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Autore: someeonelikeu    03/02/2015    5 recensioni
«Prima dimmi come ti chiami.»
Il ragazzo fece per estrarre una sigaretta dal pacchetto, ma una mano lo fermò.
Una voce maschile, con un accento norvegese ben nascosto, seguì il gesto immediatamente.
Cassiope sbatté la palpebre, realizzando poco dopo che il ragazzo stava parlando con lei e non con la sua amica riccia.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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GHB 


Questa volta non era stata Melissa a dover insistere per convincere Cassiope ad andare alla festa, entrambe avevano acconsentito non appena glielo avevano proposto.
Mentre la rossa occupava il bagno, Cassie cercava nell’armadio qualcosa da mettersi.
Melissa uscì dal bagno con le labbra rosso fuoco e i ricci ramati che le ricadevano sulle spalle; si infilò il vestito che aveva lasciato sul letto prima di andare a preparasi e si ammirò allo specchio.
«Sei ancora a zero? Guarda che tra poco ci passano a prendere. Vuoi che ti aiuto a scegliere?»
Chiese la rossa.
Cassiope annuì con il capo, sapendo che però i gusti delle due non coincidevano e che non sarebbero riuscite immediatamente a risolvere il “problema”. 
Diversamente dalle sue aspettative, invece, alla bruna piacque subito ciò che l’amica le propose di indossare.
Quando il citofono della casa suonò, Melissa si alzò immediatamente dal divano, andando a rispondere e facendo cenno all’amica di darsi una mossa.
Cassiope finì di pettinarsi e, velocemente, si infilò la giacca, diretta verso l’uscita. 
Sotto il loro portone, c’era Kristoffer ad aspettarle , o meglio, ad aspettare Melissa: il ragazzo strinse tra le sue braccia la rossa, non considerando assolutamente la bruna che, avendo intravisto la figura di Aleks in una macchina nera parcheggiata a pochi metri, si era diretta lì.
«Stai benissimo.»
Esordì Aleks, non appena Cassie ebbe fatto il suo ingresso in macchina.
Sorrise per ringraziarlo.
Dennis, che era seduto dall’altro lato della macchina, si limitò a scrutarla per bene – senza preoccuparsi di essere discreto – ma non disse una parola.
Poco dopo, Melissa e Kristoffer entrarono, sedendosi avanti.
«Mi ha detto Kris che questa festa ce la ricorderemo per il resto della nostra vita, o meglio, ha detto che tu la ricorderai, poiché io a causa dell’alcol domani mattina non avrò nessun ricordo.»
La rossa si girò verso l’amica, pronunciando queste parole con entusiasmo per poi girarsi verso il biondo che sedeva a fianco a lei, cominciando a fare conversazione in un inglese strano.
« ikke gjør dumme ting, Kristoffer.»
Disse Dennis, per poi rimanere in silenzio per il resto del tragitto in macchina.
Non appena scesero dalla macchina, davanti ai loro occhi arrivarono ragazze dalle gambe lunghissime che, seppure con tacchi alti sembravano volare quando camminavano: Cassiope si guardò i suoi piedi e i suoi stivaletti con un minimo di tacco.
Loro cinque, più le altre ragazze e ragazzi che arrivavano, entrarono nel portone e subito  i rumori della strada si allontanarono per dar spazio alla musica e alle voci dei partecipanti alla serata.
Si fecero spazio tra la folla e, dopo poco, Cassiope vide Helga e Grethe correre verso di loro. 
Helga, senza salutare il gruppo, prese la mano di Dennis, trascinandolo su per le scale, per poi sparire.
Cassiope, intanto, era rimasta con Aleksander e Grethe, mentre Melissa e Kristoffer avevano deciso di andare verso gli alcolici. 
Si guardò intorno: c’erano centinaia di persone, chi già ubriaco e chi no. 
Grethe le sembrava molto dolce e simpatica, per quel poco che l’aveva conosciuta, oltre che bella e, dal modo in cui la guardava Aleks, aveva capito che anche lui la pensava allo stesso modo.
«Vi lascio soli.»
Sussurrò all’orecchio del ragazzo, per poi, velocemente, cominciare a camminare  nel  corridoio, facendosi spazio tra la folla di ubriachi e cercando di evitare le mani dei ragazzi che andavano dritte sulla sua schiena o un po più in basso.  
Al piano terra non c’era nulla: era un lungo corridoio che si apriva su un soggiorno abbastanza grande che, però, doveva essere stato svuotato: c’erano solo dei divanetti.
Cassiope tirò un sospiro di sollievo quando individuò la chioma rossa dell’amica, ma fermò il suo istinto di avvicinarsi a lei quando la vide andare a sedersi sulle ginocchia di Kristoffer, per poi baciarlo.
«Hei.»
La bruna si sentì toccare una spalla e, quando si girò, vide un ragazzo - piacevole d’aspetto -porgerle un bicchiere.
«Non bevo.»
Disse lei, alzando leggermente il tono della voce per sovrastare il volume della musica.
«Neanche io.»
Rispose il ragazzo.
«Ti ho vista un po’ spaesata e ho pensato che potevi avere sete e che, di sicuro, non sapevi dove trovare le bevande analcoliche.»
Aggiunse lui, sorridendo e facendo sorrise la bruna a sua volta.
«Tieni, è coca-cola.»
Le porse il bicchiere.
Cassiope sorrise, per poi cominciare a bere. 
«Piacere, Elias.»
Il ragazzo le porse la mano e, nel momento esatto in cui la bruna stava per stringergliela, si sentì la testa girare e la vista cominciò ad annebbiarsi.
«Non mi sento bene.»
Riuscì a dire, per poi perdere forza e farsi trascinare su per le scale – senza capire quello che stava succedendo – dal ragazzo.
Il suo ultimo ricordo fu quello di vedere, una volta aperta una porta al piano superiore della casa, Dennis ed Helga attaccati alle pareti, in intimo.
Poi, i ricordi si interruppero.  
 
  
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