi l’abbiamo fatto … o te lo sei dimenticato? – intervenne Fiamma, strizzando l’occhio ad Alex.
- E tu non incoraggiarla. E poi per noi è stato diverso … io non sono un idiota – replicò.
- Questo lo dici tu. –
*
Dal capitolo tre:
Erano circa dieci minuti che Eric lo guardava e la cosa gli metteva addosso una certa agitazione. D’accordo, erano amici, ma quelle iridi d’acciaio non erano affatto rassicuranti quando si focalizzavano così tanto su di una persona. O forse era semplicemente lui a essere paranoico.
- Se mi stai per chiedere se sono interessato a te la risposta è no – ironizzò, alzandosi sui gomiti e rimanendo sdraiato sul letto solo per metà.
*
Dal capitolo sei:
- Vuoi che mi spogli, biondina? –
- Solo per vedere il tatuaggio, non farti strane idee – precisò.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Eric, Four/Quattro (Tobias), Jeanine Matthews, Matthew, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Break the Ice - Genesi, vita e morte di una storia d'amore'
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Cap 8

 

 

 

 

La giornata delle visite era stata piacevole, se si escludeva il preludio che aveva avuto, e rivedere sua madre e Christopher l’aveva rallegrata e fatta sentire un po’ meglio. Non aveva pensato di poter avere nostalgia di casa, ma a quanto pareva almeno in parte era così.

Era sovrappensiero e non prestò attenzione alla persona che le andava incontro finchè non gli si schiantò addosso.

Si trovò davanti un paio di iridi scure come tizzoni ardenti che la fissavano con un luccichio che era un misto di divertimento e malizia. – Ehy, biondina, non ci conosciamo ancora abbastanza bene per saltarmi addosso in un corridoio. –

- Ah, sei tu. –

Magnifico, proprio l’unico Intrepido in tutta la Residenza che non voleva vedere.

- Già, sono io. Non ci sono molte belle facce come la mia qui intorno – replicò.

- Questo è opinabile. –

- Oh oh, adesso cominci a tirare fuori paroloni da Erudita per impressionarmi? –

- Magari fare colpo su di te non è proprio in cima alla mia lista di priorità … anzi, a voler essere precisi, non è neanche in fondo. –

Fortunatamente mentiva bene, altrimenti sarebbe stato più che palese che non pensava davvero ciò che gli aveva detto e lei non voleva che Richard pensasse di essere l’argomento che al momento le ronzava maggiormente per la testa. La sera prima aveva chiarito abbondantemente che preferiva di quell’Intrepida fastidiosamente maggiorata alla sua.

L’immagine di lei che disintegrava quella tipa, preferibilmente con una piallatrice, comparve nella sua mente.

Ah, dolce fantasia.

Si riscosse giusto in tempo per vedere Richard che la scrutava con espressione perplessa, come se non capisse cosa avesse fatto per meritarsi quel trattamento tanto freddo e distaccato.

- Ho visto che tua madre ti è venuta a trovare – disse, cambiando discorso, - Sembravi contenta di vederla. –

- Sì, è stata una bella sorpresa … non che possa dire lo stesso di mio padre. –

- I padri fanno schifo. –

La sua replica lasciava intendere che ci fosse molta esperienza personale in quelle parole. Del resto era alquanto improbabile che un Capofazione come Jack Kang, che disprezzava immensamente gli Intrepidi, si fosse mai abbassato ad andare a trovare il suo figlio trasfazione.

- Già – concordò.

- E quel ragazzo? Eric non mi ha mai parlato di un fratello … -

Lasciò la frase in sospeso, ma la domanda era implicita. Voleva sapere chi era per lei … ma perché? Probabilmente era solo semplice curiosità da ex Candido o forse un semplice tentativo di fare conversazione.

- Infatti non è nostro fratello. È Christopher. –

- E Christopher è …? –

- Un ragazzo – ribattè, decisa a prenderla al largo.

- Ma no, davvero? Se non me l’avessi detto non ci sarei mai arrivato – replicò, sarcastico.

- Allora non ho capito il senso della tua domanda. –

Sì, stava facendo la finta tonta e la cosa la divertiva immensamente.

- Quello che intendevo era se questo Christopher è il tuo ragazzo o un ex … o qualcosa del genere – chiarì.

Possibile che volesse saperlo perché era … cosa, geloso?

- È l’amico di vecchia data con cui provi a frequentarti per vedere se c’è qualcosa in più; una storia così, senza impegni particolari, credo che tu sappia di cosa sto parlando – concluse.

Ecco, e tanti saluti alla discrezione.

Quella era una frecciata bella e buona riguardo lui e la tipa tutta curve.

Il sorriso sghembo vacillò per una frazione di secondo, ma poi tornò nuovamente al suo posto e, se possibile, fu ancora più smagliante di prima.

Magari era solo una sua impressione … doveva essere un’impressione, perché l’alternativa l’avrebbe soltanto portata a illudersi.

Richard non era interessato a lei, non nel senso in cui sperava, perciò tanto valeva smetterla di tormentarsi.

- E c’è qualcosa in più? Tra di voi, intendo. –

- Vuoi saperlo per andarlo a riferire ad Eric? –

- Qualcosa del genere. Beh, se fosse così buon per lui, ha conquistato l’iniziata più carina dell’anno. –

Sentì le gote assumere lentamente una sfumatura sempre più intensa di rosa sotto il suo sguardo indagatore.

Dannazione, non era quello il momento di mettersi ad arrossire come una ragazzina sprovveduta alla prima cotta.

- Non gli è andata bene quanto a te, però, quella Alys è decisamente notevole. –

Pronunciò l’ultima parola quasi sputandola velenosamente. Non era stata decisamente una buona mossa tirarla in ballo; aveva scoperto le sue carte, almeno in parte, perché lo sguardo di Richard la diceva chiara su ciò che gli passava per la testa.

- Alys è una mia amica. –

- Già, quindi immagino che ti porti a letto tutte le tue amiche. –

- Io … - cominciò, ma venne interrotto dall’arrivo di una ragazza dai lunghi capelli rossi e i grandi occhi grigi da cerbiatta che gli cinse la vita con un braccio e posò la testa sulla sua spalla con la naturalezza di chi ripeteva quegli stessi gesti da tanto tempo da farli diventare automatici.

- Ehy, ti ho cercato dappertutto – disse la rossa, per poi voltarsi verso di lei con un’espressione affettata e decisamente poco amichevole, - Oh, che carina, una delle nuove trasfazione. Non ti ho interrotta, vero piccolina? –

Il suo sguardo diceva chiaramente che, anche se così fosse stato, non le sarebbe importato affatto.

- No, non mi hai interrotta. Io e il Capofazione Richard avevamo giusto finito di parlare, me ne stavo andando – ribattè, oltrepassandoli e allontanandosi a passo di carica.

Colpì con una spallata qualcun altro.

Magnifico, era proprio la giornata degli scontri; ci mancava solo che fosse un’altra di quelle persone che non voleva vedere neanche per sbaglio. Gli occhi le luccicavano per la rabbia e l’umiliazione. Si sforzò di trattenere le lacrime.

Non si sarebbe messa a piangere per un ragazzo, soprattutto non per un dongiovanni come Richard.

- Ehy, terremoto, guarda dove cammini. –

La voce era femminile e decisamente amichevole. Alzò lo sguardo su di lei, trovandosi davanti Nicole, l’amica di Fiamma e la ragazza di Zeke, che la fissava con un’espressione di lieve curiosità. Si capiva che aveva voglia di chiederle cosa ci fosse che non andava, ma che si stesse sforzando di non risultare invadente.

- C’è qualcosa che non va, vero? Puoi parlarmene se vuoi, so mantenere i segreti – assicurò con un sorrisetto.

Annuì lievemente.

Parlare le avrebbe fatto bene.

Si lasciò condurre da Nicole verso la zona appartamenti dei membri effettivi e dentro alla sua piccola abitazione.

- Vuoi un caffè … o qualcosa di più forte? –

- Un caffè andrà bene. –

Nicole mise su la caffettiera, per poi sedersi accanto a lei.

Sembrava una di quelle persone che erano in gamba ad ascoltare i problemi degli altri perché non le fece alcuna pressione e rimase pazientemente in attesa che lei trovasse le parole giuste per cominciare a confidarsi.

- È per un ragazzo … è un vero idiota. –

- Come il 99% degli uomini –, annuì Nicole, - Fa parte del gruppo degli iniziati? –

Scosse la testa. – È più grande. –

- Ed è carino? –

- Tremendamente … e sa perfettamente di esserlo. –

- Uhm, anche qui non mi dici nulla di nuovo; è pieno di bei ragazzi narcisisti che hanno una considerazione di se stessi fin troppo elevata. E, dimmi, lo conosco? –

- È … è Richard – ammise, con un filo di voce, imbarazzata.

Nicole parve sollevata da quella dichiarazione perché le rivolse un sorriso aperto e solare.

- Richard non è un cattivo ragazzo, è solo un po’ -, tacque, alla ricerca del giusto aggettivo.

- Poligamo? Libertino? Sessualmente disinibito? – suggerì.

Rise. – Sì a tutte e tre le cose. –

- Magnifico – sbuffò, passandosi stancamente una mano tra le onde bionde. Un conto era pensarlo, un altro sentirsene dare la conferma da qualcuno che lo conosceva da più tempo e meglio di lei.

- Comunque, se ti piace davvero, forse dovresti parlarne con Fiamma. Sai, lei è la sua migliore amica, si conoscono praticamente da sempre. –

- Si è portato a letto anche lei? –

Si pentì all’istante della domanda che aveva fatto e del tono che aveva usato. Fiamma le piaceva, era una tipa okay, e avrebbe voluto diventare sua amica. Ed era amica di Nicole, nonché la fidanzata di suo fratello, quindi avrebbe davvero potuto cercare di essere un po’ più gentile nei suoi confronti. Nicole però non sembrava essersela presa male, né essere sul punto di rimproverarla per questo.

- Hai conosciuto Alys e Kestrel – disse invece, per poi aggiungere, - No, tra Fiamma e Richard non c’è mai stato nulla più che un’amicizia fraterna. –

Alex sospirò, sollevata.

- Per favore, non dirle che ho pensato che lei … non voglio che mi consideri odiosa. –

- Non le dirò nulla, ma dovresti proprio parlarne con Fiamma. –

- Parlarmi di cosa? –

Fiamma, appoggiata allo stipite della porta, le osservava con espressione incuriosita.

- Problemi di cuore – annunciò teatralmente Nicole, passandole una tazza di caffè bollente, leggermente macchiato con latte freddo e con due cucchiaini di zucchero.

Fiamma lo beveva solo così e per questo Eric la prendeva in giro dicendole che il suo non era caffè zuccherato, ma zucchero bagnato con qualche goccia di caffè.

- Siamo esperte in queste cose … coraggio, raccontami. –

Alex abbassò lo sguardo sulla tazza che aveva tra le mani, puntando gli occhi sui disegni di pinguini che vi erano impressi. Dovevano essere gli animali preferiti di Nicole, perché anche le altre tazze li raffiguravano e sul letto c’erano almeno una decina di peluche dello stesso genere.

- Credo di avere una cotta per Richard … e questo è un problema, perché lui è evidentemente incapace di comprendere il concetto di “monogamia”. –

Fiamma annuì in silenzio, posandole una mano sull’avambraccio in una lieve carezza.

- Hai provato a farlo ingelosire un po’? I ragazzi come Richard si sbilanciano solo quando temono che la ragazza che gli piace abbia perso l’interesse per loro … finchè è convinto di trovarti ad aspettarlo non si darà una mossa. –

- Gli ho detto di Christopher … ha chiesto qualche informazione, ma sembrava più divertito dalla mia reazione che altro – ammise.

- Perché non lo vede come una minaccia visto che è tra gli Eruditi, devi concentrarti su qualcuno che sia al quartier generale. –

Arricciò il labbro, pensierosa, per poi proporle: - Quattro? –

Alex scosse la testa, allarmata.

No, quello non era decisamente il suo tipo.

La sua reazione fece scoppiare a ridere Nicole. – Sembra che il nostro amichetto sia destinato a rimanere single in eterno – disse, tra una risata e l’altra.

- E quel trasfazione Candido? Jace, giusto? Lui è carino. –

Sì, Jace sarebbe potuto andare.

- Gliene parlerò, mi sembra un’ottima alternativa. –

Fiamma le rivolse un piccolo sorriso, il genere di espressione che una sorella avrebbe potuto rivolgere alla sorellina minore. – Si sistemerà tutto, hai una squadra di Cupido al tuo servizio. –

Nicole annuì, risoluta.

- E … per quanto riguarda Eric? –

Ci mancava soltanto che suo fratello venisse a sapere del loro piano per conquistare Richard o del fatto che avesse intenzione di fare la smorfiosa con Jace davanti a tutti solo per far ingelosire il Capofazione.

- A tuo fratello ci penso io – ribattè Fiamma.

E, dal sorrisetto sghembo che le rivolse, Alex seppe con certezza che l’Intrepida non avrebbe avuto alcun problema a mantenere la parola e a distrarlo dalla loro missione di conquista.

- Okay, è deciso: la squadra Cupido entra ufficialmente in azione – annunciò solennemente Nicole.

Si scambiarono un cinque collettivo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Un’alleanza tutta al femminile per aiutare Alex con la sua conquista. Che dite, ci riusciranno o Richard si rivelerà essere un Dongiovanni troppo arduo da convertire? Ed Eric scoprirà il piano che la sua ragazza ha ordito insieme alle altre due? E se sì, come reagirà? Tutto questo nei prossimi capitoli. Alla prossima.

Baci baci,

Fiamma Erin Gaunt

 

  
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