Dopo la fine del rito funebre, Joan pregò i ragazzi di
andare con lei al Peach Pit, ovviamente chiuso per lutto.
Voleva continuare a celebrare Nat nel posto che lui amava con i
“suoi” ragazzi.
Kelly ebbe un momento per avvicinarsi a Dylan e parlarci in disparte.
- Posso parlarti?
- Si, che cosa c’è?
- Beh, volevo dirti che mi dispiace per
come è andata a finire fra noi.
- E’ tutto superato, Kelly.
- No. Lascia che mi spieghi. Tu sei stato
molto importante per me, Dylan. Sei stato uno dei miei due
più grandi amori.
- Immagino che l’altro sia
stato Brandon...
- Già, è vero.
- Ma tu non sei con lui, a quanto ho
visto.
- Se n’è andato poco
dopo di te. Ero così confusa, come sempre, del resto, quando
ci siete di mezzo entrambi... Ma spero che tu mi possa capire...
Dylan diede uno sguardo veloce verso Brenda che parlava con Steve e
Janet.
Lui sapeva cosa voleva dire avere il cuore diviso fra due amori e
quindi poteva comprenderla.
- Si, Kelly. Non preoccuparti. Rimaniamo
amici, ok?
- Certo.
I due si scambiarono un abbraccio veloce, poi Kelly vide che Dylan
continuava a lanciare fugaci sguardi verso Brenda con aria quasi
preoccupata.
- Dylan, posso farti una domanda?
- Si, certo.
- Cosa è successo fra te e
Brenda? E’ da quando vi siete salutati che entrambi mi
sembrate strani.
- Beh... Niente.
- Dylan! Puoi mentire a tutti, ma non a
me, lo sai!
- Non voglio farlo, credimi, ma
è una cosa fra me e lei. Noi... Abbiamo deciso che sarebbe
rimasto fra noi e basta, capisci? Non potrei parlartene neanche se lo
volessi...
- Allora qualcosa
c’è. E’ così brutto da non
poterne parlare neanche con me?
- Kelly, ti prego, non insistere. Non
posso e non voglio parlarne.
- Scusa...
Joan mostrò a Brandon e Brenda che Nat aveva incorniciato le
loro divise.
Per Brenda fu emozionante vedere la sua divisa da Laverne sulla parete,
accanto a quella di suo fratello.
Un’ora dopo, Joan lasciò le chiavi a Brandon e
andò a casa, a riposarsi.
I ragazzi rimasero lì, a rendere omaggio a Nat, facendo
quello che lui avrebbe voluto che loro facessero:
unirono dei tavolini e si misero a sedere, a ricordare i bei vecchi
tempi.
Valerie, Noah, Gina, Matt e Janet ascoltarono divertiti le avventure
degli altri, i primi anni che Brenda e Brandon erano a Beverly Hills.
Poi fu il turno di Brenda, Brandon, Dylan e Andrea ascoltare quello che
era accaduto durante le loro assenze.
Poi, d’un tratto, Donna urlò.
Urlò dalla gioia.
- Si è mosso!! Il bambino si
è mosso!!!!
Kelly, Gina, Valerie, Janet e Andrea si unirono agli strilli di gioia
di Donna.
Perlomeno qualcosa, in quella lunga e dolorosa giornata, di positivo,
c’era.
Steve e Brandon diedero pacche sulle spalle a David.
Ma Brenda, lei rimase un attimo silenziosa e, alzando lo sguardo, vide
Dylan che la guardava con un’aria preoccupata.
Solo Kelly si accorse di ciò.
Quando gli animi si quietarono un poco, Brenda si alzò.
- Beh, è fantastico... Ora
scusate, devo andare un attimo in bagno.
Dylan imprecò fra sé e sé.
A quanto pare lei non lo aveva ancora superato.
Kelly lo guardò con curiosità.
Dylan cercò di evitare il suo sguardo e fu sollevato quando
il discorso fu spostato su un altro problema.
- Hey, voi che non state qui! Dove
alloggerete stanotte?
- E quanto tempo vi fermerete?
Brandon si schiarì la voce.
- Beh, io ho preso delle ferie arretrate,
così ho un mese libero. E, beh... a dire la
verità, non so ancora dove andare...
- Neanche io...
- Ok, ci penso io, dato che sembrate
tutti senza un rifugio notturno! Brandon, tu verrai al 90210. La tua
stanza è ancora libera! Quella di Brenda è
diventata di Maddy. Però in qualche modo possiamo
arrangiarci...
- Brenda la ospito io, da me.
Tutti si voltarono verso Dylan.
- Ho ancora casa mia. E poi devo
sdebitarmi per quando lei mi ha ospitato a Londra, qualche anno fa.
Non c’era bisogno che nessuno di loro sapesse che si era
trattata più di una convivenza, più che un favore
per un amico.
Gina sembrò molto contrariata e lo guardò male.
Sperava di passare da lui, sul tardi.
Ma Dylan la ignorò, semplicemente.
Anche Kelly era rimasta un po' sorpresa, comunque decise di ospitare
Andrea e Valerie, dato che ora viveva da sola nella casa sulla spiaggia.
Quando Brenda tornò, le disposizioni per la notte erano
già decise.
Più tardi, tutti decisero di andare a dormire.
Dylan porse il casco della moto a Brenda.
- Sali.
- Dylan, senti, potrei andare
anch’io da Kelly.
- Kelly ha finito i posti letto.
- Ma se ci stringiamo un po'...
- Brenda, per me non è un
problema, ospitarti. Tranquilla, dormirò sul divano, se
preferisci.
Si guardarono negli occhi.
Sapevano entrambi che non era affatto quello il problema.
Brandon entrò nella sua vecchia casa e vide che Steve aveva
mantenuto lo stesso arredamento.
- Ho sempre adorato questa casa
esattamente com’era quando ci stavi tu con la tua famiglia.
Non avrei potuto cambiare una virgola. Perfino le camere tua e di
Brenda sono rimaste identiche!
- Steve, è incredibile!
Davvero!
- Steve si è impuntato fin da
subito perché rimanesse tutto uguale!
Janet lo accompagnò nella sua vecchia stanza.
E migliaia di ricordi assalirono Brandon.
Quanto tempo passato in quella stanza!
Il bagno, che divideva con Brenda e poi con Valerie!
Che bei tempi spensierati.
Valerie prese la camera degli ospiti, mentre Andrea prese la camera che
Kelly definiva ancora quella di Donna.
Le tre ragazze andarono a letto non appena furono arrivate a casa.
Brenda e Dylan arrivarono davanti l’abitazione del ragazzo.
Brenda la guardava con nostalgia.
Dylan aprì e si sentì subito a casa.
Brenda entrò dopo di lui e posò la valigia
all’ingresso.
Dylan si tolse la giacca e cercò un modo per parlare con
Brenda.
Sembrava che si fosse tranquillizzata.
Ma lui sapeva che dovevano assolutamente parlarne.
- Brenda...
Lei si voltò.
Lei riconobbe lo sguardo preoccupato che lui aveva avuto prima.
- No...
- Si, Brenda. Dobbiamo parlarne. Tu non
l’hai ancora superato.
- Si che l’ho fatto!
- A me non sembrava quando Donna ha
sentito il bambino muoversi... Ti ho vista e tu...
- Anche se fosse, sarebbe solo un
problema mio.
- No, è di entrambi. Brenda
parliamone. Forse sarà un bene.
- Senti, io... Non voglio parlarne,
almeno per stasera... Ti prego...
- Va bene. Vai a dormire, ci vediamo
domattina.
Brenda andò nella camera di Dylan.
Il ragazzo, nel sedersi sul divano, sospirò pesantemente,
ripensando a quello che era accaduto realmente cinque anni prima, fra
di loro.
**Erano tornati insieme
da qualche mese, quando lei scoprì di essere incinta.
Entrambi si sentivano pronti a questa nuova esperienza.
Avevano deciso di non dire niente per un po' a nessuno.
Volevano godersi un po' di tempo da soli con la consapevolezza che
presto sarebbero stati genitori.
Ma poi, un brutto giorno...
Brenda aveva avuto un malore e aveva perso il bambino.
Ormai si erano talmente abituati all’idea che non potevano
crederci.
Brenda era rimasta sconvolta.
Dylan non sapeva cosa fare per aiutarla.
Anche a lui era dispiaciuto molto, ma non poteva vedere Brenda
così depressa.
In quei giorni era anche arrivata un e-mail di David, che chiedeva a
Brenda di registrare un messaggio per il compleanno di Steve.
Lui la lesse al posto di Brenda e decise di rispondere, senza
menzionare quello che stava accadendo loro.
Scrisse una lettera, cercando di apparire allegro.
Ma quello che stavano passando era davvero insostenibile.
Non riuscivano a superare la cosa, così avevano pensato che
stare separati per un po', avrebbe fatto loro bene.
Lui era partito per Parigi.
Si erano anche sentiti qualche volta al telefono, ma ci stavano ancora
più male, così avevano deciso di non sentirsi
più.**