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Autore: bad93    02/02/2015    1 recensioni
La storia è incentrata su Kakashi e Himari, che si rivela essere l'unico spiraglio di luce nel suo cuore colmo di oscurità. Tutto ha inizio quando Kakashi fa parte della squadra di Minato, assieme Rin Nohara e Obito Uchiha. Periodo in cui i due giovani si incontrano. La protagonista è la figlia di Tsunade e Dan, ma fu lasciata alla famiglia materna da quest'ultima appena nata; essa possiede sin dalla nascita un potere molto particolare.
E' un lavoro a quattro mani di bad93 e Samy87, i disegni sono di Samy87.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Kushina Uzumaki, Minato Namikaze, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 21: Cambiamenti.

 


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Kakashi rientrò in casa, aveva l'intero pomeriggio per preparare tutto, peccato che non avesse alcuna idea su come fare. Poi gli venne in mente il libro regalatogli da Gai, e, se non ricordava male, c'era una scena simile, così decise di prendervi spunto. Iniziò a cercare nel libro il punto dove il protagonista preparava una cena per il compleanno della fidanzata, poi lesse, sorvolando sui dialoghi successivi, lui non si sarebbe mai abbassato a tanto, non era un tipo romantico o sdolcinato, semplicemente voleva sorprenderla; quella volta fu Gai ad architettare tutto e il risultato non fu dei migliori, lui non avrebbe commesso errori. Chiuse il libro, prese un foglio ed iniziò ad elaborare una strategia, come se fosse una missione che svolgeva solitamente, quando finì si accorse che metà pomeriggio se ne era andato, ora aveva pochissimo tempo. Iniziò a riordinare la libreria, per fare spazio ai libri che aeva appena comprato, non poteva presentarsi semplicemente con un pacchettino regalo, doveva giocare d'astuzia; sistemò i libri sullo scaffale e poi mise quegli oggetti orribili e dalle forme improponibili intorno a tutta la stanza, le candele che aveva portato Himari invece le mise all'entrata; posizionò i fiori su un mobiletto vicino alla porta del salotto e poi si accorse che mancava qualcosa, non capiva bene cosa, ma sentiva che ancora non poteva funzionare. Riprese il libro e rilesse la parte che aveva segnato, mancavano le rose, come aveva potuto scordarselo, ormai era quasi il tramonto, corse al negozio di fiori e comprò dieci rose rosse, poi tornò a casa. Andò in cucina e iniziò a preparare qualcosa per cena, non era bravo come lei, ma sapeva cavarsela per non morire di fame, terminato, gli venne in mente un'altra cosa che si era dimenticato di comprare, rabbrividì al solo pensiero, ma uscì comunque sperando di fare ancora in tempo, ma per essere sicuro che tutto non andasse a monte, chiese ai cani di tenere d'occhio Himari e di proteggere ad ogni costo la sorpresa. Riuscì anche nell'ultima impresa, all'ultimo minuto, ma ce la fece; tornò a casa dove trovò Bisuke che lo avvertì che Himari era vicina, lo ringraziò e disse che potevano ritirarsi; terminò gli ultimi preparativi e attese l'arrivo della ragazza. Quando Himari arrivò davanti alla porta, trovò una rosa rossa appesa allo stipite con un bigliettino che diceva: "Seguici nell'oscurità.", all'inizio penso di aver sbagliato casa, ma poi si fece coraggio ed entrò, era tutto buio, solo la luce fievole delle candele, che riconobbe essere le sue, le indicava la via; vide una fila di rose identiche a quella che aveva trovato prima, le raccolse una a una, finché non raggiunse il soggiorno, prima di aprire la porta prese il mazzo di fiori, assieme al quale c'era un altro bigliettino e lesse cosa vi era scritto: "Sei arrivata. Ora non puoi più scappare.", non sapeva cosa pensare, si stava preoccupando, non capiva cosa avesse in mente Kakashi, e soprattutto, se era veramente lui. Alla fine si decise ad aprire la porta e rimase a bocca aperta nel vedere la stanza, c'erano candele accese d'appertutto, che illuminavano la stanza debolmente, ma che creavano un'atmosfera bellissima, il profumo era di sandalo, il suo preferito; vide un tavolino apparecchiato con già la cena in tavola, capì che era opera del ragazzo e iniziò a chiedersi dove fosse. Stava per accendere la luce ma una mano alle sue spalle la bloccò.

-Non provarci.- le ordinò una voce, o meglio un sussuro, sensuale.

-Dove ti eri nascosto? E come mai tutto questo?-

-Mi andava di farlo, non ti piace?-

-Al contrario, mi hai sorpresa. Come prima volta non c'è male.-

-Quindi potrei fare di meglio.-

-Io non so cosa dire.-

-Allora non dire niente.- durante tutto il discorso lui non aveva modificato il tono di voce, - Che ne dici di posare quei fiori e andare a mangiare?-

-Va bene, sono curiosa di vedere come te la sei cavata.-

-Non aspettarti nulla, so solo fare l'indispensabile per sopravvivere. Penso che la cosa migliore sia quella che ho comprato.-

-Sei pur sempre un uomo, che di professione fà lo shinobi, non posso pretendere.-

-Vedo che non ti fai problemi. Ora mangiamo.-

-Ok.-

 

Mangiarono e poi Kakashi si alzò e andò in cucina, per poi tornare con in mano due fette di torta alla crema.

-E quelle? Tu odi i dolci!-

-Sì, ma per questa sera posso fare un'eccezione.-

Mangiarono la torta e già al primo boccone il ragazzo inizò a lamentarsi.

-È stopposa, ti si blocca in gola, è difficile da mandare giù. Come fai a mangiare questa roba?-

-È pan di spagna, rimane sempre un po' asciutto. Di solito prima di mettere la crema lo si bagna con del rhum o del latte, però col trascorrere del tempo se non è conservato in frigorifero torna un po' asciutto.-

-Capisco, sei esperta.-

-Sai che a me i dolci piacciono.-

-Non ne ho dubbi.- finì la sua fetta di torta e si alzò, avvicinandosi alla libreria dalla quale prese un libro.

-Da quando hai tutti quei libri?- chiese lei mmangiando l'ultimo boccone del dolce.

-Da poco.- rispose sfogliando il libro e tornando al suo posto, -Visto che ti piacciono i dolci, prova a fare questa.- le disse mostrandole la ricetta della stessa torta che avevano mangiato.

-Posso provare, basta che non rimanga in frigo.-

-Tranquilla, non succederà. Questa la mangio.-

-È una promessa?-

-Promessa, sono curioso di vedere cosa sarai in grado di fare.-

-Vedrai ti stupirò così tanto, che ti passerà l'odio per i dolci.-

-Su questo ho molti dubbi.-

-Dimmi un po'.-

-Cosa?-

-Perchè hai fatto tutto questo?-

-È solo un piccolo ringraziamento per ieri.-

-Ma mi hai già ringraziata.-

-Quello era solo un pretesto per tenerti lontana da casa, se avessimo pranzato qui addio sorpresa.-

-Capisco, ecco il motivo del tuo strano comportamento di oggi.-

-Già. Dovevo capire quali regali potessero piacerti, per questo ti ho accompagnato.-

-Certo che sei un bel furbetto.- commentò lei sparecchiando la tavola e andando in cucina.

-Dovresti saperlo che ho un buon cervello quando si tratta di strategie. Ma ammetto che stavi quasi per farmela.- le disse aiutandola a lavare i piatti.

-Non è che in realtà, hai fatto tutto questo per indorarmi la pillola, vero?-

-No, sai benissimo che in quei casi sono schietto e non uso sotterfugi. Te l'ho detto, mi andava di farti una sorpresa tutto qui. Come l'hai saputo?-

-Mi hanno consegnato una lettera scritta da mia nonna, in base alle sue disposizioni, mi sarebbe stata consegnata dopo la sua morte e così è stato.-

-Ora mi spiego tutto. Comunque c'è un lato positivo, aveva già una bella età. La sua vita l'ha vissuta e non ha avuto rimpianti.-

-Come fai a dirlo?-

-Non mi è sembrata un tipo che rinuncia facilmente o si lascia abbattere dagli eventi.-

-In effetti era un tipo molto giovanile per la sua età e poi era dannatamente testarda.-

-Ora mi spiego molte cose, le somigli molto.-

-Già, ehi! Vuoi forse dire che sono vecchia?- gli chiese puntandogli un coltello alla gola.

-Ma no. Intendevo caratterialmente, potresti abbassare quella posata per favore?-

-Ok, ci sai fare con le parole.- disse infine lei abbassando l'arma.

Terminarono di sistemare in silenzio e poi andarono a sedersi sul divano, Kakashi a un certo punto si alzò, ma lei intuendo che voleva accendere la luce, lo tirò per un braccio per farlo risedere; il quale però perse l'equilibrio e finirono entrambi sdraiati sul divano, l'uno sopra all'altra.

-Lascia così, è bella come atmosfera.- disse lei a bassa voce.

-Va bene, ma non serviva che mi tirassi.- rispose lui con lo stesso tono di voce.

-Hai ragione scusa.-

-Non fa niente.- le disse accarezzandole una guancia, con quel piccolo gesto iniziò a capire che voleva di più, ma si trattenne per non rovinare tutto.

Fece per alzarsi, ma lei lo bloccò, la sua mano tremava leggermente, ma era salda sul suo polso. Lui la guardò negli occhi e in quel momento la sua mente si svuotò, esisteva solo lei; con un rapido movimento del braccio che aveva libero, spense le candele vicine, facendo cadere quell'angolo nel buio più totale, lei lo lasciò andare, intuendo che non l'avrebbe lasciata sola, ma non riusciva a intuire le intezioni del ragazzo, era diverso da come lo ricordava, certo come biasimarlo, il tempo passa per tutti, e come lei era diventata una donna, ora lui era un uomo. Continuava a fissarlo in attesa di una sua mossa, lui capì che ormai non poteva più tornare indietro, anche se non poteva vedere il suo volto, vedeva la sua confusione attraverso i suoi occhi, che risplendevano come gemme riflettendo la debole luce delle poche candele rimaste accese. Intuì che non poteva restare lì fermo ancora per molto, così cedette, si abbassò la maschera e molto lentamente si avvicinò a lei, fin quando le loro bocche non si incontrarono. Himari era ancora più confusa, non credeva a ciò che stava succedendo, Kakashi la stava baciando! Penso che fosse tutto un sogno, ma quel contatto era troppo reale per essere la sua immaginazione, a un certo punto lui si allontanò, ma lei non glielo permise, circondandogli il collo con le braccia e attirandolo a sé, ricreando nuovamente quel contatto tanto inatteso, quanto desiderato. Lui vedendo che lei rispondeva al bacio, si sentì più sicuro e approfondì quel contatto, rendendo il bacio più passionale; lei iniziò a intrufolarsi sotto la maglietta assaporando con il tatto i suoi muscoli scolpiti, facendo salire sempre di più l'indumento. Lui colto dalla passione, iniziò con dolcezza, a slacciare i fili che tenevano insieme il corsetto, cercando di eliminarlo velocemente, ma non vi riuscì perchè quella trappola infernale non ne voleva sapere di lasciargli il campo libero, lei ridacchiò contro le sue labbra e allontanò una mano dal suo petto per poterlo aiutare nel suo arduo compito, tolto il corsetto, il resto era più facile, e lei tornò al suo interesse ogliendogli la maglietta. Fece scendere le mani, percorrendo tutta la schiena e poi passare agli addominali; si avvicinòai pantaloni, ormai li aveva slacciati, stava per fargli fare la fine della maglietta qunado lui la fermò.

-Così non è corretto, tu sei ancora vestita.-

-E tu datti una mossa.-

Lui non se lo fece ripetere due volte, velocemente eliminò gli indumenti di lei, che erano di troppo, nel frattempo lei aveva fatto fare ai suoi pantaloni un viaggio di sola andata per il divano. Lui si abbassò e iniziò a baciarle il collo, ogni tanto lasciava qualche piccolo segno che si sarebbe visto solo l'indomani, lei poteva sentire la sua virilità contro la propria intimità, e in quel momento anche l'intimo era di troppo, voleva togliergli boxer e andare dritta al nocciolo della questione, ma lui non glielo permise. Sapeva cosa provava, neanche lui sarebbe riuscito a resistere oltre, così delicatamente la prese in braccio, continuando a baciarla, e si avviò in camera da letto, sarebbero stati più comodi e lui avrebbe evitato di farle male nel tentativo di mantenere l'equilibrio. L'adagiò con dolcezza sul letto e poi terminò quello che aveva iniziato, fecero l'amore più volte quella notte, finché entrambi, esausti, si addormentarono, lei sul suo petto e lui l'abbracciava come se non volesse farla andare via.

 

L'indomani Kakashi si svegliò prestissimo, quell'idiota di Gai aveva programmato la loro sfida all'alba, non voleva alzarsi, avrebbe preferito dormire abbracciato a lei, ma se non si fosse presentato quel seccatore gli sarebbe piombato in casa e lui si era dimenticato di chiudere la porta a chiave. La sentì muoversi, si stava svegliando anche lei, infatti si stava voltando, ringraziò che in quella stanza fosse buio pesto.

-Come mai già sveglio? Non riesci a dormire?- gli chiese lei con la voce impastata dal sonno e accolondosi contro il suo petto.

Lui istintivamente la strinse con forza tra le sue braccia, ma al tempo stesso delicatamente, -Gai ha in programma una sfida all'alba, e se non mi presento quello ci piomba in casa e non ho voglia di raccontargli tutti i fatti i miei.-

-Ma siete ancora dietro con questa storia delle sfide voi due?- lo riprese dolcemente.

-Già, ma almeno si passa il tempo, ogni tanto ci può stare.-

-Se sei contento tu, a me basta che non siano in orari sbagliati. Poi fai come vuoi.-

-Mi assicurerò che questo non ci rovini le nottate.-

-A proposito di nottate, come devo interpretare quello che è accaduto?-

-Riguardo a stanotte, potevi avvisarmi.-

-Non hai risposto alla mia domanda, di cosa avrei dovuto avvisarti?-

-Del fatto che eri vergine.-

-Cosa ti faceva credere il contrario?-

-Una notte di quattro anni fa. Ero convinto di avertela presa contro la tua volontà.-

-Perchè ne eri convinto? Quella volta sei stato stronzo, ti sei addormentato sul più bello!- replicò lei offesa e si voltò, dandogli le spallle.

-Ecco perchè mi hai minacciato di morte se mi fossi addormentato.- commentò lui ridendo.

-Non c'è niente da ridere! E non hai ancora risposto alla mia domanda!-

-Fammi pensare.- si avvicinò al suo orecchio per sussurrarle, -Che ne dici di un "non te ne andare".-

-Dico che non mi piace!-

-Ok, allora di un "resta qui"?-

-È la stessa cosa!-

-Va bene, ho capito, e di un "ti amo", invece, cosa mi dici?-

-Dico "anch'io". Ora sì che hai risposto correttamente.- gli disse voltandosi nuovamente verso di lui.

-Visto che è saltato fuori come argomento, rispondi tu ora a una mia domanda.-

-Cosa vuoi sapere?-

-Cos'hai pensato quella notte?-

-Ho pensato che fossi impazzito.-

-Solo questo?-

-Ma nache che eri ben dotato per essere un ragazzino. Insomma avevi quattordici anni- rispose imbarazzata.

-Ah, ero?- esclamò lui alzandosi,-Ora raggiungo Gai, poi torno e ti farò ritirare la tua affermazione.- disse rivestendosi.

-Che ti prende ora? Che ho detto?-

-Avrai una risposta al mio ritorno, tieni in caldo il letto, non ci metterò molto.- detto questo uscì dalla stanza e poi dalla casa.

"Se l'è presa, non era così permaloso un tempo. Dato che vuole smentirmi gli conviene tornare in fretta, gli dò al massimo un'ora, dopo di che si arrangia e io vado a farmi una doccia. Anzi ripensandoci la faccio adesso, e poi cambio le lenzuola. Sono curiosa di scoprire cos s'inventa, ora che è un uomo, deve dimostrarmi di essere tale, facendomi sentire donna."

 

 

Continua...

  
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