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Autore: Vanel    01/02/2015    3 recensioni
"Ero all'ottavo mese di gravidanza, avvertivo delle forti contrazioni così andai dal ginecologo.
Mi disse che c'erano dei problemi e che erano molto seri: di due gemelle ne potevo salvare solo una, e io avevo già preparato la cameretta di voi due, avevate già un nome, Carmela e Anastasia.
Carmela, nome che proveniva dall'ebraico e significava Giardino di Dio, e Anastasia che significava Resurrezione.
Il dottore mi disse che dovevo fare un parto d'urgenza, e mi chiese di scegliere quale delle due salvare.
Fu terribile, perché la scelta dipendeva da me.
Tra le due era Carmela quella più sana e in forma, e scelsi lei.
Ma il dottore sbagliò, non salvò Carmela, bensì te, una bambina piena di problemi, troppo piccola e magra, rifiutavi il latte, avevi sempre qualche problema, e non smettevi mai di piangere.
Ti odiai per questo, perché se tu non ci fossi stata, sarebbe stata Carmela quella a nascere, una bambina sana e in forma, non una malaticcia lagnosa.
Anastasia, tu sei nata per sbaglio."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nata per sbaglio'
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E ballammo, ballammo tutta la sera e non ci importò di niente, nessuno, del mondo.

              Prendi una stella per me, stasera.







                                                                                                  








Ambra arrivò svelta e mi prese il braccio:
"Andiamo da Michele!"-gridò, cercando di contrastare la musica circostante.
Gli amici di Michele lo fermavano per fare dei selfie veloci, ma Ambra non si interessò minimamente a loro, prese Michele per un braccio e lo allontanò dalla folla, visibilmente alterata.
"Ma ci porti via la festa!"-gridò uno di loro.
"E' la mia festa!"-rispose Ambra senza mostrare il minimo segno di disagio.
Michele abbracciò la sorella che ricambiò l'abbraccio.
Li invidiai un po', si volevano davvero bene.
"Grazie sorellina"
"Figurati, per un giorno all'anno sono buona!"
"E' tutto perfetto"
Si staccò da Ambra e mi guardò.
Iniziai a tremare, perchè mi faceva quell'effetto!?
"Ancora grazie, Ana"
Mi strinse forte e io chiusi gli occhi ricambiando.
Per la prima volta capii cosa volevano dire gli abbracci, cosa voleva dire stare con qualcuno con cui funzioni, cosa voleva dire stare bene.
Durò un po' più del dovuto, ma i suoi occhi colmi di gratitudine fecero svanire il mio imbarazzo di fronte ad Ambra.
"Vai dai tuoi amici coglioni, o mi odieranno per tutta la vita!"-gridò Ambra dandogli una pacca.
"Venite anche voi"
"Io devo andare con Gio, magari portati Stasia con te"
Guardai Ambra e poi Michele.
"Certo, vieni con me"
Ambra mi fece l'occhiolino senza farmi capire esattamente a cosa alludesse, Michele invece, mi sorrise e lo seguii verso la folla.
"Per Michele...urrà!"-gridarono i suoi amici.
"Mick Bigs ragazzi!"
"Oooh"
"Ehi ragazzi"
"Chi è 'sta modella?"-gridò un ragazzo coi capelli corvini.
Mi guardò in un modo che mi diede proprio fastidio, mi sentii a disagio.
"Una grande amica della famiglia Grandi, perciò non fate gli stronzi né provateci con lei, sennò ve la vedete con me!"-gridò Michele in un tono che non lasciava trapelare scherzi.
Lo guardai grata e confortata, sapevo come il suo cognome facesse effetto in città.
Strinsi un po' di mani, conobbi un po' di ragazzi e ragazze che si presentarono in maniera rispettosa, anche se alcune ragazze mi guardarono un po' malefiche.
"Si balla in coppia! Vedete se amate questo mix!"-annunciò il dee jay.
All'istante, tutte le ragazze iniziarono a ridere eccitate guardando in direzione di Michele e di altri ragazzi carini.
Io ero completamente spaesata, mi guardai intorno un po' confusa, mi sentivo una perfetta allocca.
Dopo un po' tutti presero un partner, Ambra era mano per la mano con Giovanni.
Notai con un filo di amarezza che Giovanni doveva sentirsi messo parecchio all'ombra da una ragazza tanto famosa quanto egocentrica, era piuttosto timido.
Qualcuno mi prese per le spalle, sussultai spaventata, ma fortunatamente riconobbi le mani: Michele.
Mi girai e sorrisi, sperando di non esagerare troppo.
"Balli con me?"-chiese avvicinandosi all'orecchio, e provocandomi dei brividi lungo la schiena.
"Si!"-risposi, maledetta me! Troppo entusiasmo...
Lo guardai negli occhi ma poi spostai lo sguardo verso qualcosa di inesistente, ero talmente impacciata!
Michele mi prese le mani e le mise intorno al collo, mi cinse la vita con le sue mani e iniziammo a ballare un lento.
So grazie ai film, che durante questo genere di balli il partner si guarda negli occhi, e talvolta si discute anche.
Ma io non riuscivo né a guardarlo negli occhi senza arrossire, né a spiccicare parola.
Fu lui ad iniziare.
Mi guardò rilassato e poi disse:"Stai bene stasera, davvero"
"Grazie..."
"Grazie a te, questa festa è fantastica, avevo capito che mi stavate preparando una festa a sorpresa, ma non lo dire ad Ambra! Però non immaginavo che fosse così... va oltre le mie aspettative"
"Ti abbiamo sorpreso come si deve allora"
"Dopo permetti un duetto?"
"Du-du cosa?"-balbettai
"Duetto, sai cos'è vero?"
Certo che lo so!
"Sì! Ma io non so cantare eh"
"Ti ho sentita l'altra mattina cantare nella doccia, è stata per pura casualità eh! E comunque canti proprio bene"
Arrossii e iniziai ad agitarmi diventando più rigida con le braccia.
Lui mi aveva sentito cantare... una delle sue canzoni!
"Mi vergogno troppo"
"Per favore, è il mio compleanno, non si dice mai no al festeggiato"
Sorrisi a mio sfavore: era fatta, avrei cantato davanti tantissima gente che neanche conoscevo per la prima volta in vita mia.
Continuammo a ballare anche se ci fu un altro turno.
Dopo alcuni balli iniziammo a prenderci la mano, ad un certo punto il dee-jay mise "Bailando" di Enrique Inglesias, scoppiammo entrambi a ridere mentre ci dilettavamo in danza latino-americana.
"Ahi!"-si lamentò: gli avevo pestato il piede.
"Scusa!"
"Gira"
"Io voglio star con tigo, vivir con tigo, una noche d'oor!"-canticchiai sbagliando la maggior parte delle parole.
Michele ridacchiò ed io lo seguii a ruota: eravamo un vero disastro.
Dopo un po' alcuni amici ci interruppero per altre foto, restai con Michele e a lui andava bene così.
Infondo, non avrei fatto di sicuro la terza incomoda con Ambra e Giovanni.
"E' ora, Ana! Prima della torta"
Michele mi prese per mano e mi portò verso il palco.
Ringraziai quel poco di vodka bevuta, anche se era praticamente acqua sporca, emotivamente mi dava la forza e l'arroganza per affrontare tutti quei visi vivaci che mi scrutavano.

Ci guardammo negli occhi prima di iniziare, mi tremavano le mani e reggevo a stento il microfono.
Calmati. Mi dicevo.
La musica partì, e Michele iniziò a cantare, lo seguii a ruota, la sua voce mi dava conforto.
Poi sentii la libertà dentro di me, l'euforia che dava piena dimostrazione di esserci.
Le persone applaudivano e si scatenavano, Ambra gridava i nostri nomi in preda all'emozione.
Le mie farfalle dentro lo stomaco si erano trasformate in draghi, alla faccia dell'imbarazzo iniziale.

La festa continuò fino a tardi, e qualcuno la nominava come la più "cool" dell'anno.
Non potevo dargli tutti i torti, Ambra in fatto di stile ci sapeva fare.
E Michele, lui la musica ce l'aveva  nel cuore.
Quella sera restò nel cuore e nella mente di tutti.









Ciao ragazze!!
Dopo la festa di Michele le cose cambieranno!! Mi scuso per la velocità di questa breve nota... 
Se volete lasciate una recensione ^^



Vanel





"Prendi una stella per me, stasera" mi spieghi il perchè del titolo?
E' un po' complesso a dir la verità, ma cercherò di essere breve: Anastasia si rivolge al padre chiedendo che prenda una stella (inteso come la speranza), in quella serata dove lei sembra aver recuperato quella sicurezza persa per così tanto tempo. E' un po' come dire:"Sii felice per me, stasera." :)
  
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