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Autore: Abytheirs    30/01/2015    0 recensioni
La Quarta Grande Guerra Ninja e` finita e Sasuke e` partito per il suo viaggio di redenzione. Naruto invece rimane a Konoha ad allenarsi, insistendo nel diventare il più grande degli Hokage. Ma il suo allenamento ha anche un altro obbiettivo: Naruto e` certo che al suo ritorno, Sasuke lo sfidera` nuovamente, anche se stavolta da compagno.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Kurama, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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- Questa storia fa parte della serie 'Naruto: Del Tempo della Pace'
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Ciao a tutti!

Ecco il primo dei minicapitoli dedicati alle coppie! Terminata questa parentesi, riprendera` la narrazione vera e propria con il capitolo 10. Buona lettura!

 

 

Odio i negozi. In particolar modo quelli di vestiti. Non e` per nessun motivo in particolare, semplicemente trovo una perdita di tempo passare ore a provare abiti che forse verranno indossati una volta. Meglio l'allenamento! Gia`, quello e` veramente utile!

“Hey Konohamaru-kun! Che te ne pare di questo?”

“Molto bello, Moe. Perché non vai a provarlo?”

“Aspettami qui!

Si come no... Dov'è l'uscita, dannazione! Ah eccola! Se non do` nell'occhio posso andarmene...

“Dove pensi di andare, piccoletto?”

Hanabi... mai una volta che si faccia i fatti suoi quella...

“Hey piccoletto a chi? Abbiamo la stessa eta`! Comunque... -e ora che mi invento??- volevo solo andare... a vedere quei vestiti!”

“Si come no... andiamo via di qui... non sopporto questo negozio.”

Dirigersi verso l'uscita era una vera impresa. E non solo per il fatto che c'erano un paio di commesse probabilmente controllate da qualche demone dello shopping che insistevano per far provare ogni singolo capo del negozio a chiunque capitasse nelle loro grinfie. No, il vero problema era Ino, che si aggirava furtiva tra gli scaffali alla ricerca di solo lei sa cosa.

“Dobbiamo studiare un piano per uscire di qui indisturbati” disse Konohamaru, cercando di pensare un piano.

“La prima cosa sensata che ti sento dire da stasera -gli rispose- Byakugan!”

“Mi senti dire? Ma se non mi hai degnato di uno sguardo stasera...”

“Shh, lasciami concentrare! Ok, ci sono quattro stanze collegate tra loro. Non ci sono passaggi secondari... Il condotto dell'aria! Possiamo passarci sopra, siamo abbastanza piccoli. Con un po' di attenzione possiamo riuscirci. -disse esaltata per il piano creato- Ora siamo soli. Dai aiutami.” E cosi` dicendo salto` sulle spalle del ragazzo, per poi spiccare un altro balzo afferrando il condotto dell'aria. Stava per allungare la mano in basso per aiutare Konohamaru a salire, ma si accorse che era già dietro di lei.

“Come hai fatto a...”

“Salire? Ho corso sulle pareti. Facile no?”

“Ahahah, si certo... come ho fatto a non pensarci prima!” nel dirlo era pero` diventata tutta rossa.

Una lampadina si accese nel cervello di Konohamaru “Aspetta. Mi stai dicendo che una delle più promettenti ninja Hyuuga non sa arrampicarsi sulle pareti?!”

Divenne ancora più rossa. “Prova a dirlo a qualcuno e...”

Ma non seppe mai cosa sarebbe successo, poiché le mise una mano sulla bocca e le sussurro` all'orecchio. “Shh, sta arrivando qualcuno!”

Hanabi fu attraversata da un leggero brivido. Un istante dopo arrivo` Temari, seguita da un più che seccato Shikamaru.

“Devo fare un regalo a Kankuro. Non ne posso più di quella tutina nera. Che reparto e` questo?”

“Donna 10-18” Alzo` leggermente la testa, senza farsi notare, e vide i due bambini sul soffitto. Fece finta di niente

“Dannato negozio!” sbraito` allora Temari.

Solo dopo che si furono allontanati, Konohamaru stacco` la mano dalla bocca di Hanabi, che riprese fiato.

“C'è mancato poco! -sospiro` il ragazzo, certo di non esser stato visto- Andiamo.”

Hanabi si limito` ad annuire, cominciando a muoversi, dapprima lentamente, poi sempre con maggior scioltezza, man mano che acquistava confidenza.

In meno di quindici minuti avevano percorso meta` del tragitto. Due volte avevano rischiato di cadere, altre due di essere visti dalle commesse-demonio e quattro volte erano passati sopra Ino, che scorrazzava da un capo del negozio ad un altro. Ma tutto sommato era stato un viaggio tranquillo. I problemi si presentarono solo arrivati alla penultima stanza.

Stavano seguendo il condotto, guidati dal Byakugan, Hanabi in testa. Troppo impegnata a controllare i movimenti in basso, non si accorse che stavano giungendo alla fine delle condotte .

Se ne accorsero solo quando quasi sbatterono contro il muro, dove la conduttura si tuffava. Poco più in la, troppo lontano per un salto da quella posizione, un'altra usciva, continuando il percorso della precedente. Incredibile come vedere tutto possa rendere ciechi.

“Siamo i un vicolo cieco, accidenti!” sibilo` la Hyuuga.

“Un modo c'è, a dire il vero...”

“E allora che aspetti, che si faccia giorno? Sbrigati, Ko-kun!”

“E da quando siamo passati ai soprannomi, Hana-chan?”

“Non rispondere ad una domanda con una domanda!” ribatte` visibilmente irritata.

“Tsk, le femmine! -borbotto`- Seguimi.” Con un piccolo saltello supero` Hanabi e si attacco` al muro, correndo silenziosamente vero l'altro tubo.

Solo una volta giunto a destinazione si ricordo` che la ragazza non ne era capace.

“E adesso vuoi spiegarmi come ti raggiungo, idiota!”

“Oh, scusa! Mi ero dimenticato! Devi solo emettere chakra dai piedi in modo da bilanciare il tuo peso e farti aderire al muro. Con il tuo controllo del chakra, non dovrebbe essere difficile.”

“Capito...” chiuse gli occhi e comincio` a concentrarsi. Si rinchiuse nel cerchio Yin-Yang delle Sessantaquattro Chiusure e concentro` il chakra sui piedi.

Poi da lontano giunse una voce, confortevole ma dissonante con il suo stato di calma:

“Se dovessi cadere ci sono io, tranquilla.” Il suo tono era serio, come non lo era mai stato in tutte le loro ultime conversazioni.

Gli rivolse un'occhiata torva, ma forse le usci` un mezzo sorriso. Confusa, fatico` a rientrare nel suo stato di quiete. Lontana da qualsiasi sentimento di paura o agitazione, avvolta nel bozzolo della luce e delle tenebre, poso` il primo piede sul muro, poi il secondo, iniziando la sua lenta passeggiata. Non era passato molto che senti` una mano, che si avvolgeva delicatamente alla propria. Sapeva a chi apparteneva, ma non riusci` a trattenersi dall'aprire gli occhi. Perse la concentrazione e si stacco`. Ma quella mano la tiro` su, evitandole un piccolo volo.

Si trovava dall'altra parte. Ce l'aveva fatta!

Sotto di loro alcuni clienti stavano passando, senza far caso ai due ninja sopra di loro. Silenziosamente, ripresero il cammino, giungendo all'uscita senza altri intoppi. Il corridoio d'ingresso era vuoto, quindi balzarono giù e uscirono all'aria aperta.

L'aria frizzante scompigliava i capelli dei due, che si godevano il successo dei quella piccola missione.

Konohamaru stava per voltarsi verso Hanabi, quando un grido squarcio` l'aria “IDIOTA! Mi hai quasi fatto cadere!”

A parlare era stata Hanabi, che lo guardava inferocita. Si preparo` a tirargli un ceffone ben assestato, ma in un attimo sembro` ripensarci, abbasso` la mano e si avvicino` a Konohamaru, che si era inginocchiato implorando pietà.

“Ma grazie per avermi ripreso...” gli sussurro` dolcemente all'orecchio, stampandogli un bacio sulla guancia.

Il ragazzo era confuso dal repentino cambio di umore della ragazza, e rimase imbambolato a guardarla camminare via.

“Che fai non vieni? Ci hai ripensato?” lo canzono` lei, vedendolo ancora a terra, basito.

“Oh, s-si eccomi! Dove andiamo?” 

“Non so... Stupiscimi...

  
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