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Autore: MartaAka97    02/02/2015    0 recensioni
[QUESTA STORIA E' MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
E' passato qualche anno da quando Sebastian Morgenstern è stato sconfitto, e l'equilibrio del Mondo Invisibile ristabilito.
Nuovi eroi stanno per prepararsi all'ennesima battaglia per il potere, ma non saranno da soli: vecchi paladini torneranno per aiutarli, instaurando nuove alleanze
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4 L'interrogatorio ai lupi mannari non servì a molto.
Tutti, descrissero lo stesso tipo di demone che aveva inseguito la lupa sulla scena del crimine.
Proprio lei, li stava accompagnando fuori dalla centrale. Nessuno osò parlare.
<< Bene, allora grazie... non credo di sapere il tuo nome >> fece Jonathan, un po' imbarazzato.
<< Linda >>
<< Bene. Grazie per l'aiuto Linda >> ripeté, convinto.
Linda respirò a fondo. << Sentite, non vi ho detto tutto >>
I tre si fecero attenti.
<< Io... sono amica della ragazza che abitava in quella casa >> fece una pausa, abbassando lo sguardo, << non ho voluto dirvelo perchè non sapevo cosa stavate cercando...  >> ammise.
<< Grazie per la sincerità >> fece Jèrome, << questa ragazza sa che sei un lupo mannaro? >>
Linda scosse la testa. << Non è che puoi rivelare un segreto del genere a tutti >> disse, << anche se siamo amiche dal molto tempo, non credo che gioverebbe alla sua salute mentale scoprire che i licantropi esistono >> concluse.
<< Sai per caso se... la sua famiglia, o magari lei, inconsapevolmente era in possesso di qualcosa? >>
<< No, mi dispiace >> rispose, << Ma vi assicuro che indagherò anch'io >> concluse, << e se scoprirò qualcosa, ve lo farò sapere >>.
Calò un breve silenzio sul gruppetto, poi Heater parlò.
<< A presto allora >>

Quando Magnus Bane fece la sua comparsa nella sala della biblioteca, Matthew trattenne il fiato.
Si era sempre immaginato che uno degli Stregoni più potenti di tutta la città, avesse un aspetto minaccioso e autoritario... beh, Magnus Bane era tutto l'opposto. Indossava un paio di pantaloni di pelle rossa aderenti, una maglia tutta tagliuzzata, piena di paiettes; sopra, aveva un giubbottino giallo. I capelli erano sparati in su dal gel... o forse da qualche magia. Il tutto, era completamente ricoperto di glitter.
<< Chi osa disturbarmi? Ero nel bel mezzo di una conversazione con il mio fidanzato >> esordì, con fare altezzoso, << spero per te, che sia una cosa importante Gavriel Blackthorn >>.
Gavriel trattenne un risolino, poi annuì. << Di discreta importanza, oserei dire >>
<< Il tuo modo di parlare è da vecchi >> fece Magnus, quasi schifato, << dovresti modernizzarti un po' >>
<< Cercherò di mettere in pratica il tuo consiglio >> tagliò corto l'uomo.
Lo Stregone portò i suoi occhi da gatto su i tre Cacciatori, soppesandoli. Quando arrivarono a Matthew, un balenio impercettibile, attraversò le pupille verticali. << Allora, qual è il problema? >>
Gavriel guardò Matthew, facendogli segno di spiegare.
Il ragazzo guardò Vincent e Sylvia, che annuirono.
<< Dovremmo... ehm, ecco, sì, insomma...  >>
<< Coraggio ragazzo, non ho tutto il giorno >> disse svogliato.
<< Vorremmo chiederti se conosci un ciondolo particolare >> riuscì a dire, sentendosi le guance in fiamme, << è d'oro, e al centro ha incastonata una pietra ovale di un blu scuro >>
Magnus sembrò vederlo ora per la prima volta. Si portò una mano glitterata alle labbra, provocando nuvolette di brillantini. Iniziò a fare avanti e indietro per la sala e, mentre camminava, delle scintille colorate partivano dai suoi abiti.
<< Potresti fare un disegno? Anche molto semplice, non importa particolareggiato >> gli disse, scrutandolo.
Matthew annuì, e prese il foglio che gli porse Gavriel, insieme alla matita.
Disegnò la forma del ciondolo e cercò di riportare quanti più particolari possibile, anche se lo Stregone non glielo aveva chiesto.
Concluse poco dopo, colorando la pietra ovale al centro.
<< Ecco qui >> disse, ma il foglio era già nelle mani dello Stregone.
Magnus assunse un'espressione preoccupata e guardò Gavriel.
Non seppe dire il motivo, ma sentiva che quei due si conoscevano da molto tempo.
<< Tu sai che cos'è, non è vero? >> gli domandò, porgendogli il foglio.
Il Cacciatore lo guardò e annuì. << Speravo di sbagliarmi >>
Magnus posò di nuovo lo sguardo su Matthew. << Ragazzino, chi è il proprietario di questo ciondolo? >>
<< Una mondana >> fece una pausa, << è in pericolo? >>
<< Cosa? >>
<< Se è in possesso di quella collana, è in pericolo? >> ripeté.
Lo Stregone annuì. << Voi non immaginate nemmeno da quanto tempo si stia cercando questo ciondolo >>, riprese a camminare per la sala, guardandosi attorno, << E' uno dei più potenti, e ormai da centinai di anni, si pensava fosse una leggenda, dato che nessuno sembrava esserne in possesso >> continuò.
<< Che cos'è di preciso? >> domandò Sylvia, tesa quanto gli altri.
<< E' un Amuleto >> rispose Magnus, fissandola, << "Muoverà Paradiso e Inferno, conferendo il dominio dell'intero Universo a chiunque sia in grado di impossessarsene" >> recitò.
Calò un pesante silenzio nella biblioteca, rotto solo dal crepitio del fuoco.
<< Oggi c'è stato un incendio >> riprese lo Stregone, << scommetto che c'entra quella famiglia >> sospirò, << fatico a credere che una cosa di così tanto valore sia in mani mondane >>
Matthew divenne improvvisamente pallido. << Cosa facciamo, Gavriel? Corinne sarà sicuramente in pericolo! >> disse.
Gavriel era serio, come non l'avevano mai visto. Gli occhi erano puntati in quelli di Magnus, come se stessero parlando mentalmente.
<< Se quel ciondolo è veramente l'Amuleto di cui parla la Leggenda, dovrò informare il Conclave >> annunciò.
<< Vi conviene toglierlo dalle mani della mondana >> suggerì Magnus, << se continuerà a tenerlo, sarà come firmare la sua condanna a morte >>
<< Ha ragione >> convenne Vincent, << Adesso abbiamo la certezza che quel demone fosse andato a casa di Corinne per cercare quel ciondolo >>
<< Perchè bruciarla? In questo modo ha solo attirato l'attenzione >> ragionò Sylvia, mentre guardava preoccupata Matthew.
<< Beh, i motivi sono pochi e semplici >> intervenne Magnus, << O è un demone stupido, oppure ha dato fuoco all'abitazione per lasciare un messaggio >>
<< E cioè? >> domandò Matthew, confuso più che mai.
<< Che qualcuno sta cercando quell'aggeggio >> fece un pausa, << e non si fermerà >>
Nessuno osò parlare. Sylvia notò che l'aria di superiorità era completamente scomparsa dal volto dello Stregone, segno che la faccenda era più delicata di quanto pensasse.
La porta della biblioteca si aprì: Jonathan, Jèrome e Heater entrarono, bloccandosi subito dopo.
<< Noi... >> fece Jonathan, senza riuscire a finire la frase.
<< Altri Nephilim? Questo Istituto non è mai stato così popolato >> constatò Magnus, allegramente.
<< Per l'Angelo... >> disse Jèrome, << tu sei Magnus Bane! >>
<< Lusingato di essere stato riconosciuto, giovane Cacciatore >> rispose, facendo un piccolo inchino. Altri glitter caddero a terra.
<< Poi ero io quello che doveva modernizzare il proprio linguaggio >> commentò Gavriel, curvando la bocca in un furbo sorriso.
I due si scambiarono un'occhiataccia, poi tornarono seri.
<< Ragazzi, dobbiamo aggiornarvi su una faccenda >> annunciò Gavriel, << e non vi piacerà >>

Corinne era a casa di Stefania. Avrebbe dormito lì, al momento. I suoi genitori avevano preferito affittare una camera in un Bed&Breakfast.
<< Ancora stento a credere quello che è successo... >> le disse l'amica. Erano nella sua stanza e stavano aspettando di cenare.
I genitori di Stefania erano stati gentili, facendola sentire subito a proprio agio. Molte emozioni stavano lottando in lei: disperazione, tristezza, rabbia, curiosità...
Chi aveva bruciato la loro casa? E per quale motivo?
Le squillò il cellulare. Guardò lo schermo.
<< Linda mi sta chiamando >>.
Stefania le fece un cenno con il capo e poi lasciò che rispondesse.
<< Corinne, come stai? Ho saputo cos'è successo... mi dispiace così tanto >> disse l'amica.
<< Già... grazie per aver chiamato >> rispose, non sapendo cosa rispondere.
Cosa si poteva dire in una situazione del genere?
<< Avete idea chi possa essere stato? La polizia vi ha detto qualcosa? >> continuò.
Corinne sentì abbaiare in sottofondo. Un basso ringhiare rendeva poco chiara la voce della ragazza.
<< No, ancora niente >> rispose, << Linda, scusa la domanda strana, ma hai un cane? >>
L'amica balbettò parole confuse, poi rise. << Non è mio >> disse, << E' di una mia conoscente, glielo sto tenendo. Adesso devo andare >> concluse, << Ti richiamo domani, okay? >>
<< D'accordo, buona serata! >>
<< Anche a te! >>
Riattaccò, un po' perplessa, anche se non ne capì il motivo.
<< Ragazze è pronto! >> urlò la madre di Stefania dal piano di sotto.
<< Arriviamo! >>
Stefania la precedette. Corinne prese il ciondolo di sua nonna dalla borsa e lo mise nella tasca dei pantaloni. Lo strinse nella mano, come era solita fare: quella era l'unica cosa che le rimanesse della donna. Gliel'aveva regalato quando era piccola, dicendole di proteggerla sempre e di non parlarne con i suoi genitori. Non aveva mai capito il perché di una richiesta così strana, ma ubbidì. Quando usciva lo sfoggiava come se fosse il più bel gioiello del mondo; quando invece rincasava, lo nascondeva in un pezzo di stoffa logora, che non avrebbe mai catturato l'attenzione dei genitori, sempre troppo impegnati a lavorare.
Stava scendendo le scale, quando sentì un gran frastuono provenire dalla camera in cui si trovava poco prima.
<< Corinne! Cosa succede? >> la voce di Stefania arrivò attutita dal piano di sotto.
<< Non ne ho idea! >> rispose, tornando indietro.
Quando la varcò, rimase immobile e senza fiato.
Si disse che quello che stava vedendo non era reale.
I mostri non esistevano.

  
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