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Autore: Dominil    29/11/2008    9 recensioni
"Santa merda, Quinn! E' bellissima!""
Il biondo arrossì e blaterò parole insensate.
"Ti piace davvero?"
"Certo e sono sicuro che piacerà anche a Frank. Sarà orgoglioso di te." rispose Bert guardandolo negli occhi.
"Ah sì... Frank." mormorò Quinn alzandosi e, riprendendosi il testo, uscì dal'atrio. [...]
"Mi ami?"
"Certo che ti amo, piccolo mio." rispose Frank accarezzandogli le guance.
"Ripetimelo, ti prego. Ho bisogno di sentirmelo dire." insisté il biondo abbassando lo sguardo.
"Ti amo Quinn, ti amo."
Il biondo prese Frank per le spalle facendolo alzare davanti a lui. Lo baciò cominciando subito a slacciargli i pantaloni.
Quinn era alla disperata d'amore.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quinn/Bert LET ME BE THE ONE (SMOTHER ME)


"Thanks guys!" urlò Bert al pubblico ansimante, che aveva ballato e cantanto le canzoni dei propri idoli fino all'ultima strofa.
I The Used si piegarono in un veloce inchino e uscirono dal palco, rifugiandosi poi nel backstage.
Bert, Jeph e Dan, corsero nei loro camerini per festeggiare quell'ultimo successo mentre Quinn, dopo aver lanciato uno sguardo al cantante che spariva dietro una porta, uscì fuori. Si appoggiò al muro umido e freddo e accese una sigaretta per ammazzare il tempo. Il suo fidanzato Frank gli aveva promesso che sarebbe venuto, visto che per qualche giorno non aveva impegni con i My Chemical Romance.
Fece un tiro lungo e intenso, sospirando poi, il sapore della nicotina gli impastò la bocca.
Tolse la sigaretta dalle labbra e prese una bella boccata di aria fredda, che gli punzecchiava già le guance pallide.
"Quinn!" esclamò Frank, raggiungendo il suo fidanzato saltellando.
Il biondo si voltò e un debole sorriso migliorò la sua espressione.
"Ehi Frankie." mormorò facendo qualche passo verso di lui e buttando la sigaretta a terra.
Il moro si alzò in punta di piedi per dargli un tenero bacio sulle labbra.
"Che ti succede?" chiese Frank appena si divise. "Il concerto non è andato bene?"
Quinn tentò di sfoderare il sorriso più allegro e sincero che poteva ma i risultati che ottenne furono a malapena mediocri.
"No, è andato tutto alla grande." si affrettò a dire. "Sono solo un po' stanco."
Frank lo scrutò per qualche istante con aria scettica  e poi, abbastanza convinto, lo prese per mano e lo condusse dentro.
"Finalmente!" esclamò Jeph, vedendoli entrare. Dan invece, diede una pacca sulla spalla ad entrambi.
"Dov'è Bert?" chiese Quinn guardandosi intorno, non notando la presenza dell'esuberante cantante.
"E' andato a prendere qualcosa da bere." rispose il batterista giocherellando ancora con le bacchette.
Quinn e Frank si abbandonarono su un divanetto ancora mano nella mano. Si scambiarono uno sguardo complice che però venne interrotto da Bert.
"Ecco le bir..." iniziò entrando nella stanza, lasciando cadere poi le bottiglie che aveva in mano che si frantumarono nell'impatto con il pavimento, mandando schegge di vetro ovunque.
Il cantante puntò lo sguardo sulle dita intrecciate dei due innamorati e dopo essere stato scosso vigorosamente da JEph, riprese il contatto con la realtà e mormorò:
"Porca merda... scusate, sono un idiota." E si guardò intorno alla ricerca di una via di fuga.
Quinn era fin troppo abituato alla sbadataggine del suo amico perciò non ci fece troppo caso.
"Non preoccuparti Bert." disse in fretta Jeph, allontanandolo dal vetro. "Che ne dite di andare a bere qualcosa da qualche altra parte?"
Dan esultò ma Quinn schiarì la voce:
"Ehm.... io e Frank pensavamo di andare subito in albergo. Sai com'è..." La pelle pallida del biondo si colorò di rosso porpora sulle guance.
Il batterista e il bassista ridacchiarono.
I due ragazzi furono poco dopo in albergo e cominciarono a salire le scale diretti nella loro stanza perchè Frank piagnucolò per non prendere l'ascensore. Il moro le faceva due a due saltellando, mentre Quinn ciondolava dietro. Appena dentro la camera, corse subito verso l'enorme letto e ci si buttò a peso morto, senza togliersi nemmeno le scarpe.
Frank invece si sfilò la T-shirt, lasciando che le deboli luci della stanza, illuminassero il suo torace tatuato e poi andò in bagno per sciacquarsi il viso.
Quinn sentì la pelle fredda del fidanzato sfiorare la sua pochi minuti dopo. Si abbandonò ad un sospiro e strinse ancora di più gli occhi, poggiando un braccio sulla fronte.
Frank cominciò ad accarezzargli una guancia con delicatezza e poi si alzò su di lui per poggiare le sue labbra su quelle del biondo. Non si schiusero subito, dovette insistere un  po' perchè Quinn partecipasse attivamente al bacio. Prima sussultò un attimo, perchè nella sua mente si ricostruì un'immagine risalente al concerto di quella sera.
Rivide il viso di Bert avvicinarsi al suo e scambiarsi un bacio veloce e sfuggente, ma che bastò a destabilizzare il pubblico che esplose in un boato, in preda al delirio. Cercò di rivivere il brivido che percorse tutto il suo corpo nell'esatto istante in cui incontrò quelle labbra morbide e tanto desiderate.
E questa volta fu un tremito ad attraversarlo. Frank se ne accorse, anche perchè Quinn rischiò di mordergli un labbro quando cercò di stringere i denti per non mettersi a urlare.
La situazione era diventata sempre più frustrante e insopportabile. Era arrivato quasi ad odiare Bert, perchè era capace di farlo felice e di farlo soffrire come nessun altro al mondo, nemmeno come Frank.
Lo odiava perchè desiderava solo salire sul palco per baciarlo, di sentirlo suo almeno per un istante.
"Piccolo, tu non stai bene." affermò Frank deciso, bloccando il libero flusso dei pensieri dell'altro.
Quinn scosse la testa mantenendo ancora gli occhi chiusi, per paura di lasciare tradire da una possibile lacrima.
"Ne sei sicuro?" aggiunse Frank.
"Sì tesoro, te l'ho detto: è solo la stanchezza."
"Sicuro sicuro?" insisté il moro sgranando gli occhi, mettendocela tutta per farlo confessare.
Quinn sbuffò irritato.
"Sì, al 150%."
"Va beh, tanto sai che se vengo a sapere che mi hai mentito, vai in bianco per un bel po'." sentenziò Frank, mettendosi seduto e incrociando le braccia.
Anche Quinn si alzò e sorrise, poi baciò l'altro ragazzo con più entusiasmo di prima.
Frank lo spinse delicatamente facendolo sdraiare di nuovo e poi cominciò ad accarezzargli i capelli biondi e sottili. Posò le sue labbra rosee prima sulle guance sfiorandogli appena le labbra e poi scese sul collo.
Quinn sospirò profondamente per contenere l'eccitazione che cominciava a sentirsi anche sotto i pantaloni perchè Frank si fece sempre più audace ma poi fu battuto dalla stanchezza che lo costrinse a chiudere gli occhi. Il moro si accorse subito che l'amato era finito nella trappola del mondo dei sogni perciò lo sistemò meglio sotto le coperte e si addormentò anche lui.
Quinn ebbe un sonno travagliato e popolato da incubi vividi.
Era tutto avvolto nell'oscurità più nera e il piccolo biondino volgeva la testa a destra e a sinistra in cerca di uno scampo di luce. Poi sentì dei singhiozzi strozzati che giungevano come un eco lontano e sobbalzò quando scorse Frank accasciato a terra con il volto nascosto tra le gambe che erano strette al petto. Quinn avrebbe voluto dirgli di smetterla, che le sue urla gli facevano male alle orecchie ma quando aprì bocca non uscì nessun suono. Posò le mani sulle orecchie per cercare di attutire i singhiozzi del suo fidanzato ma quando tolse le mani dalla testa, le vide madide di sangue. I suoi timpani sanguinavano.
Colto dallo spavento, cominciò a correre a perdifiato con il sangue che gli colava lungo il collo. All'improvviso il pianto di Frank si dissolse nel nulla e in lontananza scorse la figura di Bert. Sorrise e aumentò il passo per raggiungerlo. Bert però era sempre più lontano perciò Quinn cominciò a piangere lacrime di sangue che gli macchiarono prima le guance e poi la maglietta. frank ricomiciò a gridare e Quinn, con un urlo, aprì gli occhi di scatto.
Si ritrovò nella sua camera d'aòbergo illuminata dal sole, avvolto in candide coperte.
Il suo respiro era affannoso e, oltre il leggero vento che faceva ondeggiare le tende color cremisi, era l'unico rumore nella stanza.
Si stropicciò gli occhi e toccandosi le orecchie con le mani sudaticce, tirò un sospiro di sollievo quando non notò nessuna traccia di sangue.
Le ultime immagini dell'incubo, gli ronzavano ancora in testa mentre gli occhi erano spalancati.
E fu in quello stato che Frank lo ritrovò, quando aprì la porta della stanza con la colazione.
"Quinn!" esclamò.
Corse accanto al biondo dopo aver posato il vassoio sul comodino.
Gli ravviò ripetutamente le ciocche di capelli bagnatti e appiccicati alla fronte, mentre l'altro diceva: "Tranquillo piccolo, ho solo avuto un incubo. Sto bene."
Frank non era affatto convinto ma fu costretto a fermarsi quando Quinn gli lanciò un'occhiata furente. Lo ringraziò per la colazione nonostante quel gesto lo faceva star male. Lo stava prendendo in giro ben bene ma lui era l'unico che riusciva a distrarlo un po' da Bert che lo considerava solo e soltanto il suo migliore amico.
Dopo aver mangiato frettolosamente un cornetto e bevuto un po' di succo d'arancia, Quinn andò a farsi una doccia calda. Rimase lì per diverso tempo a sentire le goccioline d'acqua scendergli dalla testa per tutto il corpo.
Bert invece si svegliò tardi quella mattina. Quando scese per fare colazione, si rese conto di essere in ritardo persino per il pranzo. Continuava a pensare a ciò che gli aveva detto Jeph la sera prima, al ritorno dal locale.
"Lo so che fa male, ma Quinn è innamorato di Frank. Lo vedi anche tu."
Bert aveva provato a replicare ma in effetti si era reso conto che Jeph aveva perfettamente ragione. Poteva solo ingoiare il dolore.
Uscito dalla sala da pranzo, passò nell'atrio. Non si accorse subito che qualcuno stava suonando il piano posto a destra dell'entrata principale.
Una melodia dolce riempiva tutta la stanza e il cantante volle a tutti i costi conoscerne il compositore. Gli bastò volgere lo sguardo per riconoscere la zazzera bionda di Quinn.
Gli posò una mano sulla spalla e l'altro sobbalzò, interrompendo all'improvviso la musica.
"Bert!" esclamò mettendosi una mano sula cuore. "Non farlo mai più. Mi hai fatto prendere un colpo."
Il cantante mormorò delle scuse.
"Che cos'è?" chiese poi strappando il testo della canzone dalle mani di Quinn.
"Nu... nulla."
"Let me be the one who calls you baby
All the time
Surely you can take some comfort
Knowing that you're mine
Just hold me tight, lay by my side
and let me be the one who calls you
Baby all the time. "
Lesse Bert.
E poi:
"I found my place in the world
Could stare at your face for the rest of
my days."
Alzò lo sguardo dal foglio.
"Santa merda, Quinn! E' bellissima!""
Il biondo arrossì e blaterò parole insensate.
"Ti piace davvero?"
"Certo e sono sicuro che piacerà anche a Frank. Sarà orgoglioso di te." rispose Bert guardandolo negli occhi.
"Ah sì... Frank." mormorò Quinn alzandosi e, riprendendosi il testo, uscì dal'atrio.
Appena fu certo di essere fuori dalla visuale dell'altro, cominciò a correre verso l'ascensore. Entrò e attese i minuti necessari per arrivare alla sua stanza.
Trattenne i singhiozzi fino a quando non si sentì realmente solo. Sbattè la porta della camera e appallottolò il foglio del testo della sua canzone e lo lanciò rabbiosamente in un angolo.
"Frank cazzo!" gridò alzando le braccia al cielo. "Lui pensa a Frank!"
Si buttò sul letto a pancia in giù e nascose il viso nel cuscino per strozzare il suono dei suoi singhiozzi. Strinse il lenzuolo tra le dita lasciando che le lacrime facessero il loro corso bagnandogli le guance.
Bert lo ignorava, porca puttana, del tutto.
Sentì la voce di Frank dall'altra parte della porta perciò cancellò velocemente le lacrime con le mani ma questo non bastò a calmare il moro che appena entrò in camera si precipitò dal biondo.
"Tesoro..." mormorò inginocchiandosi davanti a lui.
"Frank, tu... tu mi ami?" chiese Quinn trafiggendolo con i suoi occhi arrossati.
"Cosa?"
"Mi ami?"
"Certo che ti amo, piccolo mio." rispose Frank accarezzandogli le guance.
"Ripetimelo, ti prego. Ho bisogno di sentirmelo dire." insisté il biondo abbassando lo sguardo.
"Ti amo Quinn, ti amo."
Il biondo prese Frank per le spalle facendolo alzare davanti a lui. Lo baciò cominciando subito a slacciargli i pantaloni.
Quinn era alla disperata d'amore.
Frank sorrise sulle sue labbra e lo spinse facendolo sdraiare sul letto. Gli salì sopra e gli sfilò la T-shirt. I suoi gemiti arrivarono dolcemente alle orecchie di Quinn, sciogliendo la sua solitudine.
Quando il desiderio si spense fievolmente, Frank corse a farsi una doccia. Diversi minuti dopotornò da Quinn che giaceva ancora nudo.
"Senti Sweetheart." disse amorevolmente il piccolo Frankie. "Sarei dovuto tornare in New Jearsey ma adesso chiamo Gee e gli dico che non se ne fa più nulla."
Diede le spalle a Quinn e si tolse l'accappatoio, dopo aver cercato un paio di boxer dalla valigia.
"Perchè?"
"Come perchè? Quinn, tu mi scoppi in lacrime così da un mometo all'altro, i tuoi sogni sono infestati da incubi... e mi chiedi perchè non voglio lasciarti solo?"
Il biondo si alzò dal letto, scoprendo involontariamente il suo basso ventre.
Frank deglutì, improvvisamente eccitato. La carne è debole.
"Dio, Quinn... ti prego, rivestiti o ci potrei morire." E cominciò a lanciargli i primi vestiti che trovò in giro.
L'altro accolse quell'invito di malavoglia perchè gli faceva dannatoamente piacere e lo rincuorava anche, sapere che faceva quel genere di effetto a qualcuno.
"Comunque, tornando al discorso." riprese Quinn. "Tu vai in New Jersey e non si discute! E poi ci sono i ragazzi con me. Sono al sicuro."
"Ma..." insinuò Frank.
"Shhh!" sussurrò il biondo avvicinandosi all'amato e posandogli con dolcezza, l'indice  sulle sue labbra morbide. "Va' e sta' tranquillo..." esitò per qualche istante prima di aggiungere: "Ti amo."
Quelle parole resero Frank il ragazzo più felice della Terra  mentre a Quinn fecero l'effetto inverso. Bruciavano come ferro caldo. Era certo di averle pronunciate solo per tranquillizzarlo, ma non era stato abbastanza furbo da tenersele per sé.
Frank corse a sistemare la valigia e a pomeriggio inoltrato se ne andò, salutando Quinn con un profondo bacio, rincorrendo per un po' la sua lingua. Era il suo gioco preferito.
Appena il fidanzato si chiuse la porta alle spalle, il biondo ci poggiò la schiena e esausto scivolò a terra, ricominciando a piangere. Era tutto così sbagliato, così ingiusto.
All'imporvviso il suo amore per Bert si era strasformato in un ossessione che premeva sui polmoni, rischiando di soffocarlo...
Verso ora di cena, bussò alla sua porta.
"Ehi Quinn, esci di lì! Jeph e Dan ci stanno già aspettando sotto per andare a mangiare qualcosa."
Il biondo, tremante, trattenne l'ennesimo singhiozzo e mormorò flebilmente:
"N-non voglio."
Bert, capì subito che c'era qualcosa che non andava, che turbava il suo amico.
"Piccolo, che succede? Fammi entrare..."
Quinn si alzò e fece scattare la serratura della porta. Poi si accasciò di nuovo a terra appoggiandosi però al muro.
Il cantante entrò e rimase sconvolto dalle condizioni in cui trovò Quinn. La sua zazzera bionda era madida di sudore, il viso contorto e sformato dal dolore e gli occhi esausti, ridotti a due fessure.
Bert gli si inginocchiò di fronte prendendogli le mani pallide e con le nocche arrossate.
Passò le dita sulle sue, notando che le sue unghie erano spezzate mentre dello smalto nero ne era rimasto solo qualche chiazza.
Una lacrima solcò anche una guancia di Bert, terrorrizzato dallo stato in cui era il suo amato.
Chi poteva avergli procurato così tanto dolore? Frank? Lui?
Non aveva senso.
Cosa c'entrava lui in tutto questo? Quinn era di proprietà di Frank.
"Chi ti ha ridotto così?" soffiò con lo sguardo basso.
Quinn deglutì nervoso e attese diversi istanti prima di mugolare qualcosa.
"T-tu..."
"Io?!"
"Sì... soffocami Bert, non avrebbe senso vivere se tu non sei con me."
Bert sgranò gli occhi, pensando di aver capito male. Le parole di Quinn non avevano alcuna logica.
"Cosa significa che non avrebbe senso se io non sono con te?"
"When i'm alone time go so slow I need you here with me..." canticchiò il biondo.
Il cantante aprì la bocca e mosse le labbra, ma non uscì nessun suono.
La canzone.
"La canzone era per me, non per Frank..." disse Bert.
"Certo che sei sveglio." rispose Quinn ironico.
L'altro allargò la bocca in un sorriso di gioia.
"Tu... Frank... non avrei mai creduto che..." balbettò. "Mi perdoni?"
"Solo se lascerai che io sia l'unico che potrà chiamarti Baby per tutto il tempo, che non ti lascerà mai solo e che ti sarà affianco fino alla fine... Accetti le condizioni?" chiese Quinn perdendo all'improvviso il suo pallore malaticcio.
"Tutte, fino all'ultima."
Quinn si mise anche lui sulle ginocchia, ritrovandosi all'altezza di Bert. Avvicinò lentamente il viso al suo fino a sfiorargli le labbra. Soppesò ogni movimento muovendo piano la sua lingua per schiudere le labbra dell'altro.
Non era la prima volta che si baciavano, aveva ormai perso il conto di quante volte l'avevano fatto sul palco ma quel bacio era così diverso da tutti gli altri. Sembrava che avesse vissuto solo per arrivare a quel momento.
Si baciarono pere istanti che sembrarono eterni per entrambi ma non volevano comunque che finissero.
Quando si divisero lo fecero solo per mancanza di ossigeno perchè di quel passo, avrebbero rischiato di soffocare l'uno nelle braccia dell'altro.
Quinn non staccò gli occhi da Bert, per lui ciò che stava vivendo era ancora troppo vicino alla fantasia.
"Frank?" mormorò Bert improvvisamente preoccupato.
"Tranquillo, troveremo una soluzione però voglio andarci piano, per non fargli troppo male. Per il momento però, non pensiamoci. Dobbiamo recuperare tutto il tempo perduto." spiegò Quinn sorridendo maliziosamente. Passò la mano dietro la nuca di Bert per avvicinarlo, infilandogli poi entrambi le mani sotto la maglietta per accarezzargli la schiena.
Il cantante la inarcò tuffandosi poi nel collo profumato di Quinn. Spostò il colletto interno della maglietta per coprire con la lingua quel lembo di pelle scoperta mentre il biondo mandò la testa all'indietro chiudendo gli occhi, abbandonandosi al piacere.





NdA: Allora, che ne pensate?
Questo delirio mi è  venuto in mente lunedì scorso, appena dopo il compito d'Inglese (-.-).
Ci tenevo a dedicarla a Infamous Monkey, nuova utente di EFP nonché mia migliore amica, senza la quale questa one e la maggior parte delle mie storie, non sarebbero in questo sito. Poi anche a _Crystal_Heart_ (Honeyyyyyy cara! C i ho preso gusto a dedicarti le one!) e etoil  noir (Gioh *__*) e un po'  anche alle mie readers (ms_reverie, Anna94_17, omfg, friem, Amarie, Xx_ImJustAKid).

Un bacio a tutti e alla prossima!

Dominil


 



   
 
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