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Autore: _Nai_    01/02/2015    3 recensioni
"Gruppo C. Soggetto C17. Il Killer."
E se la C.A.T.T.I.V.O non avesse lavorato solo su due gruppi, ma anche su un terzo?
Il gruppo C, il gruppo dei Guerrieri.
Ma cosa avranno di diverso questi ragazzi? Cosa nascondono?
E cosa succederebbe se incontrassero gli altri due gruppi?
Genere: Avventura, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minho, Newt, Nuovo personaggio, Thomas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Capitolo 5-
Veloci ma silenziosi.
Entrare e uccidere chi non collabora.
Cercare Thomas e Brenda.
Uscire.
Continuare il viaggio.

Era questo il piano ideato da Jorge e Will. 
I due avevano preso in mano il comando e, a differenza di quello che avrebbero pensato in molti nel vederli discutere per la prima volta, andavano molto d'accordo. 
Quella sera i due erano intorno al fuoco a parlare da soli. Justice in parte era contenta per Will, oltre a lei non si era mai confidato con qualcuno.
Da una parte, però, quella confidenza improvvisa la spaventava, qualcosa in Jorge non la convinceva del tutto.
Ma dimenticava tutto quando vedeva spuntare un sorriso sulle labbra di Will in risposta ad una probabile battuta dello Spaccato.
"Quella testa di caspio del tuo amico ormai ha preso le parti del Leader.." Minho si era avvicinato alla ragazza offrendogli una barretta di cereali distrattamente. 
Justice sapeva bene che a Will piaceva tenere in mano le redini.
"Ha sempre fatt-" prima che Justice potesse prendere la barretta l'asiatico aveva iniziato a mangiarla e a parlare con la bocca piena.
"Mica ha scritto lui sul collo Leader o sbaglio? E mica lo conosce Thomas giusto?.. Sbaglio Justice?" Minho si era girato per assicurarsi che la ragazza lo stesse ascoltando.
"Quale scr-"
"Ma certo che no, uno di voi aveva un caspio di tatuaggio con sopra "Killer" magari lui ha tatuato "il complice"!!" Come se avesse visto un fantasma Minho si era zittito e fissava la ragazza.
"Non capisco.." Justice davvero con capiva di cosa stesse parlando.
"Justice tu che scritta hai?" 
"Minho davvero non capisco a cosa ti riferisca.."
"La testa puzzona qui parla del tatuaggio che tutti noi abbiamo sul collo" disse Newt avvicinandosi all'amico facendolo girare di spalle. Sul collo appena sotto il colletto si intravedeva una scritta. Justice si avvicinò per leggere. PROPRIETà DELLA CATTIVO. GRUPPO A, SOGGETTO A7. IL LEADER 
Un brivido freddo le percorse lungo la schiena. Era simile alla scritta che aveva Elias tranne per un particolare. Elias non aveva la prima parte del tatuaggio, che dichiarava Minho proprietà della C.A.T.T.I.V.O. O magari era Will a non averlo letto. 
"Il tuo invece Newt?" Chiese Justice. In risposta il biondo si era girato per mostrarle la scritta. 
Justice abbassò il colletto ma non si fissò subito sulla scritta. Notò con piacevole sorpresa che, nonostante l'esile corporatura del ragazzo, era muscoloso. I dorsali infatti era tesi e duri al tatto. Prima che la fantasia si imposessasse della sua ormai debole sanità mentale lesse il tatuaggio. Il Collante, ecco cosa era Newt. Forse era lui che teneva insieme il proprio gruppo. 
"Quindi, tu che scritta hai Justice?" Minho era davvero curioso. E anche Justice voleva saperlo. Si girò per far leggere ai due.
"Controllo io, maschietti" Alex prese velocemente il posto di Newt e abbassò il colletto della maglia della compagna.
"Nulla miei cari" Justice si sentì sollevata di non essere stata marchiata dalla C.A.T.T.I.V.O.
"Ora controlla me Cece" 
"Nulla!" rispose.
Controllarono anche Danny e Will. Nulla. I Guerrieri non avevano scritte. Nessuno tranne Elias. Tutti volevano sapere il motivo ma erano tutti troppo stanchi per fare ipotesi. 

Il mattino seguente tutti i ragazzi erano davanti ad un porta logora e piena di graffi. Appena sopra l'ingresso c'era una finestra rettangolare, senza vetro.
"Alcuni sono fatti mentre altri dormono!" sussurrò Danny mentre tornava in postazione. Tutti erano in attesa di un segno da parte di Jorge o Will.
Justice e i Guerrieri sarebbero entrati per primi, poi lo Spaccato ed infine Minho con i Radurai.
I due Leader si scambiarono uno sguardo d'intesa e Will iniziò a contare con le dita.
Uno.
Due.

Tutti erano pronti a scattare.
Tre.
Il rosso con un gesto secco spalancò la porta e i ragazzi entrarono.
Alex puntò ad una donna che si avvicinava minacciosamente al gruppo. La prese per la nuca e le fece sbattere la fronte contro il muro, facendola svenire.
Danny e Will stavano immobilizzando due uomini a terra, poggiando tutto il peso dei loro corpi sugli Spaccati finchè si arresero, ranicchiandosi in un angolo piagnucolando.
Justice con l'elsa della sua spada ne stese un altro.
Dietro di loro altri Radurai minacciavano alcuni Spaccati. Il caos dominava.
Una portà che conduceva ad una scalinata si spalancò, facendo uscire altre figure. Minho e Justice puntarono ai primi due. Una volta immobilizzati, l'asiatico fece segno a Justice di seguirlo nel piccolo seminterrato e scese per primo.
"A quanto pare vi siete sistemati bene" disse dal fondo della scalinata. Avevano trovato Thomas e Brenda.
Justice iniziò a scendere e si ritrovò in una piccola stanza. Al centro c'erano due sedie, occupate dai due ragazzi.
Gli occhi dei due si posarono sulla Guerriera, con sguardi curiosi.
"Abbiamo molte cose di cui parlare." rispose Minho liberando il ragazzo "Ma l'importante è che vi abbiamo trovato e salvato. Me ne devi una. Grossa."
Brenda, una volta liberata, corse vicino a Justice riservandole uno sguardo omicida e incrociò le braccia. Era sicuramente arrabbiata. Ma Justice non capiva per cosa. Continuò a fissarla finchè non rivolse l'attenzione a Thomas confessandogli che voleva tornare da Jorge. Una Spaccata . Probabilmente il suo comportamento era dovuto a quello. 
Un tonfo al piano di sopra le fece ricordare il gruppo di Spaccati al piano di sopra.
"Minho.." Justice voleva tornare dai compagni. I rumori della lotta erano cessati, segno che erano riusciti a tenere a bada i nemici, ma la situazione poteva sfuggire di mano. 
Prima che l'asiatico potesse rispondere, Thomas si avvicinò a Brenda per parlargli. 
Questa però gli urlò contro e poi sparì su per le scale. Il Raduraio indietreggiò di un passo come se lo avessero spinto. Brenda lo aveva decisamente ferito. 
Justice provò una morsa al cuore vedendo l'espressione triste di Thomas e gli rivolse un sorriso consolatorio, sperando di aiutarlo. Quello che ricevette in cambio, però, furono degli sguardi interrogatori di due Radurai.
"E io che pensavo che il tuo tipo di ragazzo fosse Newt!" disse l'asiatico sfoggiando un sorriso che arrivava da orecchio a orecchio.
Quando si accorse di quello che aveva fatto, ma soprattutto di quello che aveva detto Minho riguardo Newt,  imbarazzata salì velocemente le scale.
"Gli abbiamo trovati!" disse ai ragazzi. Altra mossa stupida dettata dall'imbarazzo. Brenda era salita prima di lei ed ormai tutti erano a conoscenza dell'accaduto.
I corpi degli Spaccati occupavano il pavimento, alcuni dormivano, altri erano abbracciati e tremavano; altri erano morti.
Jorge e Newt erano di guardia, camminando in cerchio lentamente.
Attirata l'attenzione Newt si diresse a grandi passi nela sua direzione, e prima che Justice potesse allargare le braccia e fare un'altra figuraccia, il ragazzo la superò per salutare l'amico.
"Cacchio Tommy, sono contento che tu non sia morto. Sono davvero, davvero contento" 
"Per me vale lo stesso" rispose Thomas. Justice non seguì più la conversazione dei due amici e si avvicinò a Will che controllava due Spaccati accasciati a terra. Di lì a poco sarebbero usciti dalla città per arrivare la cura. Ma non era quello che la preoccupava.
"Pensi che Elias..." non riusciva a finire la frase, non voleva finirla. Sperava che se  non l'avesse pronunciato non si sarebbe avverato. Lo sperava davvero.
"sia morto?" finì il rosso. "no.. è un tipo tosto." sospirò come se la cosa lo spaventasse davvero. "Ormai fa parte del Deserto."
"Justice!" la chiamò Newt. 
I Guerrieri si avvicinarono a Thomas e spiegarono tutto quello che sapevano. Partirono dalle armi per finire con l'esilio di Elias.
"L'Uomo Ratto non aveva accennato ad un terzo gruppo.." fu tutto quello che disse.
"Forse se lo è dimenticato." rispose un Minho pensieroso. 
"Per ora si sono rivelati degli amici" Seguì Newt rivolgendo un mezzo sorriso a Justice. Questa ricambiò, accorgendosi di essere fissata da tutti i presenti. Accidenti!
"Bene, dobbiamo muoverci. Adesso." Minho sapeva di contare sull'appoggio di Thomas e decise di riprendere il comando. Se la C.A.T.T.I.V.O lo aveva nominato Leader doveva esserci un motivo.
Gli Spaccati attorno che avevano capito che era meglio non seguirli, rimasero fermi.
Erano quasi tutti fuori quando dall'interno provenne un rumore di uno sparo.
Quando entrò, Justice si sentì gelare il sangue. 
Thomas era stato colpito alla spalla sinistra da un proiettile e giaceva per terra con Newt al suo fianco. 
Minho stava pestando a sangue il colpevole. 
Justice si precipitò vicino a Thomas seguita da Will. 
Il rosso con una sola mossa si era sfilato la maglietta e la stava premendo contro la ferita del Raduraio. 
"Posso tirare fuori quell'affare, ma mi serve del fuoco!" Jorge. 
"Non possiamo farlo qui!" Will continuava a premere sulla ferita ma tutti sapevano che non sarebbe bastato. 
"Andiamocene da questa caspio di città!" Minho si era posizionato ai piedi di Thomas e con un cenno ordinò a Will si fare lo stesso al lato opposto. 
Tirarono su il Raduraio che urlò. Un urlo disumano pieno di dolore. Ma fortunatamente Thomas svenne. 

Erano riusciti ad allontanarsi dalla città. 
Avevano accesso un fuoco. 
Jorge era pronto ad operare. 
Justice si offrì di  tenere fermo Thomas con l'aiuto di Minho.
Lo Spaccato riuscì a togliere il proiettile ma il ragazzo non dava nessun segno di miglioramento. Continuava a perdere sangue e diventava sempre più pallido.
Conosceva i Radurai da pochi giorni ma si era già affezionata  a loro, forse per via dei ricordi o per via della stessa situazione in cui si trovavano. Ma si accorse di essersi legata a quei ragazzi molto di più di quanto pensava. Non voleva perdere nessuno di loro. Non ora che erano così vicini alla fine.

Il mattino seguente i ragazzi furono svegliati da un ronzio profondo, pieno di colpi pesanti.
"Una Berga!" fu tutto quello che riuscì a sentire Justice, da Jorge forse. 
Will le era corso accanto e la cingeva da un fianco. Non lo aveva mai fatto ma non le dispiaceva. Si sentiva al sicuro con l'amico.
"Non staccarti da me, chiaro?" non capiva tutta quella paura ma annuì lo stesso.
Dalla Berga scesero delle persone vestite nel modo più strano che Justice avesse mai visto. 
Indossavano delle tute verde scuro, con una sigla scarabocchiata sul petto.
Due di loro si diressero verso Thomas. Volevano prenderlo, ma per cosa?!
Uno di loro invece si avvicinò a Will e Justice, porgendo la mano a quest'ultima.
"No.." fu un solo sibilo ma Justice riuscì a percepire tutta la rabbia con cui Will lo pronunciò. 
Ma quello che accadde la spaventò a morte. 
Il suo corpo aveva preso a muoversi da solo. 
Fece roteare Will da una parte e accettò la mano dello sconosciuto, che l'accompagnò sul mezzo di trasporto. 
Sentiva delle voci dietro di lei. 
Tutti le stavano chiedendo di tornare. 
Lei voleva urlare, chiedere aiuto ma non riusciva a comandare il suo corpo. Quando arrivò sulla Berga un altro sconosciuto si avvicinò e la saluto "Ciao Justice!" e poggiandole un fazzoletto sul viso la fece svenire.

Si risvegliò su un letto. Da una braccio era collegata ad un flebo. Dall'altro le stavano prelevando del sangue. Provò ad agitarsi ma una figura la immobilizzò.
"No no Justice, ferma! Ti farai del male!" lo sconosciuto le sistemò un ciuffo sulla fronte, con un gesto quasi -quasi- afettuoso.
Justice avrebbe voluto ribellarsi ma si sentiva debole. Voleva chiudere di nuovo gli occhi.
"Perchè..?" riuscì a chiedere mentre il sonno si stava impadronendo di lei. 
Lo sconosciuto le sussurrò all'orecchio una cosa che non avrebbe mai dimenticato.
"Tuo fratello ne ha bisogno."
Poi il buio.

Sveglia di nuovo.
Questa volta non era più collegata a nulla.
Con grande sforzo si mise seduta. Una volta constatato che poteva camminare, si avviò verso la porta. . 
"Apritemi!" urlò, battendoci contro. 
Silenzio.
Passarono diversi minuti prima di sentire dei rumori dall'altra parte. Qualcuno stava armeggiando con la serratura, aprendola.
"No.." non era reale. Non poteva esserlo.
"Ciao Justice, come te la passi?"
La persona che le stava sorridendo non era uno degli sconosciuti vestiti con le strane tute verde scuro, e non indossava un camice bianco.
Non faceva parte della C.A.T.T.I.V.O, o almeno così pensava.
Era Elias.
"Vieni, andiamo a farci due passi!" il ragazzo le porse un braccio.
Ferita dal tradimento del ragazzo indietreggiò, fulminandolo con lo sguardo.
"Non vuoi sapere come sta Thomas?" Thomas, se ne era completamente dimenticata. Si sentì in colpa. Voleva sapere come stava il ragazzo, e soprattutto voleva sapere la verità su Elias. 
Accettò l'appoggio di Elias e i due percorsero un corridoio lungo e pieno di porte. Si fermarono davanti ad una di quelle ed Elias la spinse delicatamente dentro. 
Era una stanza buia. La parete a destra era trasparente e permetteva di vedere cosa c'era nella stanza a fianco. 
Justice si appoggiò e vide Thomas sdraiato su una barella, immobile.
"Tranquilla sta dormendo" Elias l'aveva raggiunta e sorrideva. Justice era terrorizzata dal comportamento del ragazzo ma sperava che lui non lo capisse. Voleva solo andarsene.
"Tuo fratello è davvero un tipo forte." Justice era sicura che il suo cuore avesse smesso di battere per un paio di secondi a quella confessione. Si girò verso Elias per capire se stesse scherzando ma il ragazzo era serio. Il suo sguardo faceva capire che era la verità.
"Sei così bella quando sei spaventata.." Justice non si era accorta che il volto di Elias si stava avvicinando al suo. 
Sentì le labbra di lui appoggiarsi alla sue. Lo spinse con tutte la forza che aveva e gli diede un pugno. Dal labbro inferiore di Elias iniziava a colare del sangue. Glielo aveva rotto.
"Ma che diavolo!" di nuovo Elias il pazzo.
Justice corse fuori dalla stanza e cercherò di entrare in quella di Thomas, suo fratello. Non riusciva ancora a crederci, ma nonostante tutto voleva salvarlo. Anche se non sapeva da chi.
La porta era chiusa a chiave. Muoveva la maniglia ma nulla.
Un dolore atroce le colpì la nuca.
Qualcuno la stava tirando dai capelli.
"Sono contento per tutto quello che ti succederà Justice.."
Un altro dolore, questa volta più forte. 
Poi di nuovo il buio.


Spazio Autrice:
 Salve cari lettori! Se siete arrivati fin qui vi ringrazio davvero con tutto il cuore! GRAZIE GRAZIE GRAZIE
Comunque eccoci qua! Justice e Thomas sono fratelli! Ed Elias? Collabora con la C.A.T.T.I.V.O? 
Come promesso ecco le foto dei nostri Guerrieri e le loro armi! Alla prossima! :*
 
 
WILL.                                                                           JUSTICE                                                                         


ELIAS


DANNY                                                                                 ALEX

 
   
 
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