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Autore: Koa__    30/01/2015    0 recensioni
Noi eterni e fugaci Storia vincitrice dei premi: Best of Best - storia che mi è piaciuta di più e Best Romance - miglior storia romantica, dolce e fluff, nel contest indetto da Chappy_ "Kissing Booth - Il chiosco dei baci"
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Balance - Mystrade
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Steso sotto un albero di ciliegio, ad aspettare l'estate - Mystrade
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Début - Young!Sherlock
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altro personaggio, John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Partecipante al Drabble Weekend, indetto dal gruppo We are out of prompt. Prompt fornito da Amaerise: Mystrade. Established!Relationship. D’estate, Greg dorme in boxer, Mycroft non sa se amare o odiare la cosa.

 


 
Balance

 

In bilico su quel filo sottile che discerne l’amore dall’odio, Mycroft Holmes non c’è mai stato. Solitamente gli esseri umani, le persone come lui spesso le chiama dando però a quel termine un’accezione assolutamente dispregiativa, giunti ad un certo punto della loro esistenza, si pongono il problema su che cosa sia meglio. Se scegliere il bene o il male. L’amore o l’odio. Il buio o la luce. Mycroft Holmes, però, questo quesito non se l’è mai posto; lui è uomo da preferire l’indifferenza e non si è mai domandato quel che dovrebbe scegliere tra l’una e l’altra parte. Si è semplicemente auto convinto che quella schermatura di apatia che indossa, sia parte integrante del proprio carattere. In pratica, è convinto di non portare alcuna maschera e che l’indifferenza sia la sua migliore qualità. È certo di indossare soltanto un camuffamento, necessario, che definisce al pari di un velo da quanto lo considera sottile. Si tratta di un trucco che gli permette di celare i propri sentimenti e di nascondere il proprio affetto sconfinato per il piccolo Sherlock. Un velo fin troppo impalpabile dato che i suoi peggiori nemici, Moriarty su tutti, hanno presto saputo individuare il suo punto di pressione. Per fortuna i James Moriarty che popolano il mondo sono relativamente pochi e le persone con cui spesso ha a che vedere, sono per la maggior parte degli idioti. Iceman, lo chiamano. Tratta ogni giorno questioni internazionali, spesso anche di natura delicata e lo fa con la serietà professionale che più gli si addice, ma dire che sia realmente interessato al proprio mestiere, piuttosto che alla gente, significa affermare un’enorme bugia. Mai, Mycroft Holmes, è stato realmente interessato a qualcuno che non sia suo fratello Sherlock. O almeno… prima! Prima di Gregory, per la precisione. Prima di lui niente ha mai catturato la sua attenzione, non si è posto alcun problema riguardante l’amore e l’odio. Eppure, ora si ritrovava lì, in bilico tra un precipizio nero come la pece ed un altro dall’aspetto a tratti paradisiaco, ed anche a pensarci non riesce a capire come accidenti ci sia finito. Pare che Gregory ami dormire indossando soltanto un paio di boxer aderenti, il che è assolutamente al di là delle sue previsioni. E oltretutto quel dannato poliziotto non sente ragioni, tanto che alle accorate richieste (o assurde lamentele come ha sostenuto) di indossare almeno la casacca di un pigiama estivo, lui gli ha risposto con una risata sguaiata. Un divertimento inaspettato e che Mycroft non è riuscito ad interpretare; è forse divertente dormire col pigiama? È forse troppo per un semplice impiegato governativo, pretendere di non risvegliarsi al mattino con un fastidiosissimo tarlo in testa, e solo perché il suo compagno di letto non ha nessuna intenzione di rimanere vestito? Amore ed odio, forse non c’entrano poi molto con lo stato in cui si trova adesso. È decisamente eccessivo etichettare il proprio eccitamento mattutino con due termini dal peso tanto elevato, ma Mycroft non è mai stato uomo dal facile pensare. C’è qualcosa di infinitamente perverso in ciò che si ritrova a fare, nella pigra lascivia che impiega nell’osservare il corpo nudo di Gregory. Ha un debole per quel fisico asciutto e tonico, questo non se l’è mai nascosto. Gli piace, da sempre, tanto che ancora adesso si stupisce vivamente di come il suo Lestrade non sia il fulcro delle fantasie sessuali del mondo intero.
“Ma le persone sono idiote” gli sussurra una vocina nella mente, prima che si decida ad allungare una mano, fino a sfiorargli l’addome che si alza e s’abbassa a ritmo di un lento respirare. Lo tocca appena e con la sola punta delle dita, ma subito si ritrae per la paura di svegliarlo. Vorrebbe farci l’amore, sì, ma l’opera contemplativa nella quale si sta perdendo è ben più piacevole di un mero atto fisico. Gregory, il suo Gregory è bello come un David, è delicato come un dipinto di Monet, è amabile, bello e desiderabile… Ma no, non è nemmeno questione di eccitamento sessuale, non è di semplici corpi nudi a contatto o di fare l’amore ciò di cui si sta parlando, è qualcosa di ben più grande e spaventoso, del tutto differente dalla passione di una notte. Ormai sono mesi che tra loro va avanti, mesi che escono a cena, passano le domeniche assieme o dividono il letto; è tempo di accettare. Mesi di sguardi rubati e sorrisi raccolti e conservati in archivio mentale, come il più prezioso dei tesori. Mesi che Mycroft si domanda fin dove possa arrivare il suo attaccamento per Lestrade. Un tempo infinitamente lungo per afferrare un concetto, specie da parte del geniale Mr Holmes. Decisamente infinito se si considera la portata del suo genio ed assolutamente indecente, per decidersi a riporre quel suo sorriso dolce in una scatoletta di velluto rosso, per poi chiuderla in una cassaforte, là in quell’archivio mentale che non ha una vera fine. Amare il sorriso di Greg, è come amare lui. Amare i suoi capelli spettinati e schiacciati sul cuscino, è come amare lui. Amare il suo respiro lento e la bocca lievemente aperta, è come amare lui. E amare il suo petto forte e sul quale molto più spesso di quanto non ammetterebbe, Mycroft piace addormentarsi, è come amare lui. Il suo Gregory. Lui. L’uomo. L’unico. Nasce lì, in quel preciso momento, mentre il suo Gregory caro si muove nel sonno, voltandosi un poco, che Mycroft decide. E finalmente, esce dal suo mondo fatto di apatia e noia e si lancia. Si butta. Perché lì, ora, in bilico su un filo invisibile fatto di pura esistenza, non c’è più nessuno.
 


Fine
   
 
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