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Autore: soul_sister    02/02/2015    2 recensioni
Quinn si era ripromessa di passare quel anno prendendosi cura di se stessa,ma non si era aspettata di dover affrontare i sentimenti verso Rachel,di dover ammettere di essere innamorata di quella petulante ragazza. Nemmeno Santana si era aspettava di dover venire a patti con i sentimenti che prova per la dolce Brittany. Due storie d'amore così diverse ma con un unico fattore in comune,l'amore... e tanto divertimento!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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POV SANTANA
Sentivo ancora gli occhi bruciare e il liquido freddo e appiccicoso sul viso. Stavo camminando mano nella mano con Britt quando mi era arrivata in faccia una granita,mi ero pulita da quasi 2 ore e ancora mi sembrava di sentirla sulla pelle.”ehy io sono Brad,sono sicuro che io posso aiutarti”,esclamò un tizio che mi pareva giocasse a basket.”come scusa?”,chiesi confusa. Ma che cavolo voleva?!”sei troppo sexy per essere lesbica,io posso guarirti”,rispose lui con un sorriso. Rimasi spiazzata,per la prima volta in vita mia non trovavo le parole.”senti idiota,io direi che è ora che te ne vai o ti guarisco io dalla tua faccia di merda. È da un po’ non picchio qualcuno”,esclamò Puck minaccioso arrivando in quel momento. Brad sospirò e se ne andò. Non riuscii nemmeno ad aprire bocca per ringraziare Puck,che sentii di nuovo quel liquido freddo e alcune risate che si allontanavano. Le mie lacrime si mischiarono alla granita,non mi ero mai sentita più umiliata e sbagliata come in quel momento.
“io li ammazzo,il prossimo che ci prova si ritroverà senza palle”,esclamò Britt furiosa. Non l’avevo mai vista così fuori di sé,era tutta rossa e gesticolava. Io e Puck eravamo andati alle prove del glee e lui aveva raccontato tutto,la mia ragazza era venuta subito ad abbracciarmi anche se ero ancora bagnata e sporca di rosso,dopo che avevo cercato di pulirmi dalla granita alla fragola.”non va bene così,dobbiamo fare qualcosa”,esclamò Quinn con la stessa furia di Britt.”cosa? dire al preside che mi prendono di mira? E poi? Non può fare niente,loro non cambieranno mai,non la smetteranno. Kurofsky se non avesse picchiato Kurt,non sarebbe mai stato espulso. Non si può fare niente”,dissi mentre i singhiozzi prendevano il sopravvento,Britt mi strinse più forte. Non ero più una cheerios e già molti a scuola avevano iniziato a trattarmi diversamente,e in più si aggiungeva questo. Tutti mi consideravano una stronza e ora che non ero più nessuno,potevano fare quello che volevano,quale momento migliore per vendicarsi di tutte le volte in cui li avevo presi di mira?! Ormai non avevo nemmeno la forza per combattere,lo avevo fatto per troppo tempo,ero stanca.”Santana ha ragione,non si può fare niente per una cosa del genere”,disse Kurt sconsolato. Per una cazzo di volta in cui decidevo di non fingere e nascondermi,sembrava che tutto fosse contro di me.”non è giusto,non possiamo fare finta che non sia successo niente”,esclamò Rachel indignata.”la prossima volta gli farò così male che non si ricorderà nemmeno il suo nome”,esclamò Puck arrabbiato. I ragazzi iniziarono a parlare uno sopra l’altro,mi stava venendo il mal di testa e mi sentivo come svuotata di ogni energie.”ok basta! È inutile,è tutto inutile. Nessuno si metterà nei guai per me,non servirebbe e non lo permetterei mai. Ho bisogno di andare a casa,dite al professor Shuester che salterò le prove oggi”,informai allontanandomi. Sentivo tutti i loro sguardi su di me,però nessuno cercò di fermarmi e li ringraziai mentalmente.
POV KURT
“Il professor Shue non poteva scegliere settimana peggiore per invitare la Sylvester al glee club,ma dico si è impazzito? Quella ci odia e lui la invita alle prove? È sicuramente andato fuori di testa?!”,esclamai incredulo. Rachel non sembrava mi stesse ascoltando,era sempre tra le nuvole in quel periodo,per una cosa o per l’altra.”potresti almeno fare finta di ascoltare”,dissi cercando di attirare la sua attenzione,la mia migliore amica si riscosse come se fosse uscita da un sogno.”scusa,è solo che sono preoccupata per Santana,non l’ho mai vista così giù. Sono davvero preoccupata”,disse lei e lo era.”già,so che non è facile ci sono passato. Dobbiamo fare qualcosa,insomma non può andare avanti così. Mi duole ammetterlo però mi manca la vecchia Santana”,dissi con la stessa preoccupazione della mia migliore amica.”che scuola di merda,che città di merda,che vita di merda”,esclamò Rachel. La guardai stupito e incredulo.”non sapevo che Rachel Barbra Berry usasse queste parole”,commentai.”sono arcistufa,mai una volta che possiamo essere felici. Andiamo avanti e lottiamo ma per cosa? Per farci prendere a calci nel sedere? Non è giusto”,esclamò lei irritata. Sapevo benissimo cosa intendesse e non potevo che darle ragione.
“wow,devo dire che siete messi bene”,commentò Blaine ironico.”mancano tre settimane alle regionali e siamo nella merda”,dissi sbuffando.”mi dispiace amore,posso fare qualcosa per tirarti su di morale?”,chiese lui un po’ preoccupato.”non lo so,è un momento critico e poi povera Santana”,risposi sdraiandomi pesantemente sul letto.”forse so come distrarti”,disse Blaine con un sorrisetto,prima di avvicinare il suo corpo al mio e baciarmi. 
POV BRITTANY
Appena avevo sentito la campanella dell’ultima ora suonare,l’unica cosa che aveva pensato era stata di andare da Santana. Anche se non l’avrebbe mai ammesso,lo sapevo che aveva bisogno di qualcuno,che non voleva stare sola. Suonai il campanello e dopo un po’ la mia latina venne ad aprire,indossava una tuta e gli occhi erano gonfi e rossi. Mi fiondai in casa e dopo che lei chiuse la porta,l’abbracciai forte. La sentii singhiozzare e tremare tra le mie braccia.”piccola va tutto bene,io sono qui”,dissi baciandole la tempia.”Britt non posso farlo,non ne ho la forza. Ti amo da morire,ma sono stanca”,confessò lei triste. Ci staccammo e ci guardammo a lungo negli occhi.”io non ti lascio,ti amo e non ho intenzione di rinunciare a te,non posso rinunciare a te. Farò di tutto per proteggerti”,dissi decisa. Santana cancellò la distanza con un bacio necessario,le nostre lingue si trovarono subito,felici di quel nuovo incontro.”come fai ad essere bella anche così”,sussurrai riuscendo a strappare un sorriso alla mia ragazza. Come succedeva spesso San prese la mia mano portandomi in camera sua,questa volta la baciai io,incapace di resistere.”farei di tutto per te e non permetterò a nessuno di farti del male”,dissi ancora.”ti amo così tanto Britt,io ho finto per troppo tempo di non provare niente per te,non voglio più fingere,però fa male amore,fa male”,confessò lei.”questo potrebbe alleviare il dolore?”,chiesi prima di baciarla di nuovo con più foga e sentimento. Un gemito uscì dalle labbra di Santana,la feci stendere sul letto e i nostri corpi si incollarono,mentre le mie mani si posavano sui suoi fianchi.”va moooolto meglio”,esclamò Sannie con un sorriso. Sorrisi anche io felice,ci ero riuscita,ero riuscita a tirare un po’ su di morale la mia ragazza. La baciai e morsi leggermente il collo,Santana ansimò. Era la creatura più bella e incredibile che avessi mai visto. Era pazzesco che lei mi amasse,quasi non ci potevo crederci,eppure era così ed io avrei fatto di tutto per vederla sorridere.”Sannie mi fai impazzire”,sussurrai con voce roca,togliendole la felpa e la maglia. Anche lei mi tolse la maglietta e iniziò a graffiarmi leggermente la schiena. Mi sentivo ribollire come un fuoco,bruciavo d’amore e passione per lei.
POV SANTANA
Avrei passato il resto della mia vita a chiedermi come avevo fatto a meritarmi una ragazza come Britt. Gemetti quando sentii la sua lingua solleticarmi la pancia,l’attirai a me per reclamare un bacio. Non mi accorsi di niente,presa com’ero dal sapore della mia ragazza.”non puede ser”,esclamò una voce. Subito io e Britt ci staccammo e girammo la testa verso la porta aperta di camera mia. Sentii il cuore fermarsi e il corpo congelarsi,non riuscivo a muovermi e nemmeno Britt.”papà io…”,cercai di dire,ma non riuscivo a trovare le parole. La mia ballerina si mise velocemente la maglia,aveva lo sguardo perso nel vuoto.”signorina Pierce è meglio che lei vada a casa”,disse mio padre serio.”Eduardo possiamo spiegare”,tentò lei.”per te signor Lopez,ora vada via”,disse lui con una freddezza che mi gelò il sangue. Britt mi guardò un un’ultima volta prima di scomparire,mi infilai la maglietta ero nervosa e agitata. Che casino!”papà non volevo che lo scoprissi così,però io…”,mi zittì con uno schiaffo. Fece male,non solo per la botta,ma per il dolore che provavo io e che potevo sentire provasse anche lui.”mi hai deluso Santana,io non ti riconosco più. Devi lasciare quella ragazza o io non sarò più tuo padre”,disse papà serio. Non l’avevo mai visto così,era deluso,arrabbiato,confuso e schifato,mi faceva paura e il dolore si amplificava ogni volta che incontravo il suo sguardo.”non posso farlo,io la amo e il mio non è un capriccio o una fase,perché se anche lasciassi Britt,cosa che non farò mai,devi accettare il fatto che io sono così”,dissi mentre le lacrime cadevano copiose dai miei occhi.”tu non sei così e se non hai intenzione di lasciarla,ti proibirò di vederla o avere contatti con lei. Niente computer e cellulare fino a nuovo ordine e non uscirai di casa”,mi informò lui.”non puoi farlo,non cambierò. Io sono lesbica e lo so che è duro da digerire,ma sono così. Non potrai fare niente per cambiarmi,per cambiare i sentimenti che provo per Britt”,dissi quasi urlando. La paura e il dolore lasciarono lo spazio alla rabbia. Era mio padre,come poteva farmi una cosa del genere.”sei la vergogna di questa famiglia Santana. Ti permetterò solo di andare a scuola e se solo proverai a disubbidirmi,finirai in un centro di recupero e non ti farò più vedere nessuno”,disse mio padre inflessibile. Quella fu una doccia gelata per me.”centro di recupero?! Non puoi farmi questo,sono tua figlia,la tua piccolina. Non è cambiato niente,sono sempre io”,dissi disperata.”no,non lo sei più”,disse e nei suoi occhi vidi il dolore. Lui  uscì dalla stanza e sentii la porta dell’ingresso chiudersi con un tonfo. Iniziai a piangere senza freni,per una dannata volta in cui lottavo per i miei veri sentimenti succedeva questo. Mio padre mi disprezzata e non avrei più potuto vedere la mia Britt,a quel pensiero urlai di dolore.
POV QUINN
Sentii il mio telefonino suonare,decisi di ignorarlo visto che ero troppo presa dalle labbra di Rach.”amore dovresti rispondere,magari è importante”,disse lei.”mi sembra che questo lo sia di più”,dissi baciandole il collo. Il cellulare continuava a suonare,solo allora mi accorsi che la suoneria era ‘Valerie’,quella che avevo assegnato al numero di Santana. Risposi alla chiamata,sentii subito dei ssinghiozzi,i suoi singhiozzi,stava piangendo.”Sannie? che succede?”,chiesi preoccupata.”ho bisogno di te”,disse solamente. Chiusi la chiamata e guardai il vuoto,la latina non chiedeva mai aiuto,doveva essere successo qualcosa di grave.”Quinn che succede?”,chiese Rach.”dobbiamo andare”,la informai in tono piatto.
“Sannie ti prego dimmi cosa è successo?”,chiesi di nuovo. Appena eravamo arrivate San era venuta ad aprirci,era devastata come non l’avevo mai vista,ero quasi sicura che c’entrasse Britt.”bevi un po’ d’acqua”,disse Rachel posando il bicchiere pieno sul tavolino.”l’ho persa per sempre”,disse San tra le lacrime. La strinsi più forte tra le braccia e dopo un po’ mi spiegò quello che era successo. Di Brittany,del padre che le aveva scoperto e della discussione. Non sapevo cosa dire,non avevo mai visto San così disperata,come poteva un padre comportarsi così,beh avevo visto e vissuto di peggio,ma questo non era giusto.”lo so che forse non vuoi sentire nessun consiglio da me,però penso che non dovresti rinunciare a Britt,lo so che sarà difficile ma non puoi lasciarla”,disse Rach seria.”no Berry,tu non lo sai. Se i tuoi dovessero scoprire la relazione tra te e Quinn ti accetterebbero senza problemi. Sono d’accordo su una cosa però,non lascerò Britt,non rinuncerei mai a lei”,disse San decisa mentre si asciugava le ultime lacrime.”e tuo padre?”,chiesi curiosa.”se non vuole avermi come figlia,non avrò più un padre”,rispose lei seria.”non puoi farlo”,mi girai osservando la persona che aveva parlato,Brittany sembrava avesse pianto.”come sei entrata?”,chiese Rachel stupita.”dalla porta,era aperta”,rispose la ballerina con semplicità.”piccola non puoi fare finta di non avere un padre per me,lo so quanto ci tieni a lui e non posso chiederti tanto”,continuò Brittany avvicinandosi a Santana.”amore io ti amo e non voglio lasciarti,non sopporterei una vita senza di te,non chiedermi di farci questo”,disse San con le lacrime che rischiavano di uscire di nuovo.”infatti non te lo sto chiedendo,lo faccio io. È f-finita”,disse Brittany,le sue lacrime scendevano senza sosta.”no,ti prego non farlo. Ho bisogno di te,ti amo. Non puoi farlo”,disse la mora ancora più disperata iniziando a piangere ancora. La ballerina le prese il viso tra le mani e le diede un piccolo bacio.”amore questa è la cosa più dura che io abbia mai fatto,ma io ti amo e proprio per questo che non ti chiederei mai di scegliere tra la tua famiglia e me. Io ti amo a tal punto da rinunciare a te”,disse Brittany. Io e Rach osservavamo la scena impotenti,questo non era giusto. Brittany si alzò e fece per andarsene,ma Santana la bloccò.”piccola,non farlo ti prego. Io ho scelto,sceglierei te sempre,quindi non mi lasciare”,la pregò San.”non posso chiederti tanto. Sarò sempre tua Sannie e tu sarai sempre mia. Sarai sempre il mio unico amore e mai amerò nessuno come amo te. Sii felice amore mio”,detto questo la bionda fuggì di casa e io cercai di tenere in piedi il corpo di Santana scosso dai singhiozzi. Brittany aveva rinunciato a lei per non farla scegliere,anche se lei aveva già scelto. Aveva messo il bene di Santana davanti al suo,la latina non avrebbe resistito senza il padre,però non ero nemmeno sicura che avrebbe resistito a questo.
POV SANTANA
“Santana dammi quella fiaschetta”,ordinò Quinn cercando di prenderla,ma fui più veloce. Una volta accompagnata a casa Rachel,ero voluta passare a prendere una bottiglia di vodka e dopo avevamo iniziato a fare una passeggiata. Avevo bisogno di bere,cercavo di dimenticare,ma non serviva a nulla. Ero soprafatta dal dolore,non potevo crederci,era passato così poco eppure mi mancava così tanto. Avevo il cuore maciullato e rotto in infiniti pezzi,mi sentivo stanca.”non mi rompere il cazzo Fabray”,biascicai allontanandomi. Camminavo in mezzo alla strada quando sentii Quinn gridare il mio nome,mi girava la testa ed era tutto troppo confuso. Vidi una luce accecarmi,poi il buio mi inghiottì e non sentii più niente. Né il dolore,né la stanchezza. Niente.
 



















































Salve gente,
spero che il capitolo vi sia piaciuto e alla prossima 
  
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