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Autore: mask89    31/01/2015    3 recensioni
Dal famoso bacio sulla spiaggia sono passate diverse settimane ma Sarah continua a non ricordare, Chuck decide di partire in missione solitaria per trovare i piani di costruzione dell'Intersect così da riottenere la sua vecchia vita ma qualcosa va male. Il team Bartowski riunito si ritroverà a incrociare la strada di un uomo dal passato misterioso, che per vendetta dichiara guerra a diversi governi.
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IN REVISIONE 02/2021
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sarah si svegliò. Non dormiva così bene da parecchio tempo. Si sentiva completamente rilassata e rigenerata a dispetto delle ultime notizie che aveva ricevuto. Si alzò da letto e cominciò a vagare per la casa. Si mise a guardare le foto del suo matrimonio che stavano in salotto. Era strano, molto strano. Non ricordava nulla eppure sentiva qualcosa. Non sapeva se era felicità o altro ma si sentiva come protetta, al sicuro, a casa. Guardò l'orologio, sussultò. Doveva dare il cambio a Chuck nelle ricerche ed era in ritardo di un'ora circa! Si precipitò fuori di casa.Scese giù nel castello, diede una rapida occhiata in giro in cerca del ragazzo ma non udiva nessun rumore.
“Chuck?” urlò ma non ricevette nessuna risposta. Lo richiamò ma ricevette in risposta solo il suo eco.
Pensò che probabilmente era uscito a prendere una boccata d'aria e a sgranchirsi un po' le gambe. Decise di mettersi al lavoro. Era al PC da un bel po' quando sentì la porta del castello aprirsi.
“Chuck” chiamò, ma a risponderle furono altre due voci a lei note, erano Casey e Morgan. “Avete sentito o visto Chuck?”
“No” le rispose il piccoletto “lo abbiamo lasciato qui un paio d'ore fa. Perché?”
“Sono rientrata da mezz'ora e non l'ho trovato.”
“Hai provato a chiamarlo sul telefono?”
“No. Ho pensato che fosse uscito per fare una passeggiata.”
“Mm, non è da lui. Di solito quando si butta a capofitto in qualche ricerca si ricorda a malapena di mangiare.”
“Ok, ora provo a chiamarlo.” Compose il suo numero. Sentì la suoneria del suo cellulare a pochi metri da lei. Cominciò a camminare verso il luogo da cui proveniva il suono. Trovò il telefono sotto un armadio dell'armeria. Sentì un vago senso d'ansia. Se aveva imparato qualcosa in quei giorni di convivenza con Chuck è che lui non abbandonava mai il suo telefono. Lo mostrò agli altri due. Casey cominciò ad armeggiare con lo smartphone, andò nello storico delle chiamate, vide una chiamata sconosciuta che risaliva a un'ora prima. Senza perdere tempo attaccò il dispositivo al computer per provare a rintracciare la fonte della chiamata ma ogni tentativo si dimostrò vano. Provarono a rintracciare la sua posizione tramite il GPS che stava nel governatore ma anche in questo caso ogni tentativo risultò inutile. Cominciarono a fare varie congetture su cosa potesse essere successo quando all'improvviso tutti e tre si guardarono come folgorati. Il sistema di sorveglianza! Le risposte alle loro domande dovevano essere contenute in quelle registrazioni. Fecero partire il video. Si vedeva Chuck che parlava al telefono, che urlava il nome di Shaw e poi che annuiva al telefono. Finita la telefonata si vedeva che lanciava il suo telefono sotto l'armadio dell'armeria e poi che usciva come una furia dal castello.
Si precipitarono ai computer. Caricarono una foto di Chuck e dopodiché fecero partire una ricerca su tutti i dispositivi di sorveglianza della città. Speravano che qualcuno di loro potesse aver catturato i suoi movimenti così da fornirgli indizi su dove fosse diretto. La ricerca non produsse nessun risultato. Era diventato un fantasma, il lungo addestramento, aiutato dall'intersect, l'avevano fatto sparire a quei occhi elettronici. Nella sala regnava una atmosfera tetra, ormai non avevano più idee quando Morgan cominciò a parlare.
“Ragazzi credo che abbiamo sbagliato nel fare la ricerca.”
“Cosa intendi dire Morgan” chiese Sarah.
“Chuck aiutato dall'intersect sarà riuscito a eludere tutti i sistemi di sorveglianza ma Shaw no.”
“Spiegati meglio” disse Casey.
“Credo che se mettiamo il nuovo volto Shaw nel filtro di ricerca forse potremmo avere qualche risultato. Non credo che anche lui sia capace di eludere tutti i sistemi di sorveglianza, no?”
“Buona idea Morgan.” Sarah fece partire una ricerca che questa volte produsse diversi risultati, mostravano Shaw in vari luoghi e l'ultimo di questo era l'hotel Maison 23. Il fotogramma lo metteva in quel luogo due ore prima circa. Era sicuramente li.
“Incredibile” mormorò Sarah. Il collegamento fu lampante. Chuck le aveva raccontato tutto quello che era successo con Shaw senza tralasciare ogni minimo particolare, le fu facile capire cosa voleva fare li. Voleva chiudere definitivamente, in quella stanza, i conti fra lui e Chuck. Senza perdere tempo cominciò a correre verso le scale.
“Walker dove stai andando?” urlò Casey.
“Vado a salvare Chuck. Vado a salvare mio marito.”
“Bisogna contattare la Beckman e riferirle...”
“Me ne frego della Beckman” e uscì come una furia dal castello.
“Grimes, ascoltami bene. Seguila. Quando arriva all'hotel avvisami, voglio il numero della stanza. Dopo che mi hai avvisato vattene di li, intesi?”
“Chiaro John. Ma tu cosa vuoi fare ora?”
“Contatto la Beckman devo parlare con lei di alcune cose.”
“Va bene John vado.” Uscì dalla stanza nel frattempo Casey avviò il collegamento con la Beckman.

Dolore, ecco la prima cosa che avvertì. Un forte dolore al livello della nuca. Provò a riaprire gli occhi ma un senso di nausea lo investì, li richiuse immediatamente. Provò a fare mente locale sulle ultime immagini che ricordava. Lui che entrava nell'hotel, lui che apriva la porta della stanza 832, poi il buio. Cercò di muoversi ma qualcosa glielo impediva, si accorse che aveva gambe, busto e polsi bloccati.
“Ben svegliato Chuck.”
“Shaw..” mormorò.
“Spero che tu stia comodo seduto su quella sedia perché dobbiamo fare una bella chiacchierata.”
“Sono stato...uh, la mia testa.”
“Tieni” e gli porto alla bocca un bicchiere.
“Cosa è?”
“E' un analgesico” Chuck lo guardò con una espressione guardinga “Tranquillo non voglio ucciderti. Non ora, non ancora” decise di fidarsi. Bevve tutto in un sorso.
“Hai richiamato i tuoi uomini?”
“Non ancora. Qualcuno sa dove sei? Ti ha seguito qualcuno?”
“No. Ho fatto come da istruzioni. Ora richiama i tuoi uomini. Ellie non ha nulla a che fare con tutto questo. Sarei venuto qui da solo anche se tu non avessi minacciato mia sorella e la sua famiglia. Per favore, fai quella chiamata” e lo guardò con arie supplichevole.
Shaw tirò fuori il suo cellulare, compose un messaggio e lo inviò “I miei uomini non hanno più sotto tiro tua sorella e la sua famiglia” poi prese una sedia e la trascinò fino a potarla di fronte a Chuck poi si sedette.
“Allora Chuck ti piace dove ti ho portato?” disse ironicamente l'uomo guardandosi intorno.
“Basta con i giochetti Shaw. Cosa vuoi da me? Perché mi hai portato qui?”
“Beh dovresti saperlo. I video che hai trovato, il flash che hai avuto sulla mia voce...”
“Come fai a saperlo?”
“Oh Chuck ogni mossa che ho fatto da dopo la morte di Quinn è stata finalizzata per arrivare a questo momento.”
“Non capisco”
“Vediamo. Cominciamo dall'inizio. Pochi giorni dopo il nostro ultimo scontro, Quinn è venuto in carcere a fammi visita. Non avevo molto voglia di ascoltarlo ma seppe usare un argomento molto convincente per farmi collaborare con lui e il suo socio: la tua morte. Avrei dovuto aspettare che lui portasse a termine la sua missione, ma mi andava bene, dopotutto aspettare avrebbe soltanto reso più dolce il momento.”
“Continuo a non capire...”
“Con calma Chuck, oppure hai fretta di morire? Gli serviva un uomo con una esperienza come la mia per l'organizzazione che stava costruendo. Accettai la sua proposta. Mi avrebbe dato una nuova identità e mi avrebbe cambiato la fisionomia del mio volto, così da potermi farmi muovere liberamente senza correre il rischio di essere riconosciuto. Simulata la mia morte per avvelenamento, sono partito con un volo privato per la Colombia, li mi hanno fatto questo bel lavoretto” e si indicò la faccia “ una volta tornato ho saputo che Quinn era morto e il suo piano era ben più che naufragato. Stavo venendo ad ucciderti quando il socio italiano di quell'idiota mi contattò. Mi offriva la possibilità di collaborare direttamente con lui. Ascoltai ciò che aveva da dirmi, accettai la sua proposta.”
“Cosa aveva da dirti? Chi è sto socio?”
“Calma Chuck. Sto per arrivare alla conclusione. Tre settimane fa mi sono infiltrato nella base centrale della CIA e all'interno del potente super-computer di cui si servono per elaborare i dati ho installato Sophia.”
“Sophia? Quella specie di trojan horse che ho trovato nella chiavetta addosso a Sokolov? È un software pieno di errori!”
“Quello che ho dato hai russi si, ma quello che ho installato alla CIA è la versione originale senza nessun errore di codice. Sophia non è solo un programma capace di far vedere in tempo reale le informazioni che vengono elaborate e inviate fra i vari computer connessi alla rete CIA ma permette a chi lo usa di mettere a sua volta informazioni nel sistema.”
“In pratica, oltre a vedere tutte le informazioni puoi elaborare delle tue e inserirle come se fossero vere?”
“Esatto Chuck. Ma vedi questo software ha un piccolissimo difetto, la prima volta che si attiva usa in modo intensivo la rete per la quantità di dati che elabora, per questo ci serviva un diversivo, un attacco...”
“I russi”
“Già. Convincerli non è stato difficile, i soldi più la prospettiva di avere un super-computer di ultima generazione di rivendere era una offerta allettante. Qui entri in gioco tu Chuck. Sapevo che avresti fatto di tutto per Sarah. Ti ho spiato per alcuni giorni e quando finalmente sei uscito di casa ne ho approfittato per installarti Sophia sul tuo computer.”
“Quindi sei stato tu a condurmi li...Cole, Casey e Sarah sono venuti li a causa tua?”
“No. La spia inglese era stata mandata dal suo governo e ne ho approfittato per racimolare un po' di soldi, mentre Casey e Sarah...è stata una sorpresa che non ha impedito lo svolgersi del mio piano.”
“La tua voce...era diversa”
“Mi è bastato applicare esternamente un piccolo chip sulle mie corde vocali.”
“E Gobulev? Diceva di conoscere Quinn. Mi stava per uccidere!”
“Era tutta una messa in scena Chuck. Quei due non si sono mai visti. Gobulev non ti avrebbe mai ucciso, aveva ordine di non farlo. Lui era un mio sottoposto.”
“Quindi ci sarai rimasto male quando Cole lo ha ucciso” ironizzò Chuck.
Shaw si mise a ridere, una risata sguaiata, crudele. “Quanto sei ingenuo Chuck. Io ho mandato Gobulev in quella stanza, io ho indirizzato quell'agente inglese in modo che ti venisse a salvare. Era tutto un mio piano.”
“E quell'italiano morto? Era lui il tuo socio?”
“No Chuck, era qualcuno che ci stava creando problemi. Il mio compagno di affari voleva una falsa sparatoria per depistare le indagini. Solo che io ho leggermente modificato il suo piano.”
“Quindi tu sapevi dell'esistenza dell'altro sistema di sorveglianza...”
“Quello spaccone di Sokolov si vantava sempre di come riusciva a tenere in riga i suoi uomini, mi è bastato assecondarlo un po' per scoprire tutti i suoi segreti. Per i video era mia intenzione farveli trovare ma tu hai fatto il lavoro per me.”
“Perché tradire il tuo socio? Solo per uccidermi qui? In questa stanza?”
“Oh no Chuck c'è molto di più. Volevo farti assistere alla mia apoteosi. Dopo che ti avrò ucciso andrò in Italia a uccidere il mio socio. Non è stato facile rintracciarlo, visto che non l'ho mai incontrato e dopo che avrò ucciso anche lui...metterò tutti quei segreti all'interno del mio cervello con l'intersect. Avrò tutti i governi occidentali ai miei piedi.”
“Cosa?”
“Oh si, Sophia è all'interno di tutti i governi occidentali. Questo è tutto, è ora di morire Chuck” e gli puntò la pistola alla tempia. Stava per premere il grilletto quando il suo telefono cominciò a vibrare. Lo prese. “A quanto pare abbiamo compagnia.” Vide uscire Shaw dalla stanza.
Chuck cominciò a chiedersi cosa avesse voluto dire con quella frase. Non dovette aspettare molto. La porta si aprì, vide Shaw portare sulle spalle una figura a lui nota. Rimase impietrito. Era Sarah. La posizionò su una sedia e dopo averle legato mani e polsi la svegliò.
“Ciao Sarah. Sono felice che tu sia qui per assistere alla morte di Chuck.”
“Ti prego Shaw non farlo. Lui è molto importante per me. Anche dopo aver perso la memoria lui....”
“So bene cosa è per te. Lo so benissimo. Mi dispiace che tu non abbia del tutto la tua memoria Sarah, perché vorrei che tu soffristi molto di più. Tu mi hai portato via mia moglie, io ti porto via tuo marito.”
“Shaw” lo interruppe Chuck “Se tu ora mi uccidi...la tua vendetta si conclude qui? Non ci saranno altre altre morti?”
“No.”
“Mi va bene.” rispose e si girò verso Sarah “ Sarah, ti amo. Spero che tu un giorno possa ricordare tutto di noi due. Ti auguro di trovare una persona che ti sappia amare quanto ti ho amato io. Non mi vendicare. Abbi una vita felice” poi si girò verso Shaw “ sono pronto.”
“No, Chuck...ti prego Shaw” disse la donna in lacrime.
Shaw montò il silenziatore alla pistola, poi la puntò contro la testa di Chuck.
“Addio Chuck.”
Sarah urlò disperatamente, poi il silenzio della morte invase la stanza.


Ciao ragazzi, ecco il nuovo capitolo, spero che sia di vostro gradimento. Come al solito aspetto le vostre opinioni. A presto!!!

   
 
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