Serie TV > Beverly Hills 90210
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Autore: Lila_88    31/01/2015    2 recensioni
Ci sono tutti, per dirgli addio. Ci sono e, una volta tornati, dovranno affrontare in un modo o nell'altro il loro passato.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2



Dopo la fine del rito funebre, Joan pregò i ragazzi di andare con lei al Peach Pit, ovviamente chiuso per lutto.

Voleva continuare a celebrare Nat nel posto che lui amava con i “suoi” ragazzi.

Kelly ebbe un momento per avvicinarsi a Dylan e parlarci in disparte.

-    Posso parlarti?

-    Si, che cosa c’è?

-    Beh, volevo dirti che mi dispiace per come è andata a finire fra noi.

-    E’ tutto superato, Kelly.

-    No. Lascia che mi spieghi. Tu sei stato molto importante per me, Dylan. Sei stato uno dei miei due più grandi amori.

-    Immagino che l’altro sia stato Brandon...

-    Già, è vero.

-    Ma tu non sei con lui, a quanto ho visto.

-    Se n’è andato poco dopo di te. Ero così confusa, come sempre, del resto, quando ci siete di mezzo entrambi... Ma spero che tu mi possa capire...

Dylan diede uno sguardo veloce verso Brenda che parlava con Steve e Janet.

Lui sapeva cosa voleva dire avere il cuore diviso fra due amori e quindi poteva comprenderla.

-    Si, Kelly. Non preoccuparti. Rimaniamo amici, ok?

-    Certo.

I due si scambiarono un abbraccio veloce, poi Kelly vide che Dylan continuava a lanciare fugaci sguardi verso Brenda con aria quasi preoccupata.

-    Dylan, posso farti una domanda?

-    Si, certo.

-    Cosa è successo fra te e Brenda? E’ da quando vi siete salutati che entrambi mi sembrate strani.

-    Beh... Niente.

-    Dylan! Puoi mentire a tutti, ma non a me, lo sai!

-    Non voglio farlo, credimi, ma è una cosa fra me e lei. Noi... Abbiamo deciso che sarebbe rimasto fra noi e basta, capisci? Non potrei parlartene neanche se lo volessi...

-    Allora qualcosa c’è. E’ così brutto da non poterne parlare neanche con me?

-    Kelly, ti prego, non insistere. Non posso e non voglio parlarne.

-    Scusa...

Joan mostrò a Brandon e Brenda che Nat aveva incorniciato le loro divise.

Per Brenda fu emozionante vedere la sua divisa da Laverne sulla parete, accanto a quella di suo fratello.


Un’ora dopo, Joan lasciò le chiavi a Brandon e andò a casa, a riposarsi.

I ragazzi rimasero lì, a rendere omaggio a Nat, facendo quello che lui avrebbe voluto che loro facessero:
unirono dei tavolini e si misero a sedere, a ricordare i bei vecchi tempi.

Valerie, Noah, Gina, Matt e Janet ascoltarono divertiti le avventure degli altri, i primi anni che Brenda e Brandon erano a Beverly Hills.

Poi fu il turno di Brenda, Brandon, Dylan e Andrea ascoltare quello che era accaduto durante le loro assenze.

Poi, d’un tratto, Donna urlò.

Urlò dalla gioia.

-    Si è mosso!! Il bambino si è mosso!!!!

Kelly, Gina, Valerie, Janet e Andrea si unirono agli strilli di gioia di Donna.

Perlomeno qualcosa, in quella lunga e dolorosa giornata, di positivo, c’era.

Steve e Brandon diedero pacche sulle spalle a David.

Ma Brenda, lei rimase un attimo silenziosa e, alzando lo sguardo, vide Dylan che la guardava con un’aria preoccupata.

Solo Kelly si accorse di ciò.

Quando gli animi si quietarono un poco, Brenda si alzò.

-    Beh, è fantastico... Ora scusate, devo andare un attimo in bagno.

Dylan imprecò fra sé e sé.

A quanto pare lei non lo aveva ancora superato.

Kelly lo guardò con curiosità.

Dylan cercò di evitare il suo sguardo e fu sollevato quando il discorso fu spostato su un altro problema.

-    Hey, voi che non state qui! Dove alloggerete stanotte?

-    E quanto tempo vi fermerete?

Brandon si schiarì la voce.

-    Beh, io ho preso delle ferie arretrate, così ho un mese libero. E, beh... a dire la verità, non so ancora dove andare...

-    Neanche io...

-    Ok, ci penso io, dato che sembrate tutti senza un rifugio notturno! Brandon, tu verrai al 90210. La tua stanza è ancora libera! Quella di Brenda è diventata di Maddy. Però in qualche modo possiamo arrangiarci...

-    Brenda la ospito io, da me.

Tutti si voltarono verso Dylan.

-    Ho ancora casa mia. E poi devo sdebitarmi per quando lei mi ha ospitato a Londra, qualche anno fa.

Non c’era bisogno che nessuno di loro sapesse che si era trattata più di una convivenza, più che un favore per un amico.

Gina sembrò molto contrariata e lo guardò male.

Sperava di passare da lui, sul tardi.

Ma Dylan la ignorò, semplicemente.

Anche Kelly era rimasta un po' sorpresa, comunque decise di ospitare Andrea e Valerie, dato che ora viveva da sola nella casa sulla spiaggia.

Quando Brenda tornò, le disposizioni per la notte erano già decise.


Più tardi, tutti decisero di andare a dormire.

Dylan porse il casco della moto a Brenda.

-    Sali.

-    Dylan, senti, potrei andare anch’io da Kelly.

-    Kelly ha finito i posti letto.

-    Ma se ci stringiamo un po'...

-    Brenda, per me non è un problema, ospitarti. Tranquilla, dormirò sul divano, se preferisci.

Si guardarono negli occhi.

Sapevano entrambi che non era affatto quello il problema.


Brandon entrò nella sua vecchia casa e vide che Steve aveva mantenuto lo stesso arredamento.

-    Ho sempre adorato questa casa esattamente com’era quando ci stavi tu con la tua famiglia. Non avrei potuto cambiare una virgola. Perfino le camere tua e di Brenda sono rimaste identiche!

-    Steve, è incredibile! Davvero!

-    Steve si è impuntato fin da subito perché rimanesse tutto uguale!

Janet lo accompagnò nella sua vecchia stanza.

E migliaia di ricordi assalirono Brandon.

Quanto tempo passato in quella stanza!

Il bagno, che divideva con Brenda e poi con Valerie!

Che bei tempi spensierati.


Valerie prese la camera degli ospiti, mentre Andrea prese la camera che Kelly definiva ancora quella di Donna.

Le tre ragazze andarono a letto non appena furono arrivate a casa.


Brenda e Dylan arrivarono davanti l’abitazione del ragazzo.

Brenda la guardava con nostalgia.

Dylan aprì e si sentì subito a casa.

Brenda entrò dopo di lui e posò la valigia all’ingresso.

Dylan si tolse la giacca e cercò un modo per parlare con Brenda.

Sembrava che si fosse tranquillizzata.

Ma lui sapeva che dovevano assolutamente parlarne.

-    Brenda...

Lei si voltò.

Lei riconobbe lo sguardo preoccupato che lui aveva avuto prima.

-    No...

-    Si, Brenda. Dobbiamo parlarne. Tu non l’hai ancora superato.

-    Si che l’ho fatto!

-    A me non sembrava quando Donna ha sentito il bambino muoversi... Ti ho vista e tu...

-    Anche se fosse, sarebbe solo un problema mio.

-    No, è di entrambi. Brenda parliamone. Forse sarà un bene.

-    Senti, io... Non voglio parlarne, almeno per stasera... Ti prego...

-    Va bene. Vai a dormire, ci vediamo domattina.

Brenda andò nella camera di Dylan.

Il ragazzo, nel sedersi sul divano, sospirò pesantemente, ripensando a quello che era accaduto realmente cinque anni prima, fra di loro.


**Erano tornati insieme da qualche mese, quando lei scoprì di essere incinta.

Entrambi si sentivano pronti a questa nuova esperienza.


Avevano deciso di non dire niente per un po' a nessuno.


Volevano godersi un po' di tempo da soli con la consapevolezza che presto sarebbero stati genitori.


Ma poi, un brutto giorno...


Brenda aveva avuto un malore e aveva perso il bambino.


Ormai si erano talmente abituati all’idea che non potevano crederci.


Brenda era rimasta sconvolta.


Dylan non sapeva cosa fare per aiutarla.


Anche a lui era dispiaciuto molto, ma non poteva vedere Brenda così depressa.


In quei giorni era anche arrivata un e-mail di David, che chiedeva a Brenda di registrare un messaggio per il compleanno di Steve.


Lui la lesse al posto di Brenda e decise di rispondere, senza menzionare quello che stava accadendo loro.


Scrisse una lettera, cercando di apparire allegro.


Ma quello che stavano passando era davvero insostenibile.


Non riuscivano a superare la cosa, così avevano pensato che stare separati per un po', avrebbe fatto loro bene.


Lui era partito per Parigi.


Si erano anche sentiti qualche volta al telefono, ma ci stavano ancora più male, così avevano deciso di non sentirsi più.**



  
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