Il giorno dopo il mal di testa non
se n’è ancora andato.
Prima di vestirmi mi torna in mente
il messaggio della sera prima e all'emicrania si aggiunge un senso di nausea.
Dopo aver portato Rocket fuori per
la solita passeggiatina e avergli dato da mangiare, finisco di prepararmi per il
lavoro, non mangio niente per colazione, il solo pensiero del cibo mi disgusta
in questo momento. Meno male che dovevo dire addio alla
dieta!
Arrivo al centro in perfetto orario,
parcheggio e accompagno il mio volpino nel solito spazio, dopodiché mi dirigo al
passo più deciso che posso verso il mio ufficio, ma prima di arrivarci sono
fermata da Beatrice.
"Ciao, Ciel" mi saluta guardandomi
con aria leggermente perplessa, deduco che il livido non è ancora andato
via.
"Buongiorno!" fingo indifferenza
davanti al suo sguardo e sorrido semplicemente.
"Sono venuta a cercarti perché
Melissa ti vuole vedere di nuovo nel suo ufficio."
Annuisco e la seguo in
silenzio.
Stavolta la donna è sola e il suo
tono è decisamente più spiccio di quello dell'ultima volta.
Mi invita a sedermi con un gesto
della mano e comincia a parlare, guardandomi attraverso i sottili occhiali che
porta sempre.
"Ti ho chiamata per dirti sia della
conferenza che del servizio fotografico. Prima di tutto, la conferenza. Si terrà
domani alla sala riunioni comunale e comincerà alle cinque, tu non devi far
altro che registrare qualsiasi avvenimento significativo e visto che ci saranno
personalità di spicco che contribuiscono indirettamente alla nostra
associazione, cerca di scambiare quattro chiacchiere con loro e di ringraziarli
per i contributi che danno al nostro lavoro. Tutto chiaro fin
qui?"
Annuii, quasi
impercettibilmente.
Lei allora proseguì "Bene. Invece,
riguardo al servizio. Si svolgerà in Canada, precisamente nel Newfoundland. Come
sai bene quel luogo è uno tra quelli famosi per la caccia sfrenata alle
foche."
"Sì" dissi
semplicemente
"Sono sicura che sei ampiamente
informata sull'argomento, quindi passo ai dettagli pratici. Rimarrete lì per una
settimana, la partenza è prevista per lunedì, non il prossimo ma quello dopo. La
società che organizza il servizio ci tiene che chi ne prende parte abbia una
buona sistemazione. Quindi alloggerete in un hotel piuttosto lussuoso a St.
John's, il Fairmont" Non aspetta nemmeno che dica una parola che conclude "Qui
c'è il biglietto aereo e sono appuntati gli orari del volo e altri dettagli" mi
porge una piccola cartellina che afferro con mano leggermente tremante "Per
l'incarico in modo più approfondito non so ancora molto. Ma credo che dovrai
semplicemente startene lì a fare qualche foto e ti pagheranno piuttosto bene, ne
sono sicura. Quindi, non c'è niente di cui preoccuparsi mi pare. Adesso puoi
anche andare. Mi raccomando domani alla conferenza, vedi di non farci fare
brutte figure, conto su di te." L'ombra di un sorriso le attraversa il viso
abbronzato, ma sparisce subito.
"Va bene, arrivederci
allora"
Lei ricambia il
saluto.
Me ne torno in ufficio dove trovo
Federica e Chiara che vogliono sapere ogni minima parola che Melissa mi ha
detto.
Sono entusiaste per me e anche io mi
sento molto sollevata all'idea di partire, almeno starò lontano da Davide per un
pò. Credo che per la settimana che manca alla partenza posso stare tranquilla,
non si farà vivo così presto.
Poi il Newfoundland è davvero un bel posto, molto suggestivo. Spero davvero che questo servizio serva a sensibilizzare ancora di più la gente sul problema delle foche. Pensare alla sorte orrenda che colpisce quelle povere bestioline mi mette una grande tristezza.
***
Ecco un brevissimo capitolo...ultimamente non ho molto tempo di aggiornare, ma spero che la storia vi stia piacendo!^^
Ema, grazie mille per i tuoi commenti...sappi che anche io non me la passo benissimo con la scuola, quindi ti capisco e faccio il tifo con te!
Baci a tutti quelli che leggono la mia ff!:) Maria