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Autore: J_R14    02/02/2015    2 recensioni
All’apparenza potrei sembrare una ragazza normale, che non ha mai sofferto e che vive la sua vita felicemente, si è vero, adesso sono felice e spensierata, ma non è sempre stato così. Mi chiamo Rose Evans, ho 17 anni e abito da circa tre anni a Londra. Ho un fratello gemello, Zayn Evans, ma non sembriamo affatto fratelli, ne tanto meno gemelli ... siamo sempre stati felici, contiamo tantissimo l'uno sull'altra, ma non avrei mai pensato che quel giorno, la nostra vita sarebbe cambiata ...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stavo salendo le scale di marmo, quelle scale che avevo percorso ormai migliaia di volte. Rischiai anche di cadere dato che stavo correndo per arrivare il prima possibile in camera. Ed in pochi secondi arrivai al mio traguardo; aprii la porta bianca e subito mi ritrovai in una camera azzurra. Si azzurra, perché finalmente, dopo tanti tentativi, ero riuscita ad avere un bambino.
Un bellissimo maschietto identico al padre: capelli scuri, occhi color cioccolato e pelle olivastra.              
Una fotocopia perfetta del padre.
Si chiamava Alex e suo padre chi era?
Ovviamente l'unico ragazzo che amavo con tutta me stessa: Zayn. Alex si trovava nella sua culla e piangeva.
Era passata da poco la mezzanotte ed avevo dormito soltanto mezz'ora, prima di dovermi rialzare di nuovo dal letto. Subito mi avvicinai a quel bambino che si trovava
disteso e che era il MIO bambino, e lo presi in braccio con l'intento di farlo calmare al più presto. Non ero mai stata brava a far calmare Alex, era Zayn quello che ci riusciva sempre, ma stranamente quella volta riuscii a farlo riaddormentare.
Così lo appoggiai di nuovo nella culla coprendolo con il lenzuolo azzurro e mi diressi verso la mia camera.
Cercai di fare meno rumore possibile per non fare svegliare Zayn ne tanto meno Alex … ma non ci riuscii.
Appena aprii la porta della mia camera, infatti, dalla mia bocca uscii un urlo quasi disumano: al posto del letto c'era una bara e dentro giaceva il corpo immobile di Zayn mentre come sottofondo a quella scena si sentiva di nuovo il pianto di Alex.

 

Mi svegliai urlando trovandomi davanti gli occhi un Logan spaventato. Mi trovavo distesa sul letto vicino a quello di Zayn con Logan al mio fianco. Lo vidi spaventato per me, ma anche leggermente arrabbiato per averlo svegliato. Erano le tre di mattina e per colpa di quell'incubo tutta la mia stanchezza era scomparsa. Erano passate due settimane da quando il medico ci aveva detto che non c'era più niente da fare ed era da due settimane che io puntualmente facevo incubi riguardo Zayn. Ogni volta che dovevo andare a letto cercavo di resistere il più possibile o di non dormire per niente, proprio per evitare quegli incubi. Ma puntualmente mi addormentavo e puntualmente mi svegliavo urlando.

<< Rose ancora quegli incubi?>> mi chiese Logan ancora mezzo addormentato.

Mi dispiaceva svegliarlo ogni notte ma non potevo davvero farci niente. Se avessi potuto evitarlo di certo lo avrei fatto e non mi sarei svegliata ogni notte. Non risposi alla sua domanda, annuii solamente e lui come ogni notte, per calmarmi, mi fece stringere al suo corpo ed iniziò ad accarezzarmi la schiena.

<< Come posso aiutarti? Non ce la faccio più a vederti in questo stato >> disse fissando la parte di soffitto che si trovava sopra di noi.

<< Non puoi fare niente >> dissi semplicemente mentre cercavo di calmarmi sotto il suo tocco.

<< E' solo che ti vedo stare male e mi sento inutile. Vedo che questi incubi ti stanno facendo diventare matta e sto ancora più male … vorrei solo che questa situazione finisse e tornasse tutto alla normalità>> disse sospirando alla fine.

Con tutte quelle cose che stavano accadendo non mi ero resa conto che anche Logan stava molto male.
Era lui quello che consolava sempre me e mia madre e non pensavo che anche lui avesse bisogno di qualche parola di conforto da sentire.

<< Ti prometto che presto tutto questo finirà, torneremo alla solita, vecchia vita di sempre … te lo prometto>> dissi cercando di essere il più convincente
possibile.

Non ero mai stata brava con le parole ma quando c'era una situazione come quella, cercavo in tutto i modi di dire qualcosa di giusto e positivo per far star meglio non solo me ma anche chi avevo al mio fianco; cercavo di essere il più positiva possibile. In quel momento però mentre parlavo, non ero sicura di star dicendo la verità e non ero nemmeno sicura che sarei riuscita a mantenere quella promessa.
Ma d'altronde come potevo?
Non potevo decidere io se Zayn doveva svegliarsi o no, dipendeva tutto da lui.
Magari invece potevo farlo, a quest'ora saremmo già a casa, magari distesi su un letto a guardare un film.
In quella situazione quelle furono le uniche parole che credevo giuste da dire, e ne fu la conferma quel leggero sorriso che comparve sul viso di Logan che mi strinse di più fra le sue braccia. Si stava fidando di me più di quanto avesse mai fatto anche se sapeva anche lui che quella promessa sarebbe stata difficile, forse quasi impossibile, da mantenere. Ne era consapevole, forse più di me, ma mi diede lo stessa quella poca speranza di cui avevo tanto bisogno in quel momento.

<< Grazie Rose >> mi disse talmente con la voce bassa che anche io, che ero vicinissima a lui, ebbi difficoltà a sentirlo.

Sapevo per cosa mi aveva detto grazie, per le parole che avevo detto e per aver scambiato anche se per pochi secondi i nostri ruoli: lui quello che soffriva ed io quella che consolava.
Mi rese felice consolare Logan, sapevo che anche lui aveva bisogno di qualche parola di conforto e quelle parole che avevo detto in un certo senso consolarono anche me.
Ad un tratto Logan sbadigliò e fu solo a quel punto che mi ricordai che era notte fonda e non mattina. La stanchezza cominciò a tornare ma io cercai di sconfiggerla purtroppo senza consenso. Senza rendermene conto, infatti, i miei occhi si chiusero facendomi sprofondare nel buio ed a stento sentii quello che disse Logan:

<< Rose sono stanco, possiamo dormire un altro po’? >>

E vedendomi dormire, sentii che sorrise e mi diede un bacio sulla guancia:

<< Buonanotte Rose >> e detto questo poggiò la testa sul cuscino vicino la mia e si addormentò anche lui.
 

*Logan’s Pov*

Era strano aprire gli occhi e trovarmi di fronte dei muri bianchi e non blu come invece erano quelli della mia camera. Ormai però, ci avevo fatto l’abitudine, e vedere quei muri bianchi, appena aprivo gli occhi la mattina, non era più un problema. Di solito ero sempre io il primo a svegliarsi, ma quella mattina accadde il contrario: fu Rose a svegliarsi per prima, cosa molto strana, e fu lei a svegliare me.
La sentivo andare di qua e di là per la stanza senza fermarsi un minuto, e non sapevo il perché.

<< Rose cosa fai? >> fu, infatti, la prima cosa che dissi per cercare di capire qualcosa.

Notai che si era cambiata, indossava adesso un pantalone grigio che non avevo mai visto, una maglietta bordeaux e le sue solite converse bianche.

<< Buongiorno Logan >> disse sorridendomi senza ,però, rispondere alla mia domanda.

Solo a quel punto notai che la stanza era diversa: era più luminosa del solito, sul muro dove si trovava il letto di Zayn erano attaccati tutti i suoi disegni, non c’era quel solito odore di ospedale ma quell’odore che si sentiva sempre a casa di Rose e sul tavolino di fronte al letto dove mi trovavo io c’era un mazzo di fiori colorati.

<< Rose cosa hai fatto? >> chiesi ancora sperando che, questa volta, mi rispondesse.

Non riuscivo a capire come tutta quella roba era arrivata là e poi … perché Rose dalla notte alla mattina era cambiata così?
I medici le avevano dato qualche bella notizia che io ancora non sapevo?
Oppure stare 24 ore su 24 in quell’ospedale, o meglio in quella stanza, aveva fatto diventare Rose matta?
Non riuscivo a capire e così, dato che Rose continuava a non rispondermi, mi alzai e andai verso di lei. Stava guardando fuori la finestra: era una bellissima giornata, ed anche se erano appena le 8 di mattina, c’era un sole che spaccava le pietre e potevo scommettere che non faceva nemmeno molto freddo.                              
Appoggia le mani sulle spalle di Rose e la feci girare verso di me:

<< Rose cosa è successo? >> le chiesi di nuovo, cambiando però la domanda.

Ci fu un momento di silenzio durante il quale i suoi occhi fissavano i miei; non riuscivo davvero a capire se stesse bene o se tutto quello che aveva fatto, era un'altra conseguenza di qualche brutta notizia.

<< Non ho fatto niente, sono solo felice >> mi rispose continuando a fissarmi negli occhi.

Era strano, ma potevo dire di vedere davvero felicità nei suoi occhi; era da tempo che non la vedevo così ed ero felicissimo per quel suo cambiamento di umore. Pensai subito che c’era qualche notizia positiva, non c’era altra spiegazione per quel suo comportamento

<< qualche bella notizia? >> chiesi infatti subito dopo aspettando di scoprire cosa ci fosse di nuovo.

<< no … >> disse Rose abbassando lo sguardo un po’ delusa, ma subito si riprese:

<< ma ho capito che se non ci sono novità è perché sbagliamo, sbaglio atteggiamento. Si dice che le persone in coma, per poter migliorare, hanno bisogno di stare in un ambiente sereno e felice … >> disse sorridendo mentre vedevo nei suoi occhi quella gioia e speranza che non vedevo da tempo.

<< se non si sveglia o non ci sono miglioramenti, magari è perché siamo sempre in pensiero e non c’è mai un momento felice in questa stanza … ma da oggi cambierà tutto. Niente più preoccupazioni e tristezza, ci sarà soltanto felicità e speranza … tutte cose positive che spero aiuteranno Zayn >> e detto questo mi abbracciò.

Mi prese alla sprovvista, ma dopo un attimo di tentennamento l’abbracciai a mia volta. Era strano, ma con le sue parole e con quella felicità che spruzzava da tutti i pori, Rose fece cambiare anche a me modo di pensare e mi diede quella speranza di cui avevo tanto bisogno, di cui tutti noi avevamo bisogno. Fu in quel momento che la porta della stanza si aprì, interrompendo quell’abbraccio tra me e Rose. Mi girai e vidi che era la signora Evans; si era cambiata anche lei devo dire che sembrava molto più giovane. Indossava un pantalone nero, una maglietta bianca e scarpe anche esse nere. Un velo di trucco in faccia che la faceva sembrare quasi una ragazza ed in mano aveva lo stereo bianco di Rose e molti suoi CD.  
Perché la mamma di Rose aveva portato lo stereo?
Glielo aveva chiesto lei? E a cosa le serviva? 
Non ebbi il tempo di rispondere perché subito sentii la voce di Rose:

<< Grazie mamma >> disse infatti andando in contro alla madre e prendere dalle sue mani lo stereo. 

Si avvicinò al mobiletto che si trovava tra i due letti di quella camera e appoggiò sopra di esso quello stereo. Staccò la presa della lampada per poter mettere nella corrente quella dello stereo e l’accese.  Fu in quel momento che, non riuscendo davvero a capire cosa avesse in mente Rose, le chiesi qualche spiegazione.

<< Rose perché questo stereo? Qualche tua invenzione per portare solo allegria in questa camera? >> chiesi scherzandoci un po’ sopra.

Ero sicuro, infatti, che non era quello il motivo; in un ospedale non si poteva essere felici, era impossibile, e nessuno aveva mai portato un stereo in una camera per ascoltare della musica. La risposta di Rose però, mi sorprese, e non poco.

<< Si Logan, hai indovinato. Stamattina mi sono svegliata presto ed ho letto su internet che chi sta in coma ha bisogno di un ambiente sereno in cui stare, ma molto spesso hanno anche bisogno di ascoltare qualcosa che gli è familiare o che gli piace tanto.  >> mi spiegò mentre intanto prendeva un CD dei Maroon 5.

Zayn, infatti, andava matto per loro; aveva tutti i loro CD, era andato a tutti i loro tour ed in camera aveva poster su poster di questa band americana. Per cui non mi sorprese quando vidi Rose prendere un disco per poterlo mettere nello stereo.

<< e così, da oggi in poi, in questa camera ci sarà anche un po’ di musica >> continuò dopo aver schiacciato il tasto play e fatto partire la prima canzone. 

Già dalla prima nota la riconobbi: “She will be loved”, la canzone preferita di Zayn, che anche a me piaceva da impazzire.
 
“Beauty queen of only eighteen
She had some truble with herself.
He was always there to help her
She always belonged to someone else ”
 
Questa era la prima strofa di quella bellissima canzone che ripetei soltanto nella mia mente, mentre vedevo Rose sussurrare quelle parole che sapeva a memoria. Mi trovavo in piedi, vicino la finestra, mentre fissavo Rose, seduta accanto al letto di Zayn, che cantava come se lui potesse sentirla; intanto la canzone proseguiva
 
“I’ve had you so many times but somehow
I want more”
 
E subito arrivò il ritornello con il quale mi avvicinai al letto di Zayn per poter far alzare Rose e ballare.
Si, ballare, perché come diceva lei anche se ci trovavamo in un ospedale con suo fratello in coma da mesi ormai, si poteva essere lo stesso felici e spensierati, almeno per qualche minuto. Poggiai le mie mani dietro la sua schiena, mentre lei mise le sue intorno al mio collo, poggiando la testa sul mio petto. Fu a quel punto che muovendomi lentamente cominciai a cantare, involontariamente, anche io.
 
“I don’t mind spending every day
Out on your corner in the puoring rain
Look for the girl with the broken smile
Aske her if she wants to stay a while
And she will be loved
And she will be loved”
 
Mi feci guidare dalla musica, muovendomi per la stanza lentamente; per quel brevissimo momento tutto scomparve intorno a noi, non eravamo più in quella stanza di ospedale ma in una sala molto più grande piena di altri ragazzi che ballavano come noi. Quell’illusione scomparve, però, quando notai la mamma di Rose che ci fissava con un dolce sorriso sul suo viso. Finalmente anche lei per due minuti era stata felice e spensierata. Arrivò la strofa preferita da Zayn, quella che personalmente consideravo la più bella di tutta la canzone, e Rose si allontanò da me per sedersi di nuovo vicino al fratello e cantargli quelle parole che lui tanto adorava.
 
“It’s not always rainbows and butterflies
It’s compromise that moves us along
My heart is full and my door’s always open
You can come anytime you want”
 
In quel preciso istante vidi gli occhi di Rose diventare lucidi a causa delle lacrime che stava cercando di trattenere. Sapevo, però, che erano lacrime di gioia, lacrime formate a causa dei troppo ricordi che quella canzone gli provocava, troppi per essere sorretti tutti in una volta.
 
“I don’t mind spending every day
Out on your cornere in the pouring rain”
 
Fu in quel preciso istante che qualcun altro cantò le altre due frasi di quella strofa:

<< Look for the girl with the broken smile. Ask her if she wants to stay a while >> e solo quando ci rendemmo conto di chi era stato, la canzone non aveva più importanza ed anche essere felici era passato in secondo piano.

Era successo quello che stavamo aspettando da mesi.

<< Zayn … >> disse infatti Rose, a nome di tutti e tre, dato che sia io che la madre eravamo troppo scioccati per poter dire qualsiasi cosa.

<< Logan ha cantato, è stato lui >> disse rivolgendosi questa volta a me, mentre quelle lacrime che tanto aveva trattenuto, adesso le scendevano su entrambe le guance.

Ed io cosa feci?
Iniziai a piangere anche io; ero felicissimo di quello che era successo, ma quelle lacrime è come se mi avessero tolto un enorme peso dallo stomaco.
Zayn aveva cantato, aveva aperto la sua bocca e tutti noi avevamo sentito la sua voce dopo mesi e mesi di silenzio; non poteva di certo essere una cattiva notizia giusto?
 

*Spazio Autrice*

Ehi ragazzi/e come va? 
E' da tantissimo che non aggiorno ... quasi un anno (me ne vergogno tantissimo)
Scusa per questo ENORME  ritardo e spero che non mi avete abbandonata durante questo periodo di assenza.
Spero anche che il capitolo vi sia piaciuto, perchè ci ho messo davvero tutta me stessa per scriverlo decentemente.
Mi lasciate qualche recensione? Grazie a tutti/e
P.S. Sono anche una fan dei Maroon 5 e questa canzone che ho messo nel capitolo è la mia preferita <3 <3
 
  
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