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Autore: tokiohotel0620    31/01/2015    1 recensioni
Sono sempre stata un errore, uno sbaglio.
Non capivo davvero cosa ci fosse di cosí imperfetto in me.
Poi sei arrivato tu.
Tremendamente perfetto.
Tremendamente bello.
Tremendamente sexy.
Perchè io sono un disastro e tu un'opera d'arte.
Genere: Erotico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Salutai Stefy e mi diressi verso l’aula di chimica.
Io ero l’unica della mia classe che frequentava quel corso. Ero in ritardo perciò entrai. 

“Buongiorno..scusi  il ritardo prof…” dissi. 
Lui mi guardò un po e poi con aria scherzosa mi disse: “Forza Chiara, va a sederti lì, non mi arrabbio solo perché sei andata benissimo all’ultimo test!”   Io sorrisi e lui indicò il banco accanto alla finestra.

Sorpresa delle sorprese, c’era seduto Tom! 
“Oggi farai coppia con il signor Tom  Kaulitz in modo da aiutarlo, d’accordo?”
“Certo..” 

Mi incamminai verso il banco e mi sedetti.  Deglutì quando mi guardò. 
“Ciao, Chiara giusto?” mi chiese.
Avevo il cuore che andava a puttane giuro.
“Emh si..” risposi. Mi feci coraggio e le prime parole che mi uscirono dalla bocca furono: “E tu sei  Tom?”
Lui annuì.

“E tu sei  Tom?!  Ma che cazzo di domanda è!  Che razza di idiota che sono..” pensai.

Aprimmo i libri e iniziammo la lezione. L’osservai leggere. Direte guardare ma no. L’osservavo. Perché guardare ed osservare sono due cose diverse. Io osservavo tutto. Il suo nasino perfetto all’insù illuminato dalla luce del sole, i suoi occhi scorrere sulle pagine del libro, le sue mani poggiate sulle sue ginocchia..
Penso che se ne accorse che lo stavo guardando perché alzò lo sguardo, mi guardò e mi sorrise.
“E tu mi hai guardato e mi hai sorriso, eri la fine del mondo e l’inizio del paradiso. Già, il paradiso..” 

Io ricambiai lo sguardo e il sorriso. Continuammo a guardarci per un po di tempo. Forse qualche minuto. 
Ero talmente in balia dei suoi occhi che non mi accorsi che il prof ci aveva poggiato il microscopio sul banco e dovevamo analizzare delle sostanze. 
Ero totalmente fottuta da due cazzo di occhi nocciola. E che occhi.. mi morsi perfino le labbra.
“Chiara? Mi stai ascoltando?” mi disse lui.
Mi risvegliai dal mio stato di trance. Okay, magari dovevo farmi 

vedere da un buon medico e farmi ricoverare..
“Emh.. si dicevi?” gli chiesi
“Inizio io o tu?” 
“Oh, prima tu” Lui prese il microscopio e se lo avvicino ed inizio a guardarci all’interno con un sorriso malizioso.
“Scoperta in pieno. Chissà che cosa penserà adesso?!” riflettei.. 
“Per me c’è anche il carbonio ma non ne sono sicuro.. puoi controllare?” 
“Certo, dammi qua” gli risposi. Mi passò il microscopio e le nostre mani si sfiorarono.  Rabbrividì. Stavo prendendo sul serio il fatto di ricoverarmi. Magari mi stava per  venire l’influenza..
“No cara, è lui che ti fa quest’effetto” Coscienza maligna, taci. 
Osservai la sostanza e gli dissi: “Si c’è del carbonio ma anche dell’ossigeno,dell’idrogeno e dell’azoto. E’ un composto 
quaternario.”

“Che ragazza intelligente!” mi disse ed io arrossì. Riprese il microscopio e rincominciò a guardarci dentro.
“Da dove vieni?” gli chiesi. Sperai di non aver  fatto una domanda abbastanza riservata. Ci mancava solo quello, dopo avermi fatto cogliere in pieno mentre lo guardavo con uno sguardo tipo: sei troppo bello!
“Dalla Germania”
“Oh, che bella la Germania! Ho dei parenti lì ma purtroppo non ci sono mai stata..” 
“Già, è molto bella ma i miei hanno avuto un lavoro qui perciò..” mi disse lui scrivendo qualcosa sul libro 
“Oh,capisco..” dissi prendendo il microscopio e guardando. Non riuscivo a concentrarmi. Guardavo dentro all’obbiettivo vedendo 
solo dei filamenti senza senso. 

“Così sei amica di Stefy..”
“Si,è la mia compagnia. Brava ragazza!” gli risposi io sorridendo 
“Mica solo brava..” disse lui a bassa voce pensando che io non lo sentissi. 
Non capì quello che intendeva, stavo appunto per chiederglielo quando quella maledettissima campanella suonò.
“Io vado, allora ci vediamo, ciao Chiara” mi salutò e uscì.
Io rimasi seduta per qualche instante ma poi decisi di alzarmi e di andare in classe.

Appena entrata notai che la prof. di matematica era già lì..
“Buongiorno Manzi, si sieda, stavo giusto per dare i compiti in classe” mi disse con il suo solito sguardo severo
“Si professoressa”. Mi sedetti
Lei si alzò e iniziò a distribuire i compiti passando fra i banchi.
“Borzilli quattro, Rusto otto, Grazioli sette e mezzo, Testa cinque meno, Rossi sei, Fabiani N.C. mi ha molto deluso.” 
Continuò con i nomi fino a quando non arrivò a me,Arianne e Martina. 
“Arianne Garcia nove e mezzo, Martina Spada nove e mezzo, molto brave.” 

Poi arrivò a me e disse: “Chiara Manzi, tre meno meno. Ma tu si può sapere che cosa fai durante le mie ore di lezione? Pensi a te stessa da bambina che gioca felice con gli unicorni?! Svegliati Manzi  oppure sarò costretta a dire ai tuoi genitori di mandarti a ripetizioni.” 
Ecco, lo sapevo. Umiliata davanti a tutta la classe come sempre. 

Oramai anche questa era un abitudine. 
Dopo aver finito di rendermi lo zimbello della classe, la prof si andò a sedere dicendo di prendere il libro e aprirlo a una pagina perché doveva spiegare.. 
L’avrei presa a sberle ma mi trattenni pensando che mancavano 15 minuti.
   ………………………….


Alla fine delle lezioni tornai a casa in silenzio. 
Quel giorno era stato molto carico e stressante. I compiti, le pagine da studiare, le ricerche, la prof stronza che mi aveva nuovamente umiliato,Tom e..
Tom. 
Quel ragazzo era qualcosa di troppo particolare.. volevo saperne di più su di lui così decisi che quel pomeriggio avrei chiamato Stefania per fare un giro, visto che Marty e Arianne sarebbero state impegniate con i loro compiti, e appofittandone dell’uscita le avrei chiesto di più su Tom.
Arrivai a casa. 

Non c’era nessuno. Accesi il cellulare e trovai un messaggio da mio padre che diceva che lui,la mamma e Davide non sarebbero tornati a pranzo e che ci saremmo visti quella sera a cena.
Sbuffai e me ne andai in camera mia senza mangiare,non avevo molta fame..
Verso le tre decisi di chiamare Stef
“Pronto?” mi disse lei
“Stefy!” le dissi io
“Chiaretta!  Dimmi tutto.”
“No, nulla, mi chiedevo se oggi eri impegnata..”
“Veramente no, sono libera, perché?” mi chiese
“Ti va di fare un giro?” le chiesi 
“Certo che mi va! Ti va bene se ti passo a prendere per le 18:00?”
“Perfetto, ciao Stef”
“Ciao principessina”.

Chiusi la chiamata, mi stesi sul letto e mi posai il telefono sul cuore. Ero sicura che quel pomeriggio sarebbe stato molto interessante..
Non sapendo cosa fare, mi misi le cuffie e avviai la riproduzione casuale e partì Boulevard Of Broken Dream dei  Green Day. Già, la strada dei sogni infranti.. Misentivo terribilmente sola. Lì da sola, in camera mia senza nessuno. Avrei voluto chiamare Mary, ma era ancora a scuola. Avrei voluto avere ancora i nonni ma potevo solo pensare che dov'erano ora stavano meglio di come si stava sulla terra..
"Quanto mi mancate" pensai.

Alle 18:00, Stefania era sotto casa mia e suonò al citofono. Io scesi immediamente e le andai incontro, la salutai ed iniziammo a camminare. 
Andammo nel parco e ci sedemmo ad una panchina. 
“Stefy, io ho alcune domande da farti..” incominciai io
“Sospettavo eh.. Centra Tom eh principessina?” mi chiese lei in modo amorevole
“Sono così facile da capire?” le chiesi ridendo
“Diciamo ahahaha. Comuuunque, cosa vuoi sapere?”
“Be.. vorrei sapere un po le cose base su di lui..” 
“Non c’è moltissimo da dire. Viene da una famiglia ben messa economicamente, sua madre è una psicologa e suo padre è direttore di un azienda enorme ma a lui non interessano molto i soldi. E’ figlio unico e gli piace molto il rock e l’hip-hop. Suona la chitarra ed è.. be l’avrai capito no?” mi disse con sguardo malizioso
“Cosa?” chiesi io non capendo.
“Andiamo, ma l’hai visto?” 
Continuavo a non capire..
“Tom ha avuto moolte ragazze. Al mare ci provava con una ogni sera. E’ uno sciupa femmine. E ci credo, figo com’è!” 
Ora capivo.. ma quindi quando intendeva che Stefy non era solo brava intendeva magari..
“Stef, voi siete stati insieme o avete mai fatto..fatto..”
“Sesso? No no, non siamo nemmeno mai stati insieme tranquilla”
“Oh vabbene” risposi abbassando la testa. Eppure mi era sembrato un tipo così apposto.  

Stefy si accese una sigaretta e disse:” Ti piace davvero eh.. ci sei rimasta abbastanza male tesoro..”
“No, ma che scherzi! Mi piace solo molto fisicamente ma nulla di più..”

Stavo mentendo spudoratamente ma non so perché non riuscivo ad ammettere che avevo un debole, una cotta, un attrazione, quello che era, per Tom.

Non ero mai stata con un ragazzo, se non per qualche storiella così, ed ora arriva lui, con il suo fascino e crede di rimorchiarmi per poi portarmi a letto? Però può darsi che ora sia diverso..
Confusione. Molta confusione. 
“Vuoi?” Alzai lo sguardo. Stef mi stava porgendo una sigaretta.
“Perché no.” La presi.
   
 
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