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Autore: Mentos E CocaCola    30/01/2015    1 recensioni
Benvenuti nella cucina di Mentos E CocaCola Parodi, oggi faremo una nuova ricetta.
Ingredienti:
-150g di IMPREVISTI;
-50g di SORPRESA;
-3 cucchiai di INCOMPRENSIONI;
-RISATA in abbondanza;
-5 pizzichi di AMORE;
Mescolate tutti gli ingredienti e fateli cuocere a fuoco lento, otterrete così l'ESTATE PERFETTA!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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P.O.V. Margherita
 
Devo ammettere che nonostante stessi saltando a piedi uniti sulla pancia di Liam, gli addominali si sentivano lo stesso.
-Liamino Pandone Polpettino, svegliati prima che ti prenda a ferrostirate!-gli urlai in un orecchio.
Niente! Solo io potevo svegliarmi tardi in quella casa.
-Va bene, allora vado a prendere il ferro da stiro, l’hai voluto tu-
Neanche ricorrendo alla violenza il mio amorino si svegliava, se ne stava lì beato sul letto in boxer a dormire.
Forse non si ricordava che quella mattina avremo attuato il piano a cui stavamo lavorando da quasi tre settimane ormai.
Eh già, era il primo settembre e tra meno di una settimana  saremo dovute partire. Dannata scuola del cacchio, dannate professoresse con i denti marci e il sorriso stitico, dannate bidelle che durante le assemblee di istituto ballavano la zumba, dannati voti di cacca!
Presi i miei guantoni da Cacca Puzzolente e cominciai a picchiare la schiena di Liamino per la frustrazione. Gli ero salita sopra a cavalcioni e lo stavo gonfiando ma lui non si svegliava.
Ah-a, avevo capito il suo gioco, o meglio Watson lo aveva capito.
Liamino Pandone Polpettino voleva essere svegliato con dolcezza . corsi verso la cucina con un grido selvaggio per poi strappare dalle mani di mia sorella il barattolo di nutella.
Ritornai da Liamino e lui non si era nemmeno mosso di un centimetro. Cominciai a ballare una danza di guerra indiana sopra il letto, per poi cospargergli tutta la faccia di cioccolata. Gliela ficcai anche dentro il naso e gli ficcai la sua lingua dentro una narice. Cioccolata alle caccole, buona gnam gnam!
Liam si alzò con grido e poi corse in bagno. Lo seguii stile di corsa.
-Cos’era quella cosa viscida che mi si era infilata nel naso?!- disse scioccato guardandosi alo specchio.
-Un lombrico-
-Ma a quest’ora sarà arrivato al cervello, me lo starà mangiando-
Poi corse verso di me e mi piantò i suoi occhi cioccolatosi, che gli stavano da Dio su quella faccia letteralmente nutellosa, nei miei.
-Marghe, tesoro mio, dovrò dirti addio!-
Gli diedi una watsonata in faccia.
-Liamino era la tua lingua, ricordati, non ti metterei mai un lombrico mangiacervelli nel naso, anche perché morirebbe di fame. Io amo gli animali, parola di Cacca Puzzolente-
Liam mi guardò scettico.
-Ami gli animali?! Ma se l’altro giorno hai impiccato tutta la mia collezione di Angry Birds! E poi…aspetta un momento, cosa significa che un lombrico mangiacervelli nella mia testa morirebbe di fame?- mi guardò minaccioso socchiudendo gli occhi –Non starai mica insinuando che non abbia un cervello!-
Mi sgrullai una mano davanti alla faccia come per dire che era fuori di testa.
-Mica che io insinuo, oh!-
Lui si rilassò per poi avvicinarmisi e darmi un bacino sul naso.
-Buongiorno Pazzoide-
 
P.O.V. Maria
 
-Louis, se non te la smetti di guardarmi in quel modo mentre provo il pezzo iniziale, ti do uno schiaffo-
Ero praticamente esplosa dopo la quinta prova nei sotterranei del forum.
Oltre al suo solito sorrisetto, sul suo viso c’era anche uno sguardo da pervertito.
Mi lanciò un bacio per poi farmi una linguaccia. Che checca!
-Allora ragazzi, io direi che può andare- intervenne Ele –possiamo andare a cambiarci e mi raccomando dobbiamo toglierci i vestiti di copertura alla velocità della luce-
Guardò Harry fulminandolo con lo sguardo –Quindi niente “Aspetta un attimo, ho un ricciolo fuori posto”, se non volete vedere un tosaerba acceso sulla vostra testa-
I ragazzi, sia gli One Direction che i The Wanted si nascosero dietro ad Aurora gridando come delfini. Tutti tranne Max, in effetti il tosaerba sulla sua testa non poteva tagliare niente.
-Togliti quel sorriso dalla faccia Max George, con te useremo un’altra punizione- urlai per poi montargli sulla schiena e atteggiarmi da cowboy impazzito.
-Ehi Max vuoi rubarmi la ragazza?-urlò Louis.
-Ma che dici?! Rubartela?! Io voglio che sparisca al più presto, riprenditela pure-
Lo sguardo di Louis si fece minaccioso.
-Vuoi forse dire che non ti piace la mia ragazza?-
Insomma eravamo molto normali: due ore dopo dovevamo cantare davanti a migliaia di spettatori e milioni di telespettatori e stavamo imitando delle quaglie bagnate.
-No, certo che mi piace, ma…-
-Ti piace?!- urlò la checca.
Scesi dalla schiena di Max, che corse a sedersi dato che gli avevo procurato il mal di mare. Mi diressi verso Louis.
-Sei una checca travestita da quaglia o una quaglia che finge una checca?-
Lui mi sorrise, mi prese una mano per poi accarezzarmi il braccio. Mi guardò profondamente negli occhi e disse –Con questa mi ci sono pulito il sedere-
Alzai le spalle indifferente.
-Allora forse è meglio che non ti dica dove è stato prima il mio braccio-
Lui lanciò un urlo di terrore che mi rese sorda a vita e poi si prese la mano che mi stava accarezzando , guardandola con amore.
-Ti prego non morire, mia piccola amorevole appendice con cui posso prendere le cose-
Volevo dirgli qualcosa come “più comunemente chiamata mano”, ma mi accorsi all’improvviso che ci stavano tutti guardando male e ci indicavano pure per farci sentire diversi. Feci finta di niente e ignorai completamente Louis che stava facendo una cosa molto simile alla respirazione bocca a bocca alla mano.
-Beh, io dico che siamo pronti, andiamo a cambiarci?- dissi, dando una gomitata allo stomaco di Louis per farlo smettere. Lui si zittì subito, notando il mio sguardo da orca assassina.
-Va bene- disse Elena, correndo come un fulmine verso gli spogliatoi, seguita  a ruota da Margherita e quando dico “a ruota” intendo nel vero senso della parola, ovvero attraversò tutta la “sala prove” facendo ruote, sotto lo sguardo a frittata di Liam.
E finalmente io e Louis ci ritrovammo da soli: in fondo un po’ di tempo per noi ci voleva, solo il giorno prima la nostra storia era cominciata.
-Veramente sembro una quaglia?- mi chiese.
Il mio dolce Louis!
-Certo che no, ma una checca sì-
Mi guardò ironico mettendosi, guarda caso, da checca.
-Ti devo forse ricordare che sei la mia ragazza?-
“La sua ragazza”…era troppo strano, ma in fondo avevo il sospetto che quelle litigate  non erano altro che il frutto del nostro interesse l’uno per l’altra. Sospirai affranta.
-Purtroppo me lo ricordo…Louis? Cos’è quello sguardo?-
Era il tipico sguardo da “non mi piace come l’hai detto, adesso ti uccido” e in effetti dovetti cominciare a correre perché evidentemente non scherzava.
-Vieni qui, ragazza ingrata, combatti da uomo-
-Non ci penso neppure e poi non posso combattere da uomo, sono una donna-
Evidentemente avrei dovuto fare al più presto un corso su come correre mentre si parla con qualcuno alle nostre spalle perché mi schiantai contro il muro.
E quando dico “schiantare” intendo proprio catapultarsi sul muro e rimbalzare all’indietro.
Ma stranamente non mi spezzai l’osso sacro, in effetti non sembrava neanche il pavimento quello su cui ero sdraiata. Aprii gli occhi che avevo tenuto chiusi per tutto quel tempo per evitare di vedere un muro in 3D.
Louis mi stava sorreggendo con le sue braccia e mi sorrideva.
-Tutto bene?- mi chiese facendomi alzare.
-Sì, penso di sì-
Mi guardò poi mi fece l’occhiolino.
-Sono talmente bello che ti ho accecato così tanto da non vedere un muro-
Alzai gli occhi al cielo, mentre si levava la maglietta e si ravvivava i capelli.
-Lo sai che quando fai così sembri malato?-
Mi fulminò con lo sguardo, mentre io mi stavo deprimendo essendomi appena accorta di che razza di ragazzo avevo.
-Dai scherzo!- gli dissi, ridendo, avvicinandomi a lui per poi posargli un piccolo bacio sulle labbra. Il suo profumo era qualcosa di indescrivibile per non parlare degli occhi che a quella vicinanza mi stavano accecando. Lui sorrise e avvicinò di nuovo il suo viso al mio.
-Basta Lou, dai vatti a cambiare –
-Ma ti volevo dare un bacino!-
-E va bene, però poi ti vai a vestire-
Lui annuì poi mi posò due dita sotto il mento per farmi sollevare il viso. Sentii subito dopo le sue labbra sulle mie, fresche e dolcissime che accarezzavano dolcemente le mie.
 
P.O.V. LOUIS
 
Entrai negli spogliatoi, atteggiandomi da dio greco per poi urlare come un disgraziato:- Ecco la star!-.
Tutti mi guardarono piuttosto male.
-Facci indovinare- disse Zayn-Maria-
-Perché che è successo con Maria?- chiese Max spalancando gli occhi.
Evidentemente pensavano che quello che era successo poco prima era tutto uno scherzo.
-Stanno insieme da ieri- spiegò Niall, poi sospirò - il nostro Louis è fidanzato-
-Sul serio?- chiese Nathan seriamente.
Mi voltai verso di lui che era ancora di spalle senza maglietta, sembrava essersi bloccato. Doveva provare ancora qualcosa per Maria, anche se le aveva detto che si dovevano scordare tutto il casino che era successo.
-Sì- gli risposi.
- E lei è felice?-
-Mi sembra di sì-
Lui sospirò.
-Bene mi fa piacere…ma se le cose dovessero cambiare, se tu la ferissi in qualche modo…-
-Per me è la cosa più importante- lo interruppi- non potrei mai farle del male-
Lui annuì per poi infilarsi la maglietta e uscire velocemente.
Un silenzio di tomba calò nella stanza dopo che la porta si richiuse.
Tom lo ruppe dicendo:-Si è preso una bella batosta per quella ragazza-
 
P.O.V.  ELENA
 
Il tricheco travestito da pinguino che si trovava sul palco in quel momento doveva essere qualcuno di estremamente famoso, lo avevo visto quando ero in Italia su qualche canale internazionale o qualcosa del genere. Ma cosa importava dato che tra poco lo avremo buttato giù dal palco a furia di calci nel sedere?
Anche perché aveva un papillon arancione. Era particolarmente orribile!
E proprio mentre ero sul puto di vomitare avvicinò il suo viso ciccione al microfono, sputacchiò qualcosa che doveva essere saliva, ma che probabilmente non era, e disse: ”Vi prego di fare attenzione”.
Claudia e Siva si alzarono e si tirarono su i cappucci per raggiungere la zona dei tecnici. Per fortuna che quei due sapevano essere molto diplomatici…
-No Marghe, non penso che a Claudia servano i tuoi guantoni da Cacca Puzzolente-
-È giunto il momento- continuò il cocomero infiocchettato di arancione- di annunciare la band vincitrice di questa sfida. Il giudizio è una somma di televoto, applausi e giudizio di cantanti famosi e esperti del mondo dello spettacolo; la band che  si è qualificata come la migliore firmerà un contratto con la casa discografica più famosa del mondo, mentre l’altra, ahimè, cadrà nell’ombra-
I ragazzi strinsero i pugni, sapevano benissimo che “la casa discografica più famosa del mondo” era socia delle altre due. Che ladri!
Attimo di pausa, rullo di tamburi e…
-La band che ha vinto è…-
Ti prego fa che funzioni, fa che funzioni!
-Nessuna delle due, mi dispiace- disse Siva al microfono che i nostri cari tecnici gli avevano fornito.
L’intero forum era nel caos più totale, i manager delle due band si stavano per buttare dalla finestra, mentre noi stavamo facendo la nostra dance of the victory.
Ad un tratto anche noi avevamo dei microfoni, che evidentemente avevano qualche potere sovrannaturale perché di solito non spuntano sotto il naso della gente come funghi, ma questi sì.
-Ora dovete farci dire la nostra sull’intera faccenda!- esclamò Zayn guardando in cagnesco i loro manager.
Salimmo tutti sul palco mentre Siva e Claudia ci raggiungevano lasciando il posto a dei fidati tecnici.
Ci sfilammo in un nanosecondo i vestiti di dosso per poi lanciare uno sguardo di sfida all’intero forum.
Ora nessuno ci poteva fermare!
 
P.O.V. MARGHERITA
 
Avevo una voglia tremenda di gridare parolacce con il microfono attaccato alla bocca, ma Liam mi stava guardando abbastanza disperato.
Lui era disperato? E noi allora? Eravamo strette in una camicia talmente attillata che sembravamo tutte quante avere due scolapasta sul davanti, più una gonna a tubino nera e quegli odiosi tacchi della malora che mi stavano disintegrando i piedi.
Lui disperato?
Cacca Puzzolente non poteva essere incompresa! Noi ragazze formammo un cerchio e aspettammo che la musica partisse. La melodia suadente che ormai conoscevamo bene si diffuse nel forum.
La prima parola la cantò Aurora.
-Fame!-
-Money- cantò mia sorella, tirando su di scatto la testa come aveva fatto Aurora.
-Sex- Certo che a Elena avevano dato la parola migliore.
-Glory- e questa era Claudia e ora toccava a me.
-Lies-
Ripetemmo tutte quante le nostre parole creando un effetto cacofonico che riecheggiava nel forum. Continuammo a muoverci in modo provocante, imitando il più possibile delle segretarie sexy in calore e galline.
Non in senso che ci mettemmo a starnazzare e a fare uova davanti a tutti, ma quasi!
E penso che le cretine delle loro case discografiche si fossero accorte che eravamo la loro immagine sputacchiata…sputata!
Cantammo ancora su come avevamo in mente di fregare le due band e a questo punto i dieci cantanti uscirono dalle quinte. Erano stupendi e non solo perché erano tutti in canottiera bianca sporca e jeans strappati e una palla al piede…ok, diciamo che era soprattutto per quello, ma io non avevo occhi che per il mio dolce Liamino!
Deciso: per tutta la vita lo avrei mandato in giro come un disastrato costretto ai lavori forzati.
Che idea! Potrei vendere schiavi su Ebay…ma terrò Liam per me, sarà il mio schiavo personale, deciso!
Stavo per esplodere i una risata, quando mi ricordai di stare su un palco davanti a migliaia di persone e che dovevo avvicinarmi a Liam e a Tom, che stavano cantando.
Insieme alle altre mi avvicinai ai ragazzi, sculettando.
Quando sarei tornata a casa mi aspettava la cintura di castità a vita!
 
P.O.V. MARIA
 
Indovinate che ragazzi delle due band dovevo prendere? Con  la fortuna che avevo, mi avevano assegnato Nathan e Louis. Li presi per le cravatte e poi li trascinai in avanti.
Nathan continuava a non alzare lo sguardo per incontrare il mio.
Che cosa era successo?
Alle prove era stato sempre così sorridente e solare.
Doveva essere accaduto qualcosa mentre ci stavamo cambiando.
Guardai Louis in cerca di risposta , ma lui non fece altro che lanciarmi uno sguardo colpevole.
Meno male che in quel momento non era il nostro turno a cantare perché altrimenti ci saremmo senz’altro confusi e avremmo detto qualcosa come:
Cosa è successo?”
“C’è un cane sotto processo”.
Seguito da uno schiaffo così sonoro da rendere inutile il microfono.
Finalmente l’inchino: ero spompata al massimo e in più con una domanda che mi frullava in testa.
Il forum esplose in un applauso mentre dei giornalisti cominciarono ad accalcarsi attorno a quei cani rognosi delle case discografiche .
Louis mi guardò sorridendo.
-Che c’è?- gli chiesi, in effetti non mi sarei preoccupata molto solo per il fatto del sorridere, ma dato che era un sorriso ebete…sì mi stavo preoccupando.
-Sei bellissima-
Lo guardai, alzando il sopracciglio.
-Ferma il momento dolcioso Tomlinson e fattelo tornare stasera sul divano davanti ad una tazza di tè fumante-
Lui sorrise di nuovo, ma questa volta era malizioso.
-Ora mi puoi spiegare perché Nate ha quella faccia da funerale?-
Quel sorriso odioso scomparve subito, sostituito da una sorta di smorfia di puro dolore.
-Ehm, ecco io…-
Non fece in tempo neanche a inventarsi qualche cavolata che una marea di giornalisti, non so da quale stramba attrazione lunare fosse influenzata, ci travolse.


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