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Autore: HinoTsubasa    03/02/2015    1 recensioni
[...]Sdraiata a terra vi era una ragazza dai capelli color rosso cremisi, lunghi e folti che, mossi dalla lieve brezza estiva, parevano le fiamme di un fuoco divampante[...]
[Aggiornamenti regolari]
[Due nuovi capitoli ogni mese]
Genere: Comico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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Finalmente arrivata alla sua casa la prima cosa che feci fu notare le differenze a paragone con la casa in cui abitavo io.
Era una casetta di piccole dimensioni, situata in mezzo al verde del bosco, proprio come descritta nel libro di fiabe che mi leggeva sempre mia sorella maggiore.
Quel libro era l'unico oggetto del mondo soprastante che io avessi mai visto in tutta la mia vita, mia sorella diceva sempre che era un regalo prezioso di una persona a cui teneva molto, ma non mi disse mai chi fosse quella persona. Chissà se anche lei era stata quassù prima della mia nascita.
Ero davvero incuriosita da questo mondo e mi fece piacere scoprire che anche a Kaoru sarebbe piaciuto visitare il mio. Se solo avessi potuto l'avrei invitato senza esitare, mi stavo abituando alla sua presenza, purtroppo non c'era modo di invitarlo senza togliergli la vita. Non era quello che volevo.
Comunque ora come ora non sapevo nemmeno io come tornare negli inferi. 
Kaoru mi scortò in cuicna e scostò una delle sedie dal tavolo, per farmi sedere.
«Oh, che gentiluomo!»
Ridacchiai divertita, non me lo aspettavo proprio da lui. Era più gentile di quanto credessi.
Mi sedetti sulla sedia affiancata al tavolo ed osservai i movimenti di Kaoru.
Mi porse uno strano pacco di strani biscotti, lo aprii e ne assaggiai uno... Era troppo dolce!
Non faceva per me, ma la fame mi impediva di rifiutarli, così mentre lui era andato a prendere del disinfettante, finii l'intero pacco di biscotti in tempo record. 
Gli chiesi altro cibo e lui mi diede una strana cosa fredda e molliccia chiamata budino, non era così male.
Mentre si occupava di medicarmi le ferite io continuavo a mangiare ininterrottamente.
«Ahia, brucia...»
«Strano da dire per una che viene dagli inferi.»
Scoppiai in una fragorosa risata, aveva un buon senso dell'umorismo.
Mi faceva piacere stare lì con lui, ma sapevo anche che non avrei dovuto perdere altro tempo, o peggio... Non dovevo affezionarmi.
Mi mancava la mia famiglia, ma dentro di me c'era qualcosa che mi diceva di restare. Ero incuriosita da questo luogo, sarebbe stato un male rimanere per un po'?
Cercai di mandare via tutti quegli assurdi pensieri, questo non era posto per me. Dovevo affrettarmi a tornare al mio luogo d'origine.
Mi feci riaccompagnare alla porta e, ringraziandolo a testa bassa, tornai di corsa al punto in cui era presente la crepa.
   
 
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