Allora ragazzi siamo arrivati ad un buon punto con la storia.
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6. Il ballo
Era
passato più di un mese dall’inizio della scuola, e
ormai la rivalità tra me e Aisha era diventata abituale: non
c’era giorno senza che io e lei non ci sfidavamo in qualche
circostanza, ma alla fine non c’era mai nessuna che realmente
vinceva. Eravamo in parità, un’odiosa
parità. Ma a parte questo, la scuola mi piacque sempre di
più, e oltre alle mie fidatissime Alex e Sarah, ora avevo
anche qualche amico in più.
Le
cose stavano andando davvero bene, se non fosse per un piccolo
fastidioso particolare: il 28 ottobre io, Sarah e Alex vedemmo affissi
per le pareti dei corridoi i cartelli dell’imminente ballo
scolastico di Halloween.
-Il
ballo di Halloween, grandioso!- commentò Alex, entusiasta.
Sbuffai.
Questa cosa non mi piaceva per niente: primo perché io non
ballo (nonostante avessi ereditato il talento per il ballo da mio
padre, avevo anche ereditato l’entusiasmo per le feste di mia
madre), e secondo perché non festeggiavo Halloween.
Sarah
notò la mia espressione scontenta. –Che cosa
c’è che non va?
-Niente,-
risposi –è solo che non mi piacciono molto le
feste da ballo. E poi io non festeggio Halloween, e non l’ho
mai fatto.
Alex
sgranò gli occhi. –Tu non festeggi Halloween!?!
MAI!?! E perché?
Beh,
sai com’è, avendo dei genitori vampiri e un
fidanzato licantropo… -La
considero una festa stupida. E poi è uguale al Carnevale.
Alex
alzò le spalle. –Sarà, ma io la adoro
lo stesso! Non vedo l’ora che arrivi il ballo, sperando che
Amanda mi dia un costume decente.
-Scusa
chi?
-Amanda
Pewil,- mi spiegò Sarah, indicando quel nome scritto sul
manifesto –è la coordinatrice della festa. Ogni
anno prende in mano le redini dell’organizzazione e rende il
ballo di Halloween un evento senza precedenti. E per evitare che alcuni
studenti della scuola possano indossare costumi uguali, decide lei
tutti i costumi di ogni singolo studente.
-Una
perfezionista- commentai.
-Già,-
continuò lei –chissà che costumi ci
toccheranno…
-A
me non importa, io non ci vengo.
-E
come mai Nessie? Hai paura di slogarti una caviglia?-
commentò una voce odiosa alle mie spalle.
Mi
voltai e mi trovai faccia a faccia con Aisha.
-Secondo
me tu non vuoi andarci,- continuò lei
–perché non sai ballare. Oppure perché
non sai con chi venirci.
Sorrisi.
–Ti sorprenderà il fatto che io so ballare
magnificamente. E poi, penso che a Jacob non dispiacerà
accompagnarmi.
Mi
fulminò. –Perfetto. Allora ci vediamo in pista.
-Non
mancherò.
Poi
si allontanò con tutta la sua scorta.
Sbuffai.
–Magnifico! Adesso devo andare per forza a questo stupido
ballo!
Sarah
alzò le spalle. –Dai su, vedila in positivo: pensa
alla faccia che farà Aisha quando vedrà te e
Jacob ballare iniseme.
Alzai
gli occhi al cielo: sarò anche una brava ballerina, ma Jacob
di ballo non sa proprio niente. Forse potrei chiedere ad
Edward se potrebbe insegnare a Jacob a ballare… Mi
scappò una risata: quello si che sarebbe stato divertente!
Durante
la pausa pranzo tutti sembravano elettrizzati per il ballo, e non
vedevano l’ora che una ragazza dai mossi capelli mori,
Amanda, passasse da loro per i costumi. Alex e Sarah erano in
fibrillazione, mentre io stavo disegnando la lezione di ballo tra
Edward e Jacob, e più disegnavo più morivo dalle
risate.
-Possiamo
sederci con voi?-chiese una voce frizzante.
Alzai
lo sguardo e vidi tre ragazzi, uno alto, moro e riccio, uno robusto e
rosso, un altro minuto e con biondi capelli lunghi. Erano in piedi di
fronte al nostro tavolo, con un vassoio in mano.
-Nick!
Kevin! Chris! Certo, sedetevi.
Nick,
Kevin e Chris erano tre ragazzi molto simpatici, che avevo conosciuto
al corso di matematica. Era l’unico corso che frequentavo da
sola, così ci siamo conosciuti facendo un compito di gruppo,
e ci siamo subito presi. Quando li ho presentati ad Alex e Sarah, ho
visto negli occhi di quest’ultime un interessamento che va
oltre la solita amicizia. Infatti non mi stupii del fatto che appena le
ragazze li videro, i loro visi si illuminarono e si sbrigarono a fare
loro dello spazio.
-Allora-
iniziò Nick, quello biondo –che ne pensate del
ballo di quest’anno?
E
così tutti cinque si lanciarono in una discussione sui
preparativi del ballo, sui costumi e tante altre cose, di cui io
ascoltavo ben poco.
-…e
poi Aisha ha sfidato Nessie ad una gara di ballo!- esordì
Alex.
I
tre ragazzi si voltarono verso di me. –Davvero?
Alzai
le spalle. –Non volevo andarci al ballo, e così
Aisha ha presupposto che io non sappia ballare. E quindi mi tocca farle
vedere che so ballare!
Chris,
il rosso, rise. –Questa non me la voglio perdere! Ci devo
assolutamente essere, ma non da solo- e poi si rivolse a Sarah
–Ti va di venirci con me?
Il
volto di Sarah si illuminò, e con un sorriso annuì
Poi
Nick si rivolse ad Alex. –Che dici? Ci andiamo anche noi?
-Si
si!- rispose Alex entusiasta.
-E
tu Nessie,- disse Kevin ,il moro, un po’ imbarazzato
–con chi hai intenzione di ballare?
-Beh,
se Jacob impara a ballare in quattro giorni, penso con lui.
Ryan
si adombrò un po’, deluso. Probabilmente voleva
venirci con me, e quindi sperva che avrei affrontato Aisha ballando con
lui. A Kevin piacevo, e anche molto, e rifiutarlo ogni volta mi
dispiaceva: era sempre così gentile. Ne ho parlato un
po’ con mia madre, e lei mi ha detto che Kevin le ricordava
un suo amico, un certo Mike. L’unica differenza era che Mike
a volte era un po’ odioso. Comunque, lei risolveva la
situazione comportandosi con indifferenza. Ma più facevo
l’indifferente, più mi dispiaceva per Kevin.
-Jacob
non sa ballare?- chiese stupita Sarah.
-No,
è una frana. Non so proprio come farò ad
insegnargli qualcosa.
-Non
ci pensare,- mi disse Chris –adesso pensiamo ai costumi,
visto che Amanda sta venendo verso di noi.
Tutti
e cinque si ricomposero, mentre Amanda veniva verso di noi con una
cartellina in mano. Io alzai gli occhi al cielo e misi via i miei
disegni. Vediamo un po’…
-Non
è giusto però!
Eravamo
all’uscita, ed era dalla pausa pranzo che Alex non faceva
altro che lamentarsi.
-Suvvia,
non è mica una tragedia- disse Sarah.
-Parli
bene tu! Devi vestirti da Cleopatra, non da Ape Maya!
-Sempre
meglio Ape Maya che cow-boy!- intervenne Chris.
-O
Harry Potter!- aggiunse Nick.
-Io
non mi posso lamentare,- disse Kevin –il costume da pirata mi
piace.
Io
rimasi in silenzio. Con me Amanda aveva usato molto senso
dell’umorismo.
-Ehi
guardate quella macchina laggiù!- urlò qualcuno
tra la folla, indicando una macchina rossa fiammante.
Nick
sgranò gli occhi. –Quella è una Ferrari!
-È
la macchina di mia madre- dissi io.
Si
voltarono tutti verso di me, con gli occhi fuori dalle orbite.
–Tua madre ha una Ferrari come macchina?
-Gliela
ha regalata mio padre per il suo compleanno.
Mi
guardarono a bocca aperta. La cosa mi dava sui nervi.
-Beh
ragazzi,- esordii –ci vediamo domani!
-Ma
non ti dovrebbe venire a prendere Jacob?- chiese Kevin.
-Oggi
doveva accompagnare il padre a fare una visita.
Li
salutai e andai verso la Ferrari, salendo sul sedile anteriore.
-Ciao
Renesmee!- mi salutò Bella
–Com’è andata la giornata?
Le
mostrai tutto.
Mia
madre sorrise. –Parteciperai al tuo primo ballo
scolastico… immagina la faccia che farà Alice:
vorrà subito vestirti lei.
-Già…
poi la zia è un’esperta nei costumi da vampira!-
ed entrambe scoppiammo a ridere: quando Amanda mi aveva detto che
dovevo vestirmi da vampira, avevo fatto il possibile per non riderle in
faccia.
-L’unico
particolare che mi da sui nervi, è il fatto che al ballo
devo andarci per forza!- dissi.
-Perché?
Non ti va di andare al ballo?
-Lo
sai benissimo che quando si parla di feste sono come te, ed in
più è il ballo di Halloween!
Mia
madre alzò le spalle. –Allora non andarci.
-Non
posso, lo sai. Aisha penserebbe che non so ballare, il che non
è vero.
-Hai
ragione: quando si parla di ballare, hai lo stesso talento di Edward.
-Magari
lo avesse qualcun altro…
-Tipo?-
chiese Bella, parcheggiando vicino alla casetta di pietra.
-Jacob.
Se devo ballare con lui, farò una figuraccia.
Mia
madre rise. Entrammo in cucina e mi preparò il pranzo:
frittata di cipolle. Mangiai il silenzio. Poi parlai.
-Secondo
te papà potrebbe…
Bella
rise. –Questo glielo devi chiedere tu!
Dalla
mia camera, attraverso la finestra, vidi una sottospecie di lampo, che
poi riconobbi come una figura sfocata: papà era tornata
dalla caccia.
Mi
precipitai in salone, dove mia madre era seduta sul divano, e mio padre
la stava salutando, baciandola. Poi si accorse di me.
-Ciao
Nessie! Com’è andata la giornata?
Sorrisi
e corsi ad abbracciarlo. –Ciao papà! Tutto bene,
tutto a posto? Tu? Com’è andata la caccia? Trovato
qualche puma?
Mi
guardò di traverso. –Posso farti una domanda?
-Certo!
-Perché
stai traducendo mentalmente l’inno americano in tedesco?
Continuai
a sorridere con innocenza: questo trucco me lo aveva insegnato Alice,
ed era utilissimo quando non volevo far ascoltare i miei pensieri ad
Edward.
Mia
madre tratteneva a stento una risata. –Penso proprio che
andrò a trovare Esme- ed uscì dal cottage.
-Perfetto!-
iniziò lui –Adesso con tua madre fuori dai giochi,
c’è qualcosa che vorresti dirmi?
-Lascia
che ti spieghi- e gli mostrai del ballo, della sfida di Aisha, del
costume da vampira. Trascurando naturalmente il fatto che avrei dovuto
ballare con Jacob, anche se probabilmente ci sarebbe arrivato da solo.
-Vai
ad un ballo scolastico- disse lui –Qual è il
problema? Che devi andarci vestita da vampira?
-No
no. Anzi, la cosa è abbastanza divertente. Il problema
è la sfida di ballo con Aisha.
-Non
vedo il problema: sai ballare divinamente!
-Si
lo so. Infatti il problema non sono io, ma il mio accompagnatore,
Jacob…
Rise.
–Hai ragione! Come puoi battere Aisha se balli con un cane!
-PAPÀ!!!
-Scusami.
Ma io cosa centro con i problemi di danza del tuo ragazzo?
-Beh,
ecco… mi chiedevo… se…- insegneresti
a Jacob a ballare.
Divenne
serio. –Non pensarci neanche!
-E
dai papino! Cosa ti costa? Solo qualche passo per battere Aisha al
ballo. Io non volevo neanche andarci al ballo!
-Ecco
brava non andarci!
Feci
la voce da bimba piccola. –Papino ti prego!
-Nessie,
lo sai benissimo che per natura i rapporti tra vampiri e licantropi
sono complicati. In più, io e Jacob non andiamo proprio
d’amore e d’accordo…
-Però
neanche vi azzannate appena vi vedete.
-Già
ma abbiamo buoni motivi per odiarci, sia in passato, che in presente.
-Presente?
-Ricordati
che sono sempre tuo padre, e non mi va a genio l’idea che sei
fidanzata con un cane come Jacob.
Gli
lanciai un’occhiataccia.
-Quindi,-
continuò il discorso –non insegnerò a
Jacob a ballare.
Sospirai.
Dovevo giocare la mia ultima carta: misi su un accenno di broncio,
abbassai lo sguardo e finsi un’espressione triste.
–Va bene. Ma lo volevo proprio…
Passò
un istante. Mio padre mi guardò, e poi sospirò.
–Hai vinto. Insegnerò a Jacob a ballare.
Sorrisi
vittoriosa: mio padre non resisteva al fatto che io volessi qualcosa e
non potevo ottenerla. A volte lo faceva anche mia madre con lui.
-Grazie
papà!- dissi abbracciandolo.
Alzò
gli occhi al cielo. –Piuttosto il tuo ragazzo è
d’accordo per le lezioni di ballo?
-Non
ti preoccupare. Non farà obiezioni.
-Scordatelo
Nessie!- disse Jacob quando gli dissi della gara di ballo.
Sbuffai.
L’avevo chiamato al telefonino, dicendogli che dovevo
parlargli di una cosa. Così, ci ritrovavamo a passeggiare
per la foresta.
-Cosa
vuoi che sia Jake! Devi solo imparare qualche passo.
-Io
so ballare benissimo!
Inarcai
le sopracciglia. –Sei una frana Jake.
Abbassò
lo sguardo imbarazzato. –Ok, hai ragione. Imparare qualche
passo non mi farebbe male. Ma avrei qualche obiezione riguardo il mio
maestro di danza….
Alzai
gli occhi al cielo. –Suvvia Jacob, è solo Edward!
-E
tu sai benissimo che io e lui non andiamo d’accordo.
-Appunto!
Questa potrebbe essere un’ottima occasione per imparare a non
odiarvi.
Jacob
fece di no con la testa, ed incrociò le braccia.
Sospirai.
–Ti prego Jake. Fallo per me- e gli feci gli occhi dolci.
Mi
guardò. –Ma come fai?
-A
fare cosa?
-A
convincere tutti a fare quello che vuoi?
Sorrisi.
–Questo vuol dire che imparerai a ballare con Edward?
-Si.
-Grazie!-
e lo baciai.
-Quando
iniziamo?
-Domani
alle 5.
-Ok.
Allora ci vediamo domani pomeriggio.
-Veramente
papà intendeva le 5 di mattina.
Sgranò
gli occhi. –Cosa?
Allargai
le braccia. –Prima iniziate prima finite, ha detto.
-Di
a tuo padre che il fatto che lui non può dormire, non lo
autorizza a non far dormire le altre persone.
Risi di pieno gusto, tornandomene verso casa.
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Tay_ embè, una bella vendetta ci voleva proprio...=D
luxu2 tra Nessie e Emmett non so chi dei due sia il più diabolico....XD
MimiMiaotwilight4e penso proprio che farò una donazione alla campagna "Pro-Puzzole"....XDXDXDXD
SammyCullen non ti preoccupare, puoi anche non controllarti, io non lo faccio mai...XDXD
Mika si, lo so che Nessie a sei anni e mezzo già è matura, ma visto che Claire mi serve (lo vedrai...), ho fatto passare 15 anni, in modo tale che così Claire ne possa avere 18, mentre la nostra Nessie ha l'aspetto di una 15enne e anche il carattere, nonostante si possa benissimo definire una donna. Tutto chiaro?
SoReLLiNaMaLfoY per il carattere di Nessie, ho subito pensato "Cosa si prova ad avere 15 anni con una famiglia di vampiri e un fidanzato licantropo?" e poi la storia ha preso piede da sola ^_^
oOokikkaoOo se hai in mente una storia scrivila....potrebbe piacere e io sarò certamente la prima a leggerla...^_^