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Autore: Fata Smemorina    01/02/2015    2 recensioni
Questa è la mia prima Fic, e vorrei dedicarla a una persona a cui voglio un mondo di bene: Giulia Black! Ha insistito per mesi, per farmi iscrivere...ed eccomi qua, spuntando dal nulla! Consideralo come un regalo di Natale, per gli anni a venire...
Un breve riassunto:
"Se questi umani credono di essere le uniche forme di vita intelligenti in questo universo, sono proprio degli sciocchi: insomma, si divertono tirando calci a una figura sferica, e non sanno assolutamente nulla di combattimento! Sul mio pianeta, io ho cominciato a 3 anni ad utilizzare le armi, e a pensare a tattiche di guerra efficienti... Eppure... Mi sembrano così felici, così spensierati... Il contrario di noi. Anche se un umano di mia conoscenza è diverso..." pensava Giulia ogni santa volta che guardava un telegiornale terrestre, e come ogni volta, la sua mente la riportava al volto pallido di Victor... e pensare che prima o poi si sarebbe dovuta lasciare alle spalle tutto ciò che aveva costruito.
Spero vi piaccia, un bacio,
la Fata Smemorina
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’allenatore si diresse a passo deciso verso il campo.
Era deciso, voleva aiutare quella ragazza, le credeva. Dopo tutte le sfide, le avventure, e la paura, che aveva vissuto insieme alla suia vecchia squadra, non poteva lasciare che nessuno la aiutasse. Il problema era che lui era solamente un adulto, un allenatore di calcio, e non poteva infiltrarsi nella vita di una quattordicenne. Quindi sperava nell’appoggio di alcuni membri della sua squadra.
Prima di arrivare, fece un respiro profondo, si toccò la fascia rossa, come a voler avere della forza in più, e si guardò alle spalle. Poi si diresse al campo.
La prima cosa che cercò con gli occhi era Giulia, che era seduta a testa bassa sulla panchina, con accanto Sky che guardava i ragazzi palleggiare.
Appena arrivò, chiamò a raduno i ragazzi, che si misero a semicerchio, parlottando tra loro. Giulia non si alzò, e rimase seduta, fissando intensamente una coccinella che saliva su un filo d’erba.
-Mister, ma la prossima partita contro chi sarà?- chiese il capitano, a nome di tutta la squadra, la quale cominciò a sparare nomi a caso di squadre che la ragazza non aveva mai sentito.
-Prima di tutto ragazzi, vorrei dirvi una cosa. E’ importante, e comprende in modo parziale il club di calcio. Quindi state attenti- cominciò l’allenatore, lanciando occhiate sfuggite a Giulia, che intanto era seduta rigida e impettita, osservando i membri della squadra.
Se l’avessero voluta fuori dal club, pazienza.
Se fosse scoppiata un incursione di un altro pianeta, come Crellopis e compagnia bella (i pianeti più spietati nel giro di tre galassie), sarebbero stati affari loro. Lei veniva sulla Terra per controllare che questi umani avessero la forza necessaria per combattere una futura guerra, dopo quella passata, in cui tre pianeti sono stati distrutti, e diciasette pianeti sono rimasti senza governatore. Tra cui il suo.
-Non sto scherzando ragazzi. Giulia viene veramente da un altro pianeta-
La ragazza era così assorta nei suoi pensieri, che non si era accorta che tutti gli occhi stupiti dei suoi compagni erano puntati su di lei. Si ricompose imponentemente sulla sedia e li guardò tutti. Non lo fece con aria sprezzante, ma con aria supplichevole, penosa verso i terrestri, i quali erano incoscenti dei pericoli che avrebbero potuto evitare con un intelligenza maggiore.
Come se tutto il campo, ogni singolo filo d’erba, ogni sasso o molecola delle panchine,tutto fosse zittito per ascoltare la reazione della squadra, che aveva cominciato a parlottare.
-Quindi tu sei qui per ucciderci tutti?-
-Oppure è qua per distruggere la Terra!-
-Magari a prelevarci un pezzo di cervelo di ognuno…-
La squadra esplose in una raffica di domande, le quali furono cessate dalla risposta fredda e seria della ragazza.
-Se fosse stato così, l’avrei già fatto da un pezzo. Voi umani non avete la forza necesaria per reagire contro un essere di un altro mondo-
-Allenatore- disse Victor, interrompendo Giulia e  avvicinandosi a Mark –non credo sia saggio e prudente lasciare “quella”-disse, puntando un dito contro Giulia- nella squadra. E’ pericolosa, e non sappiamo realmente quale sia lo scopo della sua visita-
Giulia sentì la rabbia crescerle nel petto, e un istinto omicida la stava consumando.
-Dico solo che dovrebbe bandirla dalla squadra- disse infine il ragazzo, guardando con aria sprezzante la ragazza, che si stava avvicinando minacciosamente con passo diretto.
-Blade… Potessi, in questo momento, potrei farti morire lentamente e agonizzante, a partire dall’interno del tuo corpo - disse lei, schioccando le dita, dove partirono alcune scinitlle blu e verdi –ma non posso. Sono qui solo per aiutare la razza terrestre. Ma sappi che ho una voglia matta di farlo-
Disse, prendendo la sua borsa e andando all’uscita del campo.
-Mister io esco cinque minuti prima del solito- disse, lasciando la squadra in uno stato di preoccupazione e mistero.
Mark guardò allibito l’orologio: mancavano esattamente cinque minuti e tre secondi alla fine dell’allenamento.
………
Passò un mese.
La tensione era alleviata, e ora Giulia era presa in simpatia dal resto della squadra. Tutti eccetto Victor, che ancora era diffidente.
Aveva stretto particolarmente con Sky e con Arion, i quali si divertivano a chiederle di fare “magie”, come le chiamavano loro, e guardare i giochi di luci e scintille che scaturivano dalle mani di Giulia. Non solo loro glielo chiedevano, ma anche altre persone della squadra, se non anche l’allenatore. Tutti guardavano ammirati quelle fiammelle blu e verdi danzare per aria, compreso Victor, che avrebbe voluto osservarle con attenzione, ma non voleva risultare affascinato e incuriosito dalla ragazza.
Giulia si stava abituando alla vita terrestre, e a vivere come un umano. La sua aria di superiorità stava scomparendo pian piano, e stava acquisendo anche aspetti caratteriali nuovi, tipo la tenerezza, la compassione e l’eccitazione.
Un giorno, spuntò fuori un’altra emozione…
-Sky- disse lei, osservando il soffitto, distesa sul letto di casa sua.
-Dimmi Giulia- rispose l’amica, intenta a intrecciare dei fili per creare un bracciale.
-Cos’è l’amore?-
La ragazza smise di fare quello che stava facendo, e osservò l’amica, che giocava indifferente con una ciocca di capelli.
-Perché me lo chiedi?- disse la blu.
-Oggi ho sentito due ragazzi dire che erano innamorati… Ho cercato su Internet, su Google ecc ecc… Ma non mi è servito molto- disse lei, arrossendo un po’, mentre cercava di non incontrare lo sguardo indagatoria di Sky.
-Non sei mai stata brava a mentire… Dai dimmi tutto. Non sarai mica innamorata?- disse, comprendendo al volo la situazionche che siera creata nella sua mente. Si mise a sedere a gambe incrociate sul letto, e costrinse Giulia a fare lo stesso.
-No… Non so… oggi sentivo i ragazzi, agli allenamenti che dicevano che qualcuno era innamorato… di…-
Sky sapeva quanto era difficile per l’amica, esprimersi con i sentimenti. E  poi sapeva anche lei chi era innamorato di chi…
-Aaah… Sì… So tutta la storia… Tutti pensano che un membro della squadra sia innamorato di te, ecc ecc…- disse lei con fare finto-indifferente, che provocò l’attenzione di Giulia.
-Chi?- chiese lei, sporgendosi in avanti.
-Non te lo dico… Ma la tua domanda era un’altra- cambiò discorso –mi hai chiesto cosa era l’amore… Sarò felice di risponderti con un…-
Non finì la frase che si avviò alla porta, con fare sospetto.
-Risponderti dicendo che l’amore è quello che c’è tra te e Victor!- disse, prima di aprire la porta in fretta e furia, e correre fuori diretta a casa.
Giulia ci mise un po’ per capire, poi arrossì di colpo, rossa come un peperone, e corse dietro a Sky, mentre rideva, pensando che un giorno, avrebbe dovuto lasciare la Terra, e tornare sul suo triste e grigio pianeta…
   
 
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