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Autore: MiaBlack    28/11/2008    2 recensioni
E se Isabella facesse degli strani sogni? e se non fossero solo sogni? che cosa succede? e chi è quella ragazza così simile a lei? Lo so come trama è bruttina ma non sono brava nei riassunti...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per iniziare premetto che questa storia l’ho scritta un bel po’ di tempo fa, non contiene spoiler sul quarto libro, anche perché l’ho iniziata e finita prima che uscisse il terzo… E’ la prima volta che scrivo su questo libro ho sempre scritto solo storie su Harry potter (più precisamente D&G) spero vi piaccia…
Prima di iniziare devo ringraziare due persone
MrsMalfoy o Nike che mi ha letto e corretto la storia! Mora sei la mia critica.. Hihih (anche se ti piace tutto quello che scrivo quindi non è che sei molto imparziale..)
E
Anny che mi ha fatto conoscere la saga! Mora ti devo un grossissimo favore!
Bacio lasciate un commento vi prego..

Un sentimento legato dal passato…

Capitolo 1


Camminava per la strada gli edifici accanto a lei bruciavano, dalla carnagione lattea,  spiccavano gli occhi rossi, i capelli lunghi erano mossi dal vento, la ragazza camminava svuotata della sua vita, lacrime silenziose rigavano il volto, tutto era finito, tutto era perduto, camminava  scalza per la città, incurante di dove andava, a molti sembrava un fantasma, ma per un paio d’occhi era un angelo, un angelo caduto dal cielo solo per lui, ma ormai era troppo tardi.
La spagnola aveva infettato tutta la cittadella, ed era stato deciso di bruciare tutto per evitare che l’epidemia si espandesse per tutto il territorio, centinaia di persone bruciavano vive, correvano e cercavano una via d’uscita, ma lei calma camminava alla ricerca del suo angelo, ma ancora non sapeva che era diventato un demone.
Si fermò ed ebbe un fremito cadde in ginocchio, quando vide la casa bruciare, lui era dentro, non era possibile che fosse uscito, era in condizioni gravi, ma non tanto da farle rinunciare a sperare che si salvasse, le lacrime scendevano senza sosta era finita, non aveva alcuna ragione di vivere
- Presto ti raggiungerò amore mio... E staremo insieme per sempre… - sussurrò la ragazza prima di alzarsi ed entrare dentro la casa che orami stava crollando...


Una ragazza si svegliò di soprassalto, il cuore le batteva veloce e il viso era bagnato di lacrime, si passò una mano per asciugarle e si alzò dal letto, le gambe non la ressero come dovevano e cadde a terra, il corpo scosso da milioni di brividi, si raggomitolò contro il bordo del letto stringendo le braccia contro le ginocchia strette al petto, ogni cellula del suo corpo stava ancora bruciando, come se quel sogno fosse stato realtà. Dopo una decina di minuti riuscì finalmente a riavere il controllo del suo corpo, già di per sé poco stabile, decise di farsi un bagno caldo per rilassare i muscoli intorpiditi e liberare la mente da quel brutto sogno.
Erano soltanto le 6 di mattina e le lezioni sarebbero iniziate soltanto alle 8 aveva tutto il tempo che voleva.

Quando finalmente uscì dal bagno erano già le 6 e 45, corse in camera e si vestì, un paio di jeans e una camicetta nera e gli stivali pettinò i capelli e scese a fare colazione.
- Giorno papà! – salutò lei allegramente
- Giorno Bella! Come mai già in piedi? – domandò il padre sorseggiando del caffé caldo
- Un incubo mi ha svegliato presto. – disse lei sedendosi e versando del latte nella tazza dei cerali, il padre la squadrò per un istante poi si alzò e mise nel lavello la tazza sporca
- Ci vediamo stasera.. –
- Ok.. – l’uomo uscì lasciandola da sola, salì le scale ed accese il pc, era ormai qualche giorno che non scaricava la posta ed era sicura che la madre le avesse mandato almeno una ventina d’e-mail, si stupì costatando che l’e-mail non erano venti come si aspettava ma solo quindici, sorrise scorrendole, sua madre era proprio folle

Mamma
Sto benissimo, anche se non ci credi qui mi trovo bene, papà è buono e molto attento a me.
Ti diverti con Phil? Spero di si e spero che tu non lo faccia dannare… Mi raccomando non tartassarlo con le tue paranoie..
Un bacione ti voglio tanto bene, ma devo scappare a scuola o da presto finirò per far tardi

Un bacione Bella

Inviò il messaggio e spense il computer, afferrò la borsa ed entrò nel pick–up.
La scuola distava poco e non ci impiegò molto ad arrivare, posteggiò nel posto libero e si avviò all’entrata, una ragazza mora dalla carnagione chiarissima era ferma vicino all’edificio mensa, fissava il pavimento con sguardo vuoto.
- Ciao Alice...  – salutò allegra la ragazza
- Ciao Bella.. tutto bene? – chiese quella gentile.
- Come se tu non lo sapessi…- sorrise e quella sorrise di rimando
- Si è vero lo so.. –
- Aspettavi me? – chiese curiosa
- In effetti si, aspettavo te.. –
- Allora dimmi? –
- Incamminiamoci.. – le due camminavano l’una affianco all’altra
- Ti volevo chiedere se avessi deciso.. – domandò lei
- Deciso cosa? –
- Se venire o meno? -
- Venire dove? – chiese non capendo
- Come non te l’ha detto? – chiese fermandosi di colpo facendo fermare anche l’altra
- Chi e cosa avrebbe dovuto dirmi? –
- Sapevo che non dovevo fidarmi.. – rispose sbuffando
- Mi vuoi spiegare.. –
- La prossima settimana per precisione giovedì è la ricorrenza di Edward.. – rispose quella
- Ricorrenza? – domandò
- Si.. – rispose annuendo
- Non è quello che io penso che sia? –
- Mi sa che sia proprio quello che tu pensi che sia.. –
- Quindi voi festeggiate, il giorno in vuoi.. – si fermò non trovando una parola con cui poter descrivere la loro morte.
- Siamo rinati.. – le andò in auito lei
- Precisamente.. .-
- Si esatto e giovedì di molto tempo fa Edward è rinato… E noi festeggiamo.. –
- Ma se lui non mi ha detto nulla forse non mi vuole.. –
- Oh forse è spaventato che tu possa scappare a gambe levate.. –
- Beh se ancora sono qui perché dovrei scappare ora.. – lei alzò le spalle e alzò gli occhi al cielo facendo segno con la mano che il fratello era andato via di cervello
- Vedrò cosa mi dirà Edward.. se mi invita ci sarò altrimenti.. sarà per l’anno prossimo.. – le due si sorrisero e ognuna prese la pripria strada.
Bella era impaziente che arrivasse l’ora di biologia o l’ora del pranzo in modo che lei potesse parlare con lui tranquillamente, aveva completamente rimosso il sogno fatta quella notte, anche se una senzazione strana continuava a seguirla.

L’ora del pranzo arrivò e Bella si diresse con Jess e Mike alla mensa, Alice arrivò con il suo solito passo e le si avvicinò
- Ti siedi con noi? – chiese e senza aspettare risposta trascinò via la ragazza, arrivata al tavolo Bella si blocco Rosalie la fissava, sembrava volesse incenerirla, Emmett e Jasper le fecero un cenno al quale lei rispose molto imbarazzata
- Dai siediti.. – Alice era molto contenta di stare con Bella, aveva trovato un amica diversa da Rosalie con cui passare un po’ del suo tempo.
Quando Bella si sedette accanto ad Alice, Rosalie si alzò di scatto e si allontanò infastidita
- E’ colpa mia.. vero? – disse dispaiciuta Bella
- Come mai qua? – chiese Edward che si era avvicianto al tavolo
- Oh ciao.. Alice mi ha trascinato qua.. – rispose lei
- E perché l’ha fatto? –
- Non saprei non sono io che sa leggere nella mente altrui.. –
- Ah no? E chi avrebbe questa capacità? – chiese lui ironico
- Io non lo so.. –
- Smettete di tubare come due piccioncini.. – li interruppe infastidita Alice
- Certo come lei desidera. –
- Ecco adesso passiamo a cose serie.. –
- E quali sarebbero le cose serie? –
- Giovedì.. – lui si irrigidì e fissò la sorella, la quale però non si fece intimorire dallo sguardo minaccioso del fratello
- Cosa ci sarebbe giovedì? – chiese ingenuamente Bella
- Nulla.. –
- Nulla? – domandò di rimando lei
- Nulla di importante.. –
- Bene allora possiamo uscire in serata vero? – chiese lei
- Ecco veramente.. –
- Se non c’è niente possiamo vederci.. Non dirmi che vuoi dormire? – chiese divertita
- No.. Io.. Uffi e va bene.. Non è vero che non c’è niente.. –
- Ah no? Ma insomma ti vuoi decidere? – un sorrisetto compiaciuto si formò sulle labbra rosse delle due ragazze, l’avevano fregato
- E’ il giorno della mia rinascita e solitamente si festeggia.. – sibilò lui
- E tu lo chiami niente? Perché non volevi dirmelo? –
- Perché beh non lo so.. Ecco io.. –
- Tu cosa non vorrai dirmi che ti vergognavi? –
- No.. Non è questo.. –
- E allora? – Bella non capiva, perché lui non la voleva, cosa sarebbe successo di tanto spaventoso perché lei non dovesse essere presente? Ma se Alice glielo aveva detto non dovevano esserci problemi di natura vampiresca, il problema era solo di lui era lui che non la voleva.
- Va beh senti.. Se non mi vuoi non vengo.. Non c’è problema… - disse alzandosi
- Ma no Bella aspetta.. –
- No Edward lascia stare davvero.. Ci vediamo dopo, sono in ritardo.. – si diresse verso trigonometria ancora immersa nei suoi pensieri, non riusciva a capire perché non la volesse accanto in quel momento, non capiva cosa ci potesse essere di così privato da non volerla la con lui.

Continua.....

Spero vi sia piaciuto il primo capitolo, non è niente di eccezionale anche perchè sono una scrittrice mediocre e non molto portata, comunque spero che qualcuno lasci un commento..

Bacio

Xellesia_moon_black

   
 
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