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Autore: NekoKya    02/02/2015    5 recensioni
[Storia che precede 'Uzumaki Family']
Sakura Haruno è un promettene ninja medico, ora che regna la pace su Konoha ed il nuovo Hokage veglia sulla città, tutto sembra andare per il meglio. Ma per la nostra sfortunata protagonista non è tutto oro ciò che luccica, infatti dovrà superare diversi ostacoli per capire chi dei suoi vecchi e nuovi amici farà breccia nel suo piccolo cuore.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Kiba/Hinata, Naruto/Sakura, Sai/Ino
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Il venticello di Febbraio invade la stanza, infiltratosi dalla finestra semi aperta della tua camera. L’aria fredda penetra nella tua maglietta, usata spudoratamente da me come camicia da notte, e mi fa subito venire la pelle d’oca. Prendo il lembo della coperta e lo sollevo fin sopra la testa, nascondendo la zazzera di capelli rosa sparsa ovunque per l’intero cuscino. Mugugno qualcosa d’incomprensibile che dovrebbe essere un –Chiudi la finestra Naruto- che però si disperde senza trovare risposta.
Alzo la testa il tanto che basta per osservare il lato del letto vuoto, le lenzuola stropicciate, segno della tua presenza fino a poco prima, e i tuoi pantaloni del pigiama lasciati a terra insieme alla canotta bianca, segno che probabilmente eri di fretta, non che tu sia un tipo ordinato.
Sbadiglio sonoramente e allungo una mano fino al comodino, prendendo la sveglia a forma di rana e osservando allibita l’ora, sono le 5 e mezza di mattina. La ripongo malamente sulla superficie di legno e avvolgendomi nella coperta chiara mi alzo, strisciando piano verso il bagno. Sistemo alla meglio il groviglio di nodi e doppie punte che sono ormai i miei capelli, trascurati come il mio aspetto. Mi tolgo i vestiti e subito, presa dal freddo pungente che alberga nel tuo bagno privo di riscaldamento, mi infilo sotto la doccia beandomi dell’acqua calda che finalmente mi sveglia completamente.
Una volta finito mi strofino la testa con un asciugamano e mi accingo a vestirmi, riflettendo un attimo su che giorno sia e come dovrei impiegarlo.
Lancio l’asciugamano sul letto e con i capelli ancora umidi mi inoltro nella cucina, noto che sul tavolo c’è una tazza vuota e dello zucchero, mi avvicino e vedo un bigliettino lasciato accanto alla macchina del caffè “Buona giornata” riconosco la tua scrittura tremolante e sorrido alla vista di un cuoricino scarabocchiato alla fine della frase.
Dopo le feste non abbiamo avuto un attimo di pace, ci sono stati dei problemi che non hai voluto rivelarmi e in più le ore di lavoro in ospedale sono notevolmente aumentate… mi sento ansiosa e ho paura che qualcosa stia nuovamente turbando la pace del villaggio.
In più non ho avuto modo di chiederti chiarimenti, non ci sei mai, ti alzi prima di me e raramente mi accorgo della tua presenza la notte… oltretutto non permetti visite nel tuo ufficio lasciando Rock Lee di guardia, come se fosse il tuo mastino.
Accendo la macchina e prendo la tazza, riempiendola quasi fino all’orlo di caffè.
Prendo un bel respiro e lo bevo tutto d’un fiato, amaro e bollente, non proprio come piace a me ma… mi serve una bella carica.
Finisco di prepararmi ed esco di casa, avrei dovuto svegliarmi tra un’ora ma.. non mi dispiace nemmeno essere così mattiniera.
Le strade sono deserte, mi stringo nella giacca rossa sperando di trovare un po’ più di calore, fa davvero freddo.
Cammino a passo svelto, ma non sono diretta all’ospedale, non ancora… arrivo di fronte al tuo edificio situato ai piedi della montagna, alzo lo sguardo verso il tuo viso scolpito nella roccia lasciandomi sfuggire un sorriso. Alla fine era questo quello che tanto bramavi, l’unico motivo che ti teneva in vita, se non anche il fatto di aiutare i tuoi amici… ma il sogno irrealizzabile è da tempo diventato realtà. Allora perché la cosa non mi fa piacere come pensavo? Dovrei essere felice di vederti seduto a quella scrivania, di osservarti mentre gestisci le sorti del nostro villaggio, di notare la tua maturazione e il tuo impegno costante per mantenere la pace e aiutare il prossimo…
Forse perché mi rendo conto di quanto in realtà possa essere un compito pericoloso, il pensiero costante che possa sorgere un’altra guerra, che possa tornare quella sensazione di ansia e tensione che mi ha accompagnata lungo quella faticosa battaglia di 3 anni fa… durante la quarta grande guerra ninja.
Sospiro e scuoto piano la testa, scacciando questo triste pensiero e cercando di tornare di buon umore.
È inutile preoccuparsi di qualcosa che non dovrebbe più accadere, giusto?
Cammino lentamente verso l’ospedale con aria pensierosa.
Riflettendo meglio, non credo che la tua vocazione fosse quella di diventare un burocrate… ma alla fine c’è poco da fare, se la pace rimane… bisogna accontentarsi di quello che si ha, e personalmente spero che duri a lungo.
Se poi dovessimo metter su famiglia avresti più tempo da passare con i nostri futuri figl… mi blocco di colpo diventando rossissima in viso e dandomi mentalmente dell’idiota. Poso le mani guantate sulle guance rosse e cerco di darmi un contegno.
SHANNARO! Che diavolo vado a pensare?!
Davanti a me compare improvvisamente una figura esile che cammina a passo veloce e deciso dentro la sua giacca chiara simile al colore dei suoi occhi, lasciando i lunghi capelli neri liberi svolazzare nell’aria fredda, trattenuti da un cerchietto bianco che evidenzia il colore particolare dei riflessi bluastri delle ciocche lisce come seta.
Cammino a passo svelto verso di lei con un grande sorriso –Hinata!- sbraito alzando un braccio in segno di saluto.
Si ferma e mi sorride dolcemente –Sakura-san, buongiorno- stringe le esili braccia al corpo, per riscaldarsi, mentre le guance si tingono di un leggero rossore.
-Come mai in piedi a quest’ora?- chiedo curiosa.
-Stamattina ci sarà una riunione importante indetta da mio padre… e quando capita faccio fatica a dormire perché ho sempre paura di svegliarmi troppo tardi e recargli dispiacere- confessa timidamente giocherellando con le dita.
Annuisco piano –Capisco… beh direi che sei in perfetto orario- sdrammatizzo posandole una mano sulla spalla.
-Tu invece?- cambia discorso tornando un po’ più serena.
-Io… beh… non riuscivo a dormire- la butto li sul vago portandomi una mano fra i capelli.
Mi fissa per un attimo senza dire nulla, per poi constatare –Non c’entrerà il fatto che N-Naruto-kun è spesso chiuso nel suo ufficio?-
Ammutolisco anch’io.
-Ah!- si porta le mani alla bocca, come se si fosse appena resa conto di un fatto assurdo –Ovviamente lo so perché tutti ne parlano… non abbiamo più avuto problemi dopo la guerra e così l’unico compito che era rimasto all’Hokage era quello di burocrate, ma ora si pensa che qualcosa sia cambiato- confida timorosa scostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e avvicinando il viso al mio –Non ho saputo molto dalle voci che circolano, ma si vocifera di un problema a Suna, ma non vorrei sbagliarmi- si morde il labbro inferiore distogliendo lo sguardo.
Un problema… che riguarda il Kazekage?
Vedendo che non reagisco mi posa le mani sulle spalle in segno di conforto –Non devi preoccuparti Sakura-san, sono certa che si tratta di una sciocchezza… non volevo assolutamente recarti preoccupazioni!- esclama cercando di convincermi mentre un dolce sorriso prende posto sulle sue labbra.
Abbasso lo sguardo e trattengo un sospiro per poi sorriderle –Non preoccuparti Hinata, non mi hai affatto creato preoccupazioni, anzi, ti ringrazio per avermelo detto-
–So che non siamo mai state grandi amiche, ma se hai qualche problema sentiti libera di parlarmene- mormora timidamente ritraendo le mani.
Sento una grande felicità invadermi, queste parole gentili e la sua voglia di essermi amica mi confortano togliendomi un po’ il peso della tua assenza.
-Grazie- esclamo prendendole le mani fra le mie –Ovviamente lo stesso vale per te- le faccio l’occhiolino mentre le sue guance si tingono di rosso.
-Grazie a te- ribatte allegramente, stringendo le dita fini con le mie.
-Ora sarà meglio che torni a casa…- sospira per poi farmi un cenno con la mano –Ci vediamo Sakura-san-
Ricambio il saluto –Buona riunione- la guardo correre via, lasciando i lunghi capelli ancora una volta svolazzare ribelli contro il vento incessante, finché non scompare dalla mia vista.
Sono contenta che nonostante tutto siamo riuscite ad essere amiche.





L’orologio posto sul comodino segna le 2 di notte, sono rannicchiata in un angolo del tuo letto aspettando pazientemente il tuo rientro.
Giocherello con il peluche di Kakashi, lanciandolo in aria e fingendo che mi parli, per tenermi sveglia.
-Quando torna quel dannato Hokage?!- sbotto strapazzando le guance di pezza del povero mini Kakashi.
-Tornerà subito Sakura! Non devi essere così impaziente, sta solo svolgendo il suo lavoro- scimmiotto la sua voce, stranamente senza sentirmi una perfetta idiota.
-Non è che in realtà è in giro a divertirsi con qualche donna…- mormoro assottigliando gli occhi e artigliando la faccia del poveretto.
-Ma che dici! Eretica!- sbotta mandandomi un’occhiataccia, o almeno è quello che io penso che stia facendo.
-Magari ha trovato una dolce compagnia… per questo non rientra presto- continuo imperterrita –Solo perché non facciamo sesso non vuol dire che deve fare così- sto facendo tutto da sola –Non è poi così importante!- concludo mettendo il broncio.
-In realtà è molto importante- replica il mini sensei –Lo sai benissimo che è una parte fondamentale in un rapporto- la sua voce si fa saccente –Perché l’amore unisce in tutto e per tutto due persone, facendole diventare una cosa sola- osserva.
Ora inizio a sentirmi un po’ un’idiota.
-Non contraddire una povera ragazza come me!- gli do un calcio che lo manda dritto contro il muro, più precisamente contro la finestra aperta della camera dove appollaiato sul davanzale a fissarmi con un’espressione divertita ci sei tu.
Mi metto a sedere composta sul bordo del letto e cerco di nascondere l’evidente rossore che alberga sulle mie guance solitamente pallide, ringrazio il buio e la poca luce lunare che mi aiutano nell’intento.
-Naruto- sbotto con voce stridula incrociando le braccia sotto il seno e facendo un finto cipiglio di disappunto –Sei maledettamente in ritardo- osservo.
Inclini la testa di lato e fai un sorriso sghembo –Perché? Avevamo un appuntamento?- chiedi ironico sfilandoti la lunga giacca bianca e posandola su una sedia accanto alla finestra.
-N-no- mormoro piano –Però…- distolgo lo sguardo notando che ti stai sfilando anche il sopra della tuta, probabilmente perché non vedi l’ora di andare a dormire –Però non puoi sempre rientrare così tardi- mugugno sbirciando con la coda dell’occhio la tua figura atletica che sotto i raggi lunari appare ancora più marcata –Cioè…- arrossisco vistosamente e cerco di darmi un contegno mentre ti sfili il copri fronte e lo posi sul resto dei vestiti per poi infilarti i pantaloni del pigiama –Non si fa- concludo con un sospiro.
Ti stiracchi sonoramente e prendi posto accanto a me –Scusami, purtroppo non è un bel periodo- mi accarezzi la testa dolcemente –Ma questo discorso l’abbiamo già affrontato giusto? Insomma… sapevamo a cosa andavamo incontro accettando i nostri incarichi’ttebayo- commenti posando la schiena nuda contro il muro freddo.
-Lo so…- sussurro restando sul bordo del letto –Però- abbasso lo sguardo un po’ imbarazzata –Però mi manchi- mormoro senza riuscire a guardarti negli occhi.
Mi afferri una mano strattonandomi verso di te, facendomi sedere tra le tue gambe e stringendomi la vita con le braccia forti, mentre affondi il viso nell’incavo del mio collo ispirando profondamente il mio profumo –Anche tu- soffi sulla mia pelle sensibile, provocandomi dei brividi lungo la schiena.
-Voglio solo sapere- continuo imperterrita –Cosa ti porta a trascorrere tanto tempo in ufficio- giro il viso verso il tuo, incontrando i tuoi occhi stanchi.
-Non posso dirtelo- rispondi in tono dispiaciuto –Purtroppo ci sono cose che non devono uscire dall’ufficio dell’Hokage- sottolinei serio.
-Sono solo preoccupata per te- mi mordo il labbro inferiore con forza, cercando di rimanere calma –Per la tua salute-
Sorridi avvicinando le labbra alle mie –Mi dispiace, non voglio farti preoccupare- mormori prima di posarle sulle mie.
Ricambio il bacio lasciandomi andare, una sensazione da tempo assopita si impossessa del mio corpo, quella sensazione di pace e felicità che da un paio di mesi non sentivo.
Porto una mano fra i tuoi capelli ribelli mentre mi prendi per la vita e mi posi sul freddo materasso, sovrastandomi col tuo corpo e facendomi dimenticare per un istante il perché sono rimasta ad aspettarti.
-Naruto- sussurro al tuo orecchio mentre mi posi dei leggeri baci sul collo –Aspetta, non è per questo che ho atteso il tuo ritorno- ribatto debolmente picchiettando i pugni sulla tua schiena, indebolita dalla troppa lontananza… la voglia di stringerti è più forte.
-Quando ti ho vista sveglia- mormori tra un bacio e l’altro –Sono rimasto piacevolmente sorpreso… ti confesso che speravo succedesse’ttebayo- sorridi sulla mia pelle.
Poso una mano sulla tua guancia, sollevando il viso all’altezza del mio –Aspetta ti dico- insisto –Ti prego, dimmi almeno che non devo preoccuparmi- ti guardo dritto negli occhi chiari che ora mi fissano incerti.
Non rispondi e fai forza contro il mio palmo, per liberarti e raggiungere le mie labbra che però non si fermano –Dimmelo- sibilo severa artigliandoti la guancia con le unghie lunghe.
-Sakura-chan, perché non vuoi passare una piacevole mezzora con me invece di sprecarla inutilmente?- chiedi prendendomi la mano e allontanandola dal tuo viso.
-Perché mi nascondi qualcosa di grosso… lo sento- replico seccata.
Distogli lo sguardo –Non ti basta ciò che ti ho detto?- sospiri stanco.
Scuoto piano la testa e prendo coraggio –Non si tratterà forse di Suna?- oso chiedere.
La tua espressione muta, quasi impercettibilmente, lo nascondi bene non c’è dubbio ma sono un’attenta osservatrice, non puoi mentirmi.
-Sciocchezze, non so proprio come mai hai pensato a Suna- replichi distrattamente tornando a fissarmi, catturandomi nei tuoi occhi che ora sembrano più intensi.
-Invece lo sai benissimo- sbotto liberando la mano e afferrandoti la testa con entrambe –Non voglio che ti accada nulla quindi esigo sapere…- tento disperatamente di convincerti.
Sorridi e ti avvicini piano alla mia fronte, posandoci un leggero bacio a fior di labbra –Sono felice che ti preoccupi per me Sakura-chan- mi accarezzi una guancia con una mano mentre l’altra si posa sulla mia spalla –Ma non posso proprio dirtelo- sussurri mentre le dita percorrono la mia pelle fino all’incavo del collo –Sarà meglio che ora vai a dormire, domani ti aspetta un’altra giornata di lavoro- capisco troppo tardi quello che stai per fare e senza che possa fermarti sento che premi le dita su un punto preciso del collo, facendomi perdere i sensi.





Apro gli occhi di colpo, la sensazione di raggiro ben impressa nella mia mente, la rabbia sempre più pressante. Constato di trovarmi ancora nel letto, da sola, con un bigliettino lasciato sul comodino come unico saluto.
Non c’è nulla di cui tu debba preoccuparti… oggi sono in riunione, prometto di ritornare prima, ti amo” prendo il pezzetto di carta e lo stropiccio con foga, ancora delusa per lo scarso successo della conversazione notturna.
Vado in bagno per sistemarmi, ignorando l’orologio che segna le 9 di mattina. Mi guardo allo specchio e osservo curiosa una sfilza di succhiotti che se uniti formano un piccolo cuore poco sotto la mia spalla destra. Prendo letteralmente fuoco e sibilo un “baka” appena accennato.
Mi sistemo in fretta ed esco di casa, anche se il mio turno inizia poco dopo mezzogiorno, non ho sonno.
Mi fermo nel parco giochi deserto e mi siedo su una panchina, sospirando sonoramente.
Non ho ricavato nulla e non ho idea di come trovare una risposta decente, di certo tu non me la darai.
I miei pensieri vengono interrotti da un guaito, alzo lo sguardo e un qualcosa di peloso e bianco mi passa davanti velocissimo, facendomi sussultare e indietreggiare contro la panchina.
-Akamaru ridammela!- la voce di Kiba si fa più forte e lo vedo passarmi accanto mentre sfreccia verso l’enorme palla di pelo e gli salta in groppa fermandolo.
Rimango immobile ad osservarli curiosa.
-Ridammi subito la foto- sbotta nervosamente mentre sento la risata bassa di Hinata dietro di me.
Mi giro e la ritrovo sorridente alle mie spalle –Buongiorno Sakura-san- saluta raggiante.
Intanto Akamaru ha iniziato a correre verso di noi, o meglio verso di lei, che rimane però impassibile.
Mi alzo di scatto –Hinata dovremmo spostarci e alla svelta!- constato spaventata dalla possibile collisione con il cane.
Mi rivolge uno sguardo calmo –Non preoccuparti non ci farà alcun male- mi rassicura alzando una mano verso l’animale che subito frena e si ferma esattamente davanti a lei.
Rimango paralizzata dalla sorpresa.
Gli accarezza il muso portandoselo sul petto generoso, mentre Akamaru scodinzola contento.
-Bravo Akamaru, chi è il cane più dolce del mondo?- sussurra strofinando il viso sul pelo bianco, in tutta risposta abbaia leccandole poi una guancia –Sì esatto, sei tu!- esulta abbracciandolo.
Sono pietrificata, letteralmente, se la mia mascella potesse raggiungere il terreno a quest’ora sarebbe già caduta.
Kiba mi affianca col fiatone e le guance leggermente rosse.
-Non devi…- cerca di parlare –Non devi farlo rammollire, lui è il cane più selvaggio del mondo…- conclude tornando a respirare regolarmente.
Ride di gusto alle sue parole e lascia andare Akamaru –A me pare un giocherellone dolcissimo- sottolinea –A proposito…- si china a raccogliere una foto –Cercavi questa?- chiede mentre i suoi occhi incontrano il contenuto della suddetta, prendendo letteralmente fuoco.
-K-Kiba-kun- mormora con una certa difficoltà mentre gli sottrae la foto dalle mani tremanti.
-Non è come pensi!- cerca di rimediare nascondendola dietro la schiena.
Rimango ad osservarli, troppo curiosa per intromettermi.
-A-Akamaru… vieni, andiamo via- dice imbarazzata allontanandosi con il cane sotto lo sguardo pietrificato di Kiba che protrae una mano verso di lei, inutilmente, per fermarla.
Trattengo una risata e sposto la mia attenzione su di lui –Che cosa hai combinato?- chiedo.
Mi fissa stranito per alcuni secondi –Ah Sakura, non ti avevo visto- dice senza vergogna mentre trattengo un commento spiacevole –Nulla di che- va sul vago.
Inarco un sopracciglio scettica –Non mi pare sia nulla di che- osservo seria trattenendo un ghigno.
Fa un sorriso incerto –Fidati, è una sciocchezza- insiste arretrando di qualche passo.
-Non tenermi all’oscuro!- sbotto camminando a passo deciso verso il poveretto.
-Fatti gli affari tuoi- sibila nervosamente.
Una vena inizia a pulsarmi sulla fronte ampia, sono stufa delle persone che mi nascondono le cose.
-Solo una sbirciatina!- borbotto allungando le mani verso di lui.
-Sta ferma!- la tiene ben stretta tra le dita senza lasciarmi la possibilità di prenderla.
-Che state facendo?- la voce di Kankuro ci fa sussultare, è fermo dietro di noi con altri ninja della sabbia e ci guarda stranito.
-Ciao- saluto incerta facendo un cenno col capo e ricomponendomi.
-Nulla di che- risponde Kiba nascondendo la maledetta foto nella tuta –Piuttosto che ci fai da queste parti? È passato più di un anno dalla tua ultima visita!- chiede curioso sorridendo.
-Ah beh, nulla ho accompagnato mio fratello alla riunione con l’Hokage qualche ora fa, ma a quanto pare la mia presenza non era necessaria quindi…- rimane anche lui sul vago facendomi salire l’ansia.
Il Kazekage si trova a Konoha… una riunione speciale… un’altra a tempo perso o stavolta qualcosa di serio?
Temo per la risposta.
-A che proposito?- oso chiedere avvicinandomi al gruppetto.
Mi fissa per un po’, squadrandomi da capo a piedi –Sakura ma guardati, sei più femminile, a stento ti riconoscevo!- esclama additandomi.
SHANNARO!
Cerco di mantenere la calma, la mia risata la dice lunga –Quindi?- insisto fulminandolo con lo sguardo.
Fa un sorriso tirato, forse un po’ irritato per il mio comportamento –Tutto quello che posso dirti è che alcuni ninja scelti seguiranno l’Hokage domattina verso Suna con noi e Gaara- conclude.
Sono molto più che sorpresa –Ah…- non riesco a dire altro.
Kiba nota il mio improvviso cambio d’umore e interviene –Non avresti dovuto dirlo- osserva severo aggrottando la fronte.
-Scusami tanto ma non capisco- replica serio –Infondo era stata proposta come supporto medico per la missione, cosa c’è che non va? Prima o poi l’avrebbe scoperto e poi non ho rivelato nulla che già non si sapesse- osserva –Il rapporto è stato completato stamattina, tutti hanno ricevuto le direttiva dall’Hokage, Gaara ha valutato le sue scelte e sono state approvate, lei dovrebbe già sapere tutto- lo addita severo.
Kiba porta il suo sguardo su di me –No- mormora –Lei stamattina non è stata chiamata…- mi posa una mano sulla spalla –Non preoccuparti Sakura, non è una cosa tanto grave- cerca di rassicurarmi ma ormai il dado è tratto, tutti lo sanno. Sono l’unica a non capire.
-Voglio sapere di cosa si tratta!- sbotto prendendolo per il colletto della tuta con fare rabbioso –Esigo saperlo adesso!- quasi urlo strattonandolo con forza, facendo uscire tutta la frustrazione trattenuta finora.
Kankuro sospira –Non puoi chiederlo a lui- replica –Devi chiederlo all’Hokage, se lui ti ha tolta dalla missione, lui può spiegarti meglio di tutti perché e soprattutto di cosa si tratta, noi non abbiamo il permesso di divulgare informazioni, metteremmo scompiglio per niente-
Lo lascio andare e mi concentro sul ninja della sabbia –Ma io sono riservata, non lo dirò in giro, ho il diritto di saperlo visto che ero inclusa tra i ninja scelti!- lo supplico con lo sguardo sperando di ricevere ciò che voglio.
Scuote la testa –Sakura smettila di chiedere alle persone sbagliate, vai direttamente dalla fonte, è inutile che insisti- continua imperterrito e con tono calmo mentre io sento una forte agitazione risalire all’altezza dello stomaco, cerco di aggiungere altro ma vengo fermata dal suo sibilo –Basta così- si gira e richiama i compagni di squadra, allontanandosi.
Intanto Akamaru è tornato al fianco del padrone e Hinata supera il gruppo della sabbia, fronteggiandoci –Sakura-san- mormora piano.
La fisso per un po’, indecisa sul da farsi, mi avvicino e sussurro a pochi passi da lei –Non era un sentito dire… tu lo sapevi- per poi allontanarmi a passo deciso.
-Mi dispiace- sento le sue scuse riecheggiare nel vento e infrangersi per il parco, mentre la mia attenzione e tutta concentrata sulla tua maledetta mania di escludermi da qualsiasi cosa, dal recupero di Sasuke, dall’uccisione di Sasuke, dall’aiutare te e Sasuke contro Kaguya… e ora anche da questo.
SHANNARO! Mi metto a correre verso il palazzo degli Hokage, con la voglia pazzesca di prenderti a pugni ma soprattutto di capire che diavolo sta succedendo.





Arrivo davanti all’imponente palazzina, so benissimo che non devo fare scenate…. Voglio solo risposte. Entro e subito raggiungo il piano dell’Hokage, percorro il lungo corridoio a passo deciso mentre vedo l’espressione seria di Rock Lee osservarmi dall’altro lato, sa per cosa sono venuta… sappiamo entrambi che non sarà facile superarlo.
-Ciao Lee- saluto cordiale sfoggiando un sorriso tirato.
-Sakura-san- fa un mini inchino come saluto e rimane impassibile.
-Posso vederlo?- arrivo subito al sodo, porto le mani sui fianchi e resto in attesa della risposta che già conosco.
-Al momento non è possibile, mi è stato chiesto di non far entrare nessuno- replica gentilmente restando al centro esatto della porta.
Mi mordo il labbro inferiore con foga, reprimendo la rabbia, cercando di non sfumare l’unica possibilità di oltrepassarlo –Devo chiedergli qualcosa d’importante per l’ospedale- mento spudoratamente cercando di rilassarmi.
Mi fissa scettico –D’accordo allora… dov’è il modulo dell’ospedale?- chiede senza perdere il sorriso.
Sudo freddo –Che sbadata, l’ho scordato in segreteria- devo mantenere la calma.
-Purtroppo senza autentificazione non puoi passare… lo sai- asserisce incrociando le braccia al petto.
Gli mando un’occhiataccia –Per chi mi hai presa, certo che lo so- rifletto un attimo sul da farsi prima di ritentare –La verità è che non mi ha dato abbastanza dettagli sulla missione per il Kazekage e vorrei capire meglio la situazione- ennesima bugia, ora devo solo sperare che Rock Lee non sia stato ancora informato sulla formazione scelta.
Lo vedo dubbioso, mi fissa serio, forse cerca di capire se dico la verità –Mi pareva di aver capito che eri stata scartata- sussurra incerto –Oppure ha cambiato idea…- vacilla, colgo l’occasione per argomentare –Sì, voleva lasciarmi da parte ma poi ha capito che il mio intervento è necessario al fine di portare a termine la missione, chi meglio di me sa usare le arti mediche? Ino non sarebbe altrettanto brava… serve qualcuno di valido- azzardo il nome di Ino, sperando di non aver toppato.
Mi guarda stupito e capisco di aver fatto centro –Ah sì… mi sembra giusto- dalla sua espressione scioccata riesco a capire che dev’esserci stata una lunga discussione dietro alla mia ammissione e poi cancellazione… la cosa non può far altro che infastidirmi, probabilmente Lee ha ribattuto a mio favore. Sorride –Caspita, sono davvero… ecco… mi fa davvero piacere che alla fine… tu- si interrompe un po’ impacciato e porta lentamente una mano sula maniglia della porta.
-Beh era ovvio che mi avrebbe ammessa, infondo il nemico è piuttosto forte, non bisogna sottovalutare l’importanza di un ninja medico in squadra- mi sento sicura di me, così tanto da iniziare a parlare senza rendermene conto, con aria rilassata, fiera e soprattutto spavalda –Il Kazekage deve proteggere il suo villaggio da minacce simili, e deve poter usufruire dell’aiuto migliore che Konoha possa dargli, non dico che non abbia ninja validi nella sua cerchia ma noi potremmo fiancheggiarli e dargli man forte!- concludo soddisfatta.
Si blocca di colpo mentre la porta si apre di poco, si gira lentamente verso di me e il sorriso si inclina. La mia sicurezza svanisce e ben presto mi rendo conto di aver fatto scattare qualcosa in lui, il dubbio… o peggio, la certezza della mia menzogna.
-Sakura-san…- mormora mentre il movimento della mano cambia, pronta a chiudere quella maledetta porta.
È tardi per riprovarci.
Faccio uno scatto felino e passo accanto a lui che prontamente mi blocca per un braccio –Sakura-san per favore- cerca di farmi ragionare, inutilmente.
Porto un piede in mezzo alla porta semi aperta –Sono stufa- sibilo facendo forza verso l’entrata, nonostante mi stia tenendo ben salda.
-Non devi prenderla a male, c’è un motivo se tu…- le parole cadono nel vuoto, non sento, non voglio sentire, non voglio capire da lui il perché ma da te.
-Lee…- lo fisso lasciando posto a un’espressione di sconforto, rilasso i muscoli e rimango immobile, un chiaro segnale di resa.
Si rilassa quasi subito e la sua presa si fa meno pressante, mi sorride –Sakura-san, non devi preoccuparti- ripete l’ennesima frase che mi sta dando la nausea.
-Ne sono sicura- dico dolcemente ricambiando il sorriso.
La presa si fa sempre più debole.
-Penso che andrò ad aspettarlo a casa per salutarlo- continuo arrendevole facendo un passo indietro, mentre la porta è ancora semi aperta davanti a me.
Appena la sua mano sta per lasciare il mio braccio mi preparo, faccio un altro scatto felino verso la porta e stavolta riesco a entrare aprendola con una spallata sotto lo sguardo sorpreso di Lee che protrae una mano verso di me senza però riuscire a prendermi.
-Naruto!- sbotto poggiando le mani sulla scrivania, trovandola vuota.
La tua sedia e rivolta verso le vetrate e gira su se stessa, la finestra è spalancata, il vento riempie la stanza e fa volare i fogli che stanno danzando davanti ai miei occhi, il sole penetra dalla finestra e mi infastidisce, porto una mano sopra le palpebre e osservo il paesaggio fuori dal tuo ufficio… ed è li che la vedo, la tua figura ora sosta sui tetti, stai correndo… correndo il più lontano possibile da me.
-Sakura-san!- Lee mi si avvicina cautamente, ma non basta la sua presenza a fermarmi. Salto sulla scrivania facendo cadere altre pratiche per terra sotto l’imprecazione di Rock Lee. Mi abbasso di poco per poi fare un altro salto e buttarmi direttamente giù dalla finestra, atterro su una tettoia portando la mano sulle tegole scure per attutire la caduta… poi inizio a correre verso la tua figura. Salto di tetto in tetto, cerco di mantenere un buon ritmo non posso perderti di vista.
-NARUTO!- urlo con tutto il fiato che ho in gola, ti giri a guardarmi e la tua espressione mi spiazza, i tuoi occhi sono freddi il tuo viso è dannatamente serio mentre scendi verso la folla del villaggio per seminarmi.
SHANNARO!
Mi lascio scivolare verso l’estremità del tetto e scatto in avanti finendo sulla strada, la gente mi fissa preoccupata ma non me ne preoccupo e continuo a correre. Mi concentro e cerco di percepire il tuo chakra, non puoi scappare. Vedo la tua zazzera bionda risaltare tra la gente e subito aumento la velocità schivando alla meglio le persone e cercando di non perderti d’occhio.
Corro, senza sosta, senza preoccuparmi dei pettegolezzi, senza freni finendo per sentire tutti i muscoli del corpo farsi pesanti, sento le gambe faticare per lo sforzo… da troppo tempo non mi alleno, da troppo.
-Shannaro…- sibilo cercando di resistere, non sarà una banale corsetta a sfiancarmi.
Svolti l’angolo e scompari, subito prendo la curva e ti seguo finendo però in un vicolo cieco. Salto su un bidone della spazzatura e poi sul tetto e mi guardo in giro, di te non c’è traccia, non sento nemmeno la tua presenza.
Mi porto le mani fra i capelli e impreco lasciandomi cadere a terra. Perché diavolo non vuoi dirmi di cosa si tratta? Perché pensi che debba essere l’unica a non saperlo? Che opinione hai di me?! Perché mi fanno sempre sentire un essere inutile.
Perché questa sensazione d’impotenza continua a perseguitarmi… Perché…
Una serie di flashback si insinua nella mia mente e i ricordi riaffiorano senza che io possa fermarli.
Sakura, grazie
Lo ripoterò indietro’ttebayo!
Sakura non puoi affrontarlo da sola!
Odio le persone che mentono a se stesse!
Sasuke-kun voleva uccidermi…
Sakura-chan non devi preoccuparti, ci pensiamo io e Sasuke!
Tutto quello che posso fare è piangere… che patetica che sono
Tu sei proprio insopportabile
Via dalla mia testa… via…
stringo i pugni scacciando le lacrime e mi rialzo.
Mi sono stufata di piangere.
Mi sono stufata di rimanere a guardare, se è così che la metti… allora farai meglio a prepararti, non lascerò che te ne vada senza avermi dato una spiegazione valida.
Non stavolta.





Sono davanti all’entrata del villaggio, ben nascosta e in attesa. È presto dannatamente presto ma sono qui a più di due ore, pronta a ricevere spiegazioni.
I vecchi team dal 8 al 10 si presentono sulla soglia, tutti pronti a partire, insieme a loro noto anche Sasuke, Karin e Suigetsu.
Tutta questa gente mi preoccupa.
Il mio sguardo passa su tutti loro fermandosi su Ino, la mia migliore amica che è stata dannatamente brava a non far trapelare nulla… poi a Hinata che si guarda furtivamente intorno, nervosa, nascondendosi dietro a Kiba che le sussurra qualcosa di incomprensibile all’orecchio facendola sorridere.
Arriva Kankuro e i suoi, accompagnato da Temari. Si salutano e rimangono in attesa mentre vedo la tua figura vicino a quella di Gaara avvicinarsi.
-Sakura non dovresti spiare- la voce bassa di Kakashi mi fa sobbalzare e mi giro a fissarlo intimorita –Kakashi-sensei… anche lei…- bisbiglio.
Scuote la testa –No, io resto qui a fare le veci di Naruto finché non torna- precisa posandomi una mano sulla spalla –Non credi che se sei rimasta all’oscuro di tutto è perché infondo sei una persona molto cara al nostro Hokage? Così tanto da non volerti coinvolgere- cerca di spiegare il tuo odioso comportamento, ma non attacca.
-Sensei deve smetterla di cercare di controbattere, dopo mesi di discussioni dovrebbe averlo capito che ho la testa dura- sbotto incrociando le braccia al petto.
Mi guarda confuso, cosa alquanto giustificata visto che mi sto riferendo inconsciamente al mini Kakashi che vive nella tua camera.
-Ad ogni modo, scusi ma ho altro a cui pensare- gli sposto la mano con un po’ di arroganza e m’incammino a passo svelto verso il gruppo pronto a partire.
Mi vedi arrivare e inspiegabilmente mi sorridi, voltandoti verso gli altri e chiedendo di aspettare un attimo.
Finalmente mi ritrovo con te, faccia a faccia –Naruto…- mormoro perdendo un po’ di coraggio davanti al tuo sguardo disarmante.
-Sakura-chan, scusa se sono scappato- mi blocchi subito prendendomi le mani fra le tue –Ma c’è un motivo preciso per cui non ti ho scelta- asserisci fissandomi serio.
Aggrotto la fronte e prontamente ribatto –Certo solo perché sono la tua preziosa Sakura-chan e non sia mai che partecipi ad una missione pericolosa!- sbotto artigliandoti le mani.
Scuoti piano la testa –Quella è una ragione ma, non è una cosa coerente, non sarebbe stato giusto da parte mia trattenerti solo per questo’ttebayo- ammetti senza lamentarti della mia stretta.
La mia espressione di rabbia diventa confusa e resto zitta, pronta ad ascoltare.
Ti schiarisci la voce –Devi sapere che a Suna si è creato un gruppo di ribellione contro il Kazekage, ci sono stati degli incidenti negli ultimi tempi e ancora non si sapeva chi fossero i membri… purtroppo si è poi scoperto che la sua cerchia di ninja più fidati siano dei traditori che stavano cospirando da tempo contro di lui per prendere possesso della sua carica ma non solo…- prendi un po’ di tempo prima di proseguire –Quindi da come avrai capito non si scherza, si sono alleati al gruppo altre persone, alcune purtroppo le conosciamo bene… non mi soffermo sui dettagli ma la situazione è piuttosto critica… fortunatamente sono in buoni rapporti con Gaara e quindi ha potuto contare sul mio sostegno, in più abbiamo un’informazione estremamente importante che potrebbe però non essere del tutto vera, almeno lo speriamo altrimenti…- fai un’altra pausa, stavolta indeciso sul da farsi –Beh, almeno questo posso tenermelo per me… in ogni caso dobbiamo aiutare il villaggio della sabbia- concludi.
Annuisco piano, cercando di frenare la curiosità riguardante “l’informazione non certa” che potrebbe essere il vero motivo per cui debba preoccuparmi ancora di più di quanto già non lo sia.
-E qui arriviamo a te- prosegui –Non posso assolutamente lasciarti venire con noi- asserisci –So che sto mettendo in pericolo la vita dei miei fidati compagni nonché amici, so che è comunque un motivo egoista… ma non puoi venire perché tu sarai la donna con cui vorrò mettere su famiglia, la persona più importante insieme ai miei compagni, la ragazza che mi ama e che al mio ritorno mi accoglierà quando tornerò a casa… perché sei tu la mia casa- ti inginocchi e mi tieni una mano fra le tue –Sakura-chan, grazie a te mi sono posto un obiettivo per cui non morire… prometto che al mio ritorno ti sposerò- esclami serio –Non morirò finché non ti avrò sposata’ttebayo!-
Una sensazione di stupore e gioia mi invade, non riesco subito a rispondere, sento gli occhi farsi lucidi, ma trattengo le lacrime, non mi vedrai piangere prima di partire.
Senza pensarci un attimo ti prendo per il colletto della tuta strattonandoti verso di me –Che motivo pessimo… BAKA!- urlo prima di lanciarti verso le mie labbra che si scontrano con le tue, semi aperte per lo stupore.
Ti abbraccio forte mentre una piccola lacrima scappa, riuscendo a scendermi sulla guancia rossa per l’imbarazzo. Mi allontano di poco e porto la bocca vicino al tuo orecchio sussurrando –Ti aspetto all’altare… baka-
Ricambi l’abbraccio stringendomi forte a te –Te lo prometto- mormori.
Rimaniamo immobili, assaporando i pochi secondi che ci rimangono prima della tua partenza verso l’ignoto.
Non vedo Kiba che porta un braccio sulle spalle di Hinata, attirandola coraggiosamente a se senza che lei ribatta, facendole posare il viso sul suo petto. Non vedo Sai sbucare da dietro Ino e sorriderle incoraggiante, mentre lei gli posa un bacio sulla guancia. Non vedo Shikamaru stringere la mano a Temari, Rock Lee scambiarsi un sorriso d’intesa con TenTen che trattiene Neji per un braccio, intento a guardar male Kiba.
Non vedo Sasuke rivolgere lo sguardo verso la casa di Midori ne tanto meno Karin accennare un leggero sorriso verso Suigetsu.
Non lo vedo ma sento che in questo villaggio ci sono molte persone come te che vorrebbero sistemarsi e tornare vive per mettere su famiglia.
E soprattutto ci sono molti amici con cui voglio condividere momenti felici, che voglio rivedere sani e salvi.
Sciolgo l’abbraccio e ti do un ultimo bacio prima di augurare a tutti buon viaggio.
Ti giri verso gli altri, pronto a partire.
-Bene ragazzi… andiamo a prenderli dattebayo!- alzi il pugno in aria seguito dall’urlo generale di tutti.
Sorrido verso il gruppo che si appresta ad andare e prima di vederli sparire del tutto sento l’ansia assalirmi. Kakashi si ferma accanto a me e mi porta una mano sulla spalla –Andiamo Sakura, ci sono tante cose da fare prima del loro ritorno… e soprattutto devi essere forte quando presterai loro soccorso- sussurra cautamente.
-È solo che vorrei tanto andare con loro, perché qui in qualche modo mi sento inutile- sospiro, ripetendo sempre la stessa lagna.
Sorride sotto la maschera scura –Inutile? Vuoi forse abbandonare i poveri pazienti dell’ospedale? Abbiamo bisogno di te qui, Ino è andata via e tu sei uno dei nostri ninja medici migliori!- sbotta allegramente spingendomi verso il villaggio.
-Kakashi-sensei… grazie- sorrido dando un’ultima occhiata all’entrata vuota.
Promettimi che tornerai… Naruto.





Angolo dell’autrice
Hello! :D
Da un sacco che non ci si vedeva vero?
Per l’idea del capitolo ringrazio Lega4e e Lady Igraine, grazie mille per avermi supportato e soprattutto sopportato in questo periodo di crisi NaruSakuriana!
So che è un po’ diverso dal solito ma a me piace chiudere con un certo effetto xD NO, manca un solo capitolo e poi è finita (Affrettatevi amici da casa! L’offerta sta per scadere! Chiamate lo 0-800xxxx è potrete ricevere anche voi il maggiordomo Sasukkia direttamente a casa vostra! La prima telefonata riceverà in omaggio Narutto l’apri porte sempre pronto a servirvi! Dove c’è una porta chiusa… mancano evidentemente le chiavi).
Spero come sempre che la ff continui a piacervi e che questo capitolo vi sia piaciuto!
Non sono ancora pronta per le battaglie quindi Sakura gioca in casa v.v xD
Grazie a chi continua a seguire questa mia pazzia e chi lascia una recensione! Anche chi legge senza lasciarla ed ovviamente chi ha inserito la storia tra le seguite/ricordate/preferite.
UN BACIONE NekoKya :* :3

PS: Ho avuto un momento di riappacificazione con me stessa dove cercavo foto dolciose di Sakura e Hinata (come amiche) … ho trovato immagini scioccanti e perverse che fanno una cippa a tutte le fan art NaruHina e NaruSaku ecc. ecc.… non esagero… il SakuHina invaderà il mondo! O_O ma per il momento mi piacerebbe ricordarle così:
  
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