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Autore: HelenHM    02/02/2015    1 recensioni
Astoria uscì dal San Mungo raggiante. Finalmente, dopo tanti tentativi, lacrime e fallimenti, aspettava un bambino. O una bambina, pensò sorridendo, mentre si accarezzava il ventre impercettibilmente arrotondato.
(storia SOSPESA)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Astoria, Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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"Allora... pensi che sia la scelta giusta?" 
Ron guardò insicuro verso sua madre, mordicchiandosi il labbro con fare nervoso.
"Si, tesoro ... Rose non deve soffrire più del dovuto. In fin dei conti lei ti considera il suo vero papà... Ed è l'unica cosa che conta"
Rispose Molly, schiaffandogli una generosa porzione di porridge nel piatto.
"E se... Dovessi incontrare lui?!"
Sua madre gonfiò il petto, improvvisamente indignata, il mestolo ancora sgocciolante in mano: " Spero vivamente che Hermione non deleghi la custodia di Rose a quel ..." Sospirò profondamente, cercando di darsi un contegno "a quello lì" disse sbrigativamente, evitando lo sguardo del figlio, improvvisamente incupitosi.
"In ogni caso, é lui ad essere di troppo. Tu sei il padre di Rose ed hai il diritto di stare con lei!" Esclamò, incominciando a riassettare la cucina freneticamente. 
Ron la osservò, non ancora pienamente convinto, chiedendosi se recarsi in clinica senza preavviso potesse costituire un problema. si convinse quando l'immagine della bambina sorridente si stagliò oltre tutti i pensieri e le preoccupazioni. Rose avrebbe potuto anche condividere il patrimonio genetico di Malfoy, ma niente di più. Non gli avrebbe lasciato il privilegio di crescerla al posto suo. Si sarebbe dovuto fare da parte, una volta per tutte, permettendo alla loro famiglia di raccogliere i cocci.
In cuor suo, infatti, sapeva di poter perdonare Hermione. Certo, era stato crudele ed irrispettoso ciò che aveva fatto, eppure non sapeva immaginare un'esistenza priva di lei. Provava sentimenti apparentemente  ingarbugliati ed ambigui nei suoi confronti; ma sotto la superficie si nascondeva un ardore disperato.
Aveva aspettato trepidante che Hermione si presentasse alla sua porta, tremante e piangente, ansiosa di ricevere il suo benestare. Ma con suo grande disappunto, ciò non era accaduto. Sua moglie sembrava aver accettato di buon grado la fine del loro legame, completamente a proprio agio nella nuova condizione. Si era arresa ancora prima di combattere, lasciando che tutto ciò che avevano costruito insieme si sgretolasse tra le sue mani senza battere ciglio.
Era terribilmente doloroso per Ron, che ancora sperava di rammendare e suturare lo squarcio che li divideva.
Forse sarebbero potuti essere ancora felici. Solo Ron, Hermione, Hugo. E Rose, ovviamente.

"Non glielo hai detto vero, Molly?" Chiese titubante il signor Weasley, occhieggiando ansiosamente in direzione del giornale abbandonato sulla poltrona.
"Oh Arthur" singhiozzò lei, asciugandosi gli angoli degli occhi con una manica e tirando su poco elegantemente con il naso "Non ne ho avuto il coraggio... Questo gli darà il colpo di grazia, senza dubbio..."
Il marito le cinse delicatamente la vita con una mano, cercando di consolarla. 
"Come ha potuto? Come? Con Malfoy poi... "
Arthur le diede una leggera pacca sulla schiena, infondendole coraggio, senza tuttavia rispondere.
Non aveva risposte per spiegare il comportamento della nuora. 


Harry quasi si strozzò con il tè. Tossì vigorosamente, mentre il suo cervello si metteva in moto.
Il gufo gli aveva appena consegnato il Profeta esattamente come tutte le altre mattine.
A differenza del solito, però, in copertina campeggiava una foto sgranata di Hermione e di Malfoy stretti in un romantico abbraccio sotto la neve.
Il titolo era impietoso: GRANGER TRADISCE WEASLEY CON UN EX MANGIAMORTE
Diede una rapida scorsa all'articolo e non si stupì nel constatare che la fautrice fosse Rita Skeeter. Il suo stile di scrittura era inconfondibile: scandalistico, pretenzioso e cosparso di illazioni e sottintesi. Faceva persino riferimento a Rose, sottolineando come Hermione si stesse divertendo mentre la figlioletta si trovava in un letto di ospedale. C'era un rapido accenno a Malfoy ed ai suoi infamanti trascorsi, ma per il resto l'articolo era volto a mettere in croce Hermione. 
Si prospettava una catastrofe di dimensioni epiche. Doveva fare qualcosa. 
Abbandonò a malincuore la torta al cioccolato sul tavolo ed uscì di corsa, la pagina ancora stretta in pugno.


Astoria fu svegliata delicatamente da Scorpius, che teneva precariamente tra le mani un vassoio d'argento, su cui erano stati disposti una teiera di porcellana ed una mezza dozzina dei suoi biscotti preferiti.
La donna gli scompigliò intenerita i capelli, prima di abbracciarlo forte contro il suo petto.
Era diventato un piacevole rituale: tutte le mattine il figlio le portava la colazione a letto, da quando lei e Draco non si rivolgevano la parola.
Il bambino doveva aver compreso e percepito la tensione negativa che si era instaurata fra loro, eppure non aveva fatto domande inopportune. Semplicemente, si era adeguato in silenzio e con dignità a quei cambiamenti, cercando di gestire a proprio modo la situazione. 
Per non fare torto a nessuno dei due faceva colazione due volte, dimostrando la sensibilità che da sempre lo contraddistingueva. 
Tuttavia, quel giorno sembrava essere triste ed agitato. Il volto affilato, solitamente pallido, era cosparso di macchie rosse, dovute senza dubbio all'ansia.
Astoria se ne accorse immediatamente. Scostandolo leggermente da sé lo interrogò con lo sguardo.
Siccome non voleva parlare, gli suggerì "Si tratta di papà?"
Scorpius alzò immediatamente la testolina bionda, facendo un cenno di assenso. "Stamattina non é venuto a svegliarmi" singhiozzò "Gli elfi domestici mi hanno detto che non ha dormito qui"
La rabbia incominciò a montare in Astoria, potente, impetuosa e pericolosa. Aveva accettato il fatto che Draco non avrebbe mai provato niente per lei; lo aveva di fatto legittimato a trascorrere del tempo insieme alla madre della figlia illegittima, coetanea peraltro del loro primogenito... Draco poteva continuare a ferirla a proprio piacimento, in un sadico gioco al massacro. Lei lo avrebbe compiaciuto. Ma mettere in mezzo il figlio, coinvolgerlo nei suoi loschi traffici extra coniugali era un gesto quantomeno inqualificabile.
Soprattutto visto che era stato lui, non molto tempo prima, a disquisire sulla necessità di porre gli interessi di Scorpius al centro delle loro esistenze.  Evidentemente trascorrere del tempo tra le gambe di Hermione era molto più piacevole di occuparsi di suo figlio, rifletté livida Astoria.
Tuttavia, per non turbare il suo adorato bambino, ostentò un falso sorriso prima di rassicurarlo: sicuramente il padre sarebbe tornato presto. Nel frattempo, che cosa ne pensava di un giretto a Diagon Alley? Avrebbe potuto comprare anche un pensierino a Draco da parte sua, se lo desiderava. 
La proposta scatenò l'entusiasmo del piccolo Malfoy, che incominciò a battere felice le manine. 
Astoria lo invitò ad andare a vestirsi, mentre lei si preparava. Era decisa a non rinchiudersi più tra le lussuose pareti del Manor, rivestendo il ruolo della povera moglie vittima degli umori del coniuge. Desiderava rivedere la luce del sole, conversare amabilmente con i conoscenti, fare shopping. Le sembrava una vita dall'ultima volta che si era avventurata fuori dal perimetro della proprietà e fu percorsa da un brivido di esaltazione.
Mentre stava dando gli ultimi ritocchi alla intricata pettinatura che le incorniciava il viso, uno degli elfi domestici le porse il giornale intonso. 
Solitamente trascorreva le mattine sommersa tra le calde coltri del suo letto a baldacchino, immersa nella lettura di quotidiani e libri.
Quel giorno, invece, non degnò la Gazzetta neppure di uno sguardo.

Angolo dell'autrice:
Buonasera miei adorati lettori.
Finalmente questa sessione esami è finita, quindi d'ora in avanti dovrei avere più tempo da dedicare alla scrittura.
Spero che continuerete a seguirmi/recensire come sempre.
Un abbraccio

  
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